La bussola della violenza domestica

Contrastare la violenza maschile sulle donne che parte dalla discriminazione significa riconoscerla oltre gli stereotipi

Luisa Betti Dakli
Luisa Betti Dakli
Direttrice DonnexDiritti International Women



Esistono alcuni stereotipi rispetto alla violenza domestica che sono devastanti e fuorvianti e che spesso rivittimizzano le donne rendendole responsabili di quello che hanno subito. Stereotipi che sono frutto di una mentalità e una cultura maschilista insita nella società così profondamente da rimanere intatti come pietre miliari della nostra educazione e del nostro modo di vedere le cose, quasi scontate.

Eliminare questi stereotipi significa davvero contrastare la violenza maschile sulle donne che parte dalla discriminazione e non si ferma fino anche all’eliminazione fisica

che si è ribellata al potere e al controllo maschile. Per questo è importante scoprire queste mistificazioni e capire quali invece siano le condizioni della violenza, soprattutto quella domestica che è così difficile da affrontare perché si consuma proprio nel luogo dove dovremmo essere più sicure: la casa. Per questo ci sembra interessante questa bussola che rende manifesta la pericolosità di una mentalità che porta le donne a diventare imputate rispetto a un danno che hanno invece subito.


MITO: La violenza domestica è una “perdita di controllo”.
FATTO: I comportamenti violenti sono una scelta. I responsabili lo usano per controllare le loro vittime. La violenza domestica è l’uso della violenza per mantenere il controllo, non è la perdita del loro controllo. Le azioni sono scelte deliberatamente.
MITO:  La vittima è responsabile della violenza perché è lei che lo provoca.
FATTO:  Nessuno chiede di essere maltrattato. E nessuno merita di essere abusato indipendentemente da quello che dice o fa.
MITO:  Se alla vittima non fosse piaciuta la situazione, lo avrebbe lasciato.
FATTO: Alle vittime non piace essere abusate. Rimangono nel rapporto per molte ragioni, tra cui la paura.
MITO:  La violenza domestica si verifica solo in una piccola percentuale delle relazioni intime.
FATTO:  Le stime riportano che la violenza domestica avviene in ⅓ di tutte le relazioni intime. Questo vale sia per quelle eterosessuali e che per le relazioni omosessuali. 
MITO:  Le donne della classe abbiente non subiscono violenza così frequentemente come le donne povere.
FATTO:  La violenza domestica si verifica in tutti i livelli socio-economico. La verità è che le donne ricche hanno più accesso a risorse private per cercare aiuto, le donne più povere tendono a utilizzare i servizi sociali e quindi sono più visibili.
MITO:  Chi picchia è violento in tutte le relazioni.
FATTO:  Chi picchia sceglie di essere violento nei confronti del partner con modalità che non penserebbe mai di usare con altre persone. 
MITO:  L’alcol e la droga sono causa di un comportamento distorto e violento.
FATTO:  Anche se molti partner violenti fanno anche abuso di alcool e/o droghe, questa non è la causa di fondo della violenza.     Molte volte chi usa violenza fisica sul partner usa alcol e droghe come una scusa per spiegare la violenza.
MITO:  Una volta che una donna è stata maltrattata, abusata e picchiata, sarà sempre vittima di violenza.
FATTO:  Se è vero che alcune donne maltrattate sono state in più di una relazione violenta, è anche vero che le donne che escono fuori da una relazione violenta, sono meno propense a entrare in un altro rapporto abusivo. 

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