Isola dei serpenti<\/figcaption><\/figure>\nAndiamo ad analizzare alcuni esempi partendo dall’inizio del conflitto. I tredici eroi ucraini dell‘isola dei serpenti (isola Zmiinyi)<\/strong> che si erano sacrificati al nemico e immediatamente medagliati in mondovisione da Zelensky, in realt\u00e0 si erano arresi, e la stessa guardia di frontiera Ucraina lo asseriva il giorno dopo: notizia ufficiale su Twitter, diecimila visualizzazioni a dir tanto. Eppure l’audio in cui insultavano il nemico russo che avanzava ha fatto il giro del mondo<\/strong> e l’impatto dei media ucraini che davano i 13 militari rimasti sull’Isola sul Mar Nero morti sotto i bombardamenti russi, \u00e8 rimbalzato su tutti i media del main streming,<\/em> mentre il messaggio della “resistenza” dei soldati non \u00e8 stato scalfito da nessuna rettifica posteriore.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n\n
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Mausoleo della shoah<\/figcaption><\/figure>\nIl “terrore nucleare”<\/strong> dichiarato da Zelensky con accuse di assalto dei russi a una delle centrali nucleari, erano in realt\u00e0 incursioni di contractors<\/em> ucraini vicino al perimetro della centrale gi\u00e0 controllata dai russi da una settimana. Pericolosa certo, ma neutralizzata in poche ore: che un esercito faccia saltare una centrale nucleare<\/strong> che gi\u00e0 controlla in effetti \u00e8 un po’ surreale ma se si omette di dire che la centrale era gi\u00e0 sotto controllo russo, l’impatto mediatico pu\u00f2 funzionare su scala mondiale. Cos\u00ec come \u00e8 successo per il\u00a0mausoleo della shoah<\/strong>, distrutto su tutti giornali per un giorno, per poi essere filmato il giorno dopo integro da un giornalista ebreo corrispondente per il “Jerusalem post”. Notizia pubblicata da lui personalmente e ripresa da un giornale o due israeliani ma ignorata da tutti i media, anche se il mondo avevano urlato dalle prime pagine la distruzione del giorno prima.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n\n
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Ospedale di Mariupol<\/figcaption><\/figure>\nIl bombardamento dell’ospedale materno a Mariupol<\/strong> ha rappresentato sicuramente un alzamento di livello perch\u00e9 gi\u00e0 nella prime ore si titolava riguardo un centinaio di morti. Solo dopo si \u00e8 parlato di un solo ambulatorio in attivit\u00e0, di una evacuazione molti giorni prima (come attestano documenti delle autorit\u00e0 di Mariupol) eseguita da militari del battaglione Azov<\/strong> che avrebbero posto alcuni “punti di fuoco” nell’ospedale stesso. Alla fine il triste bilancio \u00e8 stato di 17 feriti e tre morti di cui un bambino: orribile certo, ma molto distante dal bilancio fatto “a caldo”, anche perch\u00e9 con l’ospedale pieno i morti sarebbero stati davvero centinaia.<\/p>\n<\/div>\n\nL’orrore della guerra \u00e8 confermato anche per un morto ma l’amplificazione a centinaia di vittime \u00e8 un’altra cosa<\/p>\n<\/blockquote>\n
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Moschea di Mariupol<\/figcaption><\/figure>\nAnche la moschea di Mariupol<\/strong> \u00e8 stata “mediaticamente” bombardata per mezza giornata con all’interno centinaia di Muslim turchi di cui si attendeva soltanto il conteggio delle salme. Poi alle 15.40 una televisione turca si mette in contatto con il capo Muslim della moschea che conferma che stanno tutti bene, che le bombe ci sono e che la pi\u00f9 vicina \u00e8 esplosa a 700 metri dalla moschea.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n\n
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La “Carneficina” della Stampa<\/strong><\/h4>\n\n
Per non parlare del “
missile ucraino su Donetsk<\/strong>“, operazione in codice “Carneficina”,<\/strong> che \u00e8 stato un vero scivolone. Pochissimi giornali italiani ne hanno dato notizia, ma la scelta del direttore della “Stampa”, Massimo Giannini, che ha decontestualizzato la potenza della foto dell’uomo con le mani sul volto davanti ai civili morti colpiti nel Donbass da un missile ucraino circondandola di titoli e sottotitoli sui bombardamenti russi, \u00e8 stata la debacle<\/em> dell’informazione. La foto della strage attuata dall’esercito ucraino contro civili di Donetsk messa senza didascalia e al centro di articoli che condannavano l’invasione russa, ha fatto vacillare la credibilit\u00e0 di un giornale<\/strong> che ha risposto in maniera inopportuna anche al Professor<\/strong> Angelo d’Orsi,<\/strong> sbeffeggiato e definito “miserabile lacch\u00e8 di Santa madre Russia” per aver scritto una lettera di critica al giornale sull’uso della foto chiedendo spiegazioni.<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n
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Sindaco di Melitopol<\/figcaption><\/figure>\nC’\u00e8 poi la “liberazione” con “missione speciale” del sindaco di Melitopol.<\/strong> Lui quando sono arrivati i Russi si \u00e8 rifiutato di collaborare (legittimo, onore a lui) e i russi lo hanno destituito e arrestato (“prevedibile” in un contesto di guerra) cosa che viene divulgata come rapimento con titoli angoscianti su torture e quant’altro. Poi arriva l’annuncio trionfale, con rimbalzo mediatico mondiale, del sindaco che in realt\u00e0 sta bene<\/strong> ed \u00e8 pronto a rientrare operativo in un giorno o due: sorrisi e battute cameratesche. Non gli \u00e9 stato torto un capello.<\/p>\n<\/div>\n\nL’eroica missione speciale cos’era? Uno scambio di prigionieri: nove soldati russi per un civile. Nel frattempo la missione speciale passa tra gli influencer e diventa un’altra notizia sui giornali e sui social<\/p>\n<\/blockquote>\n
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Teatro di Mariupol<\/figcaption><\/figure>\nInfine c’\u00e8 il teatro di Mariupol<\/strong> distrutto da una bomba russa e i titoli sono gi\u00e0 pronti: ci si aspetta tra i 1.000 e 2.000 morti, ma per fortuna il bunker regge ed escono vivi 130 superstiti. Non ci sono morti o feriti ufficiali.<\/strong> Intanto per\u00f2 i morti “attesi” sono mediaticamente esistiti nella prima ondata e nessuno li pu\u00f2 pi\u00f9 spostare dall’immaginario collettivo che nel frattempo si “fomenta” per una entrata in guerra diretta, giustificando l’investimento massiccio e l’invio di armi<\/strong>\u00a0senza riflettere neanche un secondo su cosa potrebbe comportare un allargamento del conflitto ucraino e quali pericoli sono dietro un’azione del genere.<\/p>\nPoi arriva la tragedia di Bucha<\/strong><\/h4>\nLe immagini di Bucha fanno il giro del mondo, il video pi\u00f9 riprodotto \u00e8 quello fatto da un convoglio ucraino che attraversa una strada disseminata di cadaveri. Crimine assurdo e feroce dei soldati russi da condannare senza mezzi termini.<\/strong> Alcuni segnalano che in quelle riprese un morto muove una mano, attimo di sgomento, poi la smentita: non \u00e8 una mano ma una goccia di pioggia sul parabrezza che fa “effetto movimento” perch\u00e9<\/strong>\u00a0il corpo \u00e8 fermo<\/strong> (anche me sembra proprio una goccia).<\/p>\n