Eletti solo sindaci maschi: ora facciamo qualcosa per le Giunte

L'appello della "Rete per la parità" e di "Donne in quota" per vigilare l'attuazione della democrazia paritaria

Rosanna Oliva
Rosanna Oliva
Presidente della Rete per la Parità, Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana.



I ballottaggi delle elezioni amministrative appena conclusi, hanno portato all’elezione di soli sindaci uomini. A questo proposito Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, ha  preannunciato il proprio impegno perché ciò non si ripeta in futuro. Noi, come “Rete per la Parità” e “Donne in Quota”, gli abbiamo scritto nei giorni scorsi chiedendogli attenzione e un impegno concreto già adesso, nella fase in corso della nomina delle Giunte e dei/delle vicesindaco/a.

Le nomine delle Giunte

Enrico Letta

Per ottenere che in tutte le nuove Giunte ci sia una presenza paritaria o equilibrata di donne e uomini, oggi ci siamo anche rivolte con un’apposita lettera alle Consigliere di Parità nazionali e regionali affinché monitorino le nomine delle nuove Giunte della Regione Calabria e dei Comuni, e impugnino dette nomine nel caso di mancato rispetto dei principi costituzionali e della normativa vigente. I sindaci di Milano e Bologna appena insediati hanno affidato a una donna il ruolo di  vicesindaco e nominato Giunte paritarie. Anche Napoli ha una vicesindaca anche se le donne in Giunta sono 5 su 11, il numero minimo per non violare la legge n 56 del 2014.

Ma cosa succederà in Calabria e nelle altre città, a partire da Roma?

Le Consigliere di Parità svolgono infatti una funzione essenziale contro la discriminazione delle donne nel lavoro e per il rispetto del Codice delle Pari Opportunità. Senza dimenticare che il superamento delle disparità di genere è stata posto come centrale nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). “Donne in Quota” e “Rete per la Parità”, impegnate da anni in tema di democrazia paritaria e promotrici di ricorsi contro la nomina di Giunte che non rispettano l’equilibrio di genere, continueranno a seguire con attenzione gli sviluppi e ne daranno notizia, consapevoli che la pressione  esercitata dalla società civile con l’aiuto dei mass media, potrebbe  influire positivamente.

___________________________

Lettera rivolta alla Consigliera Nazionale di Parità, Francesca Bagni Cipriani, alla Consigliera Nazionale supplente, Serenella Molendini, alle Consigliere di parità e p. c. alla Ministra per le Pari Opportunità e Famiglia, Elena Bonetti su Elezioni ottobre 2021  – richiesta di monitoraggio ed eventuali ricorsi riguardanti le nuove giunte

Le nostre associazioni, impegnate da anni in tema di democrazia paritaria e promotrici di ricorsi contro il mancato rispetto della Costituzione e delle altre leggi in materia, ritengono che sia importante effettuare un attento monitoraggio della composizione delle nuove Giunte in Regione Calabria e nei Comuni interessati dalle elezioni. È infatti necessario verificare in modo omogeneo su  tutto il territorio nazionale che la nomina delle Giunte avvenga nel rispetto delle norme vigenti in materia di regolamentazione dell’equilibrio di genere ed in particolare:

– dell’articolo 46 comma 2 del TUEL secondo cui il Sindaco è tenuto a garantire anche nei Comuni con popolazione inferiore ai 3000 abitanti, nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, la presenza di entrambi sessi;

– dell’art. 1 comma 137 della legge n 56 del 2014 ai sensi del quale nelle Giunte dei Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%.

Pur essendo a conoscenza di lodevoli iniziative, quali quella intrapresa dalla Consigliera Regionale della Sardegna che ha effettuato un richiamo preventivo agli amministratori neo-eletti, all’attenta osservanza delle norme che regolamentano l’equilibrio di genere nella composizione delle Giunte comunali, in applicazione dell’articolo 51 della Costituzione, riteniamo che il monitoraggio della composizione delle Giunte non possa essere lasciato alla iniziativa delle singole Consigliere, ma che su sollecitazione della Consigliera Nazionale di Parità debba essere effettuato da tutte le Consigliere Regionali con riferimento alla Regione Calabria e a tutti i Comuni in cui si sono svolte le elezioni.

Questo intervento che dovrebbe avere anche idoneo rilievo sui mezzi d’informazione, compreso quelli locali, è a nostro avviso urgente e necessario al fine di dare un chiaro ed univoco segnale a livello nazionale, della volontà di assicurare la presenza delle donne nelle Giunte locali per un’effettiva realizzazione della parità di genere in tutti gli ambiti della vita sociale, politica ed amministrativa del nostro Paese. Iniziativa di grande importanza in un momento in cui le questioni relative al superamento delle disparità di genere sono state poste come centrali nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nel quale si individua la parità di genere come una delle tre priorità trasversali perseguite in tutti gli interventi che ne sono oggetto

I dati risultanti dal monitoraggio devono essere resi pubblici e, nel caso di mancato rispetto della normativa vigente, ciascuna Consigliera competente deve presentare tempestivo ricorso al Tar per ottenere l’annullamento delle nomine. In attesa di assicurazione a riguardo,  porgiamo i più cordiali saluti. 

Rosanna Oliva de Conciliis,                                                         Donatella Martini,

Presidente della Rete per la Parità                                 Presidente di DonneinQuota

Italia, 26.10.2021

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News

Facebook

Twitter

On screen

[elfsight_youtube_gallery id="1"]