{"id":3779,"date":"2013-11-25T00:08:28","date_gmt":"2013-11-24T23:08:28","guid":{"rendered":"http:\/\/donnexdiritti.wordpress.com\/?p=3779"},"modified":"2021-02-04T00:39:47","modified_gmt":"2021-02-03T23:39:47","slug":"parole-libere-o-parole-dodio-prevenzione-della-violenza-on-line","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2013\/11\/25\/parole-libere-o-parole-dodio-prevenzione-della-violenza-on-line\/","title":{"rendered":"Parole libere o parole d\u2019odio? Prevenzione della violenza on-line"},"content":{"rendered":"<p>&#8220;Ringrazio per avermi invitata a questo incontro. Mi occupo di violenza sulle donne, quindi \u00e8 di questo che parler\u00f2 oggi qui, andando subito al nocciolo del problema. Quando \u00e8 uscita fuori la polemica rispetto alla Presidente della camera, Laura Boldrini, riguardo alle minacce subite da lei in rete e a quello che si chiama \u2013 dato che le parole sono importanti \u2013 la violenza del linguaggio, <strong>il discorso \u00e8 rimbalzato immediatamente sulla censura nel web, e questo perch\u00e9 di fatto la violenza contro le donne,<\/strong> \u00e8 sempre un problema che arriva dopo tutto il resto. Una circostanza che ha acceso ulteriori polemiche, senza che sia stato dato il giusto peso al fatto che la Presidente ha subito, in realt\u00e0 una forma di violenza di genere che moltissime donne subiscono ogni giorno.<\/p>\n<p><img loading=\"lazy\" decoding=\"async\" class=\"size-full wp-image-11956 alignleft\" src=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/nohatespeech-470x260-300x166-1.png\" alt=\"\" width=\"300\" height=\"166\" \/><\/p>\n<p>Violenza che riguarda tutte le donne in diversi contesti sociali, a cui la Presidente Boldrini ha risposto in maniera ferma e determinata, dimostrando la capacit\u00e0 di prendere in mano il nocciolo della situazione, comprendendone a pieno i giusti parametri<strong>. Con tutto il lavoro che stiamo facendo riguardo alla violenza, come giornaliste e come societ\u00e0 civile, ci tengo a dire che in questo momento in Italia,<\/strong> che ha ratificato la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne e contro la violenza domestica,<strong> c\u2019\u00e8 un assoluto bisogno di capire e di distinguere quello che significa censura e quello che significa esposizione alla violenza. <\/strong>Perch\u00e9 se non si capisce questo, \u00e8 inutile aver ratificato una Convenzione del genere: possiamo anche rimandarla indietro da dove \u00e8 venuta.<\/p>\n<div class=\"youtube-embed\" data-video_id=\"N_U7IyF9Yqc\"><iframe loading=\"lazy\" width=\"696\" height=\"392\" src=\"https:\/\/www.youtube.com\/embed\/N_U7IyF9Yqc?feature=oembed&#038;enablejsapi=1\" frameborder=\"0\" allow=\"accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture\" allowfullscreen><\/iframe><\/div>\n<p>I<strong>l discorso principale riguarda la cultura, a partire da una profonda e completa comprensione di cosa si parla quando si tratta di violenza, compreso il fatto che minacciare, usare parole e frasi violente, ma anche mettere in circolazione foto ritoccate in maniera denigrante e calunniosa<\/strong> che non c\u2019entra assolutamente nulla con la libert\u00e0 d\u2019espressione. Capire cio\u00e8 che il punto non \u00e8 la censura ma l\u2019avere una percezione chiara su cosa sia la violenza, e soprattutto la violenza contro le donne \u2013 femminicidio, di cui tanto si parla in questo momento anche in Italia.<\/p>\n<p><strong><img loading=\"lazy\" decoding=\"async\" class=\"wp-image-11953 alignleft\" src=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/28058533_795443773981767_1011743173112165864_n-2.png\" alt=\"\" width=\"217\" height=\"266\" srcset=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/28058533_795443773981767_1011743173112165864_n-2.png 348w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/28058533_795443773981767_1011743173112165864_n-2-244x300.png 244w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/28058533_795443773981767_1011743173112165864_n-2-342x420.png 342w\" sizes=\"(max-width: 217px) 100vw, 217px\" \/><\/strong>Nella Convenzione di Istanbul \u00e8 scritto che <strong>\u201cl\u2019espressione violenza nei confronti delle donne intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano, o sono suscettibili di provocare, danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica, economica, comprese le minacce di compiere tali atti\u201d.<\/strong> In questa spiegazione della violenza contro le donne rientra anche quella che \u00e8 la violenza del linguaggio che ha come bersaglio il genere femminile, <strong>una violenza che richiama a stereotipi ben precisi e che pu\u00f2 essere veicolata non solo tramite il <i>web<\/i> o i <i>social network<\/i>,<\/strong> ma anche, e in maniera altrettanto grave, attraverso l\u2019informazione dei <i>media<\/i>. Trattare uno stupro come se fosse una storiella da romanzetto, \u00e8 una forma di violenza per la donna che ha subito quello stupro, una donna che in quel momento certo non ha bisogno di vedersi rappresentata in quel modo: <strong>una modalit\u00e0 di racconto che mette in atto la <i>rivittimizzazione secondaria<\/i> che, come succede spesso anche nei tribunali \u2013 e come \u00e8 espressamente vietato nella Convenzione di Istanbul &#8211; rappresenta la donna in maniera distorta,<\/strong> andando anche a vedere qual \u00e8 il suo passato intimo e dando giudizi sulla sua condotta, e comunque facendola apparire come corresponsabile dello stesso stupro che ha subito.<\/p>\n<blockquote><p>Una narrazione che spesso viene usata da quell\u2019informazione che ricalca pericolosi stereotipi perch\u00e9 impreparata e per la sottovalutazione generale della percezione della violenza<\/p><\/blockquote>\n<p>Sono quindi convinta che questo discorso che oggi si affronta qui, in questa sede, riguarda un discorso molto pi\u00f9 ampio. Un discorso che l\u2019Italia sta faticosamente affrontando anche con la ratifica della <strong>Covenzione di Istanbul,<\/strong> <strong>sebbene non sia riuscita ancora a mettere a punto le raccomandazioni che il Comitato Cedaw dell\u2019Onu ci ha fatto sull\u2019applicazione della <\/strong><i><strong>Convenzione sull&#8217;eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne,<\/strong> <\/i>ratificata da noi nel 1985 e ancora oggi mai interamente adottata.<\/p>\n<p><img loading=\"lazy\" decoding=\"async\" class=\" wp-image-11954 alignleft\" src=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/donne.png\" alt=\"\" width=\"265\" height=\"149\" srcset=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/donne.png 700w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/donne-300x169.png 300w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/donne-696x392.png 696w\" sizes=\"(max-width: 265px) 100vw, 265px\" \/>Rispetto al discorso sulla violenza del linguaggio e sui danni che pu\u00f2 provocare, posso dire che io stessa ne sono stata vittima: un linciaggio o una lapidazione mediatica &#8211; chiamatela come volete \u2013 subita anche insieme a <strong>Silvia Della Monica<\/strong>, che vedo qui, e che nella scorsa legislatura era Presidente della Commissione Giustizia al Senato. <strong>In breve \u00e8 successo che la scorsa estate, per dovere d\u2019informazione, scrissi alcuni articoli sul DDL 957 riguardante la modifica dell\u2019affido condiviso che era in discussione al Senato, con tutto quello che riguardava la Pas e l\u2019alienazione parentale,<\/strong> un atto nel pieno diritto per una corretta informazione che mi ha esposta alla denigrazione di gruppi, che sembravano eserciti di persone organizzate e che puntualmente hanno sparso tutto il <i>web<\/i> mie foto come un <i>wanted<\/i>, insieme a manipolazioni delle mie stesse affermazioni, fino a commenti denigratori e calunniosi, e minacce.<\/p>\n<p><strong>Un assalto violento che ha raggiunto livelli gravi, soprattutto nel momento in cui ho difeso pubblicamente Silvia Della Monica che, a sua volta, era stata apostrofata e anche linciata mediaticamente <\/strong>perch\u00e9 si era permessa di presentare alcuni emendamenti al DDL 957, dato il ruolo che aveva in quel momento e dato che si presupponeva di essere in una democrazia.<\/p>\n<p><img loading=\"lazy\" decoding=\"async\" class=\"size-full wp-image-9328\" src=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/2.1-hate-speech.jpg\" alt=\"\" width=\"878\" height=\"400\" srcset=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/2.1-hate-speech.jpg 878w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/2.1-hate-speech-300x137.jpg 300w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/2.1-hate-speech-768x350.jpg 768w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/2.1-hate-speech-696x317.jpg 696w\" sizes=\"(max-width: 878px) 100vw, 878px\" \/><\/p>\n<p>Che cos\u2019\u00e8 questa? libert\u00e0? Io non credo che questa sia libert\u00e0 di espressione. Questa non \u00e8 libert\u00e0, questa \u00e8 una violenza di fronte alla quale rivendico il mio diritto di voler essere una cittadina italiana libera di vivere in un Paese senza essere soggetta a nessuna forma di violenza.\u00a0A ci\u00f2 aggiungo che questa \u00e8 una situazione che pu\u00f2 diventare pericolososissima se si tratta di ragazze, perch\u00e9 nella fase adolescenziale tutto ci\u00f2 ha un\u2019amplificazione enorme. <strong>Nello specifico i minorenni spesso ignorano che quello che stanno facendo \u2013 minacce, calunnie, violenza, bullismo e cyberbullismo &#8211; sia un reato e amplificando i comportamenti degli adulti in una maniera straordinaria, diventano straordinariamente pericolosi.<\/strong><\/p>\n<p><strong><img loading=\"lazy\" decoding=\"async\" class=\"size-full wp-image-10040 alignright\" src=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/04\/ohiostupriplay-390x180.jpg\" alt=\"\" width=\"180\" height=\"320\" srcset=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/04\/ohiostupriplay-390x180.jpg 180w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/04\/ohiostupriplay-390x180-169x300.jpg 169w\" sizes=\"(max-width: 180px) 100vw, 180px\" \/><\/strong>Su quello che \u00e8 successo<strong> in Ohio, dove alcuni ragazzi sono stati condannati per stupro su una minore e per aver divulgato materiale sul reato da loro commesso, la cosa pi\u00f9 grave che \u00e8 successa non \u00e8 stato solo il fatto di aver raccontato ridendo su <i>YouTube, <\/i>da parte dei ragazzi, dello stupro sulla minore<\/strong> ubriaca e abusata per sei ore consecutive in uno scantinato, ma il fatto che quando due di loro sono stati condannati, i giornali, i telegiornali, la maggior parte dei <i>media<\/i> Usa, hanno detto che le vite di questi ragazzi erano state rovinate:<strong> erano dei giocatori promettenti ma essendo stati condannati, questa carriera brillante era stata messa in discussione.<\/strong> Qual \u00e8 allora il punto? Il punto \u00e8 che un\u2019informazione che si pone a livello oggettivo e che deve riportare un fatto, non pu\u00f2 esprimere giudizi rispetto a una situazione di questo tipo, perch\u00e9 \u00e8 dannosa e fuorviante per l\u2019opinione pubblica in quanto non d\u00e0 la giusta misura della gravit\u00e0 dell\u2019accaduto, anzi la sottovaluta volontariamente.<\/p>\n<p>Una sottovalutazione della violenza dimostrata dal fatto che le stesse reti televisive statunitensi<strong> hanno reso pubblico il cognome della ragazza stuprata malgrado si trattasse anche di una minore.\u00a0Un evento che l\u2019ha resa rintracciabile e che su twitter ha peremsso una ulteriore violenza mediatica da parte di chi difendeva i giovani condannati. Quindi un fatto di una gravit\u00e0 enorme.<\/strong> Tutto ci\u00f2 per dire che temi di questo genere sono al centro di un dibattito molto pi\u00f9 ampio e non solo nel nostro Paese.<\/p>\n<blockquote><p>se si vuole risolvere davvero il problema, bisogna affrontare quello che c\u2019\u00e8 sotto, e cio\u00e8 la discriminazione di genere<\/p><\/blockquote>\n<p><img loading=\"lazy\" decoding=\"async\" class=\" wp-image-11958 alignleft\" src=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/stop-violenta-femei.jpg\" alt=\"\" width=\"163\" height=\"132\" srcset=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/stop-violenta-femei.jpg 761w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/stop-violenta-femei-300x244.jpg 300w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/stop-violenta-femei-696x565.jpg 696w, https:\/\/donnexdiritti.com\/wp-content\/uploads\/2013\/11\/stop-violenta-femei-517x420.jpg 517w\" sizes=\"(max-width: 163px) 100vw, 163px\" \/>Quindi se noi, come stiamo facendo, vogliamo dare un taglio a tutto ci\u00f2, dobbiamo avere il coraggio di chiamare le cose con il loro vero nome e avere la determinazione di affrontare la situazione per quella che \u00e8 nella sua realt\u00e0 oggettiva senza paura e senza remore. <strong>E sono contenta che qui ci siano la Ministra Josefa Idem e la Presidente Laura Boldrini,<\/strong> perch\u00e9 sono due donne che si sono esposte in questo lavoro in maniera intelligente e con grande coraggio: un coraggio che noi, come societ\u00e0 civile, sosteniamo perch\u00e9 in questa lotta \u00e8 fondamentale avere la determinazione nel dire: \u201cNo, adesso basta. Noi ci siamo stufate.\u00a0Grazie&#8221;.<\/p>\n<p>________________________________________________________________________<\/p>\n<p><em><span style=\"font-family: Cambria, serif;\">\u00a0Intervento di Luisa Betti presso la Presidenza della Camera dei deputati al Seminario parlamentare <strong>#nohatespeech. <\/strong><strong>Parole libere o parole d\u2019odio? Prevenzione della violenza on-line.<\/strong><\/span><\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>&#8220;Ringrazio per avermi invitata a questo incontro. Mi occupo di violenza sulle donne, quindi \u00e8 di questo che parler\u00f2 oggi qui, andando subito al nocciolo del problema. 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