{"id":22143,"date":"2022-03-09T08:38:43","date_gmt":"2022-03-09T07:38:43","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=22143"},"modified":"2022-03-14T09:15:13","modified_gmt":"2022-03-14T08:15:13","slug":"european-peace-facility-parole-di-pace-per-entrare-in-guerra-ma-chi-ci-guadagna-con-le-armi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2022\/03\/09\/european-peace-facility-parole-di-pace-per-entrare-in-guerra-ma-chi-ci-guadagna-con-le-armi\/","title":{"rendered":"“European Peace Facility”, parole di pace per entrare in guerra: ma chi ci guadagna con le armi?"},"content":{"rendered":"

Parafrasando il filosofo Baruch Spinoza, la guerra non \u00e8 solo assenza di pace. Richiede una disposizione al conflitto, alla brama di possesso, al senso di supremazia sull\u2019altro. Credo che il rifiuto della guerra non si basi solo sulla paura delle sue conseguenze, dirette e indirette, ma sul disgusto verso tutto ci\u00f2 che la rende possibile.<\/strong> Una guerra, infatti, non \u00e8 un incidente, un evento naturale, ma il risultato di precise scelte e ambizioni che richiedono tempo ed energia affinch\u00e9 si crei il giusto insieme di circostanze che la rendano possibile. \u00c8 un atto volontario (quindi dipendente dalla volont\u00e0) premeditato, organizzato. \u00c8 uno dei fenomeni distintivi del patriarcato, si fonda e utilizza mistificazioni manipolatorie, stereotipi e pregiudizi per \u201cghermire e nel buio incatenare\u201d.<\/strong> Le scelte lessicali ci aiutano a smascherarli.<\/p>\n

Le “guerre umanitarie”<\/strong><\/h4>\n

\"\"Molte guerre contemporanee si fondano sulla mistificazione dell\u2019eroe buono e salvifico che \u201cesporta democrazia\u201d per salvare popoli altrimenti destinati a vedere usurpata la propria sovranit\u00e0.<\/strong> Il termine \u201cmissione di guerra\u201d diviene cos\u00ec \u201cmissione di pace\u201d, i nomi che designano gli interventi sono \u201cenduring freedom\u201d e \u201cpeacekeeping\u201d<\/strong>, ma i documenti che li descrivono sono infarciti di termini come sorvegliare, prevenire, contenere, garantire la sicurezza, e le missioni sono sotto il comando di generali, non di diplomatici. Sono scelte chiare, come lo \u00e8 stata, nel caso della pandemia in Italia, quella si assegnarne la gestione a un generale<\/strong>, uno, oltretutto, che non ha mai perso occasione di mostrarsi in completo apparato militare, dalle tute mimetiche ai metri quadrati di medaglie, come \u00e8 stato ben evidenziato da Michela Murgia <\/strong>(e che per questo \u00e8 stata anche aspramente criticata).<\/p>\n

cos\u00ec sotto la denominazione di \u201caiuti\u201d da destinare al paese in cui esportare il modello di democrazia, rientrano anche le forniture di armi<\/p><\/blockquote>\n

L’uso delle parole per far accettare le armi<\/strong><\/h4>\n

\"\"<\/p>\n

Qualche giorno fa “Il Sole 24ore” riportava questa dichiarazione di un funzionario europeo, riferita all\u2019uso della European Peace Facility<\/strong> (ma guarda, di nuovo la parola pace per parlare di guerra): \u201cQuesto strumento verr\u00e0 utilizzato per acquistare materiale militare e umanitario da inviare in Ucraina<\/strong>. \u00c8 necessaria l’unanimit\u00e0. I paesi membri neutrali daranno il loro consenso attraverso una astensione costruttiva\u201d. La scelta delle parole non \u00e8 affatto casuale. Unanimit\u00e0, consenso, costruttivo: parole di pace, appunto, per raccontare come l\u2019Europa entra in guerra.<\/strong><\/p>\n

Chi manda aiuti militari in Ucraina<\/strong><\/h4>\n

\"\"Infatti, per raccontare un po\u2019 di numeri, ecco chi e come sta armando l\u2019Ucraina: primi, non ci stupiamo, gli USA <\/strong>dove l\u2019amministrazione Biden ha deliberato la spedizione di armi per un valore di 200 milioni di dollari; dalla Germania <\/strong>arriveranno 1.000 armi anticarro e 500 missili terra-aria di classe “Stinger”; da Londra<\/strong> 2.000 missili anticarro; dalla Francia<\/strong> molti armamenti annunciati da Macron, senza specificare; dai Paesi Bassi<\/strong> 200 missili antiaerei Stinger oltre a pistole, munizioni e sistemi radar; dalla Repubblica Ceca<\/strong> armi per un valore di 7,6 milioni di euro, tra cui mitragliatrici, pistole, fucili d’assalto e munizioni; dalla Danimarca<\/strong> 2.000 giubbotti antiproiettile e 700 borse mediche.<\/p>\n

D\"\"al Belgio<\/strong> 2.000 mitragliatrici e 3.800 tonnellate di olio combustibile; da Estonia e Lettonia<\/strong> missili anticarro e antiaerei; dalla Lituania<\/strong> maschere antigas, passamontagna e imbarcazioni per un valore di 1,8 milioni di euro. L’Italia<\/strong> ha annunciato l’invio di 3.400 soldati per rafforzare il fianco est della Nato e ha annunciato lo stanziamento di 12 milioni di euro<\/strong> per la fornitura di equipaggiamento bellico a Kiev. E l\u2019elenco si aggiorna giorno dopo giorno.<\/p>\n

Armi? Solo una questione di soldi<\/strong><\/p>\n

\"\"12 milioni di euro dall\u2019Italia: improvvisamente quei soldi che mancano sempre, per cui si tagliano fondi alla sanit\u00e0, alla scuola, non si sostiene la cultura,<\/strong> cio\u00e8 i pilastri della nostra societ\u00e0, quelli che fanno dire da anni che la coperta \u00e8 troppo corta, a tirarla da una parte se ne scopre un\u2019altra, quei soldi improvvisamente appaiono.\u00a0Ma inviare armi \u00e8 fondamentale soprattutto a livello “morale”, in quanto, come afferma il ministro della Difesa Lorenzo Guerini<\/strong>, questa \u00e8 \u201cUna risposta importante che d\u00e0 il segno della concreta solidariet\u00e0 all\u2019Ucraina. Chi voleva dividerci \u00e8 rimasto deluso. La NATO \u00e8 pi\u00f9 forte, l\u2019Europa pi\u00f9 unita”.<\/p>\n

Di nuovo parole di pace, solidariet\u00e0 e unione ma in una cornice minacciosa: c\u2019\u00e8 qualcuno che vuole dividerci<\/p><\/blockquote>\n

Ossimori<\/strong><\/h4>\n

\"\"Nella passione per gli ossimori ben rappresentata dalle guerre per portare la pace non mancano le bombe intelligenti, che sembra sappiano distinguere i buoni dai cattivi ma che in realt\u00e0, per definizione, sono studiate per limitare (non eliminare del tutto) i danni collaterali. Danno collaterale \u00e8 un termine pseudo tecnico che ha la funzione di spersonalizzare gli effetti della guerra<\/strong>, non nominando le persone che pur non essendo obiettivi dichiaratamente meritevoli di uccisione muoiono a causa di un\u2019azione militare. Menzione speciale al fuoco \u201camico\u201d che sarebbe quando si viene ammazzati da un alleato o un commilitone.<\/strong> Io trovo in tutto ci\u00f2 una interessante similitudine con le scelte semantiche e linguistiche adottate per parlare della violenza maschile sulle donne.<\/p>\n

Sono formule deresponsabilizzanti che minimizzano l\u2019accaduto e empatizzano col colpevole<\/p><\/blockquote>\n

Il fascino virile del conflitto<\/strong><\/h4>\n

\"\"Uno stereotipo vuole che le donne siano particolarmente sensibili al fascino della divisa. \u00c8 abbastanza frequente che una caratteristica o un comportamento maschili vengano attribuiti al desiderio o all\u2019aspettativa femminili.<\/strong> La divisa militare, ad esempio, \u00e8 nata per la necessit\u00e0 di riconoscere i commilitoni \u2013 ed evitare il “fuoco amico” \u2013 ma si \u00e8 ben presto arricchita di caratteristiche e accessori finalizzati ad aumentarne la comunicazione di forza virile, autorit\u00e0, pericolosit\u00e0.<\/p>\n

\"\"Quindi copricapi che simulano un\u2019altezza maggiore, spalline, bandoliere, disposizione di bottoni sulla giacca che hanno la funzione di aumentare la forma a V del torace in modo che sembri pi\u00f9 possente, accessori che influenzano la rigidit\u00e0 dei movimenti, che per\u00f2 si chiama \u201cmarzialit\u00e0\u201d. E un attento studio dei colori a seconda che il militare debba suscitare pi\u00f9 sicurezza o pi\u00f9 paura. Una cosa \u00e8 certa: il modello stereotipato cui ci si riferisce \u00e8 quello maschile.<\/strong> Cos\u00ec come \u00e8 tutto maschile l\u2019immaginario che riguarda il gruppo, dalla squadra all\u2019armata, caratterizzato dalla finalit\u00e0 che i componenti, spesso spersonalizzati dalla divisa stessa specialmente quando i volti sono coperti o mimetizzati, ritrovino coesione nell\u2019appartenenza. I gruppi militari son cos\u00ec forti dal punto di vista relazionale ed emotivo che nel tempo si \u00e8 sviluppato un linguaggio specifico tra i componenti,<\/strong> che non \u00e8 solo quello tecnico ma anche quello gergale, che ha fatto s\u00ec che molti dei suoi termini si siano diffusi nel linguaggio comune.<\/p>\n

Qui voglio evidenziare quelli che hanno invaso il campo sessuale<\/p><\/blockquote>\n

Se lo stereotipo vuole l\u2019uomo cacciatore e la donna preda, come potrebbe il gergo militare non farla da padrone in una sessualit\u00e0 considerata predominio dell\u2019uno sull\u2019altra, con il corpo femminile che diventa terreno di conquista<\/strong>, e l\u2019atto sessuale espressione di supremazia di un ruolo attivo su uno passivo?<\/p>\n

L’atto sessuale come atto di aggressione militare<\/strong><\/h4>\n

\"\"Troviamo di nuovo un\u2019Europa unita nel definire il rapporto sessuale come \u201cdare un colpo\u201d in Italia, \u201claunching the meat missile\u201d in Gran Bretagna (lanciare un missile di carne), \u201cplanter le javelot dans la moquette\u201d in Francia (piantare il giavellotto nella moquette), \u201cdas haus abrei\u00dfen\u201d in Austria (demolire la casa). Il pene viene chiamato clava, mazza, bastone, asta, archibugio, pistola<\/strong> (che spara colpi, l\u2019ultimo colpo, non spara pi\u00f9) e l\u2019organo femminile guaina, rete, tagliola, trappola.<\/strong> Perfino vagina, che crediamo termine anatomico, significa fodero della spada. L\u2019elenco pu\u00f2 far sorridere, ma non c\u2019\u00e8 alcuna allegria quando pensiamo a ci\u00f2 che viene fatto alle donne prede di guerra, agli stupri etnici<\/strong> e a come queste violenze vengono compiute, spesso mutilando le vittime usando materialmente le armi nei loro corpi.<\/p>\n

Chi ci guadagna?<\/strong><\/h4>\n

\"\"\u00c8 sempre molto difficile, soprattutto per chi non ha una formazione specifica, comprendere le ragioni di una guerra. Quando si studia la storia si distingue tra cause reali e cause occasionali, ma anche la storia ufficiale, si sa, \u00e8 scritta dai vincitori.<\/strong> Per\u00f2 forse un metodo a disposizione possiamo averlo, se cerchiamo di capire chi si aggiudica i vantaggi di una guerra. Perch\u00e9 ci sono vittime e assalitori, vincitori e perdenti, e non \u00e8 detto che chi si avvantaggia sia tra questi.<\/p>\n

\"\"Rispetto alla guerra in corso in Ucraina ad esempio si prevede gi\u00e0 un aumento dei prezzi di pasta, farina, pane e prodotti di pasticceria<\/strong>, dato che l\u2019Italia ha acquistato l\u2019anno scorso dall\u2019Ucraina poco pi\u00f9 di un milione di tonnellate di grano tenero (il 20% delle importazioni). Non solo, l\u2019Ucraina fornisce mais di qualit\u00e0 per gli allevamenti italiani, un prodotto che gi\u00e0 prima della guerra era rincarato fino al 50%<\/strong> e dopo i primi bombardamenti sta ulteriormente aumentando. La guerra quindi causer\u00e0 un rialzo dei costi delle carni e del latte. Effetti simili ci saranno su molti altri prodotti, oltre a ci\u00f2 che si \u00e8 gi\u00e0 registrato nel campo dei combustibili.<\/p>\n

\"\"Contemporaneamente le quotazioni in Borsa delle aziende fabbricatrici di armi salgono vertiginosamente. Il “Fatto Quotidiano” ha pubblicato che alla Borsa di New York dall\u2019inizio dell\u2019anno a oggi le azioni dei principali produttori di armi e grandi appaltatori del Pentagono sono salite vertiginosamente.<\/strong> Tra il 3 gennaio e l\u201911 febbraio le azioni di Lockheed<\/strong>, il primo gruppo mondiale della difesa per giro d\u2019affari, sono salite dell\u201911,8%.<\/strong> Le azioni di Raytheon Technologies<\/strong>, secondo gruppo americano e mondiale della difesa, hanno guadagnato il 9,5%<\/strong>. Le azioni Boeing il 2,14 per cento.<\/strong> Nello stesso periodo in Europa le azioni della britannica Bae Systems hanno guadagnato l\u20198,4%, la tedesca Rheinmetall il 14%, la francese Thales 11%, l\u2019italiana Leonardo ha guadagnato il 2,2%<\/strong> e, pi\u00f9 recentemente, Fincantieri ha registrato +2,9% e Leonardo +4,9%.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

La guerra delle risorse<\/strong><\/h4>\n

Se non ci sfugge il fatto che la vendita delle armi \u00e8 il modo pi\u00f9 veloce di rialzare una economia in un momento di forte stagnazione come quello vissuto in pandemia e che l’economia mondiale, \u00e8 anche vero che la guerra delle “risorse”, che non \u00e8 cominciata certo con l’Ucraina,<\/strong> sta cambiando i connotati a molti paesi in relazione alle sanzioni attuate verso la Russia. Cos\u00ec mentre la borsa di Mosca<\/strong> \u00e8 chiusa da 5 giorni e il rublo va a picco, la borsa di Milano<\/strong> ieri ha chiuso a +3,15% seguita da Madrid<\/strong> (+2,76), Parigi<\/strong> (+2,32), Francoforte<\/strong> (+1,56), Londra<\/strong> (0,56). Per non parlare degli Stati Uniti<\/strong> che si preparano a vendere all’Europa il loro “gas liquido”<\/strong>, in sostituzione di quello russo, con costi di manutenzione molto pi\u00f9 alti per l’Europa, la quale sta per lanciare bond su vasta scala per finanziare le spese per l’energia e la difesa<\/strong>, dirottando cos\u00ec tutto il denaro che invece era necessario per la ripresa post-pandemica.<\/p>\n

\"\"Del mercato delle armi non si parla quasi mai, ma bisogna sapere che si tratta di aziende sempre floride e stabili<\/strong>, mai minacciate dalle varie crisi, compresa quella dovuta alla pandemia, perch\u00e9 nel mondo di guerre \u00e8 pieno e si combatte ininterrottamente anche se non ne siamo informati in maniera cos\u00ec puntuale come succede per l’Ucraina adesso<\/strong>. L\u2019inefficacia del capitalismo risiede nell\u2019eccesso di produzione di beni materiali rispetto all\u2019assorbimento da parte del mercato. Come mai i mercanti di morte non conoscono crisi?<\/strong> Del resto anche il patriarcato, per quanto ci sforziamo, non ha mai corso dei seri rischi, finora. Riusciamo a produrre qualche crepa, che sembra presto rimarginarsi. Alla guerra, piena di risorse e di finanziatori, riusciamo a contrapporre al massimo una guerriglia, intelligente, creativa, ma spesso disorganizzata ed estemporanea.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Parafrasando il filosofo Baruch Spinoza, la guerra non \u00e8 solo assenza di pace. Richiede una disposizione al conflitto, alla brama di possesso, al senso di supremazia sull\u2019altro. Credo che il rifiuto della guerra non si basi solo sulla paura delle sue conseguenze, dirette e indirette, ma sul disgusto verso tutto ci\u00f2 che la rende possibile. 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