{"id":21389,"date":"2021-11-17T10:28:03","date_gmt":"2021-11-17T09:28:03","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=21389"},"modified":"2021-11-18T06:27:08","modified_gmt":"2021-11-18T05:27:08","slug":"padre-violento-uccide-il-figlio-per-vendetta-sulla-ex-ma-sui-giornali-era-lei-che-lo-voleva-lasciare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2021\/11\/17\/padre-violento-uccide-il-figlio-per-vendetta-sulla-ex-ma-sui-giornali-era-lei-che-lo-voleva-lasciare\/","title":{"rendered":"Padre violento uccide il figlio per vendetta sulla ex ma sui giornali era “lei che lo voleva lasciare”"},"content":{"rendered":"

Su di lui c\u2019era un decreto di allontanamento dalla casa familiare dove vivevano la ex compagna con suo figlio. Non poteva avvicinarsi alla casa n\u00e9 a loro perch\u00e9 lei, Mariola Rapaj, domestica albanese di 35<\/strong>, lo aveva denunciato per maltrattamenti in famiglia e il gip di Viterbo aveva pensato che allontanarlo sarebbe bastato a proteggere la donna e il suo bambino<\/strong>.<\/p>\n

\"\"Una valutazione del rischio che si \u00e8 rivelata non all\u2019altezza perch\u00e9 Mirko Tomkow, manovale polacco di 44 anni,<\/strong> non solo non ha rispettato il decreto, come spesso succede, ma dopo essere andato via dall\u2019ospedale dove era ricoverato per il Covid, \u00e8 tornato a casa e ha ucciso suo figlio con una coltellata alla gola.<\/strong> Il piccolo era solo ed era appena tornato dalla scuola, dopo essere stato accompagnato da un parente perch\u00e9 la mamma era ancora a lavoro, e sebbene la donna si fosse raccomandata con lui di no aprire a nessuno la porta di casa, nemmeno al pap\u00e0, quel gesto gli \u00e8 costata la vita.<\/p>\n

\u00c8 successo ieri, a Cura di Vetralla, nel Viterbese, e a essere ucciso \u00e8 stato un bambino di 10 anni solo in casa<\/p><\/blockquote>\n

Perch\u00e9 l\u2019ha fatto? Era inevitabile? Cosa sarebbe successo altrimenti?<\/strong><\/h4>\n

\"\"La prima cosa che risalta all\u2019occhio \u00e8 che anche in questo caso, malgrado siamo in presenza di un ordine di allontanamento di uomo violento che aveva minacciato e aggredito pi\u00f9 volte la compagna e il figlio, i giornali continuano a scrivere di un movente possibilmente legato al fatto che \u201clei si voleva separare\u201d, che \u201clitigavano spesso come riportano i vicini\u201d, e mai viene usata la parola \u201cviolenza\u201d magari con un \u201cdomestica\u201d accanto, mai maltrattamenti,<\/strong> malgrado vi sia una denuncia regolarmente presentata, n\u00e9 l\u2019idea che forse appunto \u201clei si voleva separare\u201d perch\u00e9 \u201clui era violento\u201d, e che quindi per questo lo aveva comunque denunciato.<\/p>\n

\"\"N\u00e9 ci si domanda il perch\u00e9, pur essendone al corrente, il tribunale non avesse messo in protezione la donne e il bambino, e come mai la valutazione del rischio di questo caso gi\u00e0 allertato,<\/strong> come tanti altri, non fosse adeguato al reale pericolo che madre e figlio correvano. Inoltre nessuno fa cenno al fatto che quasi sicuramente si tratta di una vendetta dell\u2019ex partner violento nei confronti di una compagna che si voleva sottrarre ai maltrattamenti del partner<\/strong> e che quindi il bambino, che il padre ha anche aspettato fuori la scuola, per poi allontanarsi, sia proprio per infliggere un dolore immenso alla donna che ha osato ribellarsi al suo controllo e al suo potere di maschio. <\/strong><\/p>\n

Anche se la palma d’oro oggi va a quei giornali che pubblicano articoli sul caso mettendo la foto del padre in posa mentre tiene tra le braccia il figlio che ha ucciso 24 ore fa: redazioni che forse ignorano la “vittimizzazione secondaria” in barba anche alla Convenzione di Istanbul<\/p><\/blockquote>\n

\u00a0Un femminicidio quindi?<\/strong><\/h4>\n
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Mar\u00eda Marcela Lagarde<\/figcaption><\/figure>\n

Certo, perch\u00e9 se si guardasse meglio l\u2019etimologia, descritta cos\u00ec tante volte e reperibile ovunque, si leggerebbe che Marcela Lagarde<\/strong> l\u2019attribuisce a una \u201cforma estrema della violenza di genere contro le donne, prodotto dalla violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato<\/strong> attraverso varie condotte misogine, quali i maltrattamenti, la violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria, istituzionale, che comportano l’impunit\u00e0 delle condotte poste in essere, tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una condizione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine<\/strong>:<\/span> suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle istituzioni e all’esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia\u201d<\/strong>.<\/p>\n

Quindi non solo l\u2019uccisione dei figli per punire la donna che si vuole sottrarre alla violenza fa parte del femminicidio, ma anche la mancata protezione delle istituzioni, come in questo o in tanti altri casi<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Sminuendo cos\u00ec non solo il termine femminicidio che non viene assolutamente usato in questi casi, anche se ci sta tutto, ma il reato stesso in questo ci si ferma alla mera descrizione usando parole e termini che attenuano l\u2019enorme gravit\u00e0 del fatto<\/strong> e non ne deducono n\u00e9 le cause oggettive particolari (una situazione di violenza intrafamiliare<\/strong>) n\u00e9 le cause oggettive relative al fenomeno (la mancata e idonea protezione delle istituzioni<\/strong>). Non solo, perch\u00e9 oltre al tribunale anche i servizi sociali erano stati allertati.<\/p>\n

E che fine avrebbe fatto questa storia se non fosse finita nel sangue?<\/strong><\/h4>\n

Forse come tante altre storie di mamme che si separano da ex violenti le quali, se non vengono uccise fisicamente dai mariti, vengono ammazzate spiritualmente e psicologicamente nei tribunali civili, dove \u201cun padre \u00e8 sempre un padre, anche se violento\u201d,<\/strong> e dove quando una donna riferisce la paura e la sofferenza di abusi in famiglia, invece di proteggere lei e i figli, le vengono tolti e affidati a un curatore. E neanche quando \u201cci scappa il morte\u201d si rendono conto che forse stanno sbagliando e giocano col fuoco, in quanto non si prendono questa responsabilit\u00e0 quando per colpa delle loro forzature e mancata valutazione della situazione, sono i figli a essere uccisi come rappresaglia, come successe nel caso per piccolo Federico Barakat ucciso dal padre \u201cseparato\u201d <\/strong>che voleva a tutti i costi frequentarlo con l\u2019aiuto delle istituzioni, malgrado i pericoli ampiamente esposti dalla mamme Antonella Penati<\/strong>.<\/p>\n