Interrogazione a risposta in commissione presentata da Laura Boldrini alla ministra della giustizia. Premesso che: apprendiamo da un articolo pubblicato sul network DonnexDiritti a firma della direttrice Luisa Betti Dakli che a Pisa un bambino di soli otto anni sarebbe stato prelevato con la forza dalla casa dove viveva con la madre per essere portato in Sicilia dove vive il padre, in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di Pisa.
Pare che il trasferimento del bambino fosse previsto per il 18 giugno e che fosse la madre a dover «consegnare» il figlio al padre; invece l’articolo riporta di come lo scorso 15 giugno, all’improvviso, si siano presentati a casa della madre la polizia, gli assistenti sociali e gli psicologi, e che ben 11 poliziotti abbiano bloccato la strada: la madre ha aperto la porta, non immaginando quello che sarebbe successo.
il bambino si è barricato in bagno, la madre è stata portata in cucina, la porta è stata divelta con il bambino dentro, che poi è stato letteralmente trascinato via e collocato in un istituto
Questo caso appare, ancora una volta, da mettere in relazione alla cosiddetta «alienazione parentale» (altrimenti conosciuta come PAS), una teoria molto controversa che descriverebbe la condizione psicologica di minori che hanno rifiutato uno dei due genitori a causa dell’incitamento intenzionale portato avanti dall’altro; la Corte di Cassazione ha più volte messo in discussione la validità scientifica di questa teoria, ma ciononostante essa continua a trovare applicazione nei tribunali italiani e viene spesso invocata dai padri, anche da padri denunciati per violenze e maltrattamenti, nelle cause di separazione e di affidamento dei figli, e quasi sempre i provvedimenti vengono attuati come trattamenti sanitari forzosi, contro la volontà del minore.
Anche le principali autorità sanitarie, come l’OMS, e lo stesso Ministero della Salute, hanno dichiarato l’ascientificità dell’alienazione parentale; l’associazione D.i.Re ha scritto in proposito una lettera aperta al presidente della Repubblica e alle ministre della Giustizia e per le Pari Opportunità e la Famiglia, sottolineando come sia difficile trattenere l’indignazione di fronte al racconto dell’ennesimo prelievo forzoso di un bambino, sottratto alla mamma perché giudicata «ostativa».
se la Ministra non intenda far luce, nell’ambito delle sue proprie prerogative, sui fatti esposti
se intenda valutare la sussistenza di presupposti per iniziative di carattere ispettivo in relazione al grave caso rappresentato in premessa; se non intenda adottare opportune misure volte ad assicurare che l’esecuzione di provvedimenti riguardanti minori avvenga, comunque, sempre con modalità rispettose delle garanzie e della tutela dei minori, in particolare quando tali provvedimenti siano riconducibili a teorie chiaramente non supportate da evidenze scientifiche, quali l’alienazione parentale.
18 giugno 2021
Deputate cofirmatarie: Lucia ANNIBALI, Nadia APRILE, Stefania ASCARI, Francesca BONOMO, Vincenza BRUNO BOSSIO, Vittoria CASA, Lucia CIAMPI, Paola DEIANA, Rina DE LORENZO, Yana EHM, Fucsia FITZGERALD NISSOLI, Flora FRATE, Vita MARTINCIGLIO, Rossella MURONI, Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, Doriana SARLI, Maria Edera SPADONI, Elisa TRIPODI, Virginia VILLANI