#STOPVIOLENZA prima Task Force dal basso contro la violenza sulle donne: il 25 novembre continua

Il contrasto al femminicidio non finisce in una giornata di celebrazioni, per questo la società civile si organizza per monitorare l’operato che il governo si accinge a fare dopo aver accolto le conclusioni della Commissione d’inchiesta sul femnminicidio al senato e dopo aver varato una nuova Commissione d'inchiesta bicamerale. Qui troverete tutte le adesioni alla task force che continua a raccogliere il sostegno delle donne per i lavori che inizieranno dopo le feste




L’inchiesta della Commissione femminicidio al senato ci ha detto che l’occultamento di questa violenza avviene prima di tutto nei tribunali e riguardano la maggior parte della magistratura e dei consulenti tecnici (Ctu), compresi servizi sociali, tutori e curatori speciali, per pregiudizio e per mancanza di formazione sul fenomeno, con grave distorsione del procedimento giudiziario. In particolare nei Tribunali civili e minorili si commettono violazioni di diritti fondamentali con l’uso di costrutti fuori dalla scienza e dallo stato di diritto (alienazione parentale, manipolazione, simbiosi, ecc.) per cui la donna che denuncia maltrattamenti e abusi diventa carnefice, e lo status di vittima di violenza si ribalta con trattamenti inumani e degradanti, compresi allontanamenti di bambini dalle loro madri con l’uso della forza. Per monitorare l’operato che il governo attuale si accinge a svolgere dopo aver accolto le conclusioni della Commissione d’inchiesta sul femnminicidio al senato, si costituisce #STOPVIOLENZA, la Task Force della società civile.

Pubblichiamo di seguito il documento della Task force #STOPVIOLENZA, le richieste del comitato promotore e tutte le adesioni che sono arrivate a oggi.

Per chi volesse aderire e ancora non l’ha fatto, indicare nome e cognome (se l’adesione è personale), oppure nome dell’associazione (se l’adesione è collettiva), e scrivere la frase “aderisco alla rete per la task foce #STOPVIOLENZA”, il tutto da inviare a una sola delle seguenti email: [email protected] –  [email protected][email protected][email protected]

DOCUMENTO DELLA TASK FORCE #STOPVIOLENZA

Nasce la prima Task Force della società civile contro la violenza maschile sulle donne/femminicidio, per la piena applicazione della Convenzione di Istanbul, e il contrasto alla vittimizzazione secondaria nei Tribunali sulla base delle conclusioni e delle raccomandazioni della Commissione d’inchiesta sul femminicidio al Senato XVIII legislatura.

Perché una Task force che parte dal basso

Le donne continuano a essere uccise all’interno di un fenomeno endemico come è la violenza maschile contro le donne che per la maggior parte si consuma dentro le mura domestiche. Lo Stato italiano e i Tribunali italiani sono stati già condannati più volte dalla Corte dei diritti umani di Strasburgo e dalle Nazioni Unite (Comitato Cedaw) per aver omesso protezione e/o aver esposto donne e minori a codesta violenza anche con esiti fatali agendo attraverso stereotipi sessisti.

Per dire stop a tutto questo, crediamo sia necessaria la piena applicazione della Convenzione di Istanbul ratificata dall’Italia nel 2013 e ancora disattesa nei Tribunali italiani e nell’intera società: dalle scuole, ai media, ecc. In particolare, oltre a misure specifiche di tipo legislativo e interventi capillari per il cambiamento di una cultura ancora radicalmente legata a paradigmi patriarcali, è necessario incidere e intervenire sui Tribunali perché acquisiscano piena consapevolezza e responsabilità di quale e quanto profondo sia il danno quando la donna che ha denunciato violenza è messa sul banco degli imputati, quando non viene protetta ma esposta a ritorsioni e non creduta, e quando si decide dell’affido dei figli minori in modo penalizzante per le madri e i loro figli.

Le paure delle donne che subiscono e denunciano violenza sono fondate

L’inchiesta della Commissione femminicidio, ha focalizzato l’attenzione sulla violenza post-separativa e sull’uso strumentale dei figli da parte dei padri violenti nelle aule dei Tribunali (il cui esito evidente è la vittimizzazione secondaria/istituzionale); per questo motivo le donne, temendo i giudici e le loro sentenze punitive, preferiscono rimanere in silenzio sottoponendosi a rischi gravi per la salute.

Nel 34% dei casi delle separazioni e degli affidi giudiziali, la violenza domestica riferita non è mai presa in considerazione, la si interpreta e trasforma in conflittualità reciproca con posizioni e responsabilità ingiustamente paritarie tra i due genitori; le denunce sono più spesso archiviate. Tali modalità giudiziarie si collocano al di fuori dalla Convenzione di Istanbul e riguardano la maggior parte della magistratura e dei consulenti tecnici (Ctu) nonché dei servizi sociali e degli avvocati nelle loro funzioni pubbliche di tutori e curatori speciali, vuoi per pregiudizio vuoi per mancanza di formazione sul fenomeno, con grave distorsione del procedimento giudiziario.

Il terrore di denunciare

In particolare nei Tribunali civili e minorili si commettono violazioni di diritti fondamentali: la mancata tutela della vita e della salute di donne e bambini con l’uso di costrutti fuori dalla scienza e dallo stato di diritto (alienazione parentale, manipolazione, simbiosi, ecc.); si ribalta in carnefice lo status di vittima di violenza della madre, con accuse non corredate da prove ma solo da pregiudizi; si applicano trattamenti inumani e degradanti utilizzando costrizioni, imposizioni e minacce, e allontanamenti di bambini dalle loro madri e dai loro ambienti di vita attuati con la forza fisica e la violenza, in base a decisioni di giudici – sulla scorta di relazioni e pareri di psicologi, assistenti sociali, curatori, tutor – che possono anche configurarsi come una molteplicità di reati e di abusi.

Contro queste palesi violazioni dei diritti umani che la Commissione d’inchiesta sul femminicidio al Senato ha messo in luce, si costituisce #STOPVIOLENZA, la Task Force della società civile promossa da Protocollo Napoli, Udi Napoli, DonnexDiritti Network, International Women, Ass. Salute Donna, Ass. Arcidonna Napoli, Psy-Com (Psicologia di Comunità), Ass. Sud Est Donne, Ass. Donne Insieme, La Rete delle reti , Ass. Dalla Parte dei Minori, il Forum – Associazione Donne Giuriste, Cav. Ipazia Siracusa, una rete aperta a chiunque voglia aderire (associazioni, persone singole, donne e uomini) per LA PIENA APPLICAZIONE DELLA CONVENZIONE DI ISTANBUL e per

monitorare gli esiti dell’inchiesta della Commissione femminicidio nei Tribunali e negli ambiti di contrasto alla violenza maschile sulle donne;

– pretendere la cancellazione di stereotipi e pregiudizi che sottopongono le donne a vittimizzazione secondaria nei Tribunali e nella società;

– pretendere formazione ad hoc obbligatoria per tutti coloro che lavorano o si occupano della violenza maschile contro le donne;

– pretendere la messa fuori legge di teorie ascientifiche misogine e monitorare la loro effettiva esclusione dai Tribunali e dalla formazione;

– pretendere la revisione dei processi in cui sono state usate teorie ascientifiche dell’alienazione compresi tutti i costrutti correlati;

– pretendere la fine di allontanamenti forzosi e coattivi dei minori dalle madri vittime di violenza;

– pretendere il ripristino immediato dei rapporti madre-figli là dove sussistano a oggi vincoli, divieti e limitazioni a carico delle madri;

– pretendere l’immediata liberazione con ritorno al domicilio di origine dei bambini allontanati dalle madri “alienanti” rinchiusi in casa famiglia.

PER ADESIONI MANDARE UNA EMAIL CON IL SEGUENTE MESSAGGIO: ADERISCO ALLA RETE PER LA TASK FORCE #STOPVIOLENZA (usare una sola delle seguenti email) [email protected][email protected][email protected][email protected]

ADESIONI ALLA TASK FORCE #STOPVIOLENZA

Associazione OdV Impegno Donna – Centro Antiviolenza TELEFONO DONNA Foggia

Associazione Cassandra D

La Principessa Azzurra APS

Rete per la parità

“Insieme per le donne”

Associazione Maddalena A.P.S

Global Thinking Foundation

FEMMINISTORIE Catania

Scuola di Alta Formazione Donne di Governo

Cristina Sanzaro, Presidente del l’Associazione Work in Progress

Claudia Forini, Presidente Cooperativa Sociale, Onlus Centro Donne Mantova

Associazione Dream Team Donne in Rete

Associazione RiscoprirSi – APS

Comitato Madri Unite contro la Violenza Istituzionale

Toponomastica femminile

Brigata Rosa

Telefono Rosa Piemonte

Amica Donna, APS

Telefono Rosa Piemonte di Torino

Anthea Di Benedetto, Presidentessa Ass. Aurea Caritate

Elisa Chiappinelli, Psicologa e psicoterapeuta

Luisa Menniti, Attivista

Valentina Testa, Psicologa

Roberta Schiralli, Avvocata

Simona D’Aquilio, Avvocata

Gabriella Gensini, Avvocata

Ilaria Summa, Avvocata

Bruna Rucci, Psicologa psicoterapeuta, Ctp, fondatrice e responsabile Progetto Medusa

Beatrice Ruggiero, Avvocata cassazionista e responsabile sportello legale Progetto Medusa

Sara Cafarotti, Psicologa psicoterapeuta

Cleide Meloni Lazzaroni, Psicopedagogista

Patrizia Mancinelli, Psicologa

Lorenza Perna, Avvocata

Maria Assunta Pasca, Educatrice professionale

Daniela Farone, Avvocata

Judith Pinnock, Psicologa esperta di studi di genere

Karen Visintin, Presidente dell’associazione Non Siamo Soli

Laura Massaro

Frida Bertolini

Valentina Papa

Cristiana Morelli

Sonia Fontana

Laura Ruzza

Eliana Di Gennaro

Michela Beggio

Alberta Valente

Alessia Totaro Fila

Mario Guarino

Claudia Resta

Carla MacCallum

Guido Baldi

Laura Massafra

Pina Ferraro

Marcella Formenti

Anna Maria Ricci

Delia Crobu

Clara Turchi

Sara Mingo

Federico Filosomi

Ivana Grugnale

Barbara Dell’Amico

Lorella Iannucci

Mariarosaria Di Meglio

Suny Vecchi

Raffaella Carossia

Valentina Papa

Francesca di Muzio

Caterina Gatti

Lina Argetta

Lisa Luigia Liso

Nunzia Macci

Lisa-Anne Mastropieri

Gianmaria Di Silvestro

Francesca Nespolo

Laura Tonoli

Jessica Purkeypyle

Francesca Cornale

Giusi D’Urso

Marzia Vannucchi

 

 

 

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