Covid e controllo sociale: prove tecniche di repressione in Europa

Dopo la carica della polizia sulla fiaccolata per Sarah Everard, in UK il governo spinge per un disegno di legge che dà pieni poteri agli Interni ma già da un anno il soffocamento delle manifestazioni pacifiche si sta moltiplicando nel mondo

Luisa Betti Dakli
Luisa Betti Dakli
Direttrice di DonnexDiritti Network e International Women



Ieri un uomo di 61 anni, Antonio Granata, ha sgozzato la moglie, Carolina Bruno, e la suocera, Lorenza Addolorata Carano, in provincia di Taranto, a Massafra. Pochi giorni prima a Napoli è stata uccisa Ornella Pinto, una donna di 39 anni, colpita dal suo compagno, Pinotto Iacomino, con 15 coltellate mentre dormiva col suo bambino di 4 anni.

Manifestazioni delle donne in Australia

Ornella Pinto

L’ennesimo femminicidio che ha suscitato grave indignazione sui social per un’altra donna colpita nella casa in cui doveva sentirsi protetta: una tensione che se ancora non è scoppiata nelle piazze, è comunque sull’orlo di esplodere. Come è successo in Messico, dove da settimane le donne assediano il governo contro il sostegno alla candidatura a governatore dello stato del Guerrero, nel sud-ovest del paese, di Félix Salgado Macedonio, un uomo accusato di stupro. O anche in Australia dove le donne sono scese in strada in 40 città per protestare contro la violenza e la discriminazione di genere, dopo le accuse di stupro che hanno travolto il governo conservatore.

Australia

Qui Brittany Higgins, ex dipendente del governo, ha denunciato di essere stata violentata nel 2019 e 15 giorni fa il procuratore generale Christian Porter, ha confermato di essere stato oggetto di un’accusa di stupro negando però di aver commesso il fatto su una donna che si è suicidata lo scorso anno. Ma la vera miccia che ha scatenato le donne in Australia, è stato l’eco delle proteste contro il  femminicidio di Sarah Everard, una ragazza di 33 anni, rapita e uccisa da un agente di Scotland Yard, Wayne Couzens, a Londra mentre tornava a casa alle 21.30 di sera dopo una cena con gli amici.

I suoi resti sono stati ritrovati in un bosco a 78 km dal luogo dove è scomparsa, e il suo corpo era talmente irriconoscibile che sono risaliti a lei tramite l’analisi dentale

Continuano le proteste in Gran Bretagna

Sara Everard

Il fatto ha suscitato la protesta delle donne che hanno organizzato una veglia a Clapham Common nel parco vicino al luogo della scomparsa di Sarah, e la polizia ha caricato ferocemente le donne, rivelando al mondo le sue intenzioni riguardo al controllo sociale a cui la pandemia di Covid ha dato via libera. Chiare le dichiarazioni del giorno dopo con cui il primo ministro, Boris Johnson, ha sostenuto Cressida Dick, a capo di Scotland Yard, dichiarando semplicemente che le donne “hanno paura di girare di notte”.

Risposte chiare dato che sui fatti di sabato è stata avviata un’inchiesta interna a porte chiuse, ma soprattutto è stata ribadita la proposta di legge fatta la scorsa settimana con cui la polizia potrebbe avere pieni poteri sul reprimere ogni diritto di protesta pacifica.

Una legge che darebbe alla ministra dell’Interno, Priti Patel, il potere di creare decreti urgenti, imponendo condizioni alle proteste pacifiche in qualsiasi momento e senza la consultazione parlamentare

Contro il disegno di legge

Londra

Il rapporto HMICFRS, ordinato da Patel dopo le proteste di Extinction Rebellion (XR) e Black Lives Matter (BLM) del 2020, aveva già delineato la “necessità di sviluppare” metodi segreti di raccolta d’informazioni e maggiore uso della tecnologia di riconoscimento facciale, nonostante la sentenza della Corte d’appello che aveva condannato il suo utilizzo. Il governo afferma che questo disegno di legge, presentato alla Camera dei Comuni, darà alla polizia poteri ma solo per proteggere se stessi e il pubblico.

Londra

Legge contro cui più di 150 organizzazioni per i diritti umani e sindacati, hanno protestato contro accusando il governo di aver approfittato della pandemia, per erodere il diritto di protesta. Ma sarebbe il primo tentativo di instaurare un regime di controllo sociale draconiano con la scusa delle restrizioni dovute al Covid? Assolutamente no, anzi possiamo dire che questa sia

la direzione in cui stanno andando i governi di molti paesi anche “democratici”, che pur chiudendo un occhio sui divieti di assembramento per shopping, movida e negli stadi, non esita a usare il pugno di ferro proprio quando si tratta di proteste e rivendicazione di diritti

Repressione in tutta Europa

Marta Lempart

E se questo può sembrare normale in dittature come l’Ungheria, la Slovenia o la Polonia dove Marta Lempart, leader del movimento contro la cancellazione dell’aborto e dei diritti civili, rischia a oggi 8 anni di reclusione, meno scontato è per paesi che si spacciano come “democratici”, tipo la Svezia. Nel suo ultimo rapporto il Civicus Monitor mostra che i governi della UE, della Norvegia e del Regno Unito, con il pretesto di combattere la pandemia, hanno già limitato le libertà civiche in modi diversi.

Nel rapporto People Power Under Attack 2020 tra la fine del 2019 e tutto il 2020, l’intervento sui manifestanti è documentata come la violazione più comune in Europa e nel mondo con detenzioni, censura, leggi restrittive, uso eccessivo della forza, intimidazioni e molestie.

Il contagio a causa delle tattiche della polizia

Polonia

E se anche queste azioni sono volte a evitare il rischio di contagio, le contraddizioni non mancano. Perché sebbene i governi abbiano imposto queste misure per affrontare la pandemia, quando le restrizioni sul Covid sono state allentate, è stato permesso di radunarsi in luoghi di culto, centri commerciali o ristoranti, limitando però fortemente il numero di persone autorizzate a riunirsi per protestare anche con la mascherina. Come in Svezia, dove il governo ha vietato le riunioni pubbliche con più di otto persone anche se ha permesso di incontrarsi nei ristoranti, a eventi sportivi e in altri luoghi simili.

Autorità che hanno usato la forza e il kettling (cordoni di agenti) per disperdere le proteste, con uno contatto fisico che ha alzato il rischio di contagio: come in Polonia e nel Regno Unito, dove la polizia ha rimosso le mascherine dei manifestanti per identificarli

Berlino

In Europa quest’anno la gente è scesa in piazza malgrado la pandemia per protestare contro la crisi climatica, le discriminazioni razziali, per i diritti delle donne, degli LGBTQ e dei lavoratori. Mentre detenzioni di manifestanti sono state documentate in almeno sedici paesi dell’UE, e l’uso della forza eccessiva è stato registrato in dieci stati tra cui l’Italia, la Germania, l’Olanda, la Francia, il Belgio e la Grecia.

Uso della forza eccessiva

Nel 2020, dopo l’uccisione dell’americano George Floyd da parte di un agente di Minneapolis, le proteste di Black Lives Matter si sono svolte in diversi Europa e a Berlino decine di manifestanti sono stati arrestati. Mentre la polizia francese ha usato gas lacrimogeni e forza brutale contro le donne durante la manifestazione dell’8 marzo per la Giornata internazionale della donna.

In Finlandia, la polizia ha spruzzato spray al peperoncino a distanza ravvicinata e ha arrestato più di 50 persone durante una protesta del gruppo ambientalista Extinction Rebellion Finland, e in Norvegia ha arrestato quaranta persone che manifestavano contro le carenze del governo per il clima. In Svezia dimostranti di Greenpeace sono stati arrestati per aver organizzato una protesta contro una raffineria di petrolio. Casi simili sono stati documentati in Austria, Belgio, Germania, Irlanda e Paesi Bassi.

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