L’Onu chiede riforma urgente contro la violenza su donne e bambini esercitata nei tribunali

La giustizia in materia di famiglia in tutto il mondo è influenzata da un "pregiudizio di genere profondamente radicato" che rende le vittime di violenza domestica vulnerabili: la relatrice speciale delle Nazioni unite Reem Alsalem illustra a Ginevra il rapporto sulla violenzsa istituzionale a cui DonnexDiritti ha contribuito con le sue inchieste, oltre alle altre

Nazioni Unite
Nazioni Unite
L'Organizzazione delle Nazioni Unite, in sigla ONU, abbreviata in Nazioni Unite, è un'organizzazione intergovernativa a carattere mondiale. Tra i suoi obiettivi principali vi sono il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni, il perseguimento di una cooperazione internazionale e il favorire l'armonizzazione delle varie azioni compiute a questi scopi dai suoi membri.



“La tendenza dei tribunali della famiglia a respingere la storia della violenza domestica e degli abusi nei casi di custodia, in particolare quando madri e/o bambini hanno avanzato accuse credibili di abusi domestici, compreso il controllo coercitivo, l’abuso fisico o sessuale, è inaccettabile”. A dirlo è Reem Alsalem, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, che ha illustrato il suo *rapporto al Consiglio dei diritti umani di Ginevra giovedì scorso.

Reem Alsalem

Una storia di violenza da parte del partner contro le donne è stata spesso trascurata nei tribunali di famiglia e l’affidamento condiviso o l’autorità genitoriale, sono stati trattati con sentenze di default, indipendentemente dalla prospettiva del bambino. “Quando le decisioni sull’affidamento vengono prese a favore del genitore che afferma di essere alienato senza considerare sufficientemente le opinioni del minore , la resilienza del minore interessato può essere compromessa, e il bambino potrebbe anche continuare a essere esposto a danni permanenti”, ha detto Alsalem che anche sottolineato il fallimento dei processi di custodia dei figli nell’usare approcci che si concentrano sull’interesse superiore dei bambini.

L’alienazione parentale

Il rapporto sottolinea che le donne appartenenti a minoranze affrontano ulteriori ostacoli quando vengono accusate di utilizzare “l’alienazione parentale”, in parte a causa delle maggiori barriere nell’accesso alla giustizia e degli stereotipi negativi. L’alienazione genitoriale è definita come la situazione in cui un bambino o una bambina rifiutano di avere una relazione con un genitore, a seguito di manipolazioni o falsità diffuse dall’altro genitore. In alcuni sistemi giudiziari di famiglia, ad esempio nei sistemi giudiziari statali negli Stati Uniti, alcuni professionisti della salute mentale sostengono che l’alienazione dei genitori è una forma di abuso emotivo sui minori.

La relazione dell’esperta indipendente sostiene che l’uso di questo concetto è infondato e non scientifico, ed è anche altamente discriminatorio a livello di genere

Sebbene sia invocato sia contro i padri che contro le madri, è usato prevalentemente contro le madri, come afferma il rapporto, con la donna che viene costantemente accusata di rivoltare i figli contro il padre che viene rifiutato. Ma soprattutto, dice la relatrice speciale, le conseguenze di decisioni di affidamento attraverso l’uso della Pas (sindrome di alienazione parentale) prevenute, possono essere dannose e irreversibili per gli interessati, in quanto porterebbero a un continuum di violenza prima e dopo la separazione.

Teorie mai dimostrate

Nonostante queste gravi conseguenze, l’alienazione parentale e i relativi pseudo concetti sono stati incorporati e approvati nei sistemi legali di diverse giurisdizioni, anche tra i consulenti tecnici d’ufficio incaricati di riferire ai tribunali della famiglia sull’interesse superiore del minore.

Il rapporto di Alsalem fornisce raccomandazioni a Stati e altre parti interessate, al fine di invertire il danno di lunga durata arrecato a individui, famiglie e società

La relatrice dell’Onu ha anche affermato che la comunità internazionale ha bisogno di sviluppare una maggiore “coscienza collettiva” quando si considera la dimensione dei diritti umani riguardo la violenza a più livelli che molte madri e bambini subiscono quando utilizzano i sistemi giudiziari familiari. “La protezione delle donne e dei bambini dalla violenza e un approccio incentrato sulla vittima e l’interesse superiore del bambino, devono avere la precedenza su tutti gli altri criteri, quando si stabiliscono accordi per l’affidamento e i diritti di visita”, ha affermato.

I relatori speciali e altri esperti in materia di diritti nominati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite lavorano su base volontaria e non retribuita, non fanno parte del personale delle Nazioni Unite e lavorano indipendentemente da qualsiasi governo o organizzazione.

*Hanno contribuito alla stesura di questo rapporto, tra le altre associazioni coinvolte in Italia, anche DonnexDiritti e la nostra direttrice Luisa Betti Dakli che è stata la prima giornalista a occuparsi di alienazione parentale e violenza istituzionale su un giornale nazionale, e l’unica ad aver dato voce direttamente a mamme e bambini nella video-inchiesta “Crimini invisibili” pubblicata sul Corriere della sera.

___________________

Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2023 su News.un.org 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News

Facebook

Twitter

On screen

[elfsight_youtube_gallery id="1"]