{"id":5096,"date":"2017-02-13T21:34:54","date_gmt":"2017-02-13T20:34:54","guid":{"rendered":"http:\/\/bettirossa.com\/?p=5096"},"modified":"2020-03-10T04:20:44","modified_gmt":"2020-03-10T03:20:44","slug":"attacco-usa-alle-donne-di-tutto-il-mondo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2017\/02\/13\/attacco-usa-alle-donne-di-tutto-il-mondo\/","title":{"rendered":"Attacco alle donne: Trump firma la Global Gag Rule contro l’aborto"},"content":{"rendered":"

Quindici giorni fa Asa Hutchinson, governatore dell’Arkansas, ha firmato una legge che permette agli stupratori di fare causa alle vittime qualora queste decidano di abortire dopo la violenza subita, anche se l\u2019offender fosse un consanguineo (incesto) o un coniuge. Una legge che\u00a0non solo \u00e8 una delle leggi pi\u00f9 restrittive negli Usa,<\/strong>\u00a0ma ha anche reso illegale la procedura \u201cDilatazione ed evacuazione<\/strong>\u201c che permette un aborto quasi spontaneo e senza rischi per le donne che alla 14esima settimane abbiano necessit\u00e0 di interrompere la gravidanza: un metodo che adesso costerebbe a chi la pratica da 100.000 dollari di multa a 6 anni di carcere. Una legge che L’American Civil Liberties Union dell’Arkansas ha bollato come un provvedimento incostituzionale e che d\u00e0 ai membri della famiglia diritti senza precedenti sul corpo di una donna<\/strong>. L’Act 45, che entrer\u00e0\u00a0in vigore entro la fine dell’anno, contiene infatti<\/p>\n

una clausola che consente al marito di una donna di citare in giudizio il medico che eseguisse eventualmente l’aborto<\/p><\/blockquote>\n

mentre nei casi di stupro, classificato come “condotta criminale”, gli uomini autori dello stupro avrebbero il diritto di citare in giudizio con un provvedimento ingiuntivo e bloccare l’aborto, e nel caso di minori in stato di gravidanza, sono i genitori o i tutori legali che possono andare in giudizio. Purtroppo, quello dell’Arkansas non \u00e8 un caso unico. Leggi simili sono passate in altri 6 Stati in America come Mississippi, West Virginia, Alabama, Kansas, Louisiana, Oklahoma, e in alcuni di questi sono stati avviati ricorsi legali contro tali norme.<\/strong> Un divieto che d\u00e0 una spinta ulteriore agli antiabortisti a livello nazionale, con i repubblicani che controllano la Casa Bianca e il Congresso. Uno dei primi atti del presidente Donald Trump nel suo insediamento \u00e8 stato infatti quello di ampliare in maniera massiccia il divieto di fornitura di denaro federale per gruppi di pianificazione familiare internazionali che eseguono anche aborti o forniscono informazioni su di esso, firmando la “Global Gag Rule”.<\/p>\n

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\"\"All\u2019indomani del suo insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump<\/strong> ha firmato diversi ordini esecutivi, provvedimenti immediati che non passano per il Congresso ma usati per imprimere la propria direzione all\u2019amministrazione del Paese, e tra il muro col Messico e il ritiro dall\u2019accordo Tpp, ha iniziato lo smantellamento dell\u2019Obamacare e reintrodotto una norma a sfavore della tutela della salute riproduttiva delle donne:<\/strong> oltre cio\u00e8 a ridurre il peso economico dell\u2019Affordable Care che consentiva una copertura sanitaria anche ai meno abbienti, il neo presidente \u2013 ritratto nello studio Ovale con intorno solo altri 7 uomini sorridenti \u2013 ha ripristinato la \u00abMexico City policy\u00bb, detta anche \u00abGlobal Gag Rule\u00bb (Regola del bavaglio globale), con cui<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n
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ha bloccato i fondi federali alle Ong internazionali che forniscono informazioni sulla salute riproduttiva delle donne, compresa l\u2019interruzione di gravidanza, e si occupano di pianificazione familiare in tutto il mondo<\/p><\/blockquote>\n<\/div>\n

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A pochi giorni dalla Women\u2019s March \u2013 che contro le politiche di discriminazione promesse da Trump ha visto sfilare a Washington mezzo milione di persone e altre centinaia di migliaia negli Usa e in diverse citt\u00e0 del Pianeta \u2013 e all\u2019indomani del 44.mo anniversario della legalizzazione dell\u2019aborto negli Usa (Roe vs. Wade: <\/i>la storica sentenza vinta davanti alla Corte Suprema da Norma Leah McCorvey, alias Jane Roe, che fece ricorso contro la legge del Texas che violava la libert\u00e0 individuale e il diritto di interrompere una gravidanza indesiderata),<\/strong> Trump ha voluto subito questo provvedimento in quanto, come ha riportato il suo portavoce Sean Spicer, \u00e8 un atto \u00abin linea con i valori pro-life della nuova amministrazione, che tutelano la vita\u00bb.<\/div>\n
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\u00c8 una legge che viene accesa e spenta dal 1985: i repubblicani la attivano, i democratici la disattivano. Il \u00abGlobal Gag Rule\u00bb per\u00f2 ha una sua storia: introdotto da Ronald Reagan nel 1984 e sottoscritto a Citt\u00e0 del Messico, \u00e8 sempre stato revocato dai presidenti democratici e reintrodotto dai repubblicani, quindi ripristinato da George W. Bush e abolito sia da Bill Clinton che da Barack Obama. Se Bush nel 2001 mantenne per\u00f2 l\u2019assistenza per HIV\/Aids, Trump ha ampliato la legge coinvolgendo l\u2019agenzia americana per lo sviluppo internazionale (Usaid), il Dipartimento di Stato, e tutte le agenzie, le Ong e i progetti che riguardano la salute riproduttiva senza eccezione, compresi quelli che contrastano l\u2019HIV, e anche l\u2019Unfpa, l\u2019agenzia Onu per la pianificazione familiare.<\/strong><\/p>\n

Un decreto che ostacoler\u00e0 l\u2019impegno in Asia, in Africa e nei Paesi in via di sviluppo o in stato di guerra nel fornire servizi sanitari e informazione su prevenzione malattie sessualmente trasmissibili, tra cui l\u2019HIV, e sui metodi contraccettivi, parto e aborto<\/p><\/blockquote>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n

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\"\"Una legge che congela l\u2019assegnazione di finanziamenti americani alle organizzazioni internazionali che offrono sostegno su pianificazione familiare e salute riproduttiva, nel caso in cui includano, anche in maniera non specifica, l\u2019interruzione di gravidanza di cui non si potr\u00e0 neanche parlare. Si tratta di circa 600 milioni di dollari l\u2019anno che gli Usa stanziano permettendo alle donne di questi Paesi di usufruire di servizi per la tutela della salute a cui altrimenti non avrebbero accesso, un denaro per\u00f2 che, grazie all\u2019emendamento Helms del 1973, non viene impegnato direttamente per praticare l\u2019aborto, ma senza il quale, afferma il Guttmacher Institute, molti saranno costretti a chiudere o ridurre i servizi,<\/strong> negando la tutela della salute riproduttiva compresi gli sforzi di prevenzione HIV. Finanziamenti che permettevano a 27 milioni di donne e coppie di ricevere servizi per la pianificazione familiare e contraccettivi, e che evitavano 6 milioni di gravidanze indesiderate, 2.3 milioni di aborti clandestini e 11mila morti materne.<\/div>\n
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\"\"Con la \u00abMexico City Policy\u00bb, Ong come Pathfinder International, che si occupa di contraccezione, HIV e tutela per mamme e bambini in 20 paesi tra Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina, <\/strong>dovranno scegliere se modificare i servizi o rinunciare ai finanziamenti del governo federale americano: decisione su cui per esempio l\u2019International Planned Parenthood Federation (IPPF), presente in 180 paesi del mondo, non cambier\u00e0 una virgola anche dovesse perdere 100 milioni di dollari all\u2019anno come ai tempi di Bush. <\/strong>Secondo uno studio della Population Action International tra il 2002 e il 2006, durante l\u2019applicazione del \u00abGlobal Gag Rule\u00bb, molte Ong hanno dovuto interrompere la loro assistenza in Kenya tra le comunit\u00e0 pi\u00f9 povere e rurali, mentre in Ghana c\u2019\u00e8 stato un aumento del 20% degli aborti clandestini, e l\u2019Usaid ha dovuto tagliare le spedizioni di contraccettivi a 16 paesi dell\u2019Africa sub-sahariana, Asia e Medio Oriente.<\/div>\n
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In India, Cambogia, Ghana, Etiopia, 7 milioni di donne ogni anno sono soccorse per complicazioni di parti non sicuri perch\u00e9 non sono informate o non hanno la possibilit\u00e0 di andare in ospedale e 68.000 muoiono<\/p><\/blockquote>\n<\/div>\n

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Nancy Pelosi<\/figcaption><\/figure>\n

Sul ripristino della \u00abGlobal Gag Rule\u00bb \u00e8 gi\u00e0 guerra. Nancy Pelosi<\/strong>, capogruppo dei Democratici alla Camera, ha detto che questo ordine esecutivo \u00abfa tornare gli Stati Uniti in quell\u2019epoca vergognosa che disonorava il valore americano della libert\u00e0 di parola e infliggeva sofferenze di cui non sappiamo nulla a milioni di donne in tutto il mondo\u00bb,<\/strong> mentre la senatrice Democratica del New Hampshire, Jeanne Shaheen, ha fatto un post su Twitter in cui afferma di voler proporre una legge che impedisca per sempre la \u00abMexico City Policy\u00bb<\/p>\n<\/div>\n

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Ma a ribellarsi non sono solo i democratici: per la senatrice repubblicana Susan Collins<\/strong>, conservatrice moderata, l\u2019ordinanza di Trump non ha molto senso perch\u00e9 \u00abtutte queste organizzazioni hanno gi\u00e0 il divieto di usare i soldi dei contribuenti americani per finanziare aborti, e quello che si sta realmente facendo \u00e8 scoraggiare le donne ad avere un controllo delle nascite che impedirebbe invece gli aborti, aiutandole nella pianificazione familiare\u00bb. E mentre legislatori, funzionari governativi, e operatori umanitari si stanno preparando per una vasta offensiva contro il programma che ostacola la parit\u00e0 di genere in tutto il mondo, 138 Ong hanno gi\u00e0 firmato una petizione contro la \u00abGlobal Gag Rule\u00bb.<\/div>\n
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\"\"L\u2019Olanda si prepara a trovare finanziamenti che coprano il buco di 600 milioni di dollari<\/strong> con un fondo per quelle organizzazioni internazionali alle quali Trump ha tagliato i fondi federali: fondo al quale hanno gi\u00e0 aderito 20 Paesi e a cui possono partecipare tutti. L\u2019annuncio \u00e8 stato dato dalla ministra per lo Sviluppo e la Cooperazione Internazionale olandese, Liliane Ploumen, che ha dichiarato: \u00abRispettiamo le decisioni di un presidente democraticamente eletto, ma anche noi lo siamo e possiamo prendere decisioni diverse\u00bb.<\/div>\n
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\u00abVietare l\u2019aborto non ha ridotto il numero degli aborti, ma ha portato solo a pratiche irresponsabili nei retrobottega e a un numero maggiore di madri morte\u00bb<\/p><\/blockquote>\n<\/div>\n

ha aggiunto Ploumen il cui obiettivo \u00e8 quello di sostenere i programmi esistenti gestiti da organizzazioni come il Fondo delle Nazioni Unite per le popolazioni, l\u2019International Planned Parenting Federation e la Marie Stopes International: \u00abSi tratta di programmi di successo ed efficaci, un sostegno diretto, distribuzione di preservativi, accompagnamento al parto, sicurezza durante l\u2019aborto\u00bb.<\/div>\n
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Manifestazione in Usa<\/figcaption><\/figure>\n

Ma la partita non finisce qui perch\u00e9 dopo aver tagliato i fondi alle Ong internazionali, i pro-life<\/i> confidano che il Congresso completi l\u2019opera con una legge che tagli tutti i finanziamenti alla Planned Parenthood of America \u2013 l\u2019organizzazione che si occupa di salute riproduttiva negli Usa accusata di commercio dei feti dal movimento per la vita \u2013 cosa annunciata dallo speaker della Camera, il Repubblicano Paul Ryan, che a gennaio,<\/p>\n

tra le misure per smantellare l\u2019Obamacare, aveva parlato della cancellazione dei fondi a Planned Parenthood grazie alla maggioranza repubblicana al Congresso<\/p><\/blockquote>\n<\/div>\n

Una battaglia in cui Trump ha acquisito un altro asso nella manica con la nomina alla Corte Suprema, dopo la morte di Antonin Scalia, dell\u2019ultra conservatore Neil Gorsuch, noto per le sue posizioni contro i gay, contro l\u2019Obamacare e contro l\u2019aborto, e che nel suo libro The Future of Assisted Suicide and Euthanasia<\/i>, ha scritto: \u00abTutti gli esseri umani hanno valore intrinseco e l\u2019intenzione di uccidere vite umane per motivi personali \u00e8 sempre sbagliata\u00bb. <\/strong>Nomina che permette all\u2019ala conservatrice della Corte di ritrovare la maggioranza: un dato non trascurabile se si pensa agli imponenti poteri della Corte Suprema anche in ambito etico.<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/section>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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