{"id":22302,"date":"2022-04-08T11:37:51","date_gmt":"2022-04-08T09:37:51","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=22302"},"modified":"2022-04-11T23:28:59","modified_gmt":"2022-04-11T21:28:59","slug":"chi-e-zelensky-leroe-che-chiede-la-terza-guerra-mondiale-e-lancia-notizie-come-fossero-bombe","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2022\/04\/08\/chi-e-zelensky-leroe-che-chiede-la-terza-guerra-mondiale-e-lancia-notizie-come-fossero-bombe\/","title":{"rendered":"Chi \u00e8 Zelensky, l’eroe che chiede la Terza guerra mondiale e lancia notizie come fossero bombe?"},"content":{"rendered":"
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Il presidente dell’Ucraina Zelensky ha fatto diversi atti incontrovertibili. Ha conferito al capo del neonazista Battaglione Azov, Denis Prokopenko<\/strong>, la massima onorificenza\u00a0militare di “Eroe dell’Ucraina”<\/strong>, ha sospeso con decreto marziale l’attivit\u00e0 di 11 partiti d’opposizione (partiti moderati)<\/strong>, mentre quella del partito comunista era gi\u00e0 sospesa dal 2015 nonostante fosse una forza politica con oltre il 13% dei consensi (elezioni 2012), e imposto la Legge marziale che impedisce agli uomini tra i 16 e i 60 anni<\/strong> di lasciare l’Ucraina.<\/div>\n
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L’eroe Zelensky e il nazismo<\/strong><\/h4>\n
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Denis Prokopenko<\/figcaption><\/figure>\n

Denis Prokopenko<\/strong> \u00e8 il comandante del noto battaglione Azov<\/strong> che ha come simboli svastiche ed effigi del capo nazista ucraino della seconda guerra mondiale, Stepan Bandera<\/a>, collaborazionista nazista durante la Seconda guerra mondiale che giur\u00f2 fedelt\u00e0 a Hitler,<\/strong> glorificato dal capo di Stato ucraino dal 2019 in poi in occasione della festa a lui dedicata nel giorno della sua nascita.<\/p>\n

festa che ha preso il posto del 9 maggio, giornata della “Liberazione dal Nazismo”, vietata gi\u00e0 dal 2015, dopo l’Euromaidan<\/p><\/blockquote>\n<\/div>\n<\/div>\n

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Stepan Bandera (al centro)<\/figcaption><\/figure>\n

I media occidentali e in particolare quelli italiani, hanno creato l’eroe Zelensky<\/strong> senza chiedersi seriamente perch\u00e9 un capo di stato dovrebbe glorificare nazisti o filonazisti, anche se, andando a cercare un po’ pi\u00f9 in profondit\u00e0, si possono trovare tracce dei rapporti tra Zelensky e Igor Kolomoyskyi<\/strong>, uomo d’affari dal triplo passaporto ucraino, cipriota e israeliano, fiduciario degli USA e proprietario della Privat Bank, la pi\u00f9 importante banca in Ucraina. Uomo potentissimo con forti interessi economici anche in Donbass, che ha sostenuto e finanziato non solo il lancio dell’attuale presidente ucraino, ma anche gruppi paramilitari neo nazisti in Ucraina pur essendo ebreo<\/strong>. Gruppi militari che nel 2 maggio 2014 a Odessa uccisero e bruciarono vivi civili che si erano rifugiati nella Casa dei sindacati <\/a>(e non solo).<\/p>\n<\/div>\n

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Il ruolo dei media<\/strong><\/h4>\n<\/div>\n<\/div>\n
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Igor Kolomoyskyi<\/figcaption><\/figure>\n

La guerra della comunicazione non solo evita di approfondire certi argomenti, fino a partorire mostri come la proposta del Nobel per la pace al presidente di un paese che chiede a gran voce la Terza guerra mondiale e glorifica nazisti<\/strong>, ma non spiega e anzi attacca professori e intellettuali che osano mettere in discussione la linea dell’interventismo bellico, come Alessandro Orsini, Luciano Canfora, Donatella Di Cesare, Angelo D’Orsi,<\/strong> utilizzando il dramma della guerra per alimentare inflazione emotive, consenso ideologico e procedere con le economie di guerra.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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In definitiva agendo per la conquista di nuove aree di influenza e dominio militare, commerciale, e ideologica<\/p>\n<\/blockquote>\n

Imperialismo democratico<\/strong><\/h4>\n<\/div>\n<\/div>\n
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Volodymyr Zelensky<\/figcaption><\/figure>\n

Senza nulla togliere alla gravit\u00e0 di questa invasione e alla responsabilit\u00e0 russa dei morti sul suolo ucraino, \u00e8 incontrovertibile che quello a cui stiamo assistendo in questi giorni \u00e8 anche costituito da un sistema pervasivo che genera una serie di eventi promozionali per rifornire sostegno ideologico<\/strong> a un’operazione militare di ridefinizione delle aree di influenza. Una guerra vera, concreta, reale consumata sulla pelle degli ucraini (per ora) su cui per\u00f2 abbiamo notizie non sempre certe o comunque non sempre verificabili al 100%. Il marketing con logo “Zelensky” produce un serial<\/strong> opportunamente adattato per i vari mercati del consenso: niente a che vedere con la propaganda russa che \u00e8 molto pi\u00f9 rude, grossolana, non proponibile all’opinione pubblica occidentale molto pi\u00f9 “smaliziata” da questo punto di vista.<\/p>\n

Al congresso americano Zelensky<\/strong> \u00e8 intervenuto in dad dichiarando che “ogni giorno per noi \u00e8 un 11 settembre”<\/strong>, riscuotendo una standing ovation<\/em> dei presenti. Al Parlamento europeo sempre lui ha detto che “ogni giorno si alza un muro pi\u00f9 alto”,<\/strong> ricevendo applausi scroscianti. Al parlamento italiano<\/strong> il presidente ucraino<\/a> ha parlato paragonando Mariupol a Genova<\/strong>: “Immaginatela distrutta” ha detto, aggiungendo che il popolo ucraino “\u00e8 diventato l’esercito” contro Putin il cui obiettivo non \u00e8 l’Ucraina ma l’Europa.<\/span> U<\/span><\/span>n<\/span> discorso di 12 minuti, accolto e seguito da un’ovazione del Parlamento, con il premier Draghi<\/strong> che ha lodato il presidente ucraino sottolineando “l’eroica resistenza contro la ferocia di Putin”. Ma \u00e8 al Consiglio di sicurezza del’Onu<\/strong> che il presidente ucraino ha chiesto un intervento urgente, invocando una nuova Norimberga per i generali russi e per il presidente Putin.<\/p>\n

Zelensky corpored media<\/strong><\/h4>\n

Un materiale, quello prodotto dalla “Zelensky corpored media”,<\/strong> distribuito a tutti i promotori di consenso che \u00e8 in continuo divenire e di ottima fattura, e che ha un obiettivo: allargare il conflitto con una partecipazione diretta dell’Europa che porterebbe a una catastrofe umanitaria. Fatti che vengono proposti con un certo pathos e anche una “rivisitazione” delle notizie<\/strong> lanciate all’opinione pubblica in maniera talmente forte, che anche la loro rettifica, dopo un’accurata verifica, appare insufficiente a ristabilire la verit\u00e0. In realt\u00e0 non c’\u00e8 confronto tra la potenza di fuoco della propaganda e la verit\u00e0 che emerge dopo, perch\u00e9 questa non ha nessun impatto rispetto alla notizia “non esatta” che l’ha preceduta e che ha avuto ormai il suo effetto. E questo senza nulla togliere alla ferocia dell’operazione putiniana di invadere un paese con le armi e uccidere persone inermi.<\/strong><\/p>\n<\/div>\n

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Una guerra che andava evitata e che va fermata, non incentivata, proprio perch\u00e9 non sappiamo dove potrebbe andare a parare (come d’altronde tutte le guerre)<\/p>\n<\/blockquote>\n

Vediamo alcuni fatti “rielaborati” all’inizio<\/strong><\/h4>\n
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Isola dei serpenti<\/figcaption><\/figure>\n

Andiamo ad analizzare alcuni esempi partendo dall’inizio del conflitto. I tredici eroi ucraini dell‘isola dei serpenti (isola Zmiinyi)<\/strong> che si erano sacrificati al nemico e immediatamente medagliati in mondovisione da Zelensky, in realt\u00e0 si erano arresi, e la stessa guardia di frontiera Ucraina lo asseriva il giorno dopo: notizia ufficiale su Twitter, diecimila visualizzazioni a dir tanto. Eppure l’audio in cui insultavano il nemico russo che avanzava ha fatto il giro del mondo<\/strong> e l’impatto dei media ucraini che davano i 13 militari rimasti sull’Isola sul Mar Nero morti sotto i bombardamenti russi, \u00e8 rimbalzato su tutti i media del main streming,<\/em> mentre il messaggio della “resistenza” dei soldati non \u00e8 stato scalfito da nessuna rettifica posteriore.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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Mausoleo della shoah<\/figcaption><\/figure>\n

Il “terrore nucleare”<\/strong> dichiarato da Zelensky con accuse di assalto dei russi a una delle centrali nucleari, erano in realt\u00e0 incursioni di contractors<\/em> ucraini vicino al perimetro della centrale gi\u00e0 controllata dai russi da una settimana. Pericolosa certo, ma neutralizzata in poche ore: che un esercito faccia saltare una centrale nucleare<\/strong> che gi\u00e0 controlla in effetti \u00e8 un po’ surreale ma se si omette di dire che la centrale era gi\u00e0 sotto controllo russo, l’impatto mediatico pu\u00f2 funzionare su scala mondiale. Cos\u00ec come \u00e8 successo per il\u00a0mausoleo della shoah<\/strong>, distrutto su tutti giornali per un giorno, per poi essere filmato il giorno dopo integro da un giornalista ebreo corrispondente per il “Jerusalem post”. Notizia pubblicata da lui personalmente e ripresa da un giornale o due israeliani ma ignorata da tutti i media, anche se il mondo avevano urlato dalle prime pagine la distruzione del giorno prima.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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Ospedale di Mariupol<\/figcaption><\/figure>\n

Il bombardamento dell’ospedale materno a Mariupol<\/strong> ha rappresentato sicuramente un alzamento di livello perch\u00e9 gi\u00e0 nella prime ore si titolava riguardo un centinaio di morti. Solo dopo si \u00e8 parlato di un solo ambulatorio in attivit\u00e0, di una evacuazione molti giorni prima (come attestano documenti delle autorit\u00e0 di Mariupol) eseguita da militari del battaglione Azov<\/strong> che avrebbero posto alcuni “punti di fuoco” nell’ospedale stesso. Alla fine il triste bilancio \u00e8 stato di 17 feriti e tre morti di cui un bambino: orribile certo, ma molto distante dal bilancio fatto “a caldo”, anche perch\u00e9 con l’ospedale pieno i morti sarebbero stati davvero centinaia.<\/p>\n<\/div>\n

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L’orrore della guerra \u00e8 confermato anche per un morto ma l’amplificazione a centinaia di vittime \u00e8 un’altra cosa<\/p>\n<\/blockquote>\n

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Moschea di Mariupol<\/figcaption><\/figure>\n

Anche la moschea di Mariupol<\/strong> \u00e8 stata “mediaticamente” bombardata per mezza giornata con all’interno centinaia di Muslim turchi di cui si attendeva soltanto il conteggio delle salme. Poi alle 15.40 una televisione turca si mette in contatto con il capo Muslim della moschea che conferma che stanno tutti bene, che le bombe ci sono e che la pi\u00f9 vicina \u00e8 esplosa a 700 metri dalla moschea.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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La “Carneficina” della Stampa<\/strong><\/h4>\n
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\"\"Per non parlare del “missile ucraino su Donetsk<\/strong>“, operazione in codice “Carneficina”,<\/strong> che \u00e8 stato un vero scivolone. Pochissimi giornali italiani ne hanno dato notizia, ma la scelta del direttore della “Stampa”, Massimo Giannini, che ha decontestualizzato la potenza della foto dell’uomo con le mani sul volto davanti ai civili morti colpiti nel Donbass da un missile ucraino circondandola di titoli e sottotitoli sui bombardamenti russi, \u00e8 stata la debacle<\/em> dell’informazione. La foto della strage attuata dall’esercito ucraino contro civili di Donetsk messa senza didascalia e al centro di articoli che condannavano l’invasione russa, ha fatto vacillare la credibilit\u00e0 di un giornale<\/strong> che ha risposto in maniera inopportuna anche al Professor<\/strong> Angelo d’Orsi,<\/strong> sbeffeggiato e definito “miserabile lacch\u00e8 di Santa madre Russia” per aver scritto una lettera di critica al giornale sull’uso della foto chiedendo spiegazioni.<\/div>\n<\/div>\n
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Sindaco di Melitopol<\/figcaption><\/figure>\n

C’\u00e8 poi la “liberazione” con “missione speciale” del sindaco di Melitopol.<\/strong> Lui quando sono arrivati i Russi si \u00e8 rifiutato di collaborare (legittimo, onore a lui) e i russi lo hanno destituito e arrestato (“prevedibile” in un contesto di guerra) cosa che viene divulgata come rapimento con titoli angoscianti su torture e quant’altro. Poi arriva l’annuncio trionfale, con rimbalzo mediatico mondiale, del sindaco che in realt\u00e0 sta bene<\/strong> ed \u00e8 pronto a rientrare operativo in un giorno o due: sorrisi e battute cameratesche. Non gli \u00e9 stato torto un capello.<\/p>\n<\/div>\n

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L’eroica missione speciale cos’era? Uno scambio di prigionieri: nove soldati russi per un civile. Nel frattempo la missione speciale passa tra gli influencer e diventa un’altra notizia sui giornali e sui social<\/p>\n<\/blockquote>\n

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Teatro di Mariupol<\/figcaption><\/figure>\n

Infine c’\u00e8 il teatro di Mariupol<\/strong> distrutto da una bomba russa e i titoli sono gi\u00e0 pronti: ci si aspetta tra i 1.000 e 2.000 morti, ma per fortuna il bunker regge ed escono vivi 130 superstiti. Non ci sono morti o feriti ufficiali.<\/strong> Intanto per\u00f2 i morti “attesi” sono mediaticamente esistiti nella prima ondata e nessuno li pu\u00f2 pi\u00f9 spostare dall’immaginario collettivo che nel frattempo si “fomenta” per una entrata in guerra diretta, giustificando l’investimento massiccio e l’invio di armi<\/strong>\u00a0senza riflettere neanche un secondo su cosa potrebbe comportare un allargamento del conflitto ucraino e quali pericoli sono dietro un’azione del genere.<\/p>\n

Poi arriva la tragedia di Bucha<\/strong><\/h4>\n

Le immagini di Bucha fanno il giro del mondo, il video pi\u00f9 riprodotto \u00e8 quello fatto da un convoglio ucraino che attraversa una strada disseminata di cadaveri. Crimine assurdo e feroce dei soldati russi da condannare senza mezzi termini.<\/strong> Alcuni segnalano che in quelle riprese un morto muove una mano, attimo di sgomento, poi la smentita: non \u00e8 una mano ma una goccia di pioggia sul parabrezza che fa “effetto movimento” perch\u00e9<\/strong>\u00a0il corpo \u00e8 fermo<\/strong> (anche me sembra proprio una goccia).<\/p>\n

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Getting fed up of this \u201cit\u2019s a moving arm\u201d bullsh\u2026.. it\u2019s a raindrop on the windscreen, alongside an inverted channel version for more clarity. The whole arm moving thing is just ridiculous. pic.twitter.com\/ZiuEX4rFWc<\/a><\/p>\n

— Aurora Intel (@AuroraIntel) April 3, 2022<\/a><\/p><\/blockquote>\n