Perché la guerra della Polonia all’aborto dovrebbe spaventarti

Dietro a queste iniziative si nasconde l’Ordo Iuris: il potente Istituto per la Cultura Legale che si espande in Europa

Neil Datta
Neil Datta
Segretario del Forum parlamentare europeo per i diritti sessuali e riproduttivi.



Il divieto quasi totale di aborto in Polonia è entrato in vigore poche settimane fa quando è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale del governo del Paese. Gli ospedali e i medici polacchi non sono più autorizzati a effettuare un aborto neanche in caso di anomalia fetale. Questi casi costituivano la maggior parte delle interruzioni effettuate nel Paese che, anche prima del nuovo divieto, aveva già una delle leggi sull’aborto più restrittive in Europa: nuova legge che adesso consentirà alle donne di interrompere la gravidanza solo nei casi di stupro, incesto e quando la vita o la salute della madre sono in pericolo.

Quello che sta succedendo in Polonia non dovrebbe essere visto come un comportamento dello Stato polacco perché non riguarda solo la Polonia: sono azioni  disumane e potrebbero diffondersi in Europa

È illegale

Il Tribunale Costituzionale Polacco, che ha emesso la sentenza contro l’aborto, è già stato altamente contestato nella sua legittimità. Lasciando da parte il contenuto della sentenza, il tribunale attuale è il risultato di un gioco di potere politico orchestrato dall’attuale Partito al governo, il PiS (Legge e Giustizia), che ha estromesso i giudici precedenti per rimpiazzarli con altri più congeniali all’agenda politica di partito. Tuttavia, i giudici non hanno riconosciuto la loro espulsione né tantomeno coloro da cui sono stati sostituiti. Pertanto, lo stesso Tribunale Costituzionale è oggetto della contestazione sul suo fondamento democratico in Polonia, e la Commissione Europea ha espresso preoccupazione riguardo i procedimenti giudiziari attualmente in corso in merito alle violazioni della legge in Polonia. Come per esempio rispetto alla recente decisione contro l’aborto, una delle nuove giudici designate prima di ricevere questo incarico, era già una dei parlamentari che hanno firmato la mozione che chiedeva al Tribunale Costituzionale di esprimere un giudizio in merito alla costituzionalità dell’aborto in caso di anomalia del feto.

È inumano

Le disposizioni della sentenza vanno oltre la questione filosofica del “diritto di scegliere” contro “il diritto alla vita”. Vietando la possibilità di abortire in caso di malformazione del feto, il Tribunale Costituzionale interferisce con decisioni mediche che dovrebbero essere prese dalla donna e dai suoi cari, con previo consulto medico. Il divieto generale appena promosso, forzerà le donne polacche a portare avanti delle gravidanze “non vitali”, creando così un inenarrabile dolore sia fisico che psicologico. Altri provvedimenti che sono inclusi in questa legge draconiana sull’aborto emessa in Polonia, prevedono il carcere per coloro che assistono le donne che decidono di portare a termine la gravidanza in modo clandestino, inclusi dottori, partners e membri famigliari. Come nel caso del fidanzato di una donna condannato a sei mesi di prigione per aver portato in auto la sua fidanzata all’ospedale dopo che quest’ultima aveva iniziato ad avere un’emorragia in seguito all’assunzione di una pillola abortiva presa a casa.

È solo l’inizio

L’attuale sentenza sull’aborto non è il risultato della volontà popolare, ma al contrario è il frutto di un Tribunale Costituzionale illegittimo che è riuscito laddove il governo PiS ha fallito nel 2016 con la sua proposta in materia legislativa dell’aborto. Momento in cui il governo dovette ritirare quella proposta dopo le massicce proteste della popolazione.

Dietro a queste iniziative si nasconde il potente Istituto per la Cultura Legale, l’Ordo Iuris: Istituto conservatore e organizzazione religiosa estremista i cui leader hanno creato una rete reazionaria sia in Polonia che altrove

Stemma di Ordo Iuris

Gli avvocati di Ordo Iuris hanno sia redatto il disegno di legge del 2016 per vietare l’aborto, che altri testi legislativi, incluse le argomentazioni in merito all’abbandono della Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne, leggi che hanno criminalizzato una educazione sessuale completa, restrizioni in merito alla fecondazione in vitro e una carta che ha creato le ormai infamanti zone “libere da LGBT” in Polonia. Ordo Iuris è capace di arrivare a tanto a causa dei suoi infiltrati all’interno dei lavori parlamentari dello stato Polacco. Per esempio, il fondatore di Ordo Iuris al momento siede nella Corte Suprema Polacca e altri adepti occupano importanti posizioni nei ministeri di governo, nell’ambito accademico, in quello giuridico e in altre istituzioni pubbliche, incluse le cariche di i consiglieri del presidente Polacco.

Si potrebbe diffondere nel resto d’Europa

La Polonia in questo momento sta servendo da test per l’esportazione di idee reazionarie in altri paesi. Giornalisti d’inchiesta hanno rivelato come le organizzazioni sotto il controllo di Ordo Iuris hanno stabilito legami in molti membri dell’Unione Europea. Queste organizzazioni hanno cominciato a testare le acque nei loro paesi con delle agende ultra conservative: in Croazia in merito alla Convenzione di Istanbul, in Estonia con un referendum sui diritti LGBT e in Lituania riguardo l’aborto. Gli stessi giornalisti d’inchiesta hanno scoperto che

Ordo Iuris ha speso milioni di euro per creare affiliati stranieri, e ognuno  cercherà di emulare i polacchi

Aleksander Stępkowski

Non solo, ma Ordo Iurisi ha delle ambizioni ancora più grandi. Infatti, il 29 gennaio, il governo polacco ha presentato formalmente Aleksander Stępkowski, il fondatore di Ordo Iuris, come uno dei candidati polacchi alla Corte Europea dei Diritti Umani. Quello che stiamo vedendo in Polonia è solo l’inizio dell’erosione dei diritti fondamentali di ognuno tramite degli pseudo-processi legali, prima contro le donne e poi verso le minoranze sessuali. Presto, tutti quanti verremo coinvolti. È anche solo l’inizio dell’esportazione dell’ultra-conservatorismo polacco oltre i suoi confini.

Grazie al lavoro della rete internazionale di Ordo Iuris, quello che accade in Polonia non rimarrà circoscritto al paese

A meno che gli Europei non prendano consapevolezza di dei cambiamenti drammatici che stanno avvenendo in Polonia e usino tutti i loro strumenti a disposizione per difendere la democrazia e lo stato di diritto – incluso sostenendo il coraggiosissimo movimento che in Polonia sta combattendo contro questa demolizione della democrazia – questo stesso destino verrà condiviso da molti altri paesi europei.

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Questo articolo scritto da Neil Datta il 3 Febbraio 2021 è stato pubblicato da Open Democracy  – Traduzione di DonnexDiritti

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