“Papà mi mette il dito nel culet*to”, l’inferno nascosto dai tribunali

Giornata contro la violenza sulle donne, puntata speciale dell'inchiesta "Crimini invisibili" che racconta la violenza istituzionale su una madre che denuncia abusi sessuali sui figli da parte del marito e che per questo viene punita dal tribunale che le porta via i figli con un prelievo forzoso mettendoli in casa famiglia e bollando lei come alienante

1725

“Inferno” è una puntata speciale della video inchiesta “Crimini invisibili” sulla violenza domestica occultata nei tribunali e sulle madri che cercano protezione nella giustizia dove vengono trattate come bugiarde e per questo punite attraverso perizie psicologiche prive di fondamento. Realizzata da Luisa Betti Dakli, giornalista esperta di diritti umani e direttrice del giornale online DonnexDiritti Network ft International Women, l’inchiesta indaga la violenza maschile contro le donne e contro i bambini, attraverso le voci di mamme disperate che hanno perso i loro figli solo per aver denunciato maltrattamenti, abusi, violenza domestica e assistita, e per questo condannate dai giudici in un sistema diventato ormai perverso.

La scoperta degli abusi

Ma “Inferno” va oltre perché il racconto è quello di Maria (nome di fantasia) che scopre incredula gli abusi sessuali del marito sui figli in una situazione che ben presto diventa un incubo. Una donna che non riesce a credere e che cerca di capire come sia possibile che proprio l’uomo con cui condivide la sua vita stia molestando sessualmente i figli. In un crescendo di “scoperte” agghiaccianti, Maria tenta di proteggere i bambini denunciando quanto succede in casa sua alla Procura che dopo un interrogatorio di 5 ore avvia una indagine, bloccata però subito dopo dagli assistenti sociali che negano che questi abusi ci siano malgrado i riferiti molto chiari dei minori.

La punizione del tribunale

Ma è nel momento in cui Maria cerca di separarsi che l’incubo diventa un inferno, in quanto saranno le stesse istituzioni a punirla per aver osato denunciare la violenza sessuale sui figli. Grazie a una consulenza tecnica d’ufficio in cui lo psicologo sostiene che i bambini abusati non possono rendersi conto di esserlo e che per questo non sono credibili nel momento in cui riferiscono di essere molestati, lei viene bollata come “alienante e malevole” e accusata di manipolare i figli inculcando i racconti nella loro testa. Nel paradosso più assoluto, Maria si ritrova sul banco degli imputati, e accusata di essere l’artefice maligno di quanto succede in casa sua, al punto che le stesse sue dichiarazioni vengono alterate dal Ctu che non solo nega gli abusi, ma omette anche i suoi riferiti. Ctu che decreta nero su bianco di togliere i bambini a lei e di collocarli direttamente dal padre.

La disperazione dei bambini

I bambini sono ormai disperati, non vogliono vedere il padre e accusano malori fisici e psicologici importanti, ma anche quando cominciano a parlare e a raccontare agli assistenti sociali e alle maestre cosa ha fatto il padre nei loro confronti, non solo non vengono creduti ma non sono neanche presi in considerazione. Bambini che dichiarano chiaramente le molestie subite e che non considerano il padre come un “genitore” vero e proprio dicendo che “gli ha fatto cose brutte” e chiamandolo per nome.

La punizione esemplare

La mamma disperata cerca supporto ma alla fine il giudice deciderà di togliere i bambini a lei perché appunto “alienante”, e di collocarli in casa famiglia per far riprendere i rapporti del padre con i figli anche se loro non lo vogliono vedere e che si sentono male al pensiero di dover stare con lui. Pochi giorni fa i bambini sono stati presi con la forza: un prelievo in cui si sono presentate due ambulanze, diverse macchine delle forze dell’ordine, una ventina di poliziotti, due camion dei vigili del fuoco, un vigile urbano, carabinieri, assistenti sociali, personale sanitario, e due uomini delle forze dell’ordine con il cane antidroga. L’intera via è stata chiusa al traffico, è stato forzato il cancello, rotto il meccanismo automatico, ed è stata sfondata la porta di casa dove i bambini terrorizzati si erano barricati da soli, dato che la madre è stata immobilizzata, buttata a terra e ammanettata da due agenti. Da quel momento la mamma non ha più visto suoi i figli.

Per la CAMPAGNA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE E LA VIOLENZA DOMESTICA donnexdiritti.com ti invita a seguire la video inchiesta “CRIMINI INVISIBILI” di LUISA BETTI DAKLI, giornalista d’inchiesta esperta di diritti umani e direttrice del web journal DonnexDiritti Network (le puntate sono visibili sul canale YT di DonnexDiritti Network e International Women).