Una legge per fermare i trattamenti inumani dei giudici sui minori

In Commissione Giustizia alla Camera sei proposte di legge su affidamento e ascolto del minore, protezione da atti di violenza domestica e abusi: in video l'audizione di DonnexDiritti Network

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In Italia abbiamo assistito a una evoluzione  e quindi a un miglioramento da un punto di vista legislativo a cui però non ha corrisposto un reale cambiamento in positivo. Anzi, sulla violenza maschile contro le donne si è avuto un iter del tutto inaspettato, ribaltando lo status della vittima in quello di carnefice sulla base di teorie mai dimostrate, e anzi più volte rifiutate e condannate, come l’alienazione parentale.

Involuzione di fatto

Una involuzione che si scontra con le norme vigenti, a partire dalla stessa Convenzione di Istanbul (“Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”) e che, a oggi, necessita quindi di un ulteriore intervento legislativo affinché queste leggi siano realmente applicate nei tribunali dove le donne che in ambito civile cercano di sottrarsi a un partner violento separandosi, sono punite sulla base della mai dimostrata teoria dell’alienazione parentale applicata pedissequamente dai giudici su indicazione delle Consulenze tecniche d’ufficio da loro stessi richiesti. Psicologi e psichiatri formati in scuole di specializzazione che insegnano ed enfatizzano teorie condannate dalla stessa Cassazione e rifiutate a livello internazionale in quanto dannose.

Teorie che ribaltano lo status della sopravvissuta che riferisce violenza domestica o abusi verso i figli, come madre malevola colpevole di instillare falsi ricordi e quindi falsi accuse nei bambini che rifiutano il padre

Tribunali civili

Numerosi a oggi i casi di sottrazioni di minori in ambito civile da parte di tribunali ordinari o dei minori, che avvengono soprattutto nei casi di separazione non consensuale, dove a fronte di un rifiuto di un figlio a vedere o a frequentare uno dei due genitori, di solito un padre, viene ormai di routine resa responsabile la madre, anche in assenza di atti abusanti o violenti da parte di quest’ultima, mai dimostrati empiricamente. Donne che quando riferiscono paura e atti di violenza da parte dell’ex partner, da cui ci si vuole separare per sottrarre se stesse e la prole a questo tipo di violenza, vengono punite.

Bambini prelevati con la forza e con l’intervento delle forze dell’ordine con impiego di 8 anche 11 agenti, che sfondano porte e conducono via il bambino contro la sua volontà

Trattamento simil-carcerario

Un “trattamento obbligatorio simil-carcerario” dove il bambino viene allontanato dal suo ambiente, dai suoi affetti, dagli amici, dalla scuola, e dove si trova solo, con estranei, costretto a ricomporre un rapporto con il genitore di cui ha paura e con una madre accudente a cui è stato strappato. Per questo pubblichiamo l’audizione della Commissione Giustizia della Camera di Luisa Betti Dakli, Direttrice di DonnexDiritti Network e International Women, in merito alle diverse proposte di legge che a oggi sono in discussione alla Camera riguardo l’affidamento e l’ascolto del minore, nonché riguardo normative che finalmente vengono alla luce per andare a colmare alcune gravi lacune che ancora oggi provocano, a vari gradi, violazioni dei diritti umani nel nostro Paese per quanto concerne la protezione di donne e bambini da abusi e da atti di violenza domestica, e vittimizzazione secondaria nei tribunali (Relazione integrale depositata in Commissione Giustizia).