{"id":299,"date":"2012-01-05T14:20:49","date_gmt":"2012-01-05T13:20:49","guid":{"rendered":"http:\/\/blog.ilmanifesto.it\/antiviolenza\/?p=299"},"modified":"2020-03-04T09:24:41","modified_gmt":"2020-03-04T08:24:41","slug":"pugilesse-afghane","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2012\/01\/05\/pugilesse-afghane\/","title":{"rendered":"Afghane sul ring alle Olimpiadi"},"content":{"rendered":"
La Federazione Pugilistica Afghana lo ha comunicato ufficialmente: Shabnam Rahimi, di 19 anni, e sua sorella Sadaf, 18 anni, sono le titolari del team femminile di boxe in Afghanistan e per questo parteciperanno ai tornei di qualificazione di marzo e aprile nel continente asiatico,<\/strong> unico ostacolo per arrivare a partecipare alle Olimpiadi di Londra dove la boxe femminile far\u00e0 il suo debutto come sport medaglia. \u201cMio padre non voleva che combattessi, perch\u00e9 secondo lui le ragazze non dovrebbero fare la boxe. Poi ho vinto la mia prima medaglia e ha cambiato idea\u201d<\/strong>, dice Shabnam Rahimi al \u201cGlobe and Mail<\/a>\u201d. Ma allenarsi in palestra per queste ragazze \u00e8 pericoloso perch\u00e9<\/p>\n in Afghanistan una donna non pu\u00f2 fare a pugni: come racconta Sadaf \u201cdue anni fa, qualcuno ha chiamato mio padre dicendo che mi avrebbero rapito o ucciso se lui avesse permesso che noi continuassimo ad allenarci<\/p><\/blockquote>\n