{"id":323,"date":"2012-01-10T04:27:29","date_gmt":"2012-01-10T03:27:29","guid":{"rendered":"http:\/\/blog.ilmanifesto.it\/antiviolenza\/?p=323"},"modified":"2020-03-04T09:45:12","modified_gmt":"2020-03-04T08:45:12","slug":"lorrore-che-entra-dalla-porta-di-camera-tua","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2012\/01\/10\/lorrore-che-entra-dalla-porta-di-camera-tua\/","title":{"rendered":"Violentata per 30 anni dal padre: quando l’orrore entra dalla porta di camera tua e non ti lascia pi\u00f9"},"content":{"rendered":"

A due mesi dall’arresto del padre che l’ha violentata per 30 anni, ora in carcere con l’accusa di infanticidio, parla la donna di Nuxis, un paese in provincia di Iglesias in Sardegna, vittima della violenza. L’uomo, S. C. di 71 anni, \u00e8 accusato di aver ucciso e abbandonato sotto un ponte a Siliqua, 15 anni fa, il bambino frutto degli stupri sulla figlia e da lei partorito in un bagno che fu ritrovato morto.<\/strong> Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali. Qui riportiamo parte dell’intervista di Giorgio Pisano<\/strong>, apparsa sull’Unione Sarda<\/a>, che ha incontrato la donna raccontando la sua storia: \u00abSiccome noi l\u2019acqua calda ce l\u2019abbiamo solo in bagno, io in bagno stavo lavando i piatti. \u00c8 cominciato tutto l\u00ec\u00bb. L\u00ec, in bagno? \u00abSissignore.<\/p>\n

Pap\u00e0 \u00e8 entrato e ha iniziato a toccarmi. Io avevo undici anni<\/p><\/blockquote>\n

ma certe cose le sapevo gi\u00e0. Ho gridato smettila, no no, e lui dopo un po\u2019 se n\u2019\u00e8 andato \u00bb.<\/strong> Non \u00e8 accorso nessuno? \u00abNo, eppure c\u2019erano tutti: mamma, le mie quattro sorelle e mio fratellino che allora era proprio piccolo e non poteva capire\u00bb. Ha capito dopo. \u00abCerto, anche lui. Avevano capito tutti. Anche perch\u00e9 pap\u00e0 non ha smesso. Di toccarmi, voglio dire\u00bb. L’orco, va detto per completezza d\u2019informazione, sostiene di non aver mai sfiorato la figlia e tantomeno d\u2019aver soffocato e scaraventato sotto un viadotto il bimbo nato<\/strong> dalla loro relazione.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

A domanda, come si dice nei verbali di polizia, risponde d\u2019essere stato un galantuomo: prima macellaio e poi operaio, vicino fino all\u2019ultimo alla moglie in agonia.<\/strong> Quel che resta della figlia \u00e8 una donna magrissima, occhi proiettati fuori dalle orbite, mani e gambe sempre in movimento.<\/p>\n

Con sua madre ha parlato di cos\u2019era successo in bagno? \u00abCerto. \u00c8 rimasta zitta. Poi se l\u2019\u00e8 presa con me. Dice che era colpa mia. Dopopranzo certe volte mi faceva la ramanzina di fronte alle sorelle: anzich\u00e9 odiare il marito, odiava me\u00bb.<\/strong> E le sorelle? \u00abE le sorelle e le sorelle\u2026 Sapevano e se ne fregavano\u00bb. Intanto suo padre? \u00abPap\u00e0, perch\u00e9 io l\u2019ho sempre chiamato pap\u00e0 e non babbo, mi scocciava sempre. Un giorno \u00e8 venuto in camera da letto. Nel letto a fianco c\u2019era mia sorella. Era tutto nudo, voleva entrare sotto le coperte ma io mi sono ribellata. Gli davo calci.<\/strong> Alla fine si \u00e8 arreso e se n\u2019\u00e8 andato\u00bb. Sua sorella? \u00abForse dormiva e non si \u00e8 accorta di nulla\u00bb. Urla, calci e continuava a dormire? \u00abPu\u00f2 darsi\u00bb. Quanti anni aveva quando la situazione \u00e8 precipitata?<\/p>\n

Rapporto completo, vuol dire? Quattordici o quindici anni Nel lettino della mia camera<\/p><\/blockquote>\n

Ha accompagnato mia mamma da parenti a Santadi, poi \u00e8 tornato a casa con una scusa perch\u00e9 sapeva che ero sola. Non me l\u2019aspettavo.<\/strong> Era mattino, questo lo ricordo bene. Da quel momento non ha mai finito\u00bb. Cio\u00e8?<\/p>\n

\u00abIn camera, in macchina, nel locale che abbiamo in campagna. Dovunque ci fosse la possibilit\u00e0, mi ha violentato. Nei mesi freddi, meno; d\u2019estate, di pi\u00f9\u00bb<\/p><\/blockquote>\n

Con chi ne ha parlato? \u00abCon le sorelle, prima di tutto. Dicevano che era colpa mia. Ricordo che una volta mi sono rifiutata e allora pap\u00e0 ci ha punito tutti<\/strong>: niente televisione, niente film per un paio di giorni. Sa come hanno reagito le mie sorelline? Non mi rivolgevano la parola. Offese. Come mamma: ho sempre pensato che ce l\u2019avesse con me, che fossi io la vera colpevole\u00bb.<\/strong><\/p>\n

Non trovava proprio nessuno a cui chiedere aiuto? \u00abLa verit\u00e0 \u00e8 che sono stata io la cretina. Debole, insicura. Me ne sarei dovuta andare\u00bb.<\/strong> Lei \u00e8 cattolica. Ha provato a parlarne col prete? \u00abCerte cose non puoi raccontarle a un sacerdote. In compenso, gliene dicevo altre. E ho sempre fatto la Comunione perch\u00e9 davanti a Dio non mi sentivo responsabile \u00bb. Mai sfiorata dall\u2019idea del suicidio? \u00abS\u00ec. Quand\u2019ero incinta la prima volta e ho abortito. <\/strong><\/p>\n

Pap\u00e0 mi diceva: tienilo, diremo che t\u2019ha fregato un ragazzo di paese<\/p><\/blockquote>\n

\u00c8 antiabortista, pap\u00e0.<\/strong> Poi ci ho ripensato la seconda volta, cio\u00e8 quando mi \u00e8 nato il bambino. Progettavo di mettermi una busta in testa e morire affogata, senz\u2019aria. Purtroppo non ho avuto il coraggio di farlo\u00bb. Con sua madre neanche un attimo di solidariet\u00e0? \u00abCome no, s\u00ec. Le ho voluto un gran bene anche se non ha denunciato il marito per quello che mi faceva. Mi offendeva di brutto, mi diceva che pap\u00e0 avrebbe potuto trovare altre donne e se invece cercava me qualche motivo doveva pur esserci<\/strong>. E io mi chiedevo: quale motivo?<\/strong> \u00c8 stata comunque una buona madre di famiglia, affettuosa e senza difetti. Anzi uno: forse ha voluto troppo bene al marito, gli ha perdonato tutto\u00bb.<\/p>\n

\"\"Ha mai detto ai suoi d\u2019essere incinta? \u00abCerto. La prima volta avevo ventidue anni. Ho abortito all\u2019ospedale san Giovanni di Dio a Cagliari. Quando sono rientrata a casa, pap\u00e0 non mi ha chiesto niente, mamma forse era all\u2019oscuro,<\/strong> mia sorella maggiore ha scelto la via pi\u00f9 comoda: silenzio \u00bb. L\u2019ipotesi di prendere precauzioni?<\/p>\n

\u00abChi, precauzioni lui? Alla fine ho preso la pillola\u00bb<\/p><\/blockquote>\n

Era geloso? \u00abDa morire. Non mi faceva uscire, non voleva che vedessi i ragazzi della mia et\u00e0, una volta ha fatto una scenata perch\u00e9 ha sentito squillare il mio cellulare.<\/strong> Chi \u00e8, chi ti cerca? tu non ci devi essere per nessuno\u00bb. Tenerezze? \u00abVuol sapere se mi ha mai detto ti amo? No. Si limitava ad accompagnarmi dappertutto, a controllare che nessuno potesse avvicinarmi. Doveva essere lui l\u2019unico uomo della mia vita. E io, io potevo difendermi soltanto non collaborando.<\/strong><\/p>\n

Gli dicevo: pap\u00e0, mi fai schifo. lui Mi guardava e poi mi ordinava: intanto tu spogliati\u00bb<\/p><\/blockquote>\n

Minacce? \u00abLa solita: ti sbatto fuori da casa. Dopo che \u00e8 morta mamma, non volevo pi\u00f9 avere rapporti con lui. Allora ha chiamato una mia sorella che abita in un paese vicino: le ha detto che voleva andarsene in ospizio, che lo trattavo male<\/strong>. Sono stata rimproverata. Ho gridato che diceva cos\u00ec perch\u00e9 non volevo pi\u00f9 fare l\u2019amore con lui.<\/strong> Mia sorella \u00e8 stata durissima: di queste cose non voglio sapere\u00bb. Un\u2019amica del cuore l\u2019ha avuta? \u00abS\u00ec. Le ho chiesto se mi ospitava a casa sua. Mi ha detto no. Credo che subisse la mia stessa sorte\u00bb. Poi c\u2019\u00e8 la seconda gravidanza.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

\u00abAvevo un pancino da niente, non sembravo incinta. Un giorno sono andata all\u2019ospedale di Carbonia: c\u2019era mia madre ricoverata. Mi sono arrivati dolori piano piano e poi sempre pi\u00f9 forti. La notte c\u2019era da impazzire. Di mattina torno in ospedale e mi accorgo che mi si erano rotte le acque\u00bb<\/strong>.<\/p>\n

Ha chiesto aiuto? \u00abNo. Sono andata nel bagno della camera di mia madre. Mi mordevo le labbra per non gridare. Cercavo una posizione. A un certo punto mi sono piazzata a gambe larghe, in piedi: il bambino \u00e8 venuto fuori e ha battuto la testa sul water. Non so come, il cordone ombelicale s\u2019\u00e8 staccato da solo. A quel punto pap\u00e0 ha bussato\u00bb<\/strong>. Alla porta del bagno? \u00abS\u00ec. Io ero in un mare di sangue.<\/strong><\/p>\n

Il bambino l\u2019avevo steso sul pavimento. mi ha detto: dammelo, ci penso io Ed \u00e8 andato via<\/p><\/blockquote>\n

Mi \u00e8 dispiaciuto per mio figlio, non l\u2019avrei tenuto, ma non volevo\u00bb. Non voleva, cosa? \u00abTre giorni dopo ho chiesto a mio padre che fine avesse fatto il bambino. L\u2019ho buttato a mare, mi ha risposto. Da quel momento non ne abbiamo pi\u00f9 parlato\u00bb. L\u2019autopsia dice che \u00e8 morto soffocato da un grumo di carta igienica ficcato in gola.<\/strong> \u00abNon lo so. Quando l\u2019ho dato a pap\u00e0 era vivo, ne sono sicura\u00bb.<\/strong> La sua famiglia sapeva. E il paese? \u00abLe voci c\u2019erano. E dicono tutti che \u00e8 colpa mia.<\/strong> Alle Poste, dove sono andata a pagare la corrente, m\u2019ha salutato soltanto una signora. Tutti gli altri zitti: non esisto pi\u00f9 per loro\u00bb. (…)\u00a0Chi l\u2019ha voluto, lo scandalo? \u00abMio cognato.Voleva vendicarsi di mia sorella, da cui vive separato. Ha detto che l\u2019ha fatto per togliersi un peso dal cuore<\/strong>. Altro che peso, maledetto. Fosse stato muto, nessuno avrebbe mai saputo. Nessuno\u00bb.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

A due mesi dall’arresto del padre che l’ha violentata per 30 anni, ora in carcere con l’accusa di infanticidio, parla la donna di Nuxis, un paese in provincia di Iglesias in Sardegna, vittima della violenza. L’uomo, S. 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