{"id":7176,"date":"2018-12-21T16:18:32","date_gmt":"2018-12-21T15:18:32","guid":{"rendered":"http:\/\/donnexdiritti.com\/?p=7176"},"modified":"2020-03-10T03:22:37","modified_gmt":"2020-03-10T02:22:37","slug":"giustizia-per-gli-esperti-del-diritto-di-famiglia-il-ddl-pillon-e-anticostituzionale-e-non-e-emendabile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2018\/12\/21\/giustizia-per-gli-esperti-del-diritto-di-famiglia-il-ddl-pillon-e-anticostituzionale-e-non-e-emendabile\/","title":{"rendered":"Ddl Pillon: i figli diventeranno &#8220;patrimoni familiari cointestati&#8221;"},"content":{"rendered":"<div class=\"chapter\">\n<p class=\"chapter-paragraph\">Su una cosa sono stati tutti d\u2019accordo: il disegno di legge 735 non \u00e8 emendabile e va respinto. A dirlo sono magistrate, avvocati, psicologhe e giornaliste, riunite al senato durante il convegno <strong>&#8220;Riforma del diritto di famiglia e ddl Pillon. I doveri degli adulti e i diritti dei bambini&#8221;, che si \u00e8 svolto due giorni fa a Roma organizzato da Articolo21 e MD (Magistratura democratica)<\/strong>, e con la partecipazione dell\u2019Ordine dei giornalisti del Lazio che lo ha incluso nella sua formazione.<\/p>\n<p class=\"chapter-paragraph\">Un tavolo tecnico sulla controversa riforma che ha avuto l\u2019adesione di Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l\u2019Abuso all\u2019Infanzia), Area (Area democratica per la giustizia), Aiaf (Associazione italiana avvocati per la famiglia e i minori), Differenza Donna, Iicl (Istituto italiano di diritto collaborativo) e Uncm (Unione nazionale camere minorili): sigle che gi\u00e0 avevano espresso pareri nei confronti di questa proposta, attualmente in discussione alla commissione giustizia del senato dove si stanno svolgendo le audizioni.<\/p>\n<\/div>\n<div class=\"chapter\">\n<p class=\"chapter-paragraph\">Un testo che per la<a href=\"https:\/\/www.youtube.com\/watch?v=1CPRo-Xppbg&amp;feature=youtu.be\"> senatrice del Pd\u00a0Valeria Fedeli<\/a>, che ha ospitato e promosso l\u2019incontro, va respinto per i contenuti \u00abilliberali\u00bb, contrariamente a quanto pensa la maggioranza che in parlamento lo vorrebbe modificare mettendo mano anche alla legge 54\/2006 sull\u2019affido condiviso \u00abcon il rischio di fare danni\u00bb, in un\u2019accesa discussione su bigenitorialit\u00e0 e alienazione parentale, dove per\u00f2 spesso si dimenticano \u00abl\u2019interesse supremo dei bambini e i diritti delle donne, strettamente collegati\u00bb.<\/p>\n<div class=\"youtube-embed\" data-video_id=\"JZ5f3mt5rSA\"><iframe loading=\"lazy\" title=\"Il DDL Pillon e la deriva dei diritti\" width=\"696\" height=\"392\" src=\"https:\/\/www.youtube.com\/embed\/JZ5f3mt5rSA?feature=oembed&#038;enablejsapi=1\" frameborder=\"0\" allow=\"accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture\" allowfullscreen><\/iframe><\/div>\n<p class=\"chapter-paragraph\">E questo in un clima di erosione dei principi democratici ben descritto da<strong>\u00a0Maria Rosaria Guglielmi\u00a0&#8211; sostituto procuratore e segretaria di Md &#8211; che ha parlato di \u00abvento di restaurazione\u00bb,<\/strong> in un\u2019atmosfera in cui la stessa libert\u00e0 d\u2019informazione viene attaccata, come sottolineato da\u00a0<strong>Silvia Resta<\/strong>\u00a0<strong>dell\u2019Odg Lazio.<\/strong><\/p>\n<blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\">\u00abQualcuno ha definito il disegno di legge Pillon una riforma devastante e credo che non ci sia qualificazione pi\u00f9 appropriata di questa\u00bb<\/p>\n<\/blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\"><strong>ha detto la giudice Gabriella Luccioli &#8211; gi\u00e0 presidente della Corte suprema di Cassazione <\/strong>&#8211; aprendo i lavori del convegno e sottolineando che non si tratta di affido condiviso ma di \u00abaffido diviso\u00bb. Un articolato che, secondo lei, \u00abimplica una burocratizzazione della bigenitorialit\u00e0 che ha dell\u2019assurdo\u00bb, con il bimbo che diventa \u00abun patrimonio familiare cointestato\u00bb e con una vita \u00abspezzata a met\u00e0\u00bb, in cui oltre a togliere al minore la casa familiare, l\u2019assegno e il mantenimento ai figli che ancora studiano, si vuole introdurre la presenza dei nonni facendo diventare il processo \u00abuna guerra tra clan\u00bb.<\/p>\n<div class=\"youtube-embed\" data-video_id=\"6OovhrbZbUU\"><iframe loading=\"lazy\" title=\"La filosofia del ddl Pillon\" width=\"696\" height=\"392\" src=\"https:\/\/www.youtube.com\/embed\/6OovhrbZbUU?feature=oembed&#038;enablejsapi=1\" frameborder=\"0\" allow=\"accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture\" allowfullscreen><\/iframe><\/div>\n<\/div>\n<div class=\"chapter\">\n<p class=\"chapter-paragraph\">Ma a destare preoccupazione, per Luccioli, \u00e8 soprattutto che \u00abi principi di questo disegno sono contenuti nel patto di governo\u00bb in cui \u00absta passando la linea di piccoli ritocchi a un progetto assolutamente inemendabile\u00bb per le tante criticit\u00e0 di un testo in cui \u00abla qualit\u00e0 tecnica \u00e8 scarsissima, dove molte norme sono del tutto oscure\u00bb, in<\/p>\n<blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\">un ddl \u00abipertrofico, ripetitivo che manca di qualsiasi coordinazione con le norme non toccate dalla riforma\u00bb<\/p>\n<\/blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\"><strong>in una impostazione generale dove la \u00abbigenitorialit\u00e0 perfetta viene intesa come diritto personale degli adulti sul minore, in una visione adultocentrica che imbriglia il minore in logiche proprietarie\u00bb.<\/strong> Per la ex presidente le categorie utilizzate da Pillon \u00absono svilenti nei confronti dei minori e delle donne\u00bb e contengono una \u00abfilosofia rivendicativa di un genitore sull\u2019altro\u00bb, mentre \u00abl\u2019interesse del minore \u00e8 continuamente negato\u00bb e il bambino \u00e8 \u00abchiuso in una gabbia dove non ha la possibilit\u00e0 di esprimere liberamente il suo pensiero e la sua dignit\u00e0\u00bb: un disegno che somiglia a un \u00abhorror vacui\u00bb inapplicabile alla realt\u00e0, con un ritorno a un passato che non pu\u00f2 essere riproposto e su cui, \u00abanche se emendato, si abbatter\u00e0 ben presto la mannaia della Corte costituzionale e della Corte di Strasburgo\u00bb.<\/p>\n<\/div>\n<div class=\"chapter\">\n<p class=\"chapter-paragraph\">Norme, quelle proposte da Pillon, che si presentano con una grave minimizzazione della violenza domestica e che per\u00a0<strong>Maria Monteleone\u00a0&#8211; magistrata a capo del pool antiviolenza del Tribunale di Roma<\/strong> \u2013 produrranno \u00abeffetti negativi\u00bb e saranno un \u00abincentivo a non denunciare maltrattamenti all\u2019interno dei nuclei familiari, molto pi\u00f9 di quanto non accada oggi\u00bb.<\/p>\n<div class=\"youtube-embed\" data-video_id=\"Md9V8LHXcKk\"><iframe loading=\"lazy\" title=\"Violenza economica nel ddl Pillon\" width=\"696\" height=\"392\" src=\"https:\/\/www.youtube.com\/embed\/Md9V8LHXcKk?feature=oembed&#038;enablejsapi=1\" frameborder=\"0\" allow=\"accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture\" allowfullscreen><\/iframe><\/div>\n<p class=\"chapter-paragraph\">Prendendo in esame la violenza economica, e in particolare l\u2019articolo 21 del ddl 735 che dispone l\u2019abolizione del 570 bis del codice penale che punisce il genitore che non adempie agli obblighi di mantenimento dei figli, Monteleone fa presente che non si tratta di un reato in estinzione ma<\/p>\n<blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\">un crimine in aumento che solo a Roma conta 3.500 denunce negli ultimi tre anni<\/p>\n<\/blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\">\u00a0Una reato la cui cancellazione, come sostiene anche l\u2019Associazione nazionale magistrati, non si giustifica con la presenza del mantenimento diretto in quanto \u00abanche in quel caso c\u2019\u00e8 sempre la possibilit\u00e0 che un genitore possa essere inadempiente\u00bb, mentre toglierlo espone le vittime, ove esista violenza domestica spesso accompagnata da quella economica, facendo in modo che diventi un\u2019altra arma di ricatto, non impugnabile, nel caso di separazioni ad alta conflittualit\u00e0.<\/p>\n<p class=\"chapter-paragraph\">Una riforma, come ha ripetuto\u00a0<strong>Grazia Cesaro\u00a0dell\u2019Uncm<\/strong>, che \u00ab\u00e8 pericoloso emendare\u00bb in quanto \u00abuna legge sui bambini non solo va scritta bene ma va pensata bene\u00bb con \u00ableggi che di solito prendono spunto dalle grandi convenzioni internazionali\u00bb, qui assenti. Una proposta la cui applicazione va contro tutte le convenzioni internazionali a tutela dei bambini, come per esempio \u00abl\u2019ascolto dei minori \u2013 continua Cesaro &#8211; che qui somiglia a un incidente probatorio\u00bb, per cui al posto del 336 bis, dove si prevede un ascolto fatto dal giudice che informa il minore avvalendosi di esperti mentre i genitori sono ammessi solo per suggerimenti al giudice, si avrebbe l\u2019art. 16 del ddl Pillon che dispone un ascolto del minore video registrato alla presenza del giudice e di un esperto, ma con le parti che possono assistere in un locale separato collegato mediante video, e possono fare domande per mezzo del giudice.<\/p>\n<blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\">Una norma in cui \u00abspariscono i diritti dei bambini che non sanno perch\u00e9 vengono ascoltati e con l\u2019obbligo della videoregistrazione<\/p>\n<\/blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\">che adesso \u00e8 inclusa solo in casi eccezionali: pratica \u00abche nulla ha a che fare con l\u2019ascolto del minore ai sensi dell\u2019art. 12 della Convenzione Onu e che somiglia pi\u00f9 a un interrogatorio\u00bb. Anche <strong>Gabriella Soavi, psicologa e presidente Cismai, e Andrea Coffari, avvocato presidente del Movimento per l\u2019infanzia<\/strong>, hanno sottolineato l\u2019assenza della voce dei bambini che, con una legge cos\u00ec, verrebbero esposti a violenze intra familiari con la legittimazione di una legge del tutto anticostituzionale. Per Soavi quello che salta agli occhi \u00e8 la piena affermazione del diritto esclusivo degli adulti mentre \u00e8 del tutto assente il diritto del bambino a essere creduto e ascoltato nel caso manifesti un disagio verso un genitore.<\/p>\n<p class=\"chapter-paragraph\"><strong>\u00abQuesto ddl \u2013 dice la presidente del Cismai \u2013 non tiene conto che il 51% delle separazioni \u00e8 connesso a violenza intra familiare, una violenza a cui, secondo l\u2019Istat, assiste il 64% dei bambini: <\/strong>una forma gravissima di maltrattamento che ha stime che arrivano fino a un milione di bambini che in questa riforma non hanno diritto di credibilit\u00e0 sebbene sia essenziale, quando un piccolo si rifiuta di vedere un genitore, indagare la ragione perch\u00e9 dal punto di vista psicologico il rifiuto \u00e8 alla fine di un processo, e non all\u2019inizio\u00bb. Una lettura, quella del legislatore, che butta via anni di studio sulla psicologia infantile per sostenere l\u2019alienazione parentale che invece viene applicata \u00abin una logica non comprensiva ma punitiva\u00bb<strong>.<\/strong> Un punto approfondito da Coffari che parlando di dinamiche gi\u00e0 in atto in molti tribunali italiani dice che questo ddl disciplina l\u2019affido tutelando \u00abil genitore violento che dal punto di vista statistico sono i padri\u00bb.<\/p>\n<\/div>\n<div class=\"chapter\">\n<div class=\"youtube-embed\" data-video_id=\"hbHy-cCfVSQ\"><iframe loading=\"lazy\" title=\"Violenza su donne e bambini nel ddl Pillon\" width=\"696\" height=\"392\" src=\"https:\/\/www.youtube.com\/embed\/hbHy-cCfVSQ?feature=oembed&#038;enablejsapi=1\" frameborder=\"0\" allow=\"accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture\" allowfullscreen><\/iframe><\/div>\n<p class=\"chapter-paragraph\">\u00abQuesto disegno \u2013 aggiunge Coffari \u2013 \u00e8 centrato sul padre accusato di violenza e calpesta i diritti delle vittime perch\u00e9 quando c\u2019\u00e8 un padre abusante o incestuoso, c\u2019\u00e8 sempre violenza in famiglia\u00bb. Per l\u2019avvocato tutto parte dall\u2019articolo 11 che modifica l\u2019attuale 337 ter che d\u00e0 discrezionalit\u00e0 al giudice in casi complessi di separazioni conflittuali, una <strong>norma preziosa quando vi sia sospetta violenza, che d\u00e0 la possibilit\u00e0 di capire caso per caso e che con il ddl Pillon \u00absparisce completamente per cui il giudice non pu\u00f2 pi\u00f9 realizzare la tutela del minore\u00bb<\/strong>. E anche se l\u2019articolo 11 vieta l\u2019affido condiviso \u00abnei casi di violenza o abusi comprovati, dal punto di vista normativo il padre che \u00e8 l\u2019offender nella quasi totalit\u00e0 dei casi, ottiene la frequentazione del bambino almeno 12 giorni al mese con pernotto, grazie all\u2019articolo 12, anche in casi di violenza grave\u00bb.<\/p>\n<\/div>\n<div class=\"chapter\">\n<blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\">Un affido esclusivo quindi che sar\u00e0 incurante della salute del bambino \u00abal quale interessa con chi si sveglia la mattina, se con un genitore protettivo o abusante\u00bb<\/p>\n<\/blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\">Una situazione che precipita con gli articoli 17 e il 18 che contengono l\u2019alienazione parentale su cui la stessa giudice Luccioli scrisse la sentenza sul bambino di Cittadella citando il suo inventore come un \u00absostenitore della pedofilia\u00bb, uno psichiatra di nome <strong>Richard Gardner che in &#8220;Sex, Abuse and Hysteria&#8221; scriveva<\/strong>: \u00abI moralisti provano una segreta invidia verso quelli che si concedono senza sensi di colpa tale liberazione (\u2026) e intraprendono la campagna denigratoria al fine di annientare quelli che si permettono maggiore libert\u00e0 di espressione sessuale: campagna contro la pedofilia che \u00e8 l\u2019espressione di questo movimento di repressione\u00bb.<\/p>\n<p class=\"chapter-paragraph\">Una delle tante frasi dell\u2019ispiratore dell\u2019alienazione parentale che \u00abPillon e i suoi amici vorrebbero fare entrare in una legge \u2013 conclude Coffari &#8211; condannando un bambino a essere punito nel momento in cui dimostra un disagio, anche motivato da racconti di abusi, e che senza alcuna investigazione sar\u00e0 sottoposto a ordinamenti coercitivi tra cui l\u2019articolo 342 per cui il bambino potr\u00e0 essere messo non in una casa famiglia ma in una struttura specializzata che somiglia ai gulag\u00bb, \u00abal fine di recuperare la bigenitorialit\u00e0\u00bb.<\/p>\n<\/div>\n<div class=\"chapter\">\n<p class=\"chapter-paragraph\">Un bambino che all\u2019articolo 14,<strong> nel caso in cui la madre scappi portando via suo figlio e cercando protezione nelle case rifugio con prassi che vanno attuate all\u2019oscuro del partner perch\u00e9 in pericolo c\u2019\u00e8 vita, sar\u00e0 riportato a casa<\/strong> dalle autorit\u00e0 di pubblica sicurezza, \u00abscavalcando lo strumento della discrezionalit\u00e0 del giudice che prima di tutto indaga sulla vicenda per stabilire l\u2019esito\u00bb.<\/p>\n<div class=\"youtube-embed\" data-video_id=\"G_vBCbAVQqE\"><iframe loading=\"lazy\" title=\"Negazione della violenza domestica nel ddl 45 in discussione con in ddl Pillon\" width=\"696\" height=\"392\" src=\"https:\/\/www.youtube.com\/embed\/G_vBCbAVQqE?start=1&#038;feature=oembed\" frameborder=\"0\" allow=\"accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture\" allowfullscreen><\/iframe><\/div>\n<p class=\"chapter-paragraph\">Madri che vengono esposte non solo nel ddl Pillon ma anche nel ddl 45 (Binetti, De Poli, Saccone) che viene discusso congiuntamente con il ddl 735, e che ridurrebbe pericolosamente il reato di maltrattamenti in famiglia.<\/p>\n<p class=\"chapter-paragraph\"><strong>Come spiega\u00a0Teresa Manente, avvocata di Differenza donna<\/strong>, \u00e8 ormai noto come la violenza in famiglia segua una dinamica in cui l\u2019offender alterna maltrattamenti a momenti di pausa dove \u00abl\u2019uomo si pente e chiede perdono\u00bb, per poi ricominciare la violenza: uno schema che ha portato a introdurre nel codice penale l\u2019abitualit\u00e0 contenuta nell\u2019articolo 572 del c.p. e che il ddl 45 vuole sostituire il concetto di \u00absistematicit\u00e0\u00bb (articolo 5), rendendo cos\u00ec inefficaci gli strumenti di contrasto alla violenza maschile introdotti negli ultimi trent\u2019anni.<\/p>\n<\/div>\n<div class=\"youtube-embed\" data-video_id=\"bgpW6H6b9so\"><iframe loading=\"lazy\" title=\"Che fine fa il giudice nel ddl Pillon\" width=\"696\" height=\"392\" src=\"https:\/\/www.youtube.com\/embed\/bgpW6H6b9so?start=18&#038;feature=oembed\" frameborder=\"0\" allow=\"accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture\" allowfullscreen><\/iframe><\/div>\n<div class=\"chapter\">\n<p class=\"chapter-paragraph\">Con il ddl Pillon non solo il giudice perderebbe del tutto il suo ruolo di garante cedendolo a soggetti privati in quanto, come ha spiegato\u00a0<strong>Franca Mangano\u00a0&#8211; presidente della sezione famiglia della corte d\u2019appello di Roma \u2013 <\/strong>ma<\/p>\n<blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\">i \u00abpiani genitoriali e la mediazione saranno utilizzati non per creare forme alternative alla giurisdizione ma per mettere nell\u2019angolo la discrezionalit\u00e0 del giudice\u00bb<\/p>\n<\/blockquote>\n<p class=\"chapter-paragraph\">sostituendo alla sua figura di garante quella di istituti privati \u00abche vengono inseriti all\u2019interno del processo e rafforzati con sanzioni processuali che sono l\u2019improcedibilit\u00e0, la nullit\u00e0 e la sospensione con devoluzione al coordinatore familiare, qualora la conflittualit\u00e0 permanga all\u2019interno del giudizio\u00bb. \u00abStrumenti processuali di sanzione assegnati a soggetti privati che creeranno uno squasso processuale\u00bb, in presenza di \u00abinteressi privati \u2013 dice Mangano &#8211; che intervengono nel giudizio e uccidono la mediazione familiare con figure pagate dalle parti di cui non \u00e8 chiaro il profilo e la formazione\u00bb.<\/p>\n<\/div>\n<div class=\"youtube-embed\" data-video_id=\"riWOUuZXG2c\"><iframe loading=\"lazy\" title=\"Negoziazione assistita e mediazione nel ddl Pillon\" width=\"696\" height=\"392\" src=\"https:\/\/www.youtube.com\/embed\/riWOUuZXG2c?feature=oembed&#038;enablejsapi=1\" frameborder=\"0\" allow=\"accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture\" allowfullscreen><\/iframe><\/div>\n<div class=\"chapter\">\n<p class=\"chapter-paragraph\">Una mediazione che per <strong>le avvocate\u00a0Marina Petrolo, presidente Iilc, e\u00a0Rita della Lena, direttivo Simef (Societ\u00e0 italiana mediatori familiari),<\/strong> \u00e8 ben diversa da quella descritta da Pillon che somiglia pi\u00f9 alla pratica collaborativa in cui gli avvocati cercano un accordo poi sottoposto al giudice. Mediazione in cui \u00e8 bene distinguere tra quella civile e familiare, concetti confusi nel ddl 735, non utilizzabile n\u00e9 in presenza di violenza ma neanche con alta conflittualit\u00e0 della coppia &#8211; che sono i casi che stanno a cuore a Pillon &#8211; e che non pu\u00f2 essere obbligatoria mai perch\u00e9 perde la sua stessa prerogativa.<\/p>\n<div class=\"youtube-embed\" data-video_id=\"J_hLm81viYM\"><iframe loading=\"lazy\" title=\"Mediazione civile e mediazione familiare nel ddl Pillon\" width=\"696\" height=\"392\" src=\"https:\/\/www.youtube.com\/embed\/J_hLm81viYM?start=15&#038;feature=oembed\" frameborder=\"0\" allow=\"accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture\" allowfullscreen><\/iframe><\/div>\n<p class=\"chapter-paragraph\">Una mediazione che comunque non pu\u00f2 mai sovrastare le decisioni di ungiudice al quale, per\u00a0Elisa Chiaretto\u00a0&#8211; avvocata del direttivo Aiaf &#8211; non si dovrebbe togliere ma ridare il ruolo che gli spetta con una <strong>\u00abriappropriazione delle proprie competenze in caso di conflitto dei genitori, dato che gi\u00e0 oggi spesso queste competenze vengono delegate a consulenti tecnici, psicologi, assistenti sociali <\/strong>che hanno un ampliamento del loro compito nel processo, mentre invece dovrebbe essere il giudice a usare propri strumenti, ricorrendo a Ctu e servizi sociali solo in ipotesi residuali e motivate\u00bb.<\/p>\n<\/div>\n<div class=\"chapter\">\n<p class=\"chapter-paragraph\">Un\u2019eccessiva delega a \u00abesperti\u00bb che usano in maniera arbitraria la teoria dell\u2019alienazione parentale, mai dimostrata scientificamente, con esiti disastrosi nei tribunali italiani, a causa dell\u2019enorme infiltrazione che questa \u00abteoria\u00bb ha avuto tra gli psicologi, psichiatri e assistenti sociali, che sono poi anche i pi\u00f9 combattivi sostenitori del ddl Pillon.<\/p>\n<div class=\"youtube-embed\" data-video_id=\"bhnJdYLeZY4\"><iframe loading=\"lazy\" title=\"Criticit\u00e0 del ddl Pillon\" width=\"696\" height=\"392\" src=\"https:\/\/www.youtube.com\/embed\/bhnJdYLeZY4?feature=oembed&#038;enablejsapi=1\" frameborder=\"0\" allow=\"accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture\" allowfullscreen><\/iframe><\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Su una cosa sono stati tutti d\u2019accordo: il disegno di legge 735 non \u00e8 emendabile e va respinto. 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