{"id":2493,"date":"2013-04-23T17:54:29","date_gmt":"2013-04-23T15:54:29","guid":{"rendered":"http:\/\/blog.ilmanifesto.it\/antiviolenza\/?p=2493"},"modified":"2020-03-04T08:09:53","modified_gmt":"2020-03-04T07:09:53","slug":"litalia-condanna-le-donne-e-non-ama-i-bambini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2013\/04\/23\/litalia-condanna-le-donne-e-non-ama-i-bambini\/","title":{"rendered":"L\u2019Italia punisce le donne e i bambini"},"content":{"rendered":"

Un velo pietoso, anzi un velo nero pieno di vergogna \u00e8 quello che si \u00e8 posato sul nostro Paese, e non da ieri. Un\u2019Italia che non ascolta la voce donne e bambini disperati, istituzioni con uomini troppo occupati a spartirsi porzioni di potere e ancora troppe donne riverse e appiattite su politiche che non sono certo a vantaggio del loro genere. Napolitano ha giurato per la seconda volta e mentre si appresta a riunire il peggio degli ultimi due governi italiani, in Italia si continuano a infrangere gravemente i diritti fondamentali della persona. In un clima di decadenza culturale e politica, l\u2019Italia continua a non ascoltare le donne e a non proteggere i minori, con conseguenze che saranno devastanti per il futuro. <\/strong><\/p>\n

\"\"Parlo di violenza, violenza domestica ma anche istituzionale, parlo di un’indignazione contro questa violenza trasformata nel giro di pochi mesi in una propaganda contro il femminicidio che consentir\u00e0 anche a questo governo di non fare nulla di immediato e concreto. Una tragedia che mette l\u2019Italia ai primi posti per lesioni gravi ai diritti di donne e minori, con il concorso delle stesse istituzioni. Cosa succede? allora, mettiamo che oggi una donna italiana si separi da un marito violento con figli minori presenti in famiglia, mettiamo che parli e denunci, e che ci siano anche ricorsi in penale per violenze subite da lei e assistite e\/o subite dai figli, mettiamo che il giudice dia l\u2019affido esclusivo a questa madre allontanando il coniuge violento,<\/strong> e poi mettiamo che questo ex coniuge, per vendicarsi della moglie e per ripristinare il suo controllo sui figli, faccia un ricorso per l\u2019affido e che per fare ci\u00f2 si avvalga di un avvocato che invece di placare gli animi, alimenti lo scontro, lucrandoci. Poi a questo aggiungiamo anche una perizia, fatta da uno psichiatra o da uno psicologo di fiducia, che diagnostichi una malattia inesistente, la Pas (sindrome di alienazione parentale), a questo punto cosa pu\u00f2 succedere?<\/p>\n

Che il giudice accolga la diagnosi della fantomatica Pas, che rende tutto pi\u00f9 veloce, e che i bambini siano affidati a una struttura in cui il minore sar\u00e0 \u201cresettato\u201d<\/p><\/blockquote>\n

e quindi costretto a frequentare il genitore rifiutato attraverso l\u2019allontanamento progressivo del genitore accudente, perch\u00e9 la Pas colpisce i bambini che non vogliono vedere uno dei due genitori, \u201calienazione\u201d di cui sarebbe responsabile l\u2019altro. E questo succede, malgrado la Pas non sia mai stata riconosciuta ufficialmente e non sia presente neanche nell\u2019ultimo Dsm, malgrado sia stata \u201cinventata\u201d da uno psichiatra americano che giustificava la pedofilia, e malgrado ci sia una recente sentenza di Cassazione <\/a>(quella sul caso del minore di Padova, il cui video \u00e8 stato visto nel mondo), che ha messo in guardia gli stessi giudici dall\u2019utilizzare nei tribunali questa pseudo sindrome.<\/strong> Una doppia violenza, di tipo privato ma anche istituzionale, con bambini dichiarati \u201cmalati\u201d attraverso discutibili diagnosi in Ctu (consulenza tecnica d’ufficio) e in base a questo prelevati anche con la forza a scuola o sotto casa, da operatori dei servizi sociali accompagnati dalle forze dell\u2019ordine, e messi in strutture \u201cneutre\u201d.<\/p>\n

\"\"Il caso dei due bimbi di 7 e 8 anni prelevati dai servizi sociali per essere collocati in una casa famiglia di Salerno\u00a0in quanto appunto \u201caffetti da Pas\u201d (e non,\u00a0come molti giornali hanno scritto con evidente ignoranza,\u00a0con la mamma malata di Pas<\/a> o accusata di Pas, come se fosse un reato), \u00e8 per\u00f2 ancora pi\u00f9 grave.<\/strong> Qui il curatore dei minori aveva richiesto la sospensione della potest\u00e0 del padre per molestie sessuali che sarebbero emerse dalla testimonianza dei piccoli durante un colloquio con lo psicologo, e su cui il tribunale si \u00e8 espresso con la decadenza della potest\u00e0 del genitore abusante, potest\u00e0 tolta anche a quello accudente,\u00a0 cio\u00e8 la madre, che avrebbe manipolato i bambini per allontanarli dal padre facendo \u201cammalare\u201d i figli di Pas, tanto che ora i piccoli rischiano l\u2019adozione a terzi. Un fatto su cui anche il semplice buon senso percepisce che c\u2019\u00e8 qualcosa che non quadra:<\/p>\n

che voglia pu\u00f2 avere un bambino di vedere un genitore abusante?<\/p><\/blockquote>\n

Ma soprattutto, come accusare l\u2019altro genitore di manipolare i ragazzini se il fatto di non difendere i figli da un membro della famiglia abusante e\/o violento, pu\u00f2 delinearsi come un reato? Il caso \u00e8 rimbalzato sui media perch\u00e9 la madre, che non ha pi\u00f9 rivisto i figli da quel 15 marzo, ha reso pubblico il video con cui ha registrato il prelevamento dei piccoli mentre tornavano a casa da scuola con lei in macchina.<\/strong> Un video il cui sonoro testimonia la disperazione dei bambini al pensiero di non rivedere la mamma, alla quale uno dei due chiede: \u201cCi uccideranno?\u201d (cliccare per vedere il video in forma protetta dal sito di “Leggo”<\/a>).<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

C\u2019\u00e8 da dire che in Italia questo non \u00e8 un caso isolato e che tutto ci\u00f2 succede pi\u00f9 spesso di quanto si pensi, perch\u00e9 nella maggior parte dei casi in cui viene utilizzata la Pas, si prevede quasi sempre una madre \u201cmalevola\u201d responsabile della interruzione dei rapporti con un genitore che il minore non vuole vedere perch\u00e9 magari violento e\/o abusante. Un caso, quello di Salerno, che riaccende i riflettori su una tragedia in cui i bambini sottratti con modalit\u00e0 del tutto opinabili, sono tantissimi<\/strong> (come testimoniato anche dal video girato sul caso di Padova). Ieri lo stesso presidente dell\u2019Osservatorio dei diritti dei minori, Antonio Marziale<\/a>, si \u00e8 espresso su questi casi con toni durissimi, affermando che \u201cLo Stato non pu\u00f2 assumersi la responsabilit\u00e0 di un danno irreversibile nei confronti di creature inermi e indifese, tanto pi\u00f9 grave perch\u00e9 provocato a scuola, luogo di protezione per eccellenza. Le riprese effettuate con l’ausilio del telefonino e penetrate nelle case di tutti gli italiani, a testimonianza della sofferenza dei bambini, rendono intelligibile una modalit\u00e0 di esecuzione del provvedimento degna di essere paragonata ai tempi della Gestapo\u201d.<\/strong> Modalit\u00e0 di cui l\u2019esempio limite \u00e8 quello di un bambino che per essere prelevato ha avuto 14 poliziotti schierati sotto casa perch\u00e9 si rifiutava categoricamente di seguire gli operatori dei servizi sociali i quali, per fortuna, alla fine non hanno avuto cuore di portarlo via perch\u00e9 irremovibile nel rimanere a casa con la madre. Cose di cui i media non parlano a meno di uno scoop provocato dalla disperazione di queste madri.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

Oggi in Italia ci sono circa 40 mila bambini che transitano in strutture come casa famiglia o comunit\u00e0<\/a>, e tralasciando gli orfani o i minori con genitori impossibilitati all\u2019accudimento, una parte di questi bambini sono rinchiusi in strutture perch\u00e9 tolti ai genitori non solo a causa della fatomatica Pas, ma anche per semplice conflittualit\u00e0 dei coniugi in via di separazione<\/strong> (anche in assenza di violenza e\/o abuso), o perch\u00e9 i servizi sociali ritengono inadeguato il nucleo familiare:<\/p>\n

un vero business se si pensa che a queste strutture tenere i piccoli significa ricevere dai 3.000 ai 6.000 euro al mese a bambino<\/p><\/blockquote>\n

cifre che sfamerebbero 3 di queste famiglie catalogate come indigenti. Bambini con genitori viventi,<\/strong> che vengono affidati a terzi e che rischiano l\u2019adozione, prelevati con modalit\u00e0 discutibili da scuole o da casa, e messi a regime con psicofarmaci nelle case di accoglienza<\/strong> dove possono subire anche violenze, come dimostra il caso di Forteto a Firenze: un caso su cui pochi giornali hanno scritto, ma dove Rodolfo Fiesoli, e altre 22 persone, sono stati\u00a0rinviati a giudizio “nell’inchiesta sulle violenze sessuali e maltrattamenti\u00a0che sarebbero stati inflitti agli ospiti della comunit\u00e0, tra cui minori in affidamento con il consenso dei tribunali e il sostegno di enti pubblici<\/a>\u201d.<\/p>\n

\"\"<\/strong>Una comunit\u00e0 dove, come ha detto alla \u201cNazione\u201d Paolo Bambagioni, vicepresidente della Commissione regionale d\u2019inchiesta sul caso-Forteto<\/a>, <\/b>vi era \u201cuna precisa responsabilit\u00e0 del Tribunale con i nomi delle persone che hanno svolto la funzione negli anni, che hanno preso minori in difficolt\u00e0 per assegnarli a famiglie affidatarie di una comunit\u00e0 ai cui vertici c\u2019erano persone condannate nell\u201985 per reati sui minori. All\u2019epoca ci fu chi, tra i giudici, sostenne che la sentenza contro Fiesoli e Goffredi era sbagliata\u201d.\u00a0La prassi, per Bambagioni, \u00e8 che<\/p>\n

\u201cIl servizio sociale segnala il bambino che sta male nella famiglia d\u2019origine. Il giudice valuta e glielo toglie\u201d<\/p><\/blockquote>\n

ma con quali criteri di assegnazione? L\u2019anno scorso a Napoli<\/strong> non ha fatto notizia, l\u2019inchiesta su una casa famiglia in cui vi erano \u201cragazzini usati come merce di scambio per lucrare sui fondi del Comune destinati all\u2019accoglienza residenziale dei minori provenienti da famiglie disagiate\u201d<\/a> e dove \u201cun\u2019assistente sociale che aveva chiesto ai responsabili di una struttura una tangente per l\u2019affido di due minori\u201d, \u00e8 stata \u201cfermata in flagranza di reato con una mazzetta da 800 euro in tasca\u201d. Un business \u201ccon una movimentazione di 30-32 milioni di euro\u201d, a favore di chi gestiva le politiche del welfare per conto del Comune e dove i bambini<\/strong> \u201cerano usati come merce di scambio per lucrare sui fondi che il Comune destina all’accoglienza residenziale dei minori\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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