Quando madre e figlio sono “Braccati” da chi dovrebbe proteggerli

Nella prima puntata dell'inchiesta "Crimini invisibili" una mamma che rischia di non vedere più suo figlio perché accusata della ascientifica alienazione parentale

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“Braccati” è la prima puntata dell’inchiesta “Crimini invisibili” in cui una madre racconta di come combatte da quasi 10 anni per tutelare suo figlio da quando lui stesso le ha riferito di abusi del padre: “Noi eravamo già separati e il bambino andava a trovare il padre nella casa in cui si era trasferito, finché una sera mio figlio mi dice che non ci vuole andare più. Io gli chiedo il perché e lui mi dice che il padre lo ha toccato nelle parti intime”.

Una storia che dura quasi 10 anni

Un riferito denunciato su cui non sono mai state fatte indagini, una vicenda dove il tribunale invece di fare accertamenti, affida il bambino ai servizi sociali, toglie la responsabilità genitoriale alla mamma e decide di collocare il bambino in casa famiglia, in quanto, secondo loro, il piccolo rifiuta il padre per colpa della madre che lo condiziona. Roberto però si ammala, viene ricoverato per mesi in ospedale, e quando esce porta su di sé i postumi di questa malattia che potrebbe sempre ripresentarsi.

Ma questo ai giudici, agli psicologi, agli assistenti sociali, ai tutori, curatori che vengono via via nominati in questa intricata e triste vicenda, non importa, perché il bambino deve essere portato in casa famiglia, anche davanti a un rischio di salute, perché qui gli sarà imposta la ripresa del rapporto paterno, tagliando fuori completamente quello con la madre che lo ha accudito e cresciuto.

Tribunali civili: violenza domestica e abusi occultati

Così i riferiti di paura e angoscia, i racconti di violenza e abusi, si perdono, non contano, non vengono approfonditi ma archiviati, e anzi è la mamma a essere considerata “simbiotica”, “alienante”, “invischiante”, e quindi la colpa è sua, è lei a essere pericolosa, è da lei che il bambino va allontanato anche con la forza, se necessario, perché quello che lei racconta sono tutte bugie, false accuse. “A me la giudice ha chiesto di ritirare la denuncia che avevo fatto, altrimenti mi metteva il bambino in casa famiglia – continua Anna – e poi, dopo che l’ho ritirate sotto minaccia, hanno detto che le accuse di violenza non erano vere perché avevo ritrattato. Al che mi sono chiesta: ma cos’è questo? Un circo impazzito?”. No, è un falso abuso indotto, come spiega un’altra mamma nell’inchiesta.

Per la GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE donnexdiritti.com ti invita da martedì 23 novembre a seguire ogni settimana le 11 puntate della video inchiesta “CRIMINI INVISIBILI” di LUISA BETTI DAKLI, giornalista d’inchiesta esperta di diritti umani e direttrice del web journal DonnexDiritti Network.