Intervista shock di Oprah Winfrey: per i social Meghan Markle è la Dark Lady di Buckingham Palace

Il problema non è se la duchessa del Sussex ha detto o no la verità, ma l'odio sessista che si scatenato sui social

Luisa Betti Dakli
Luisa Betti Dakli
Direttrice DonnexDiritti International Women



Gli scricchiolii si sentono fin qui e sono senza dubbio quelli delle fondamenta di una delle più antiche monarchie europee: quella inglese. A farle pericolosamente vacillare è stata l’intervista rilasciata da Meghan Markle, moglie del principe Henry duca di Sussex, a Oprah Winfrey per la Cbs andata in onda il 7 marzo. Nelle immagini di questa intervista appare il patio di una villa con lo sfondo di un meraviglioso parco, e due signore comodamente sedute su due poltrone outdoor che sembrano conversare amabilmente in pieno relax.

Le accuse di Meghan Markle

Il principe Harry e la duchessa Meghan

Eppure non è proprio così, perché in realtà su quel tavolinetto bianco si sta apparecchiando il colpo del secolo: buttare giù la monarchia inglese. La duchessa di Sussex, raggiunta dal marito Harry solo alla fine per mettere la ciliegina sulla torta, parla a ruota libera ma quello che dice non è messo lì a caso: comprese le facce di una strepitosa Oprah Winfrey nei momenti clou dell’intervista mandata in Italia ieri sera su TV8 e venduta in più di 70 paesi al mondo.

Diana Spencer e Meghan Markle

Quello che Meghan ha fatto però non è solo togliersi qualche sassolino dalla scarpa ma denunciare uno status quo della famiglia reale inglese che mette non poco a disagio i reali, e anche se la regina Elisabetta II, nonna di Harry, non è mai stata attaccata, l’affondo è stato pesantissimo. L’ex attrice americana è entrata formalmente in casa Windsor con le nozze regali del 2018, ed è diventata madre di Archie Harrison Mountbatten-Windsor nel 2019, mentre ora è in attesa di una bambina.

I punti salienti del racconto sono: l’isolamento di Meghan da quando ha messo piede nella casa reale compreso il sequestro di chiavi, passaporto e patente, la sofferenza mentale e i pensieri suicida quando era incinta, un diverbio con Kate Middelton manipolato a suo sfavore dai media, ma soprattutto le accuse di razzismo per la perplessità di alcuni membri di Buckingham Palace sul colore della pelle del primogenito Archie

Meghan come Diana

Meghan Markle

Parole che pesano oggi sulla testa della corona come una ghigliottina pronta a scattare. Un quadretto che ha dato l’assist per il marito Harry che pur entrando alla fine, ha parlato della moglie come la chiave della sua liberazione, paragonando la condizione della moglie a quella di sua madre Diana, morta in un incidente a Parigi nel 1997 su cui ancora oggi incombono pesanti ombre. “Temevo che la storia si ripetesse”, ha detto il principe nell’intervista, spiegando che si sentiva “intrappolato nel suo ruolo reale” e rivelando che sposare Meghan gli ha dato il coraggio di andarsene per scegliere una vita diversa. Aggiungendo però che mentre loro erano in due ad affrontare la macchina schiacciasassi di Bakingam Palace, sua madre era da sola.

Rivelazioni che hanno fatto esultare i fan della serie “The Crown”, dove viene ricostruita la dolorosa storia di Diana con il principe Carlo, ma che hanno anche scatenato l’odio sui social con haters che si sono scagliati contro Meghan Markle come se non ci fosse un domani. Ma come si è declinato quest’odio per lei?

Haters sui social: non solo insulti

Megan Markle è una donna e come tale non è scampata all’aggressione sessista solo perché è una duchessa. Falsa, bugiarda, diabolica, malvagia, è stata descritta senza remore come la dark lady che si accalappia il pollo di turno e poi lo cuoce lentamente alla brace mettendolo contro la sua famiglia e manipolando ogni suo neurone. Una donna priva di scrupoli con scopi precisi, insomma tutto il peggio degli stereotipi sessisti.

Sì, perché il problema non è se Meghan ha detto o meno la verità, ma è come si declina questo giudizio. Tutto quello che in queste ore si sta scrivendo di lei le per offendere la sua persona attacca prima di tutto la sua identità biologica, perché si sa,

una donna che si ribella diventa una mina che fa esplodere non solo l’etichetta reale ma un establishment prima di tutto culturale, e per questo va massacrata, rovinata, distrutta prima di tutto come donna

Il marchio della Dark Lady

Quello che nei suoi confronti si sta consumando non è un odio qualsiasi, perché uno può anche dire: “le credo” oppure “non le credo”, senza accanirsi. Ma è troppo forte la tentazione di andare a pescare nello stereotipo più antico del modo: quello della femme fatale che attira poveri uomini indifesi nella sua trappola e che nella storia umana ha giustificato e giustifica ogni nefandezza maschile.

Le “donne oscure”, termine coniato da William Shakespeare e arricchito dalla letteratura e dal cinema, sono esseri pericolosi che rompono gli schemi di un ruolo sottomissivo e accomodante, rifiutando di riflettere lo sguardo maschile. Donne ribelli punite severamente anche con la morte. Immagine che viene da lontano, dalla strega che è in grado di sopravvivere senza la protezione del maschio e che usa i suoi elisir di eterna bellezza per ingannare l’uomo che poi si vendica e la uccide. Un immaginario antico usato ancora oggi per giustificare i femminicidi: lei mi ha rifiutato, vessato, illuso, ingannato, e io l’ho “giustamente” uccisa.

Una donna che rivendica il suo potere, la sua autonomia, e per questo diventa brutta, cattiva e appunto nera. Colei che deve essere punita e che richiama a immagini in bianco e nero impresse nella mente: dalla cavigliera in primo piano di una magistrale Barbara Stanwick mentre scende le scale in “La fiamma del peccato” di Billy Wilder (tratto da “Double Indemnity”, romanzo noir di James Cain) o lo specchio incrinato con il primo piano di una strepitosa Rita Hayworth in “La signora di Shanghai” di Orson Welles, che pagherà appunto con la morte la sua ribellione. Dark lady che verranno riscattate solo nel 1981 (l’altro ieri) con il “Brivido caldo” di Lawrence Kasdan, dove una travolgente Kathleen Turner si gode la ritrovata libertà in riva a una spiaggia tropicale dopo aver convinto l’amante a uccidere il marito.

Le donne che rompono lo specchio dello sguardo maschile sono spregiudicate e sensuali, infedeli, ingannatrici e si servono della loro bellezza e sensualità per imprigionare e dannare l’uomo che ignaro, cade nella sua trappola

E a nulla valgono le parole pronunciate nell’intervista da Harry che forse si sta vendicando, anche più della moglie, di tutto quello che la famiglia reale ha fatto a sua madre. Perché? Perché lui è un uomo, che ne sa lui di queste cose.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News

Facebook

Twitter

On screen