{"id":5721,"date":"2018-03-22T09:02:46","date_gmt":"2018-03-22T09:02:46","guid":{"rendered":"http:\/\/donnexdiritti.com\/?p=5721"},"modified":"2020-03-04T00:28:09","modified_gmt":"2020-03-03T23:28:09","slug":"parlare-di-gelosia-raptus-e-uomini-buoni-che-sbagliano-significa-disconoscere-la-violenza-sulle-donne","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2018\/03\/22\/parlare-di-gelosia-raptus-e-uomini-buoni-che-sbagliano-significa-disconoscere-la-violenza-sulle-donne\/","title":{"rendered":"Parlare di gelosia significa non riconoscere la violenza sulle donne"},"content":{"rendered":"
C\u2019\u00e8 la giovane Laura di vent\u2019anni con due bambini piccoli che viene colpita con 16 coltellate dal compagno Paolo Cugno prima di essere gettata in un pozzo nel siracusano, e poi c\u2019\u00e8 Imma, fermata fuori dalla scuola dove aveva accompagnato la figlia e giustiziata con un colpo alla testa dall\u2019ex marito, Pasquale Vitiello.<\/p>\n
Due femminicidi avvenuti a poca distanza di tempo che si vanno a sommare alle tragedie di queste ultime settimane<\/strong>: quella di Cisterna di Latina, dove due bambine sono state assassinate dal padre per vendetta sulla moglie che cercava di sottrarsi alla violenza dell\u2019ex marito, quella di Foggia dove Federica Ventura a 40 anni \u00e8 stata colpita da dieci coltellate dal marito Ferdinando Carella, o ancora quella di Livorno dove Francesca Citi,\u00a045 anni e madre di due bambini, \u00e8 stata uccisa con un fendente alla gola dall\u2019ex marito,\u00a0Massimiliano Bagnoli, che era stato non solo denunciato ma anche allontanato da casa.<\/p>\n Donne che hanno pagato con la loro vita e la vita dei loro figli il desiderio di avere una vita libera dalla violenza<\/p><\/blockquote>\n nel tentativo di sottrarsi al controllo di un partner o un ex che non ha lasciato loro via di scampo, e che pur di ripristinare il loro potere decisionale hanno deciso di uccidere. Donne il cui assassinio viene ancora banalmente descritto come causato dalla gelosia, da un gesto sconsiderato, da un raptus frutto di un momento, e agito da parte di uomini in buona fede, spaventati, delusi, afflitti. Morti violentissime sezionate di volta in volta sui media e dipinte come fossero puntate di una lunga e interminabile fiction<\/strong> fino a quando tutti noi non ci saremo assuefatti e rassegnati.<\/p>\n <\/p>\n Le donne uccise con movente di genere dall\u2019inizio dell\u2019anno in Italia sono circa 20, e sono tremila quelle uccise dal 2000 a oggi: questo in un generale calo, secondo il Viminale, per cui qui le uniche vittime di omicidio volontario in aumento sarebbero le donne, uccisioni che all\u201981% avvengono nell\u2019ambito familiare. Un aumento dovuto non solo all\u2019inefficienza della protezione da parte delle istituzioni ma anche all\u2019impunit\u00e0 e alla libert\u00e0 d\u2019azione di cui gli offender continuano a godere nella massiccia sottovalutazione della violenza domestica<\/strong> che viene ancora e sempre scambiata come una semplice conflittualit\u00e0 tra coniugi che litigano,<\/strong> come \u00e8 normale che sia, per gelosia, per disaccordi, per scaramucce, per i figli<\/p>\n Ma la gelosia pu\u00f2 provocare una donna uccisa ogni 60 ore? Pu\u00f2 essere un movente credibile?<\/p><\/blockquote>\n Come spiega DiRe (Donne in rete contro la violenza) \u201cil 70% delle donne vittime di femminicidio aveva gi\u00e0 denunciato il proprio aggressore, ma questo non \u00e8 bastato a salvarla: perch\u00e9 la sua parola era stata valutata in modo isolato, decontestualizzato, parcellizzato\u201d.<\/strong> E perch\u00e9 allora la parola di una donna che chiede aiuto, che denuncia una violenza, che cerca di separarsi dal proprio aguzzino e fa di tutto per proteggere i propri figli, non viene ascoltata e protetta in maniera adeguata?<\/p>\n