Le vittime di violenza domestica vengono costantemente silenziate dai tribunali della famiglia e forzate nel permettere che i loro pericolosi ex partners possano vedere i loro figli, secondo quanto affermano le Ong. In una lettera, condivisa in esclusiva con The Independent, più di 40 esperti in diritto di famiglia e violenza contro le donne e ragazze richiamano l’attenzione governativa nel prendere provvedimenti immediati per proteggere le vittime di abuso domestico.
I tribunali inglesi mettono in pericolo le vittime di abuso
Gli esperti hanno notificato al Ministero della Giustizia tramite un report rilasciato circa un anno fa, che i tribunali della famiglia stanno mettendo in ulteriore pericolo le vittime di abuso domestico e i loro bambini, ma nonostante questo il sistema rimane significativamente immutato da quando è stata pubblicata la ricerca. Olive Craig, alta funzionaria legale a “Rights of Women”, un ente di beneficienza che ha diffuso la lettera, ha detto:
“Le donne che noi sosteniamo con le nostre consulenze sul diritto di famiglia affermano che non è cambiato nulla, vi è una minimizzazione della violenza e una cultura dominante che incoraggia questo tipo di contatto, il che chiaramente continua a provocare dei danni gravissimi”
Ha avvertito che il “Harm Panel Report” del governo avrebbe dovuto essere un “campanello d’allarme per il sistema” dato che ha esortato i professionisti che lavorano al suo interno a prendere in considerazione il modo in cui “traumatizza e abusa ulteriormente donne e bambini”. Craig ha aggiunto: “Misure basiche e immediatamente attivabili che stiamo chiedendo dovrebbero già costituire la norma e ulteriori ritardi nell’introdurle è un tradimento nei confronti delle migliaia di donne e bambini vittime di violenza domestica”.
Le repsonsabilità del governo
La lettera afferma che nonostante il governo abbia precedentemente riconosciuto che i tribunali della famiglia debbano essere revisionati urgentemente, migliaia di famiglie stanno ancora lottando con gli stessi identici problemi rimasti insoluti presenti nel rapporto rilasciato dal governo circa un anno fa. I firmatari della lettera indirizzata al Ministro della Giustizia, il Consiglio per la Giustizia Familiare, il Presidente della Divisione sulla Famiglia, come anche il Comitato per le Procedure e le Regole in ambito Familiare, hanno fatto presente che il sistema attuale mette a rischio i bambini sopravvissuti ad abusi sessuali.
“Sono tre anni e mezzo che lottiamo all’interno del tribunale per la famiglia”, ha detto una donna. “Non è cambiato niente durante questo periodo, anzi, credo che le cose siano peggiorate. Recentemente ho partecipato all’udienza tenutasi su Microsoft Teams e nessuna procedura speciale è stata attivata, nonostante ci fosse un ordine di allontanamento e la corte lo sapesse. Tutto ciò ha reso l’udienza terribile, mentre lui mi ringhiava contro durante il procedimento”.
Un’altra ha aggiunto: “Durante l’ultima udienza, non mi sono sentita affatto al sicuro. Non potevamo vederci ma il giudice ha permesso al mio ex di abusarmi verbalmente tramite il collegamento Zoom”
Adrienne Barnett, specializzata in diritto di famiglia durante la sua attività trentennale di avvocata, ha detto che viene contattata tutte le settimane da sopravvissute di violenza domestica che sono state “traumatizzate da anni di dispute abusanti e hanno o perso il collocamento dei loro figli o lo stanno per perdere”. Ha anche aggiunto:
“Alcune donne hanno paura di perfino a parlare dell’abuso perché rischiano di venire accusate di alienazione parentale e si sentono impotenti nel proteggere i loro bambini”
Le sopravvissute sono rivittimizzate come madri alienanti
“Le sopravvissute hanno detto che se avessero saputo quanto sono terribili i procedimenti giudiziari all’interno di questi tribunali, sarebbero rimaste coi loro abusanti. Loro, insieme ai loro figli, non posso attendere oltre per un cambiamento”. Barnett, docente ordinario di legge specializzata in violenza domestica e tribunali familiari, ha sottolineato che il Ministro della Giustizia, Harm Panel, ha gettato luce sulle problematiche “sistemiche” nei tribunali della famiglia che portano la violenza domestica ad essere “minimizzata, messa da parte o ignorata”. Sia le donne che le vittime di abuso domestico vengono “silenziate e costrette ad avere contatti non protetti con i loro abusanti”
Padri che uccidono i figli dopo aver ottenuto l’affido condiviso
Ogni quattro giorni in Inghilterra e Galles una donna viene uccisa dal proprio partner attuale o da un ex. Nel 2016 uno studio di “Women’s Aid”, ente di spicco per la violenza domestica, ha rivelato di 19 casi di bambini in 12 famiglie che sono stati tutti uccisi intenzionalmente da un membro della famiglia, che era anche l’abusante del nucleo familiare. Tutti gli abusanti erano uomini e padri dei bambini che sono stati uccisi.
Tutti i responsabili degli femminicidi avevano la possibilità di incontrare i bambini tramite vie incontri organizzati formali o informali, con più della metà dei provvedimenti in merito all’affido condiviso che erano state ordinati dai tribunali
Farah Nazeer, capo esecutivo di “Women’s Aid”, ha detto che ha ascoltato le “esperienze devastanti e disperate” delle sopravvissute alla violenza domestica che hanno dovuto subire nei tribunali della famiglia, con gli abusanti che “utilizzavano come armi gli incontri con i bambini per abusare loro e i figli ulteriormente, e che i contatti diretti non protetti con i bambini portavano inevitabilmente a danni molto seri”. Ha aggiunto: “Sappiamo bene che l’implementazione del rapporto del panel sui danni potrebbe portare a un vero cambiamento e non smetteremo di lottare finché non sarà completamente realizzato”.
“In particolare, abbiamo bisogno urgentemente di riforme rispetto al coinvolgimento presunto dei genitori all’interno delle corti familiari, che sta conducendo alla pericolosa mentalità dei contatti a tutti costi anche nei casi violenza domestica. Non possiamo aspettare oltre nel tenere i bambini al sicuro”. I genitori possono pagare multe salate o addirittura finire in prigione se non si assicurano che il bambino veda l’ex partner durante incontri protetti o meno, quando è stato ordinato dal tribunale.
Il tribunali della famiglia permettono che la violenza continui
Lisa King, di “Refuge”, la più grande organizzazione inglese che provvede ai rifugi per le vittime di violenza domestica, e che ha firmato la lettera, ha detto: “Troppo spesso sentiamo di vittime di violenza domestica che vengono controinterrogate dai loro abusanti e soffrono delle esperienze terrificanti ed estremamente stressanti nei tribunali della famiglia”.
Il commissario per le vittime di Londra ha detto che i tribunali della famiglia sono responsabili per “abuso istituzionale” nei confronti delle vittime di violenza domestica dato che permettono ai genitori violenti di tormentare i loro ex partners attraverso dei processi legali
Claire Waxman ha affermato che le Corti inglesi hanno incoraggiato gli abusanti a “continuare cicli di abusi, incluso il controllo, contatti non desiderati e molestie”. Il portavoce del Ministro della Giustizia ha detto: “Siamo determinati nel tenere al sicuro le vittime di violenza domestica insieme ai loro bambini e il nostro Domestic Abuse Act farà molto più di quello che è stato fatto fino adesso per adempiere a questo dovere, consegnando gli abusanti alla giustizia. “L’anno scorso abbiamo annunciato la revisione di come i tribunali per la famiglia gestiscono i casi di violenza domestica, includendo protezione extra per le vittime, bloccando gli abusanti dal portarle nuovamente e continuamente in appello e stiamo rivedendo la possibilità di coinvolgere il genitore quando c’è pericolo di danno per il minore”.
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Questo articolo è stato scritto da Maya Oppenheim e pubblicato il 23 giugno 2021 su The Indipendent – Traduzione DonnexDiritti