È di mercoledì scorso l’annuncio del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) che riguarda il drastico taglio britannico alle risorse per la pianificazione familiare, salute riproduttiva e contraccezione sicura nel mondo. Più o meno gli stessi provvidenti che prese l’ex presidente Trump durante il suo mandato negli Stati Uniti, poi revocati da Biden.
Il ritiro dell’Inghilterra
Il Regno Unito era il più importante donatore: finanziamenti che verranno ridotti dell’85%, passando da 154 milioni di sterline (177 milioni di euro) a circa 23 milioni di sterline (36 milioni di euro) provocando, secondo l’Onu, conseguenze devastanti per milioni di donne e ragazze. “Quando si fermano i finanziamenti, si è responsabili della sofferenza di donne e ragazze” ha detto la Direttrice Esecutiva di UNFPA, Natalia Kanem: “Specialmente le donne povere, quelle che vivono in luoghi remoti, in comunità bisognose e in gravi crisi umanitarie”
L’impatto di cui si parla ammonta circa a 250.000 morti di madri e bambini, 14.6 milioni di gravidanze indesiderate e circa 4.3 milioni di aborti clandestini
È importante ricordare che l’UNFPA svolge la propria attività in 150 paesi, aiutando a garantire diritti umani fondamentali riguardo la salute riproduttiva anche nelle aree del mondo più remote e durante gravi crisi umanitarie. Il Regno Unito, da solo, forniva circa il 60-70% dei fondi necessari ed è considerato da sempre l’alleato più stabile in questo campo. Proprio per questo lo scorso anno il paese si era impegnato nel fornire 425 milioni di sterline fino al 2025, stabilendo così una cifra storica, la più alta mai registrata nella partnreship con l’UNFPA.
Le conseguenze più gravi in Africa
Nonostante la comprensione verso il momento difficile che molti governi donatori stanno affrontando, Kanem ha affermato che l’UNFPA chiede al Regno Unito di fare un passo indietro, in un momento in cui le disuguaglianze si stanno approfondendo e la solidarietà internazionale è più che mai necessaria. Oltre a questo ritiro, si aggiunge anche quello di 12 milioni di sterline dai fondi operativi della base UNFPA, che creerà non pochi problemi con gli altri paesi. La rappresentante dell’UNFPA in Zambia, Gift Malunga, ha affermato che è rimasta sconvolta da queste notizie. “È un grosso problema – ha detto – e siamo molto preoccupati di quello che significa per le donne e le ragazze più vulnerabili ed esposte”. “Stiamo ancora cercando di assorbire l’impatto, ma ciò che è certo che avrà un effetto gravissimo sulla qualità della vita di donne e ragazze”, ricordando che
l’UNFPA fornisce il 70% dei contraccettivi in Zambia, dove più di un terzo delle ragazze rimane incinta prima dei 18 anni
Il ritiro dei finanziamenti per la lotta all’HIV
L’UNFPA attualmente sta cercando di capire quale sarà l’effettivo impatto di questo taglio così drastico, mentre al contempo sta lavorando per formulare strategie che possano attutire le conseguenze che si verificheranno a spese di milioni di persone. Ma non è tutto: anche l’UNAIDS, l’Agenzia delle Nazioni Unite dedicate alla lotta contro l’AIDS, ha visto i fondi britannici ritirarsi nell’immediato circa dell’80%. “Questo taglio da parte del governo inglese di circa 12.5 milioni di sterline è estremamente significativa.
Ha un impatto diretto sulla prevenzione sull’HIV e i trattamenti che vengono forniti a livello internazionale”, ha detto l’UNAIDS
A rischio anche la comunità LGBTQI
Non solo, ma ha conseguenze dirette sull’emancipazione di donne giovani e ragazze adolescenti e il loro accesso alla salute riproduttiva e sessuale e i loro diritti particolarmente in Africa. Intacca il supporto che viene fornito rispetto ai diritti umani di alcune delle persone più emarginate, incluse lesbiche, gay, bisessuali, transegenders, persone queer e non binarie, in Paesi con entrate medio basse: riducendo così la sicurezza alla salute a livello globale.
Per Kanem, adesso è prioritario mantenere le promesse fatte a donne e ragazze nel mondo “che contano su di noi”, ha affermato. Per questo motivo ha ribadito l’importanza del diritto alla contraccezione e alla salute riproduttiva, invitando tutti i partner e alleati dell’agenzia a riunirsi per garantire l’esecuzione dei programmi promossi dall’UNFPA nell’attuale situazione globale dovuta al Covid-19, che ha visto molti governi in difficoltà nel mantenere un assetto stabile in termini di qualità di vita delle proprie popolazioni, di cui donne e ragazze pagano sempre il prezzo più alto.