Giunta a Roma e Trieste: rispettata la parità di genere. Vicesindache al top ma in Italia il gender gap resta

Torino e Firenze città "virtuose" con la percentuale più alta di assessore. Non rispettano la legge sulla democrazia paritaria Palermo e Ancona: qui l'unica sindaca tra i capoluoghi, Valeria Mancinelli, sceglie solo 3 donne su 9 in giunta

Daniela Domenici
Daniela Domenici
Saggista, esperta di genere e gender gap



“Sono felice di presentare questa bellissima squadra di alto profilo con 6 uomini e 6 donne che con grande impegno lavoreranno per rilanciare Roma. Parleremo con i fatti’’. Con queste parole il neo Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha finalmente resa pubblica la composizione della giunta del Campidoglio. Una giunta che a Roma, 2.873.000 abitanti, ha una perfetta parità: 6 assessori e 6 assessore di cui una vicesindaca.

La giunta di Gualtieri a Roma

Silvia Scozzese

Sono Silvia Scozzese che sarà vicesindaca e assessora al Bilancio; Sabrina Alfonsi, già minisindaca del centro storico, che va ai Rifiuti Ambiente e Agricoltura; Barbara Funari, coordinatrice romana di Demos, a cui vanno Politiche sociali e la Salute; Monica Lucarelli, capolista della Civica, scelta per le Attività produttive e le Pari opportunità; Claudia Pratelli, già assessora nel Municipio III, e ora assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro; Ornella Segnalini, assessora ai Lavori pubblici e Infrastrutture; Sabrina Alfonsi a cui va Ambiente e Rifiuti; mentre il neo-sindaco ha scelto di tenere per sé nove deleghe (Attrazione degli Investimenti, Clima, Partecipate, Personale, Pnrr, Relazioni Internazionali, Sicurezza, Transizione digitale e Università).

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri presenta la sua Giunta capitolina

In particolare la vicesindaca Scozzese è stata Consigliera della Corte dei Conti e nel Consiglio di indirizzo per il coordinamento delle politiche economiche di Palazzo Chigi, nonché commissaria straordinaria per il piano di rientro del debito di Roma e assessora al Bilancio con l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino.

Trieste, Milano, Bologna, Trento e Aosta

Il sindaco Dipiazza e la sua giunta

Nelle ultime ore resa pubblica anche la giunta di Trieste, 204.234 abitanti, guidata dal sindaco Roberto Dipiazza, al quarto mandato, e composta da 6 uomini 4 donne, tra cui la deputata forzista Sandra Savino all’Urbanistica, la vicesindaca Serena Tonel della Lega, Elisa Lodi di Fratelli d’Italia, confermata ai Lavori pubblici, e Nicole Matteoni sempre di Fratelli d’Italia, che a 33 anni è l’assessora più giovane della giunta scelta per Educazione e Famiglia.

Siamo in grado ora di vedere come sono composte le giunte di tutti i capoluoghi di regione, e quanto venga rispettata la parità di genere tra assessore e assessori del 40 e 60 per cento in base ai principi costituzionali 51 e 117 e alla legge 215 del 23.11.2012

Gaia Romani

Senza dimenticare però che in queste elezioni la totalità dei sindaci eletti nelle città più importanti sono stati solo uomini. A Milano, 1.352.000 abitanti, la giunta del sindaco rieletto Beppe Sala ha scelto una perfetta parità di genere come a Roma: sei Assessore su 12 di cui una vicesindaca, Anna Scavuzzo che incassa anche la delega all’Istruzione e ai rapporti con il Consiglio comunale, ma soprattutto due under 30. Sono Martina Riva, 28 anni, capolista della lista civica del sindaco e ora assessora allo Sport, turismo e politiche giovanili, e Gaia Romani, 25enne dem che si occuperà di Servizi civici.

Emily Clancy

Anche a Bologna, 388.367 abitanti, garantito l’equilibrio di genere dal neoeletto sindaco Matteo Lepore che ha scelto come sua vice Emily Clancy, giovane consigliera comunale uscente che ha guidato la lista Coalizione civica con un record di preferenze, a cui vanno anche le deleghe a Casa, Economia della notte, Pari opportunità e Diritti Lgbtqi. A Trento, 117.417 abitanti, con il sindaco Franco Ianeselli la giunta ha avuto 4 assessore su 8, e pure ad Aosta, 34.361 abitanti, sindaco Gianni Nuti, ha garantito 3 assessore su 6 di cui una vicesindaca Josette Borre.

Tutti capoluoghi che hanno eletto sindaci maschi e che adesso cercano di rimediare con un 50% di donne nelle giunte e con un boom di vicesindache

Torino e Firenze città “virtuose”

Michela Favaro

Unica rarità: Torino, 886.837 abitanti, che con la giunta del neo Sindaco Stefano Lo Russo, ha addirittura la maggioranza di 6 assessore su 11 di cui come vicesindaca, attestandosi il 54,5%. Ma c’è anche Firenze, 382.258 abitanti, che con la giunta del Sindaco Nardella ha portato a casa 5 Assessore su 9 insieme alla vicesindaca Cristina Giachi, e che con una maggioranza del 55,5% è attualmente la giunta “più virtuosa”. Con il sindaco Bucci a Genova, 583.601 abitanti, e il neosindaco Gaetano Manfredi di Napoli, 937.242 abitanti, abbiamo 5 Assessore su 11 con un 45,4% di equilibrio di genere, di cui un’altra vicesindaca a Napoli, Maria Filippone.

Le percentuali più basse 

Gabriella Celestino

Una percentuale che continua a scendere nelle giunte di Bari con il sindaco Decaro, a Cagliari con il sindaco Truzzu, Perugia con il sindaco Romizi, a L’Aquila con il sindaco Biondi, Catanzaro, con il sindaco Abramo, e Potenza con il sindaco Guarente, dove le 4 assessore scelte su 9 assessori totali danno come risultato una percentuale del 44,4% (a Catanzaro c’è anche la vicesindaca Gabriella Celestino). Mentre troviamo un 40% per la giunta di Venezia, 261.905 abitanti, che con il sindaco Brugnaro ha avuto 4 Assessore su 10, e Campobasso, 49.320 abitanti, che con il sindaco Gravina, ha ottenuto 2 Assessore su 5.

Infine la giunta di Palermo, 673.735 abitanti, che con il sindaco Orlando non rispetta il 40/60 in quanto sceglie solo 4 Assessore su 11 totali, attestandosi un brutto 36,3%

Valeria Mancinelli

Ultima e amara constatazione è che dopo la conclusione del mandato della ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, e dell’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, l’unica sindaca rimasta tra i capoluoghi di regione, è Valeria Mancinelli sindaca del comune di Ancona. E proprio Mancinelli ad Ancona, 100.696 abitanti, purtroppo non dà il buon esempio in quanto nella sua giunta sceglie soltanto 3 assessore su 9, ovvero il 30%, attestandosi il titolo di giunta “meno virtuosa”.

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