{"id":5432,"date":"2017-09-21T16:50:32","date_gmt":"2017-09-21T14:50:32","guid":{"rendered":"http:\/\/donnexdiritti.com\/?p=5432"},"modified":"2020-03-02T06:00:14","modified_gmt":"2020-03-02T05:00:14","slug":"abortirai-con-dolore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2017\/09\/21\/abortirai-con-dolore\/","title":{"rendered":"Abortirai con dolore: le contraddizioni dell’Europa"},"content":{"rendered":"
La salute delle donne \u00e8 un argomento che non passa mai di moda soprattutto perch\u00e9 costantemente messa in discussione anche in quei paesi che dovrebbero attuare politiche che facilitino l’accesso delle donne al controllo riproduttivo.<\/p>\n
Il 28 settembre sar\u00e0 la Giornata mondiale per la depenalizzazione dell’aborto e contro le morti per aborto clandestino<\/strong>, e alcune associazioni in Italia (tra cui l’Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto, l\u2019Associazione Luca Coscioni,\u00a0\u00a0l\u2019AIED, ecc.) hanno presentato una petizione alla ministra della salute, Beatrice Lorenzin, per velocizzare l’IGV farmacologico estendendolo in regime ambulatoriale dato che oggi in Italia, a differenza di altri Paesi come la Francia, per interrompere una gravidanza con procedura farmacologica \u00e8 previsto il ricovero ordinario di 3 giorni, e dove solo in Toscana, Emilia Romagna e nel Lazio si pu\u00f2 praticare con un day hospital (ma solo perch\u00e9 regioni “disobbedienti”)<\/strong>. In realt\u00e0, tra i tagli alla sanit\u00e0 e l’incombente presenza dei medici obiettori negli ospedali – la cui percentuale italiana (70%) \u00e8 seconda solo al Portogallo (80%) – interrompere una gravidanza \u00e8 diventato difficile soprattutto nel centro-sud, e<\/p>\n alcune donne sono costrette a fare code interminabili che possono cominciare alle 5<\/p><\/blockquote>\n del mattino con esito incerto. Circostanze che mettono in grave pericolo l’attuazione della stessa legge che invece dovrebbe essere invece garantita. Il grosso ostacolo a facilitare l’Igv \u00e8 spesso legato all’idea che una donna possa “prenderla alla leggera” e usare l’aborto come se fosse un metodo contraccettivo, mentre invece quella dell’interruzione di gravidanza \u00e8 un’esperienza che le donne vivono spesso in maniera traumatica e anche con grandi sensi di colpa proprio per il contesto culturale che le fa sentire responsabili di una vita che vanno a interrompere,<\/strong> dissociando cos\u00ec loro stesse dal proprio corpo, e come se fossero donne “sbagliate” a prescindere.<\/p>\n Ma quello che \u00e8 doveroso sottolineare \u00e8 anche la premura che le istituzioni dimostrano rispetto al controllo su quello che una donna decide di fare della propria vita (non tutte le donne desiderano diventare mamma ad esempio) che nel caso dell’aborto farmacologico ambulatoriale diventerebbe quasi “sfacciato” perch\u00e9 praticato con troppa autonomia.<\/p>\n