{"id":4825,"date":"2015-11-12T13:11:42","date_gmt":"2015-11-12T13:11:42","guid":{"rendered":"http:\/\/bettirossa.com\/?p=4825"},"modified":"2020-03-10T03:02:50","modified_gmt":"2020-03-10T02:02:50","slug":"lirrazionale-paura-del-gender-e-la-censura-su-michela-marzano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2015\/11\/12\/lirrazionale-paura-del-gender-e-la-censura-su-michela-marzano\/","title":{"rendered":"L’irrazionale paura del gender e la censura su Michela Marzano"},"content":{"rendered":"

Il sesso biologico non determina necessariamente l’orientamento sessuale di una persona che non per forza dovr\u00e0 essere eterosessuale: questa la realt\u00e0 dei fatti, e allora perch\u00e9 accanirsi con tutte le proprie forze per negare questa evidenza? Quello che sta succedendo in Italia da un po’ di tempo \u00e8 una indegna alzata di scudi contro un\u2019ipotetica teoria del gender che si vorrebbe insegnare a scuola confondendo le idee a povere anime innocenti, su cosa sia un maschio e una femmina e sulle infinite modalit\u00e0 di accoppiamento anche \u201ccontro natura\u201d.<\/strong><\/p>\n

\"\"E quella che in un primo momento sembrava una banalit\u00e0 insostenibile da guardare con distanza e con un sorriso di compassione, perch\u00e9 impossibile da sostenere, nel giro di pochi mesi \u00e8 diventata un fenomeno preoccupante che rivela davvero l\u2019anima conservatrice, bigotta e fascista mai morta di questo Paese. La questione \u00e8 nata tempo fa dalla notizia della divulgazione nelle scuole di libretti dal titolo \u201cEducare alla diversit\u00e0 nella scuola\u201d<\/em> messi in campo con il governo Letta e poi dati in pasto a una stampa omofobica che ha usato il libello incriminato per far credere che a scuola si insegnasse come diventare gay e\u00a0lesbiche, o addirittura a masturbarsi (come se ce ne fosse bisogno).<\/strong> Una bufala dai risvolti grotteschi che la stessa attuale ministra dell\u2019istruzione, Stefania Giannini, \u00e8 stata costretta a smentire al Corriere della Sera <\/a>affermando che questi opuscoli erano in realt\u00e0 strumenti \u201cdi sensibilizzazione all\u2019educazione alla parit\u00e0 tra i sessi, quello femminile e quello maschile, perch\u00e9 la nostra societ\u00e0 deve fare dei passi avanti su questo fronte, e per prevenire la violenza di genere e l\u2019omofobia\u201d.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

Ma in Italia la famiglia non si tocca e sebbene si parli da anni dell\u2019importanza di un cambiamento culturale che combatta gli stereotipi, che sono anche alla base della violenza maschile sulle donne, oggi questi stereotipi non solo sono ancora presenti e agiti, ma addirittura difesi all\u2019arma bianca.<\/strong> Per molti italiani la famiglia \u00e8 ancora solo e unicamente etero, l\u2019uomo deve essere educato a fare il maschio e la donna la femmina, in barba a tutte le convenzioni internazionali sulla discriminazione di genere ratificate dall\u2019Italia, compresa la recente Convezione di Istanbul che, riguardo il contrasto alla violenza maschile sulle donne, batte il moltissimo sulla trasformazione culturale e l\u2019abbattimento degli stereotipi che sono sessisti e distruggono la vita sia delle donne che degli uomini.<\/p>\n

Ma l\u2019inesistente teoria del gender, coltivata a dovere dalla destra e dal mondo cattolico, ha avuto un eco da creare sia un allarme irrazionale da crociata<\/p><\/blockquote>\n

\"\"
Michela Marzano<\/figcaption><\/figure>\n

contro l\u2019educazione alla diversit\u00e0 nelle scuole, sia una sorta di caccia alle streghe, scoprendo il vero volto di un Paese incapace di qualsiasi passo verso un reale progresso laico e civile. Su un sito di divulgazione come Wikipink<\/a> si legge che le espressioni teoria di genere o ideologia di genere \u201csono la traduzione dall’inglese di gender theory<\/em> e gender ideology<\/em>\u201d e che \u201csono utilizzate dai sociologi, dagli antropologi, dai filosofi, dagli psicologi e dagli altri studiosi che si occupano dei cosiddetti\u00a0gender studies<\/a><\/em>\u00a0(in italiano: studi di genere<\/a>)\u201d, che pu\u00f2 significare lo studio del ruolo della donna o il comportamento maschile in una data societ\u00e0 e in un certo periodo storico, in un contesto per\u00f2 in cui la lingua inglese \u201cusa la parola teoria in senso molto pi\u00f9 ampio di quanto non faccia la lingua italiana\u201d. Teoria che mette\u00a0in discussione l\u2019ideologia di genere o anche \u201cideologia maschilista usata<\/strong> per indicare l’attuale asimmetria di potere tra gli uomini e le donne nella societ\u00e0 occidentale, <\/strong>quelle credenze predominanti nel mondo occidentale dell’uomo bianco che hanno diffuso i valori, impliciti ed espliciti, riguardo alla naturalezza (e correttezza) del dominazione di un gruppo (maschio, bianco, proprietario, colonizzatore) su gruppi subordinati (femmina, non bianca, non proprietaria, colonizzata)\u201d.<\/p>\n

La fonte spiega come \u201cI gruppi cattolici che combattono, con crescente veemenza, le teorie di genere non hanno come bersaglio coloro che studiano la condizione della donna in una sperduta trib\u00f9 dell’Amazzonia, o il metodo per identificare il sesso d’un nascituro.<\/p>\n

Il loro obiettivo sono infatti le teorie sul genere formulate dagli psicologi e dai biologi a partire dagli anni Cinquanta<\/p><\/blockquote>\n

del secolo scorso\u201d e che \u201cUno dei loro bersagli, spesso citato, \u00e8 la teoria proposta da\u00a0John Money<\/a> secondo la quale l’identit\u00e0 di genere potrebbe svilupparsi anche in contraddizione con il sesso biologico ma in accordo con quello che Money chiamava sesso di crescita, ossia, sulla base dell’educazione ricevuta\u201d, per distinguere cos\u00ec il sesso biologico dalle quelle caratteristiche culturali che attribuiscono, in diversi contesti, caratterizzazioni diverse all\u2019uomo e alla donna. Attivisti cattolici che affermano \u201cche alcuni organismi internazionali e potenti\u00a0lobby di potere LGBTI<\/a>\u00a0promuovono questa teoria\u00a0attraverso la sostituzione del termine sesso<\/a> con il termine genere<\/a>, l’estensione alle coppie dello stesso del diritto al matrimonio<\/a>, all’adozione, e alle tecniche di\u00a0riproduzione assistita<\/a>\u201d.<\/p>\n

La paura infatti non \u00e8 solo quella di ritrovarsi bambini e bambine \u201cdiversi\u201d ma \u00e8 il riconoscimento dell\u2019omosessualit\u00e0 come una scelta libera e normale<\/p><\/blockquote>\n

il riconoscimento di famiglie omosessuali con figli di fatto. Ovvero la messa in discussione della sacra famiglia: mamma, pap\u00e0 e figli rigorosamente educati a perpetrare stereotipi che sono fonte di discriminazione e violenza in base al genere (contro le donne) o in base alle scelte sessuali (omosessuali, lesbiche, trans, ecc.). Un fantastico mondo di violenti, razzisti, omofobi, maschilisti.<\/strong> Ma l\u2019accanimento oggi in Italia tocca il grottesco se in un sito che si chiama\u00a0“Pro vita<\/a>” descrivendo un convegno all\u2019Universit\u00e0 di Catania, prende di mira la \"\"professoressa Graziella Priulla,<\/strong> sociologa della comunicazione e della cultura e docente ordinaria di sociologia dei processi culturali e comunicativi all\u2019Universit\u00e0 di Catania, perch\u00e9 indica la teoria del gender come un pericoloso strumento usato ad hoc per \u201cl\u2019intromissione della Chiesa cattolica nella vita laica del Paese, nel tentativo di riappropriarsi del monopolio sulle fasi evolutive (e quindi anche quella sessuale) dell\u2019individuo\u201d. Una preoccupazione che “Pro vita” mette alla berlina sottolineando come \u201ci laici, le donne e gli insegnanti democratici stanno combattendo con noi\u201d (cio\u00e8 con loro). Michela Marzano nel suo ultimo libro \u201cPap\u00e0, mamma e gender\u201d (Utet), cita campagne e spot sia di “Pro Vita” che di “Manif pour tous”, in cui si racconta che attraverso la teoria del gender a scuola si sarebbe insegnata la masturbazione in et\u00e0 scolare: \u201cSpot che falsificano la realt\u00e0, influenzano l\u2019opinione pubblica, anche quando questa \u00e8 in buona fede\u201d, dice Marzano.<\/p>\n

Si parla di gender, si parla di educazione, ma in realt\u00e0\u00a0quello che disturba \u00e8 l\u2019omosessualit\u00e0<\/p><\/blockquote>\n

\u2013 spiega in una intervista a Wired<\/a> – cio\u00e8 \u00e8 il fatto che si continua a pensare che ci sia una superiorit\u00e0 dell\u2019eterosessualit\u00e0 sull\u2019omosessualit\u00e0, e si continua a pensare che gli omosessuali siano cittadini di serie B\u201d.<\/strong> E questo malgrado tutte quelle famiglie esistenti che non corrispondono allo schema \u201cnormale\u201d di pap\u00e0, mamma e figli.<\/p>\n

Un atteggiamento da restaurazione che ormai non \u00e8 pi\u00f9 serpeggiante ma manifesto tanto che il comune di Padova ha rifiutato di fare la presentazione del libro di Michela Marzano per sabato 14 novembre, con tanto di motivazione scritta, nei locali del comune in quanto, recita il comunicato firmato dal sindaco leghista Massimo Bitonci: \u201cIl Consiglio Comunale, con mozione 2015\/0070 approvata il 5\/10\/2015 ha impegnato il Sindaco e la Giunta Comunale a vigilare affinch\u00e9 non venga introdotta e promossa la \u2018teoria del gender\u2019 e che venga al contempo rispettato il ruolo della famiglia nell\u2019educazione all\u2019affettivit\u00e0 e alla sessualit\u00e0.<\/strong> L\u2019indirizzo approvato dal Consiglio Comunale individua pertanto un preciso interesse pubblico, impegnando il Comune nella vigilanza affinch\u00e9 sia rispettato \u2018il ruolo della famiglia nell\u2019educazione all\u2019affettivit\u00e0 e alla sessualit\u00e0\u2019.<\/p>\n

\"\"Infatti il Consiglio Comunale con la predetta Mozione ha riconosciuto \u2018la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna come un\u2019istituzione naturale <\/strong>aperta alla trasmissione della vita e nel matrimonio liberamente contratto tra un uomo ed una donna il fondamento della famiglia quale societ\u00e0 naturale, e ad afferma altres\u00ec come la famiglia sia il nucleo naturale e fondamentale della societ\u00e0 e che come tale ha diritto di essere valorizzata. L\u2019iniziativa da voi promossa, come richiesta di una sala comunale per la presentazione di un libro che avvalora \u2018la teoria gender\u2019 si pone in antitesi con l\u2019indirizzo programmatico dell\u2019Amministrazione Comunale su tale tematica\u201d.<\/p>\n

E anche se ieri il rettore Rosario Rizzuto ha aperto l’ateneo di Padova invitando Marzano a presentare l\u00ec il suo libro (sempre sabato 14 novembre), rimane il fatto che questa\u00a0miscela esplosiva di ignoranza e conservatorismo, porta il segno di\u00a0una pericolosa restaurazione in un Paese in cui adolescenti gay si suicidano perch\u00e9 non accettati e degradati dai compagni, le ragazze hanno il terrore di denunciare gli stupri subiti dai propri amici,<\/strong> e le donne vengono ancora uccise soprattutto nel momento in cui si separano uscendo proprio dallo stereotipo madre-moglie non accettato dal partner violento ma promosso da una ideologia che ci fa tornare indietro di mille anni.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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