Avvocato Massimiliano Santaiti<\/figcaption><\/figure>\nMa la storia di Elisa \u00e8 un\u2019altra. <\/strong>Lei \u00e8 una ragazza normale, bella, solare. Fa la parrucchiera ed \u00e8 campionessa di ballo latino americano. Una vita che oggi ricorda come se non fosse stata la sua, come se quelle foto con il viso sorridente e i capelli lunghi non fosse stata mai lei.\u00a0\u201cLui con me ha seguito tre fasi \u2013 dice Elisa – prima la violenza sentimentale, poi quella psicologica e infine quella fisica, con cui mi ha quasi uccisa\u201d. Quando arriv\u00f2 al pronto soccorso, dopo aver vissuto con lui per mesi, Elisa era irriconoscibile: pesava 35 chili in meno, era ricoperta di lividi e aveva una parte consistente della testa senza capelli. Nei certificati medici si legge:<\/p>\n\u201cAlopecia da strappo traumatico, tumefazioni, contusioni, escoriazioni, ustioni varie, frattura delle ossa nasali, contusioni multiple del capo, del torace, del ginocchio, contrattura muscolare, dolore condro-sternali e blocco articolare di entrambe le spalle\u201d<\/p><\/blockquote>\n
L\u2019uomo che l\u2019ha ridotta cos\u00ec, l\u2019aveva conosciuto nel marzo del 2014, uscendo con un\u2019amica con cui nemmeno voleva andare: \u201cSiamo uscite e lei mi disse che saremmo andate prima da un suo amico, cos\u00ec l\u2019ho assecondata anche se non avevo voglia, e quando sono entrata lui sedeva l\u00ec, sul divano: un ragazzo gentile, carino, premuroso, un uomo di cui qualsiasi ragazza si pu\u00f2 innamorare, uno che non penseresti mai capace di tutto quello che poi ha fatto\u201d.<\/p>\n
Elisa, come inizia questa storia?<\/strong> \nIo ero tranquilla, facevo la parrucchiera, ero normale. Lui era gentile. Ci siamo conosciuti, poi mi ha cercata, ci siamo sentiti, siamo usciti insieme e poi ci siamo fidanzati. All’inizio era perfetto: ero coccolata, viziata, lui era premuroso, e dopo due mesi ha comprato le fedine d’oro. E io mi domandavo: ma sar\u00e0 vero?.<\/p>\nE poi?<\/strong> \nPoi le prime domande strane sul mio passato: che tipo di rapporti avevo avuto, con chi ero stata. Io gli dicevo: perch\u00e9 ti interessa? a me non interessa con chi sei stato, sto con te, basta<\/em>. Una sera per\u00f2 mi viene a prendere a lavoro, \u00e8 strano, innervosito e mi dice: ho incontrato il cugino del tuo ex e mi ha detto che sei stata con quello 4 anni e otto mesi e non cinque come avevi detto tu, sei una bugiarda<\/em>. Ed \u00e8 stato quello il momento in cui ho cominciato a percepire che qualcosa stava andando dalla parte sbagliata.<\/p>\nElisa Consoli<\/figcaption><\/figure>\nDove?<\/strong> \nStava diventando aggressivo, mi offendeva dicendomi che ero una puttana<\/em>, una zoccola<\/em> e voleva sapere con quanti uomini ero stata e le dimensioni del loro pene: prendeva una bottiglietta, una zucchina. Un incubo. Anche perch\u00e9 io non parlavo mai di sesso, non mi piaceva, io ero molto chiusa, e lui mi forzava.<\/p>\nQuando \u00e8 cominciata la violenza fisica?<\/strong> \nLa prima volta che mi mise le mani addosso eravamo sotto casa mia, mi ha dato un pugno sotto, poi mi ha messo le mani al collo. Il giorno dopo mi ha chiesto scusa, piangeva, ma poi mi controllava sempre di pi\u00f9 e io ho cominciato a perdere peso, circa 15 chili in due mesi e non mi rendevo conto che era iniziata anche la violenza psicologica. Poi quando mi ha portata a casa sua ho capito che ero nei guai.<\/p>\nQuali guai?<\/strong> \nMi ha portata via in macchina dall\u2019ospedale dopo essere stata dimessa per uno svenimento in metro, ma pensavo che fosse uno scherzo. E invece da l\u00ec \u00e8 cominciato tutto. Per me era meglio una pisoltellata, perch\u00e9 \u00e8 stata un\u2019agonia interminabile.<\/p>\n Pu\u00f2 spiegare meglio?<\/strong> \nMi ha portata a casa sua e ha chiuso la porta dietro di noi isolandomi dall’esterno. I miei mi chiamavano e lui mi diceva: rispondi e d\u00ec ai tuoi che da stasera dormi a casa mia, digli che c’hai 26 anni che fai come ti pare, che stai con me, e da ora in poi vivi a casa mia<\/em>. Io gli dicevo che dovevo andare a casa, avevo addosso solo un paio di pantaloncini e la maglietta, mica potevo stare cos\u00ec. E insistevo dicendo che sarei andata a casa anche se lui non voleva, ed \u00e8 a quel punto che ho notato che l\u2019espressione del suo viso era cambiata, era diverso, strano, e allora ho avuto timore e invece di discutere ho pensato di assecondarlo momentaneamente. Pensavo: aspetto che si sbollenta e poi vado a casa<\/em>. E invece no.<\/p>\nPerch\u00e9? <\/strong> \nPerch\u00e9 mentre sto al telefono con mia madre lui mi costringe a mettere il viva voce e tenendomi in una morsa la coscia, mi sussurra: o dici a tua madre che stai qua per tua volont\u00e0 o io ti stacco la testa<\/em>. Ed \u00e8 stato l\u00ec che ho capito che si metteva male e mi sono fermata, ho cercato di fare mente locale, e mi chiedevo: ma davvero che sta succedendo a me? <\/em>Un uomo di 80 chili, alto due metri, con l\u2019espressione da squalo che mi teneva in scacco a casa sua.<\/p>\nE dopo?<\/strong> \nDa l\u00ec in poi \u00e8 cominciata una convivenza di cazzotti, botte, calci e pugni su costole, reni e stomaco. E quando gli gridavo che era un pazzo, malato e che me ne volevo andare, lui mi dava pugni ovunque e una volta mi ha fatto cadere il dente davanti. \u00c8 cos\u00ec che si crea un punto di non ritorno in cui lui non ha pi\u00f9 remore perch\u00e9 ti sente in suo potere.<\/p>\n Lei reagiva? Ha cercato di difendersi?<\/strong> \nHo cercato in tutti i modi di tenergli testa e di difendermi ma lui allora prendeva l\u2019accendino, lo accendeva per pochi secondi, e poi mi metteva l’accendino rovente sulla carne dicendomi: vediamo quanto resisti. Vediamo chi la spunta. C’\u00e8 solo una possibilit\u00e0 che io smetta, \u00e8 cio\u00e8 che tu fai quello che dico io.<\/em><\/p>\nHa mai cercato di scappare?<\/strong> \nS\u00ec, ho cercato di scappare mentre lui dormiva: ero arrivata quasi alla porta, quando da dietro ho sentito una mano che mi ha preso per capelli e mi ha trascinata di schiena sulla scala di cui ricordo ogni scalino. E dopo pugni, morsi, capelli strappati, ginocchiate, schiaffi, calci in testa ed \u00e8 l\u00ec che mi ha rotto il naso con una manata da sotto. Ne ho prese talmente tante che non so come io sia rimasta viva. Ed \u00e8 ovvio che poi non ci ho pi\u00f9 riprovato.<\/p>\nQuanto \u00e8 stata punita per questo suo tentativo di sottrarsi?<\/strong> \nMolto perch\u00e9 da quel momento in poi ha cominciato a prediligere gli spigoli del bagno su cui poteva farmi sbattere per bene. Un giorno mi ha dato un cazzotto in testa e mi ha scacciato due vertebre. Mi ricordo che mi si \u00e8 appannata la vista e ho perso i sensi mentre lui mi gridava: guarda che mi hai fatto fare!<\/em> Quando mi sono svegliata ero zuppa d’acqua perch\u00e9 cercava di rianimarmi tirandomi l\u2019acqua addosso: avevo la testa come un pallone e mi facevano male tutti i denti.<\/p>\nCosa le\u00a0contestava\u00a0esattamente?<\/strong> \nEra geloso, possessivo e si inventava le cose per potermi massacrare. Malgrado fossi reclusa in casa sua, un giorno s\u2019inventa che io facevo la cascamorta con un suo amico, che tra l\u2019altro \u00e8 gay. Quella sera mi disse: io ti ammazzo, ti faccio capire dove hai sbagliato, tu mi hai fatto male e io ora ti faccio provare quello che soffro io<\/em>. Mi stava dietro le spalle e sapevo che se mi muovevo lui mi avrebbe massacrata. All\u2019improvviso mi atterra con un calcio da dietro e mi ricordo solo che il dolore fisico mi levava l\u2019aria: mi dava cazzotti ovunque caricandoli, come fanno i pugili, e mentre mi massacrava mi diceva che mi amava.<\/p>\nHa mai pensato di poter morire?<\/strong> \nCerto e per questo cercavo di non andare mai completamente ko perch\u00e9 avevo paura che se mi accasciavo mi avrebbe finita, ma non ce la facevo pi\u00f9: ero gonfia, mi colava il sangue dal naso e le botte erano talmente tante che non sentivo pi\u00f9 il dolore ma solo la pelle tirare. Un giorno ho cercato di reagire mettendogli una mano sulla giugulare per disperazione ma io sono troppo piccola in confronto a lui e quando lui mi ha stretto tutta la gola con una sola mano, io ho lasciato la presa, e mentre mi strozzava mi ha detto: ora ti saluto<\/em>, e mi ha infilato la lingua in bocca finch\u00e9 non ho morso la lingua. A quel punto mi ha lasciata ma mi ha dato un rovescio che mi ha fatto girare la testa come l\u2019esorcista.<\/p>\nMa alla fine \u00e8 riuscita a scappare.<\/strong> \nS\u00ec, perch\u00e9 a un certo punto il fratello pi\u00f9 piccolo, che abitava con lo zio di fronte casa sua, ha cercato di aiutarmi mentre lui era con il padre a pescare e ha chiamato i miei genitori. Cos\u00ec sono riuscita a evadere sotto gli occhi della madre che mi controllava. Ero in uno stato pietoso: scalza, pesavo 36 kili, ero piena di lividi, massacrata, non sembravo io, non mi riconoscevano.<\/p>\nE cosa ha fatto?<\/strong> \nAppena uscita da l\u00ec mia madre e mia sorella mi hanno portato in ospedale dove una dottoressa invece di accogliermi a dovere, mi chiede subito se uso stupefacenti. La mia fortuna \u00e8 stata un\u2019infermiera bravissima che ha capito tutto e con la scusa di vedere i tatuaggi mi ha fatta spogliare piano piano e ha visto in che stato ero.<\/p>\nLa violenza \u00e8 stata refertata?<\/strong> \nS\u00ec, gli infermieri sono stati bravissimi anche se il medico nel certificato si dimentic\u00f2 di mettere la prognosi di 21 giorni con cui scatta l’arresto immediato, e ne indic\u00f2 solo 20 senza notare la gravit\u00e0 della situazione e minimizzando il mio stato fisico malgrado il massacro fosse evidente.<\/p>\nE poi ha denunciato? <\/strong> \nCerto, subito. In queste condizioni vado anche al commissariato dove racconto i fatti a un poliziotto che masticando la gomma mi guarda e mi fa: e poi chi \u00e8 uscito il dandy, il freddo, il libanese. A regazz\u00ec, hai visto troppo romanzo criminale<\/em>.<\/p>\nEd \u00e8 tornata a casa senza seguire un piano di protezione e di assistenza?<\/strong> \nMia madre lo ha chiesto, ma le risposte sono state evasive. Allo sportello del Grassi (ospedale di Ostia, ndr<\/em>) mi hanno dato un appuntamento con la psicologa dopo due mesi e al commissariato mi hanno liquidata. Cos\u00ec ci siamo rinchiuse in casa ma io stavo malissimo e avevo paura.<\/p>\n Lui l\u2019ha cercata?<\/strong> \nSubito dopo \u00e8 venuto sotto casa mia dove noi vivevamo con la porta sbarrata e le persiane sempre chiuse. Diceva di essersi pentito, che mi amava, che dovevo tornare con lui. Insisteva, stava sempre sotto casa. Ed \u00e8 stato grazie alla totale assenza di protezione, alla mancanza di misure cautelari e di assistenza nei miei confronti che lui ha avuto la possibilit\u00e0 di rientrare in gioco. Persone cos\u00ec non mollano e se si sentono impunite vanno fino in fondo. E tu che sei stata in bal\u00eca di uno cos\u00ec o hai qualcuno di esperto che ti dice cosa fare oppure rimani in bal\u00eca perch\u00e9 hai paura, sei terrorizzata, non sai quali sono i tuoi diritti e non sai come uscire dalla situazione.<\/p>\nE cosa ha fatto?<\/strong> \nHo resistito ma poi lui ha cominciato a minacciare la mia famiglia, soprattutto mia sorella: mi diceva come era vestita, i suoi orari, dove andava, cosa faceva, sapeva tutto, probabilmente la pedinava. E ho cominciato a temere per la sua incolumit\u00e0.<\/p>\nAveva paura?<\/strong> \nS\u00ec ma dovevo anche risolvere e non sapevo cosa fare perch\u00e9 non volevo toccasse mia sorella, e dato che non mi fidavo pi\u00f9 delle istituzioni, pensavo a come proteggerla io, e lui, approfittando della mia debolezza, ha affondato il coltello nella mia psiche. Ed \u00e8 per questo che, per proteggere la mia famiglia, a un certo punto ho pensato di sacrificarmi tornando con lui pur di non mettere in pericolo loro.<\/p>\n Era cosciente a cosa andava incontro?<\/strong> \nNon avevo scelta, perch\u00e9 se fosse successo qualcosa a mia sorella o a mia madre non me lo sarei mai perdonato. Meglio io che loro.<\/p>\nE quando \u00e8 tornata a casa del suo ex?<\/strong> \nI primi giorni non mi ha sfiorato neanche con un dito ma parlava continuamente di matrimonio e vedendo la mia ritrosia s’indispettiva e a un certo punto ha perso la pazienza e ha ricominciato con le botte, ed \u00e8 stato sotto minaccia che mi portata a fare le pubblicazioni.<\/p>\n E poi?<\/strong> \nMi ha costretta a sposarlo dopo 15 giorni. Mi ha fatto truccare per nascondere i segni e ha organizzato un matrimonio senza nessuno dei miei parenti. Mentre stavo l\u00ec, ho cercato di comunicare con il pubblico ufficiale fissandola negli occhi nella speranza che si accorgesse del labbro gonfio e dell\u2019occhio nero sotto il trucco, ma non c\u2019\u00e8 stato niente da fare. Si \u00e8 messa la fascia e ci ha sposati senza che io potessi fiatare.<\/p>\nIl matrimonio ha cambiato qualcosa?<\/strong> \nDa sposata \u00e8 rimasto buono per un po\u2019 ma dopo quattro giorni mi ha ripreso la fede per impegnarsela.<\/p>\nE le percosse?<\/strong> \nRicomincia prima con le dimensioni del pene del mio ex ragazzo, voleva che gliele disegnassi, prendeva il matterello, le zucchine e poi me li tirava addosso. Botte a iosa, ormai ero sua moglie quindi ero roba sua. \u00c8 stato a quel punto che mio padre \u00e8 andato a parlare con il suo e lo ha convinto ad aiutarmi, nella disperazione assoluta, da uomo a uomo, da padre a padre.<\/p>\nE cosa \u00e8 successo?<\/strong> \nIo non ce la facevo pi\u00f9, pesavo 29 chili, e quando il padre di lui \u00e8 venuto a casa dicendo che l\u2019indomani sarei andata a fare colazione con lui e poi sarei andata a trovare i miei genitori, ho capito che mio padre era andato a parlarci.<\/p>\nIl suo ex come ha reagito?<\/strong> \nLui naturalmente si \u00e8 opposto e i due hanno cominciato a litigare, e per far vedere di chi ero, mi ha preso per i capelli e mi ha messo due dita negli occhi. \u00c8 stato suo padre a fermarlo e mentre lo teneva mi diceva: scappa, quella \u00e8 la porta, vai via ora!<\/em><\/p>\n E lei?<\/strong> \nIo ero impietrita, non mi si muovevano le gambe, ero priva di forza, ormai avevo interiorizzato il terrore. Fortunatamente il padre di lui lo ha capito e ha portato via il figlio, lo ha caricato in macchina e se ne \u00e8 andato. A quel punto sapevo che quella era l\u2019occasione giusta e anche se non mi reggevo in piedi ho raccolto tutte le mie forze, ho chiamato mio padre, ho sceso le scale cos\u00ec com\u2019ero, e sono scappata, sotto gli occhi di sua madre che lo ha subito avvertito.<\/p>\n\u00c8 riuscita a tornare a casa, quindi?<\/strong> \nS\u00ec ma disfatta, stremata ed \u00e8 li, dopo mesi, che ho cominciato a sentire i dolori che ormai non sentivo pi\u00f9 per assuefazione.<\/p>\nCosa ha fatto?<\/strong> \nCon le ultime forze che mi erano rimaste e con i 29 chili che avevo addosso, sono andata a fare una nuova denuncia dove, fortunatamente ho incontrato Isabella Solicelli, l\u2019ispettrice di polizia, che ha fatto un verbale eccezionale per cui lui \u00e8 stato arrestato senza indagini preliminari e messo agli arresti domiciliari. La mia salvezza.<\/p>\n Adesso, cosa far\u00e0?<\/strong> \nSono giovane, vorrei rifarmi una vita ma lontano da qui, in un altro posto. I miei per\u00f2 non hanno molte possibilit\u00e0 e non riescono a prendere una casa altrove, che sarebbe l\u2019unica soluzione per ricominciare a vivere, con un nuovo lavoro, una nuova vita, nuove amicizie. Io e mia sorella viviamo nella paura continua di ritorsioni e siamo segregate in casa, non usciamo quasi mai. Qui mi sento braccata, osservata, \u00e8 come se la violenza continuasse nei vicoli di questo quartiere, negli occhi dei suoi amici che ritengono la sua condanna paradossalmente ingiusta.<\/p>\nSe potesse chiedere, cosa vorrebbe?<\/strong> \nVorrei pi\u00f9 protezione dallo Stato e vorrei che le istituzioni aiutassero me e chi come me si ritrova in una situazione di violenza e vuole uscirne definitivamente. Perch\u00e9 la mia situazione, come quella di altre, non finisce con la condanna di chi ti ha massacrata e non \u00e8 una cosa facile in quanto dopo la denuncia comincia un nuovo martirio. Noi abbiamo avuto il coraggio di scappare e denunciare, ora tocca a loro rendere giustizia dandoci la possibilit\u00e0 di ricominciare a vivere, di reinserirci in una vita dignitosa, protetta, senza il terrore di ritorsioni e soprattutto senza aver paura del momento in cui il tuo torturatore sar\u00e0 di nuovo in libert\u00e0. Altrimenti sono tutte chiacchiere.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"\u201cMi prendeva per i capelli e mi sbatteva la testa al muro, e poi mi bruciava la carne con le sigarette per farmi rinsavire\u201d. 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Le sue ultime parole: "Se mi lasci ti vengo a cercare e poi ti do fuoco" - DonnexDiritti<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n