{"id":23114,"date":"2022-11-17T09:35:10","date_gmt":"2022-11-17T08:35:10","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=23114"},"modified":"2022-11-19T14:59:14","modified_gmt":"2022-11-19T13:59:14","slug":"iran-a-due-mesi-dalla-morte-di-mahsa-amini-la-protesta-non-si-ferma-e-il-regime-traballa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2022\/11\/17\/iran-a-due-mesi-dalla-morte-di-mahsa-amini-la-protesta-non-si-ferma-e-il-regime-traballa\/","title":{"rendered":"Iran: a due mesi dalla morte di Mahsa Amini la protesta non si ferma e il regime traballa"},"content":{"rendered":"

Due ragazzi si baciano nella notte di Teheran. Liberi, lei senza velo e intorno le macchine sfrecciano in una notte di proteste e rivolte.<\/strong> Nei vagoni della metro nelle carrozze con le scritte \u201cwomen only\u201d ragazzi e ragazze insieme, e la polizia irrompe per ripristinare \u201cl\u2019ordine\u201d.<\/p>\n

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Intanto continuano a morire i pi\u00f9 giovani come Saaeed Moradi<\/strong>, ucciso nel Kurdistan iraniano il 15 novembre. Ma il regime trema, dopo 43 anni, sotto la pressione di una rivolta non armata fatta da donne e uomini che chiedono \u201cfreedom\u201d, la libert\u00e0.<\/strong> La libert\u00e0 di vivere senza le rigide regole della Repubblica islamica. La libert\u00e0 di ragazzi e ragazze di stare insieme, di condividere un pranzo, un cinema.<\/p>\n

L’Iran \u00e8 una enorme riserva di gas e petrolio<\/strong><\/h4>\n
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Due giovani si baciano per la strada in segno di protesta<\/figcaption><\/figure>\n

Dopo 43 anni di regime, di sanzioni, di privazioni \u00e8 in atto qualcosa di speciale nel paese medio orientale. Qualcosa che pu\u00f2 cambiare gli equilibri stabiliti con la caduta dello Sci\u00e0 di Persia nel 1979. Il leader della rivoluzione di allora, l\u2019Ayatollah, sciita, Ruhollah Khomeyni,<\/strong> trasform\u00f2 l\u2019Iran in una Repubblica Islamica, un paese molto diverso da quello che era esistito fino a quel momento, e ne cambi\u00f2 radicalmente le alleanze internazionali, con enormi conseguenze su tutto il Medio Oriente. E adesso, grazie alla rivolta nata dalle donne<\/strong>, tutto il sistema geopolitico di quell\u2019area potrebbe essere sconvolto e riguarda l\u2019assetto politico ma anche quello economico: pensiamo solo al fatto che l\u2019Iran \u00e8 secondo solo alla Russia come riserve di gas <\/strong>(si ipotizzano 34 trilioni di metri cubi).<\/p>\n

Senza contare le riserve accertate di petrolio che, secondo il governo, circa 200 miliardi di barili nel 2020 rappresentando quindi circa il 13% delle riserve mondiali<\/p><\/blockquote>\n

Insomma il Medio Oriente torna ad essere centrale molto pi\u00f9 di quello che si poteva pensare e soprattutto in un momento in cui anche tra Occidente e Russia gli equilibri sono notevolmente cambiati, con Cina e India in pool position<\/em> per il bilanciamento dei poteri<\/strong>. Un nuovo Medio Oriente e nuovi equilibri dovr\u00e0 anche valutare il ruolo di Israele nello scacchiere.<\/p>\n

La morte di Mahsa Amini<\/strong><\/h4>\n
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Proteste a Teheran con l’immagine di Mahsa Amini<\/figcaption><\/figure>\n

Una rivolta che sembrava nata come altre negli ultimi anni e destinata a \u201cmorire\u201d sotto i colpi della repressione in poco tempo. E invece sono passati ben due mesi da quel 13 settembre 2022 quando una giovane kurda iraniana, Mahsa Amini<\/strong>, ventiduenne residente di Saqqez (Iran occidentale) che si era recata in vacanza a Teheran con la sua famiglia, viene arrestata, mentre era in compagnia di suo fratello Kiaresh, all’ingresso dell’autostrada Haqqani dalle “Pattuglie dell’Orientamento” (in persiano \u00a0\u06af\u0634\u062a \u0627\u0631\u0634\u0627\u062f\u200e, “ga\u0161t-e er\u0161\u0101d”), la polizia per la morale iraniana. Poi, durante il tragitto alla stazione di polizia, viene comunicato ai familiari che la giovane sarebbe stata condotta in un centro di detenzione per essere sottoposta a un “breve corso sullo hijab\u201d<\/strong> e sarebbe stata rilasciata entro un’ora<\/p>\n

E invece dopo due giorni di coma all’ospedale Kasra di Tehran, la ragazza \u00e8 deceduta in seguito alle ferite riportate<\/p><\/blockquote>\n

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Il giorno del decesso la clinica dove era stata ricoverata Amini, diffuse un post sulla sua pagina Instagram dove si affermava che la giovane era gi\u00e0 cerebralmente morta quando \u00e8 stata ricoverata: un post di Instagram in seguito cancellato. Il fratello Kiaresh, durante il ricovero, aveva notato dei lividi sulla testa e le gambe della sorella.<\/strong> Un certo numero di medici ha ritenuto che Mahsa avesse subito una lesione cerebrale, per il sanguinamento dalle orecchie e i lividi sotto gli occhi, con fratture ossee, emorragia ed edema cerebrale.<\/p>\n

Donne e giovani in prima linea<\/strong><\/h4>\n
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Proteste a Teheran<\/figcaption><\/figure>\n

Da allora al grido \u201cDonne, vita, libert\u00e0\u201d \u00e8 iniziata la rivolta che neanche la ferocia dei Psdaran o della Basijl riesce a placare. Dal Paese gli attivisti lanciano l\u2019allarme su cosa sta succedendo. Ho ricevuto ieri questo messaggio: \u201cHere our access to global internet is too limited, even I cant login to my university email and office. It is the reason that I havent send you Email. Just with lots of difficulties I can work with my cellphone\u00a0 doesnt work with available Vpns and totally I cant communicate safely here. The reason that I am writing is that I want to say that people that are arrested these days are in danger in prisons. Also they are going to held courts and it is anticipated that they issue unfair sentences for arrested\u00a0\u00a0 In the name of humanity and freedom please please cover news of courts and prisons. <\/em>Mainly they have taken the control of cities and they want to make fear among people to prevent further protests<\/em>\u201d –<\/p>\n

“Qui l\u2019accesso globale a internet \u00e8 troppo limitato, io non posso usare la mail dell\u2019universit\u00e0 e del lavoro. Posso usare il mio smartphone con grande difficolt\u00e0<\/strong> e non lavora con il Vpns disponibile e quindi non posso comunicare in modo sicuro (intendendo la propria sicurezza ndr<\/em>). La ragione per cui ti scrivo \u00e8 perch\u00e9 ci sono persone arrestate in questi giorni e che\u00a0 sono in pericolo in carcere.<\/strong> Verranno portati nelle corti penali ed \u00e8 stato anticipato che ci saranno condanne. In nome dell\u2019umanit\u00e0 e della libert\u00e0 per favore per favore diffondi questa notizia delle corti e delle prigioni. Loro hanno il controllo di alcune citt\u00e0 e vogliono creare il terrore tra le persone per prevenire altre proteste”.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

Attivisti e attiviste in pericolo di vita<\/strong><\/h4>\n

Nelle prigioni iraniane come quella di Evin a Teheran la situazione \u00e8 gravissima e pericolosissima per gli attivisti e i giovani che hanno partecipato alle proteste. Intanto arriva la notizia, su Twitter da Mariano Giustino<\/strong> di Radio Radicale che \u201c\u00c8 in pericolo di vita di #HosseinRonaghi <\/a>giornalista e attivista per i diritti umani, in prigione a Evin dal 24 settembre. In sciopero della fame, ridotto in fin di vita \u00e8 ora all\u2019ospedale di Tehran. La popolazione per le strade grida: Morte al dittatore!<\/em>“. Una morte che non farebbe altro che aumentare le proteste.<\/p>\n

Proteste che sono frutto del coraggio delle donne. Sono loro che hanno iniziato. Sono loro che per prime hanno messo a rischio la vita<\/p><\/blockquote>\n

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Hossein Ronaghi<\/figcaption><\/figure>\n

Giovani e anziane, istruite e non. Nelle citt\u00e0 e nelle campagne. Nelle universit\u00e0 e al bazaar. Dovunque e comunque per giorni si sono viste solo loro a manifestare, ad essere picchiate, ad essere molestate sessualmente (e nelle prigioni anche stuprate senza ritegno come forma di \u201cavvertimento\u201d). Nelle ultime due settimane il regime iraniano ha ucciso 300 manifestanti, imprigionato oltre 15mila di loro o vicini alle proteste<\/strong>, e ha minacciato di giustiziarne un centinaio. Ma le donne, le ragazze senza lo hijab continuano a gridare il loro inno di battaglia \u201cIo sono una donna libera\u201d.<\/p>\n

Gli uomini non sono rimasti a guardare<\/strong><\/h4>\n

\"\"Piano piano anche gli uomini hanno iniziato ad affiancarle nelle manifestazioni. I ragazzi, nelle Universit\u00e0, hanno abbattuto nelle mense i divisori di \u201cgenere\u201d e hanno iniziato a mangiare insieme, a tavola, per terra, sotto i porticati con le proprie colleghe. Gli uomini, ed \u00e8 epocale dopo 43 anni di Repubblica islamica e di indottrinamento, non sono rimasti a guardare.<\/strong> Lo si \u00e8 visto al funerale di Mahsa: erano l\u00ec a centinaia, lo si vede nelle strade di Teheran e Tabriz. Lo si vede alle Universit\u00e0.<\/p>\n

E il regime ha capito che questa non \u00e8 una rivolta come le altre. Ha bloccato ogni possibilit\u00e0 di accesso all\u2019esterno (internet)<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Telegram<\/strong> regge all\u2019assalto governativo di vietare di far sapere, al mondo intero, cosa succede . E la paura per i religiosi al governo \u00e8 tanta questa volta. Perch\u00e9 sono le donne a rivoltarsi, sono la maggioranza nel paese (come un po’ in tutto il mondo), sono quelle gi\u00e0 private di tutto e quindi pi\u00f9 \u201cdisponibili\u201d a battersi. Sono le giovani che grazie ai social o a scambi universitari hanno conosciuto un altro mondo.<\/strong> Che lo hanno raccontato alle loro mamme e nonne che hanno deciso che il \u201ctempo \u00e8 ora\u201d per dare alle proprie figlie e nipoti un futuro diverso. E il governo ha paura per questo: \u00e8 una rivolta transgenerazionale.<\/p>\n

Una rivolta Transgenerazionale<\/strong><\/h4>\n

\"\"<\/p>\n

Non si tratta delle giovani. Fosse solo loro la rivolta sarebbe gi\u00e0 cessata! Ma \u00e8 la rivolta di tutte le donne: piccole, grandi, anziane, della citt\u00e0 e delle aree rurali. Curde, persiane. Sciite e sunnite. E che non si mettono paura dei pasdran e del loro braccio armato, la basij (una forza paramilitare voluta da Khomeyni nel 1979 ed usata per \u201costacolare\u201d i dissidenti). Una giovane attivista a Roma per studiare ha deciso di tornare a casa: \u201dNon posso stare qui a guardare devo tornare adesso il mio posto \u00e8 l\u00ec. Devo vivere l\u00ec questo momento con tutti i rischi che ci sono\u201d.<\/strong> Adesso \u00e8 a Teheran, dove la rivolta \u00e8 arrivata anche nel conservatore e maschilista Bazaar, centro degli affari del paese, e scrive \u201cdate voce a chi \u00e8 stato arrestato. Date voce a chi si ribella. Aiutateci!\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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