Bollettino di guerra: 6 donne torturate e uccise da ex in 48 ore

Nel giro di due giorni sono state seviziate 4 donne e uccise altre due tutte da parte di mariti o ex partner

Luisa Betti Dakli
Luisa Betti Dakli
Direttrice di DonnexDiritti Network e International Women



Se a Novara il comune leghista è indaffarato a vietare alle donne di vestirsi con abiti che “offendano il comune senso del pudore”, nel resto d’Italia, da nord a sud, si consumano femminicidi all’interno di rapporti intimi dove gli uomini provocati da donne in abiti succinti, non c’entrano niente. Episodi che si consumano all’interno di una violenza domestica che i giornali continuano a scambiare per conflitti di coppia, parlando di ex che non vogliono essere lasciati, partner che agiscono in preda a raptus dopo “continue litigate”, coppie affette da amore malato, tralasciando che invece

la violenza domestica è l’80% della violenza agita dagli uomini sulle donne ed è una delle principali cause di morte femminili

Violenze, torture, uccisioni che non avvengono mai all’improvviso ma sempre dopo anni di maltrattamenti o comportamenti spia che arrivano a mettere in pericolo la vita stessa di chi ha vicino un offender. Casi di cronaca, come ne leggiamo fin troppi, che spazzano via ogni dubbio sul fatto che ad agire con violenza siano uomini e non donne, di cui leggiamo solo in rarissimi casi in veste di offender e non certo perché non fanno notizia (anzi, proprio perché sono eccezioni farebbero un gran baccano).

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L’uomo arrestato a Novi, Modena

In questo week end però si è toccato un apice come non sempre capita, con giornali che hanno dato notizia di numerosi casi di violenza maschile sulle donne nel giro di poco meno di tre giorni, tra torture, sequestri, e uccisioni, tutti all’interno di rapporti intimi, senza che questo abbia scandalizzato o indignato nessuno. A Corsico, vicino Milano, nella notte tra venerdì e sabato una ragazza di 23 anni è stata sequestrata e seviziata dal suo ex che la maltrattava da anni e a cui aveva cercato di sottrarsi più volte lasciandolo definitivamente a settembre.

L’uomo, di 29 anni, la pedinava e la controllava malgrado avesse una nuova relazione, e l’altra sera si è presentato a casa sua sequestrandola per 48 ore con stupri ripetuti, minacce di morte con un coltello in mano e pestaggi su di lei e sul loro piccolo bambino: un incubo finito solo grazie all’arrivo dei carabinieri chiamati da una badante a cui

la ragazza aveva affidato un biglietto con scritto “aiuto” mentre la donna passava per caso sotto la sua finestra e il suo aguzzino era distratto

Una violenza che durava da anni con diversi interventi delle forze dell’ordine, e un fascicolo in procura a carico dell’uomo, e che i giornali hanno chiamato frutto di un “amore malato”.
Un copione che nelle stesse ore si ripeteva a Napoli dove un 52enne ha sequestrato la ex, che lo aveva lasciato dopo una relazione di 9 mesi proprio per l’atteggiamento violento dell’uomo, portandola a casa sua sotto minaccia di morte e segregandola per 12 ore tra calci e pugni con un pestaggio concluso, dopo aver tentato di soffocarla con una coperta, con la testa della donna sbattuta contro la testata del letto, finché non è stata soccorsa da un vicino che l’ha trovata sulle scale in fin di vita e portata subito in ospedale. A Roma, a Tor Bella Monaca, diverse ore prima una donna era invece stata liberata da un sequestro di 4 giorni in cui la 45enne era stata ridotta a pane e acqua dal marito che la pestava tenendola segregata di giorno in bagno e di notte in camera, dopo anni di violenza domestica.

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Tor Bella Monaca

Nelle stesse ore di sabato, a Novi di Modena, un altro uomo di 52 anni, aggrediva la ex convivente prendendo a calci la sua macchina e poi accanendosi verso di lei con botte e una testata in faccia, malgrado fosse stato già denunciato e malgrado fosse sottoposto al “divieto di avvicinamento” con un’ordinanza emessa dal Tribunale di Modena il 29 gennaio scorso, per comportamenti violenti nei confronti della donna.

Un’aggressione per strada che i giornali hanno ribattezzato come “lite per motivi sentimentali”

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La palazzina esplosa a Sala Consilina

Ma non basta, perché tra sabato e domenica ci sono anche due morte nell’elenco. Una in provincia di Cosenza dove una donna di 82 anni è stata uccisa dal marito di 87 che l’ha colpita con un bastone per poi finirla a coltellate: un femminicidio in cui i giornali hanno parlato addirittura di un uomo esasperato per la grave malattia della consorte, il quale si è difeso dicendo “Non era più la donna che ho sposato”. L’altra uccisione invece è successa a Sala Consilina, in provincia di Salerno, dove un uomo è uscito di casa, è andato a una pompa di benzina, ha riempito due taniche, è tornato a casa e le ha svuotate nella stanza dove la moglie di 32 anni stava davanti al camino, provocandole ustioni sul 90% del corpo che non hanno lasciato scampo alla donna morta all’ospedale Cardarelli di Napoli. Un femminicidio che lascia orfani 3 bambini, che fortunatamente erano da poco scesi a giocare nel cortile, e descritto dai giornali come conseguenza “delle continue liti” tra i due.

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