{"id":5708,"date":"2018-03-15T08:15:42","date_gmt":"2018-03-15T07:15:42","guid":{"rendered":"http:\/\/donnexdiritti.com\/?p=5708"},"modified":"2020-03-02T05:02:25","modified_gmt":"2020-03-02T04:02:25","slug":"media-il-dissenso-di-genere-che-serve-al-cambiamento","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2018\/03\/15\/media-il-dissenso-di-genere-che-serve-al-cambiamento\/","title":{"rendered":"Media: il dissenso di genere che serve a un reale cambiamento"},"content":{"rendered":"
il NYT ha non solo sostenuto le donne che hanno denunciato le molestie a Hollywood ma ha proseguito raccontando le storie di donne coraggiose che negli Stati Uniti hanno denunciato soprusi e molestie<\/p><\/blockquote>\n
Un giornale che oggi ha esperta di genere “che dal suo particolare punto di vista”\u00a0 sovrintende a tutti i contenuti riguardanti questi temi. Molto interessanti i numeri illustrati dalla presidente dell\u2019Inpgi, Marina Macelloni,<\/strong> che ha dato conto preciso della disparit\u00e0 salariale nell’ambito del giornalismo italiano precisando che siamo di fronte a uno squilibrio che si aggira sui 10mila euro l’anno, una cifra non di poco conto, come ha lei stessa sottolineato.<\/div>\n<\/div>\n<\/strong>Mentre\u00a0Elisabetta Cosci,<\/strong> prima vicepresidente donna del Consiglio nazionale dell\u2019Ordine dei giornalisti, ha addirittura lanciato l’idea di una trasformazione dell\u2019Odg in un “organismo culturale”, e la direttrice del Tg2, Ida Colucci, ha raccontato come la sua testata affronta il problema della narrazione della violenza sulle donne rivelando che anche in quella redazione, probabilmente la prima in Italia, esiste una figura dedicata al genere che, nella figura di Maria Lepri, si occupa in maniera specifica di questi temi. Silvia Resta, consigliera dell\u2019Odg Lazio, ha infine lanciato il premio giornalistico dedicato alla memoria della collega Tania Passa, morta di cancro giovanissima, che premier\u00e0 i migliori articoli e servizi sul femminicidio.<\/div>\n<\/div>\nDal convegno \u00e8 uscito anche un interessante documento richiesta da\u00a0 Tiziana Ferrario: una lettera di impegno<\/a> rivolta alle redazioni, agli organismi di categoria, a tutte le giornaliste e i giornalisti italiani, in cui si chiede nello specifico:<\/div>\n<\/div>\n\n
- alle colleghe e ai colleghi eletti negli organismi sindacali e in particolare alla commissione Pari Opportunit\u00e0 della Fnsi, di adoperarsi affinch\u00e9 nei contratti di lavoro dei giornalisti siano previste per i molestatori, sanzioni professionali e salariali, fino al licenziamento nei casi di molestie pesanti e recidive.<\/li>\n
- alle colleghe e ai colleghi eletti negli organismi dell’Ordine dei Giornalisti, di contemplare tra i casi di negligenza grave nei confronti dei colleghi, per i quali gi\u00e0 si applicano sanzioni (dal richiamo, alla sospensione, fino alla radiazione), anche le molestie sessuali.<\/li>\n
- alle colleghe e ai colleghi eletti all’Istituto di Previdenza dei Giornalisti (Inpgi), di rendere obbligatoria la presentazione annuale di un bilancio di genere predisposto dall’Istituto con i dati a sua disposizione, che dia evidenza delle effettive retribuzioni e delle carriere delle giornaliste e dei giornalisti. E sempre a verifica costante sulle disparit\u00e0, \u00e8 opportuno che la Fnsi, d\u2019intesa con l\u2019Inpgi, concordi con la Fieg e altre organizzazioni datoriali, un sistema di rilevamento annuale nelle aziende per valutare, nel rispetto della privacy, misure di trasparenza negli stipendi e nelle carriere. A supporto di tali iniziative e per costruire consapevolezza e condivisione nella categoria occorre inoltre:<\/li>\n
- rilanciare l\u2019Osservatorio anti molestie (varato dalla Cpo Fnsi due anni fa per raccogliere le denunce); – avviare una indagine nelle redazioni con questionari anonimi per raccogliere su dati e casi relativi a molestie e discriminane.<\/li>\n<\/ul>\n
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Documenti<\/div>\n