Le elezioni siriane, per la maggior parte degli osservatori internazionali e per gli esuli, sono state “una farsa”. Yahya al-Aridi, portavoce della Commissione sui negoziati siriani, ha dichiarato: “il governo, con l’aiuto di Russia e Iran, ha deciso di uccidere il dibattito politico. È una continuazione della tirannia e queste elezioni mostrano il disprezzo per il popolo siriano”.
Assad e la percentuale bulgara del 95,1%
Assad ha vinto con una percentuale più che bulgara, il 95,1% e nel suo discorso di ringraziamento ha detto: “Non una elezione, ma una rivoluzione nel più profondo significato di questa parola”. Chissà cosa pensano di questa presunta “rivoluzione” le migliaia di siriani spariti nel nulla negli ultimi dieci anni, come il padre di Wafa Mustafa, giornalista e attivista siriana che vive in Turchia, e che ha commentato la rielezione di Assad, dicendo: “È un segnale per tutti i dittatori del mondo. Qualsiasi cosa facciano, anche se bombardano i propri cittadini sanno che potranno essere rieletti!”. Bisogna ricordare che le lezioni si sono svolte nelle aree controllate dal governo mentre una larga parte del Paese è ancora in mano ai ribelli, alle forze jihadiste e alle forze curde.
La guerra ha lasciato sul campo oltre 388 mila morti e circa la metà della popolazione ha dovuto lasciare le proprie abitazioni, tra cui i 6 milioni di rifugiati all’estero e di questi 2 solo in Libano
Suicidi dei bambini siriani aumentati dell’86%
Secondo l’ultimo report di Save the Children UK i suicidi tra i bambini siriani sono aumentati dell’86% in una situazione di estrema povertà economica e depressione, come racconta alla Cnn Jomana Qaddour, del Consiglio Atlantico. Una situazione che non cambierà dopo queste elezioni. Prima del voto i Ministri degli Esteri di Francia, Germania , Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America hanno rilasciato un documento unico in cui hanno definito le “elezioni illegittime” e che non sarebbero state “né libere né giuste senza la supervisione delle Nazioni Unite. Noi supportiamo la voce di tutti i Siriani, le organizzazioni civili e l’opposizione siriana, che hanno definito questo processo elettorale illegittimo”.
La Siria vista dall’Europa
I siriani all’estero cosa si aspettano dall’Europa? Shady Hamadi , scrittore cresciuto in Italia, è convinto che di fondo “ci avviamo verso una fase di normalizzazione dei rapporti tra Europa e Siria, nonostante quello che è successo”. Parla di uno “scenario davvero fosco” e secondo lui:
“l’unica cosa che si può fare in questo momento è non perdere il faro riguardo a quella che è la costante violazione dei diritti umani in un Paese in cui esiste una tortura di massa generalizzata”
“Se perdiamo la bussola su questo – conclude Hamadi – allora davvero torniamo alla situazione di undici anni fa in cui il presidente e la moglie erano ritenuti dei leader democratici da tutta l’Europa”. È necessario continuare a parlare di Siria e di ciò che vi succede, della situazione della popolazione allo stremo dopo 10 anni di guerra e con una pandemia in corso, perché parlarne da forza all’opposizione sul terreno e a chi ha cercato rifugio in Europa che rischia, in caso contrario di rimanere solo e di essere isolato.