{"id":6959,"date":"2018-11-24T09:39:15","date_gmt":"2018-11-24T08:39:15","guid":{"rendered":"http:\/\/donnexdiritti.com\/?p=6959"},"modified":"2020-03-10T02:47:05","modified_gmt":"2020-03-10T01:47:05","slug":"giornata-internazionale-contro-violenza-sulle-donne-agitazione-permanente-contro-governo-salvini-di-maio-bocciato-anche-dal-rapporto-ombra-per-il-grevio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2018\/11\/24\/giornata-internazionale-contro-violenza-sulle-donne-agitazione-permanente-contro-governo-salvini-di-maio-bocciato-anche-dal-rapporto-ombra-per-il-grevio\/","title":{"rendered":"Agitazione permanente contro Salvini-Di Maio, bocciati anche dal Rapporto ombra per il Grevio"},"content":{"rendered":"

L\u2019agitazione permanente delle donne contro il governo Salvini – Di Maio \u00e8 gi\u00e0 iniziata e non finir\u00e0 molto presto. Oggi, sabato 24 novembre, l\u2019appuntamento \u00e8 alle 14 in piazza della Repubblica, a Roma, dove chiunque, donne e uomini, potranno gridare il proprio dissenso verso politiche che non rispettano nessun diritto. Il movimento femminista \u201cNon una di meno\u201d<\/a>, si presenter\u00e0 per le strade senza bandiere ma con le idee molto chiare. Per la Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, che ricorre domenica 25 novembre<\/strong>, le donne guideranno la manifestazione di oggi rimandando al mittente le politiche di questo governo, dall\u2019attacco alla legge sull\u2019interruzione di gravidanza e al diritto al divorzio, fino al tentativo di esporre donne e bambini alla violenza domestica: un fenomeno sistemico, e non un\u2019emergenza, su cui il governo attuale non ha letteralmente mosso un dito se non per peggiorare la situazione.<\/p>\n

\"46135378_2303581159862096_2943685226498359296_n\"Ma andiamo per ordine, perch\u00e9 per capire come combattere la violenza maschile sulle donne deve essere chiaro come sia impossibile contrastarla senza una politica che non solo punisca chi agisce e protegga chi la subisce, ma che scardini concretamente una cultura machista e patriarcale che stabilisce come norma uno sbilanciato rapporto tra i sessi in tutti gli ambiti, dal lavoro alla famiglia, in cui le donne non solo non hanno nessuna scelta su come stare al mondo ma neanche sui propri corpi.<\/strong> Una delle prime violenze che le donne sono costrette a subire, sta nel fatto che in Italia \u00e8 diventato quasi impossibile interrompere una gravidanza per il 70% di obiettori che popolano gli ospedali. Una negazione di un diritto che<\/p>\n

pone l\u2019Italia a livello di Paesi in cui l\u2019aborto non \u00e8 permesso, allontanandola definitivamente da Paesi in cui l\u2019obiezione di coscienza non esiste nemmeno, come la Svezia o la Finlandia<\/p><\/blockquote>\n

A Catania a luglio del 2019 si aprir\u00e0 il processo per concorso in omicidio colposo plurimo nei confronti di sette medici obiettori che non vollero praticare l\u2019aborto su Valentina Milluzzo, la 32enne morta il 16 ottobre 2016, malgrado fosse in una condizione di sepsi grave.<\/p>\n

\"46501931_2310409385845940_3469759260731113472_n\"E questo mentre nei Comuni di alcune citt\u00e0 d\u2019Italia sono state presentate mozioni – da Lega, Fratelli d\u2019Italia e FI – per sostenere associazioni pro life e progetti per dissuadere chi vuole interrompere una gravidanza. La prima \u00e8 stata Verona, dove questa mozione \u00e8 passata, e dove oggi Forza Nuova, insieme ai movimenti cattolici, si \u00e8 data appuntamento per il meeting \u201cVerona, Vandea d\u2019Europa\u201d sull\u2019impegno dell\u2019estrema destra contro la legge 194: un incontro che verr\u00e0 fatto negli spazi del comune dopo che l\u2019albergo che avrebbe dovuto ospitare il convegno aveva negato la sala per motivi di sicurezza.<\/strong><\/p>\n

Ma il problema non \u00e8 solo di Forza Nuova perch\u00e9 ad aderire al Comitato No 194 – che vuole cancellare la legge e condannare donne e medici con pene dagli 8 ai 12 anni – c\u2019\u00e8 anche il ministro della famiglia, il leghista Lorenzo Fontana, che non ha mai nascosto le sue simpatie per l\u2019estrema destra della sua citt\u00e0, Verona appunto, e che dopo il suo insediamento ha detto chiaramente che la famiglia \u00e8 quella \u201cnaturale\u201d (uomo\/donna) e che sarebbe suo desiderio dare una \u201cstretta\u201d all\u2019aborto: e questo in linea con tutte le ultra destre che in Europa e nel mondo hanno fatto dei principi cattolico-oltranzisti la loro bandiera politica.<\/p>\n

\"46508304_956768881200231_7814810870449438720_n\"In questo clima di restrizione dei diritti le prime a rimetterci le penne sono proprio le donne, ma anche bambine e bambini considerati alla stregua di oggetti da prendere, spostare e piegare a proprio piacimento da parte del padre-padrone. A fare la grande mossa, quella che finora nessuno aveva osato fare, \u00e8 un altro cattolico, un neocatecumenale, che \u00e8 entrato nella vita delle donne come un treno ad alta velocit\u00e0 che si schianta su un muro. Il senatore Simone Pillon, anche lui leghista del nord (Brescia), mesi fa ha presentato il disegno di legge pi\u00f9 contestato nella storia d\u2019Italia: il ddl 735 sulla riforma del diritto di famiglia. Una proposta per regolamentare la gi\u00e0 esistente legge 56 sull\u2019affido condiviso che avrebbe gravi ripercussioni su tutti, specialmente su donne e bambini. In completa contraddizione con un governo che toglie il congedo parentale per i padri, il ddl Pillon insiste sulla presenza dei pap\u00e0 nella crescita dei figli dopo la separazione, chiedendo che questi ultimi vivano con la valigia in mano stando 15 giorni a casa di un genitore e 15 giorni dall\u2019altro, e cancellando anche l\u2019assegnazione della casa al minore e il mantenimento, dando cos\u00ec un colpo di spugna al reato 570 del codice penale per il reato (in aumento) di mancato mantenimento.<\/strong> Pillon inoltre vorrebbe obbligare ad andare in mediazione a pagamento tutti quelli che vogliono separarsi o divorziare, rendendo cos\u00ec accessibile un diritto solo a chi pu\u00f2 permettersi di pagare le parcelle dei mediatori.<\/p>\n

La cosa pi\u00f9 grave per\u00f2 \u00e8 che questo disegno di legge esponga donne e bambini alla violenza domestica attraverso gli articoli 11 e 12 e gli articoli 17 e 18: nei primi due, sebbene si tolga l\u2019affido condiviso in caso di violenza domestica \u201ccomprovata\u201d,<\/p>\n

i bambini saranno costretti a frequentare il genitore, anche se offender e abusante<\/p><\/blockquote>\n

12 giorni al mese compreso il pernottamento. Mentre per gli altri due, nel caso un bambino rifiuti un genitore, senza andarne a vedere le ragioni, dovr\u00e0 essere prelevato dal genitore accudente e messo in casa famiglia per \u201cresettare\u201d il suo cervello o addirittura dato in affidamento all\u2019altro anche se quest\u2019ultimo abbia avuto la revoca dell\u2019affido condiviso a causa di abusi o violenze: e questo perch\u00e9 il rifiuto, al di l\u00e0 delle ragioni, sarebbe un criterio diagnostico per l\u2019alienazione parentale, una teoria inesistente mai dimostrata scientificamente e formulata da uno psichiatra, <\/strong>Richard Gardner, che teorizzava la pedofilia come un rapporto normale tra adulti e bambini.<\/p>\n

\"46514379_2311857362367809_2512548085679259648_n\"Una legge che sarebbe uno sfacelo alla luce di tutti quei bambini che vengono gi\u00e0 uccisi da padri gi\u00e0 violenti che per vendicarsi della moglie o della ex, infieriscono sui propri figli: come Gianfranco Zani che due giorni fa a Sabbioneta (Mantova) ha dato fuoco alla casa della ex moglie che da tempo cercava di scappare dalla sua violenza, uccidendo cos\u00ec il figlio di 11 anni,<\/strong> e questo malgrado fosse stato\u00a0allontanato\u00a0con un provvedimento del giudice. Una legge, contro cui oggi in piazza le donne grideranno NO, e che porterebbe alla sparizione delle denunce per maltrattamento e abuso<\/strong> nella paura di perdere completamente i figli e con il rischio di darli in mano direttamente al genitore abusante se solo provano a mostrare timore e rifiuto.<\/p>\n

Non solo, perch\u00e9 questo governo, insieme al ddl Pillon, ha in discussione un altro disegno presentato da Paola Binetti, il ddl 45, in cui si toglie uno dei punti fondamentali della violenza domestica<\/strong>, l\u2019abitualit\u00e0, sostituita con la sistematicit\u00e0, e questo quando ormai \u00e8 acquisito che la violenza nei rapporti intimi ha sempre una andamento a singhiozzo, con periodi di calma e scoppi sempre pi\u00f9 violenti in un crescendo a intermittenza. Una proposta che se passasse renderebbe impossibile punire la violenza domestica in quanto toglierebbe uno dei punti cruciali di quella dinamica, rimandando cos\u00ec le donne nelle mani dei propri torturatori e mettendole in ulteriore pericolo nel momento in cui denunciano in quanto il reato non verrebbe dichiarato tale senza sistematicit\u00e0.<\/p>\n

Ma sulla violenza contro le donne questo governo cosa vuole fare?<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Pi\u00f9 che cavalcare la violenza di genere quando avviene da parte di un offender straniero e dare in mano armi a chi vuole uccidere, non credo abbia fatto finora un granch\u00e9. Salvini ha basato parte della sua propaganda elettorale sul corpo della povera Pamela Mastropietro, uccisa e sezionata a Macerata, e non si \u00e8 fatto scappare l\u2019occasione di inveire contro i migranti che hanno stuprato e ucciso la piccola Desir\u00e9e Mariottini a Roma, strumentalizzando i corpi morti di queste ragazze per dare una percezione distorta della realt\u00e0.<\/strong> S\u00ec, perch\u00e9 in Italia la violenza maschile sulle donne viene agita da maschi bianchi e per la maggior parte conosciuti dalla vittima, mentre solo il 15,1% \u00e8 agita da stranieri. Una violenza che coinvolge nel mondo 1 miliardo di donne e ragazze, e che in Italia colpisce 7 milioni della popolazione femminile con un sommerso del 93%: una violenza che nell\u201980% del totale \u00e8 violenza dentro le mura di casa e non per le strade.<\/p>\n

secondo l\u2019Eures i femminicidi sono saliti al 37,6% rispetto al 2017, quando erano al 34,8% del totale omicidi commessi in Italia<\/p><\/blockquote>\n

con una incidenza pi\u00f9 forte al nord (in Lombardia) e in citt\u00e0 come Roma e Milano: donne che si ribellano al controllo maschile fino a rischiare la vita. Dal 2000 a oggi sono state uccise 3.100 donne con movente di genere, e di queste il 72 per cento sono state ammazzate da un partner o da un ex, mentre un terzo sono state uccise dopo aver subito violenza negli anni: come Violeta, una donna rumena madre di tre figli che a Sala Consilina \u00e8 stata bruciata viva in casa sua dal marito italiano, un caso di cui i giornali hanno parlato dopo una settimana solo perch\u00e9 i social si sono indignati del loro silenzio davanti all\u2019ennesimo femmicidio.<\/p>\n

Ma i mezzi per contrastare questa violenza ci sono? Diciamo che ci sarebbero ma che non vengono attuati, probabilmente per una precisa volont\u00e0 a non risolvere il problema. In Italia per esempio \u00e8 disastrosa, come ci dice il Rapporto ombra redatto da 30 associazioni e presentato al Grevio<\/a>, l\u2019organo che controlla l\u2019applicazione della Convenzione di Istanbul per il contrasto alla violenza maschile sulle donne nei Paesi che l\u2019hanno ratificata (come il nostro). Curato da DiRe, la rete dei centri antiviolenza, il rapporto mette in fila i tre Piani antiviolenza varati in questi anni, sottolineando come la Convenzione di Istanbul, sostenuta dalla societ\u00e0 civile<\/strong> malgrado sia stata redatta dal Consiglio d\u2019Europa, non sia stata recepita fino in fondo dagli stessi governi che si sono succeduti: una convenzione che gli avvocati provano a citare nei tribunali davanti a giudici che si mettono addirittura a ridere (non tutti fortunatamente).<\/p>\n

\"14641937_1870141489872734_575141529355218093_n\"Per il rapporto \u201cLo Stato italiano ha prestato negli anni sempre pi\u00f9 attenzione al tema della violenza nei confronti delle donne ma lo ha fatto quasi esclusivamente sul versante normativo ed in particolare sul versante della criminalizzazione delle condotte\u201d ma non nella prevenzione e in ogni caso senza applicare fino in fondo le stesse normative approvate, come la stessa Convenzione mai del tutto implementata. Donne non credute in tribunale e rivittimizzate, donne rimandate a casa dopo la denuncia in questura, donne non protette e per questo uccise dai loro partner, bambini uccisi per vedetta e mai tutelati, fatti che ancora leggiamo in cronaca nera per un semplice motivo<\/strong>: negligenza delle istituzioni<\/strong> che hanno creato \u201cun vuoto che riguarda azioni concrete su tutto il territorio\u201d.<\/p>\n

In Italia il contrasto alla violenza sulle donne continua a essere a macchia di leopardo<\/p><\/blockquote>\n

con luoghi che sono all\u2019altezza della situazione e altri che espongono le stesse donne alla violenza che subiscono. Un dato che ci chiarisce come uscire dalla violenza sia legato alla fortuna di chi incontri: non sufficienti i posti letto nelle case rifugio (siamo sotto di 5.000 rispetto agli standard europei), scarsa la formazione sia delle forze dell\u2019ordine che del personale sanitario, per non parlare degli assistenti sociali o psicologi che usano nei tribunali l\u2019alienazione parentale per colpevolizzare le madri anche in situazioni di evidente violenza e ricattandole con la sottrazione dei figli se non si mostrano accondiscendenti con i loro ex, spesso maltrattanti.<\/p>\n

\"BOLOGNA\"Per il rapporto \u201cIl Governo appena insediato oltre ad avere una rappresentanza femminile minima\u201d, non ha il Ministero per le Pari Opportunit\u00e0, ma un \u201cMinistero per la famiglia e la disabilit\u00e0 dichiaratamente contrario all\u2019aborto e con posizioni reazionarie sui diritti LGBT\u201d, mentre \u201cla delega sulle Pari Opportunit\u00e0 \u00e8 stata data a un uomo la cui competenza deriva dall\u2019essere stato Presidente di UNICEF Italia\u201d.<\/strong> Un governo che non ha nessuna intenzione di affrontare il cambiamento di una cultura sessista e misogina n\u00e9 tanto meno di attuare politiche di genere adeguate al raggiungimento delle pari opportunit\u00e0 necessarie a un vero contrasto alla violenza di genere, n\u00e9 ha intenzione di mettere in campo \u201ctutti gli strumenti possibili per combattere la violenza contro le donne, supportandoli con i necessari finanziamenti e progetti economici a lungo termine\u201d.<\/p>\n

A oggi i centri antiviolenza continuano con finanziamenti a singhiozzo che non tutelano la loro esistenza, invece necessaria, con soldi che non vengono stanziati (come i 30 milioni di euro del Piano antiviolenza strategico 2017-2020) o dati col contagocce dalle Regioni.\u00a0<\/strong>In questi giorni il dipartimento pari opportunit\u00e0, ha dato circa 11 milioni di euro a enti religiosi, associazioni sportive, tra cui la Nazionale cantanti, agenzie di comunicazione, lasciando all\u2019asciutto i centri antiviolenza che nel 2017 hanno accolto 49.152 donne e che sono l\u2019unico baluardo reale di contrasto alla violenza maschile.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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