Alberto Stasi<\/figcaption><\/figure>\nAnche se non sapremo mai quello che quest\u2019uomo ha veramente detto alla fidanzata uccisa per cercare di mantenere in piedi le due relazioni in tutto questo tempo, una cosa \u00e8 certa: la sua azione era mirata a destabilizzare e a mettere in crisi la stessa capacit\u00e0 di discernimento delle vittime<\/strong> per poter esercitare il suo potere e il suo controllo in maniera totale e maniacale. Non quindi un semplice \u201csbruffone\u201d che dice \u201cbugie\u201d n\u00e9 un mostro, ma un uomo che prima di incontrare la compagna \u00e8 andato su internet e ha cercato \u201cAlberto Stasi Bollate\u201d<\/strong> per capire le dinamiche di un altro femminicidio, quello di Garlasco per il quale Alberto Stasi \u00e8 stato condannato a 16 anni di reclusione per aver ucciso la fidanzata Chiara Poggi, e cercando poi come \u201crimuovere macchie sudore\u201d, \u201ccandeggina\u201d, \u201cmacchie d’olio\u201d, \u201cmacchie di ruggine\u201d, \u201cmacchie di sangue\u201d nella piena facolt\u00e0 di intendere e di volere.<\/p>\n <\/p>\n
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Un uomo che ha cercato di farla franca in tutti i modi con piena cognizione di quello che andava a fare e nella piena consapevolezza che quando una donna sfugge al controllo, si ribella e diventa d\u2019impaccio, pu\u00f2 essere eliminata fisicamente come un oggetto che non serve pi\u00f9.<\/strong> E chiss\u00e0 che fine avrebbe fatto la seconda fidanzata, Allegra, se l\u2019avesse fatto salire in casa la sera in cui lui \u00e8 andato da lei dicendo che era \u201clibero\u201d dato che l\u2019altra se ne era andata, dopo che l\u2019aveva appena uccisa.<\/p>\nPerch\u00e9 Impagnatiello mette incinta tutte le sue fidanzate?<\/strong><\/h3>\nPossesso che Alessandro invece dimostra anche nel fatto di aver messo incinta tutte le sue partner: la madre di suo figlio di 6 anni, la sua amante italo-anglosassone di 23 anni che per\u00f2 ha abortito, e la stessa Giulia Tramontano: un record un po\u2019 strano per un uomo di soli 30 anni, ma sicuramente un dato da prendere in seria considerazione nella dinamica di aggancio su donne che sceglieva per mantenere un controllo ancora pi\u00f9 forte su di loro.<\/strong><\/p>\nUn piano che va in pezzi quando Giulia e Allegra decidono di sottrarsi dopo aver scoperto chi \u00e8 lui veramente<\/p><\/blockquote>\n
E mentre Allegra<\/strong>, che lo conosce da meno tempo ma che ha scoperto con pi\u00f9 gradualit\u00e0 di cosa sia capace quest\u2019uomo, percepisce il rischio e non lo fa salire quando si presenta da lei, probabilmente salvandosi<\/strong> (“Ha iniziato a chiedermi di vederci. Le sue richieste erano talmente pressanti che mi ha accompagnato un collega a casa. Avevo paura, non sapevo che fine aveva fatto Giulia e di che cosa fosse capace”).<\/p>\n <\/p>\n
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Giulia <\/strong>sa che l\u2019unica soluzione \u00e8 sottrarsi, lasciarlo, andare via, come dice a una sua amica nell\u2019ultima telefonata (\u201cLui mi ha rovinato la vita, devo tornare gi\u00f9\u201d) o come scrive al fidanzato pochi giorni prima (“Accetta la mia decisione e chiudiamo discorso. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia continua, lasciami stare. Basta”), ma non fa in tempo perch\u00e9 la punizione \u00e8 gi\u00e0 stata decisa, preordinata, dato che chi osa mettere in discussione il controllo di un uomo violento, la paga fino in fondo.<\/strong><\/p>\n“Vuoi lasciarmi prima che nasca nostro figlio? Che madre sei?\u201d, scrive Alessandro a Giulia due giorni prima di ucciderla per non lasciarla andare, per farla sentire in colpa usando il figlio in arrivo e mettendo sul piatto il gancio pi\u00f9 forte<\/p><\/blockquote>\n
Il femminicidio non nasce da una “lite”<\/strong><\/h3>\nA parte alcune esperte dei centri antiviolenza invitate a intervenire, nulla di tutto questo emerge nelle analisi mediatiche per la maggior parte improvvisate con gente che straparla di narcisisti e che omette la semplice parola \u201cviolenza\u201d che sembra un tab\u00f9<\/strong>. Per chi non sa cosa sia un femminicidio \u00e8 pi\u00f9 semplice sostenere che sia avvenuto al culmine di una \u201clite\u201d,<\/strong> quella lite che Alessandro e Giulia hanno avuto a casa quando lei \u00e8 tornata dopo il confronto con Allegra, dove invece l\u2019omicidio era gi\u00e0 stato deciso (se non preparato nei minimi dettagli comunque preordinato).<\/p>\n <\/p>\n
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Un delitto atroce su cui l\u2019uomo ha anche osato dichiarare di aver aiutato la compagna dato che era lei che voleva morire, come se alla fine si fosse pugnalata da sola:<\/strong> \u201cMentre veniva verso la sala con il coltello che stava usando per i pomodori \u2013 dice Impagnatiello – ha iniziato a procurarsi dei tagli sulle braccia e mi diceva che non voleva pi\u00f9 vivere. Si era gi\u00e0 inferta qualche colpo all’altezza del collo e io, arrivato vicino a lei, per non farla soffrire le ho inferto tre o quattro colpi all\u2019altezza del collo\u201d.<\/p>\nEcco, lei voleva morire e lui l\u2019ha solo aiutata a non soffrire, non ha fatto nulla, glielo lo ha chiesto lei<\/p><\/blockquote>\n
Lui “distrutto dall’accaduto” ma non \u00e8 una fatalit\u00e0<\/strong><\/h3>\nSui giornali \u00e8 stato anche riportato a grandi lettere nei titoloni che ora per lui \u201cL\u2019unico pentimento \u00e8 il suicidio\u201d, quello che neanche ha provato a fare dopo il delitto, e il suo avvocato ha anche aggiunto che “\u00e8 come se stesse piano piano uscendo da un’allucinazione\u201d e che \u201cinizia a percepire la realt\u00e0 in cui si \u00e8 trovato\u201d, \u201cuna situazione angosciante e terribile”: come se fosse una fatalit\u00e0 accaduta senza un responsabile.<\/strong><\/p>\n <\/p>\n
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Una \u201ctragica fatalit\u00e0\u201d che i giornalisti potrebbero risparmiare nei titoli riportando le ambigue frasi dell\u2019avvocato nel pezzo almeno contestualizzandole, dato che non aggiungono nulla alla notizia e arricchiscono solo il profilo giustificazionista<\/strong> che andr\u00e0 a pesare poi nel giudizio, come stiamo gi\u00e0 vedendo. Perch\u00e9 questo ragazzo \u201cdistrutto dall\u2019accaduto\u201d \u00e8 quello che \u00e8 andato in giro con il cadavere di Giulia nella sua auto e ha mandato un messaggio al suo numero di cellulare mentre era gi\u00e0 morta, scrivendo: \u201cPrima in casa continuavo a guardare la nostra foto della vacanza a Ibiza. So che non sono stato un fidanzato ideale negli ultimi mesi, dicci solo che stai bene\u201d.<\/strong> Lui che dopo aver ucciso la compagna ha chiamato l\u2019altra ex per chiederle di fargli vedere il figlio di 6 anni dicendo \u201cVoglio stare con lui\u201d mentre, come ha fatto notare la fidanzata inglese, aveva \u201cguanti in lattice di colore azzurro che gli uscivano dallo zaino\u201d.<\/p>\nLo “sbruffone” e la ritrattistica dell’offender<\/strong><\/h3>\nMa un certo tipo di giornalismo ci tiene alla vox populi e per capire chi era Alessandro si va dagli amici: \u201cDai racconti di chi lo conosce bene, il ritratto che emerge del barman (\u2026) \u00e8 piuttosto quello del manipolatore, narciso\u201d.<\/strong><\/p>\n <\/p>\n
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Un piccolo sbruffoncello di periferia che diceva solo un sacco di balle e che era pieno di donne: \u201cEra un bravo ragazzo, mai e poi mai ci saremmo aspettati da questa faccia d’angelo ci\u00f2 che poi \u00e8 accaduto\u201d,<\/strong> dice il padre di un amico ricalcando la solita rittrattistica senza aggiungere nulla ma scordando che questo bravo ragazzo un po\u2019 pazzerello ha ammazzato la fidanzata incinta.<\/p>\n <\/p>\n
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E poi c\u2019\u00e8 il Corsera Milano, forse il peggiore, che pubblica testualmente: \u201cAle che – ricordano i suoi amici – era un po’ sbruffone anche da ragazzo. Che non era bello ma aveva mille donne e cento vite parallele, un narciso che manipolava le donne\u201d.<\/strong> Come se quel femminicidio fosse stato un improvviso raptus avvenuto perch\u00e9 quel \u201cragazzo\u201d, un po\u2019 narciso un po\u2019 rubacuori, era stato scoperto con le mani nella marmellata.<\/p>\nSono le donne che devono essere educate a non farsi uccidere?<\/strong><\/h3>\nMa non basta perch\u00e9 in alcuni interventi si insiste che sono le donne che devono stare attente, che le donne devono capire che stanno per essere ammazzate<\/strong> e non devono andare, devono essere \u201ceducate\u201d per questo come se la responsabilit\u00e0 fosse la loro.<\/p>\n <\/p>\n
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Ebbene vi do una notizia: la violenza domestica non \u00e8 riconosciuta neanche nei tribunali da magistrati che dovrebbero proteggerle queste donne, soprattutto quelle che denunciano, mentre invece spesso la sopravvissuta viene messa sul banco degli imputati o addirittura punita con la sottrazione dei figli<\/strong>, e se la donna \u00e8 morta la sottovalutazione del reato \u00e8 quasi certa anche grazie a tutte queste belle storielle che confeziona l\u2019informazione, oltre che per la mancata formazione della maggioranza dei magistrati nei tribunali italiani come ci hanno ben descritto le 13 relazioni della Commissione d\u2019inchiesta sul femminicidio<\/strong> al senato presieduta da Valeria Valente nella scorsa legislatura.<\/p>\nNon a caso l\u2019Italia \u00e8 stata condannata 8 volte in 4 anni dalla Corte dei diritti umani e dalle Nazioni Unite per mancata protezione di donne che avevano denunciato il partner violento e per la riproposizione di stereotipi sessisti all\u2019interno dei processi<\/p><\/blockquote>\n
Allora faccio una domanda: come si pu\u00f2 pensare che una donna che sta insieme a un uomo violento in una relazione tossica di controllo immersa fino al collo, si renda conto fino in fondo che quell\u2019uomo pu\u00f2 ucciderla se neanche le istituzioni hanno chiaro cosa sia il fattore di rischio?<\/strong><\/p>\n <\/p>\n
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In una cultura dove certi \u201ccomportamenti\u201d maschili sono ritenuti \u201cnormali e accettabili\u201d perch\u00e9 facenti parte della loro \u201cnatura\u201d, il livello di attenzione \u00e8 basso per tutti, a meno che non ci si rivolga a un centro antiviolenza dove operatrici e avvocate esperte sanno bene cosa sia il fattore di rischio e possono guidarti fuori dalla spirale della violenza<\/strong> con un percorso molto preciso.<\/p>\nNarrazioni che nell’insieme dimostrano i passi indietro fatti, complice la pandemia e la politica attuale non sinceramente attenta a sradicare il fenomeno dato che accusa la Convenzione di Istanbul di essere dalla parte del “gender”. Una regressione rispetto a un importante lavoro di cambiamento culturale fatto finora, soprattutto sulla narrazione dei femminicidi, e che adesso salta agli occhi davanti a un femminicidio che ha scosso profondamente l’opinione pubblica<\/strong>, e dove sono addirittura i social a sottolineare spesso alcune importanti e pericolose distorsioni nel quadro d’insieme, per non parlare della vittimizzazione secondaria che si rischia con certi racconti e certi profili.<\/p>\nChiediamo crediti obbligatori anche per la formazione giornalistica sulla narrazione della violenza maschile sulle donne<\/strong><\/h3>\n Narrazioni che non solo non rispettano l\u2019articolo 5 bis del codice deontologico dei giornalisti<\/strong>, ma che dimostrano una scarsa conoscenza delle dinamiche della violenza maschile sulle donne e anche una scarsa volont\u00e0 di approfondire e sapere, dato che ormai sia gli ordini regionali che il nazionale offrono una importante scelta di corsi di formazione proprio sulla narrazione della violenza maschile sulle donne, compresi i profili degli offender,<\/strong> riguardo un fenomeno strutturale che solo in Italia conta 7 milioni di vittime e che addirittura uccide in casa propria.<\/p>\nUn fatto che forse dovrebbe far riflettere l\u2019Odg sul rendere obbligatori un certo numero di crediti ottenuti con corsi di formazione di genere su questi temi come si fa per quelli deontologici<\/p><\/blockquote>\n
La risposta ridicola della ministra Roccella<\/strong><\/h3>\nEugenia Roccella<\/figcaption><\/figure>\nFemminicidi su cui oggi tutti piangono e si indignano ma che continueranno a essere endemici anche quando la morte di Giulia sar\u00e0 dimenticata, e su cui le dichiarazioni della ministra delle pari opportunit\u00e0, Eugenia Roccella, che promette un nuovo pacchetto sulla violenza di genere per fare un \u201ctagliando\u201d alle norme esistenti<\/strong>, suonano come una presa in giro dato che c\u2019\u00e8 ancora una Commissione bicamerale d\u2019inchiesta sul femminicidio che non \u00e8 stata neanche insediata<\/strong> e dato che alla votazione del Parlamento Europeo per far ratificare la Convenzione di Istanbul all\u2019Unione europea, i partiti di governo, Lega e FdI, si sono astenuti,<\/strong> mentre Susanna Ceccardi e Alessandra Basso della Lega hanno addirittura votato contro.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Oggi parliamo di uomini e cominciamo da lui, Alessandro Impagnatiello, la star dei titoli su cui si \u00e8 scritto e detto di tutto e di pi\u00f9. Lui che ha ucciso la compagna incinta di 7 mesi con 4 coltellate al collo per poi bruciare il corpo sia con alcol che con benzina senza successo, finendo […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":23916,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[17],"tags":[],"yoast_head":"\n
Femminicidio di Giulia Tramontano: Impagnatiello, un maltrattante assassino che nei media passa da narcisista che dice balle a "mostro" - DonnexDiritti<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n