{"id":20527,"date":"2021-07-20T11:01:47","date_gmt":"2021-07-20T09:01:47","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=20527"},"modified":"2021-07-26T10:23:07","modified_gmt":"2021-07-26T08:23:07","slug":"allontanamenti-dei-minori-dopo-dieci-anni-intervenga-il-garante","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2021\/07\/20\/allontanamenti-dei-minori-dopo-dieci-anni-intervenga-il-garante\/","title":{"rendered":"Allontanamenti dei minori: dopo dieci anni intervenga il Garante"},"content":{"rendered":"

Le scriventi Avv.te Maria Teresa Manente e Ilaria Boiano<\/strong>, facendo seguito ai contatti pregressi con l\u2019intestato Ufficio in qualit\u00e0 di difensori di fiducia della signora A.L., si permettono di sottoporre all\u2019attenzione dell\u2019Ill.mo Ufficio del Garante nazionale delle persone private della libert\u00e0 personale<\/strong> le seguenti questioni emerse nel corso dell\u2019assistenza difensiva prestata a favore altres\u00ec della signora L.M., in quanto si ritengono rilevanti alla luce del mandato di codesto Ill.mo Ufficio e nel contesto della richiesta di intervento rivolta a Codesto ufficio.<\/p>\n

Dieci anni di prassi tossiche nei tribunali ordinari e dei minori<\/strong><\/h4>\n

\"\"Si ritiene doverosa una premessa di natura descrittiva del contesto in cui si inseriscono le modalit\u00e0 di trattamento riservato alle donne e ai loro figli minorenni nel contesto dei giudizi pendenti dinanzi ai Tribunali ordinari e Tribunale per i minorenni <\/strong>riguardanti l\u2019esercizio della responsabilit\u00e0 generale. Come gi\u00e0 rilevato con preoccupazione da parte degli organismi internazionali:<\/p>\n

da dieci anni negli uffici giudiziari competenti in materia di affidamento dei figli si sono radicate prassi applicative del diritto di famiglia particolarmente discriminatorie nei confronti delle donne<\/p><\/blockquote>\n

\"\"le quali sono sistematicamente accusate di condotte ostative della genitorialit\u00e0 paterna allorch\u00e9 i figli e le figlie manifestino difficolt\u00e0 fino al rifiuto di avere contatti con il padre. Il tema \u00e8 gi\u00e0 al vaglio della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio<\/strong> e ogni forma di violenza di genere istituita presso il Senato e presieduta dalla On. Valeria Valente, che ha ritenuto di approfondire l\u2019indagine acquisendo oltre 2.000 fascicoli presso gli uffici giudiziari italiani, dal momento che suddette accuse sono mosse per lo pi\u00f9 nei confronti di donne che hanno segnalato in sede civile e\/o in sede penale condotte maltrattanti e altre forme di violenza da parte dell\u2019ex partner<\/strong> nei loro confronti e\/o alla presenza dei minori e\/o nei confronti di quest\u2019ultimi.<\/p>\n

La costrizione all\u2019incontro con l\u2019ex maltrattante <\/strong><\/h4>\n

\"\"Quotidianamente su tutto il territorio e dinanzi a tutti gli uffici giudiziari le donne temono di accedere alla giustizia se vittime di violenza domestica in quanto temono di vedersi allontanate dai figli e dalle figlie minorenni e sono esposte a vittimizzazione secondaria nei giudizi di regolamentazione dell\u2019affidamento perch\u00e9 costrette a incontrare l\u2019ex partner violento per dimostrare di essere \u201cbuone madri\u201d, pur in pendenza di processo penale con applicazione di misure cautelari a loro tutela<\/strong> (ex artt. 282 bis e ter c.p.p.) e a tutela dei figli\/e<\/strong> riconosciuti persone offese dai maltrattamenti assistiti.<\/p>\n

Ci\u00f2 accade in violazione della Direttiva europea n. 29\/2012 sui diritti delle vittime di reati di violenza maschile nelle relazioni di intimit\u00e0 che vieta il contatto diretto tra vittima e indagato o imputato<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Molte sono le donne costrette a percorsi di mediazione vietati dalla Convenzione di Istanbul ex art. 48 e viene ignorato l\u2019art. 31 della Convenzione di Istanbul <\/strong>che impone \u201cal momento di determinare i diritti di custodia e di visita dei figli\u201d di prendere in considerazione gli episodi di violenza. I provvedimenti di limitazione\/ablazione della genitorialit\u00e0 delle donne si fondano sulla base di consulenze psicoforensi<\/strong> che perseguono formalmente il modello familiare strutturato intorno al principio della bigenitorialit\u00e0 quale unica e sola dimensione che garantirebbe il sano sviluppo dei figli minori. Questa cornice ideologica, di per s\u00e9 priva di fondamento giuridico, ma anche sociologico e scientifico<\/strong>, si conferma mero pretesto per danneggiare esclusivamente le donne, poich\u00e9 mai viene invocato per censurare le inadeguatezze genitoriali paterne, ma<\/p>\n

solo per screditare le madri, per lo pi\u00f9 coloro che hanno osato ribellarsi al controllo e alla violenza dell\u2019ex partner<\/p><\/blockquote>\n

Le donne che si separano da un partner violento sono a rischio<\/strong><\/h4>\n

\"\"Nessuna donna che denuncia violenza nelle relazioni familiari \u00e8 ormai protetta contro insinuazioni pretestuose che poi divengono assurde \u201cdiagnosi\u201d di alienazione genitoriale<\/strong> e tutte le donne che decidono di separarsi o di richiedere all\u2019autorit\u00e0 giudiziaria la regolamentazione dell\u2019affidamento dei\/delle figli\/e sono a rischio di essere stigmatizzate quali \u201cmadri malevoli\u201d.<\/strong> Per le donne straniere si aggiunge lo stigma di inadeguatezza motivato da valutazioni razziste.<\/p>\n

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 17 maggio 2021 n. 1327<\/strong>, ha consolidato un orientamento ormai netto sul tema, chiarendo che i provvedimenti assunti recependo in maniera acritica censure alla genitorialit\u00e0 materna genericamente motivate sulla base della cosiddetta sindrome della \u201cmadre malevola\u201d, o altre locuzioni, come \u201cmadre alienante\u201d, \u201cmadre simbiotica\u201d, <\/strong>restaurano nel contesto dei procedimenti civili la cosiddetta \u201ccolpa d\u2019autore\u201d, risalente a dottrine giuridiche espunte dal nostro ordinamento in quanto incostituzionali<\/strong>, con gravi conseguenze sullo sviluppo psicofisico dei figli e delle figlie.<\/p>\n

Raccomandazioni internazionali<\/strong><\/h4>\n

\"\"Il comitato CEDAW nel 2011 e poi nel 2017 ha espresso preoccupazione per l\u2019incremento di provvedimenti limitativi della responsabilit\u00e0 genitoriale delle donne<\/strong>, che hanno denunciato violenza nelle relazioni di intimit\u00e0<\/strong>, basate sulle valutazioni di consulenti che contengono riferimenti alla PAS (Sindrome di alienazione parentale). Il Rapporto del gruppo di esperti del Consiglio d\u2019Europa sulla lotta contro la violenza domestica e ogni altra forma di violenza di genere contro le donne (GREVIO) nel 2020<\/strong> ha sottolineato l\u2019inadeguatezza della risposta giudiziaria in materia di affidamento dei figli e delle figlie vittime di violenza assistita<\/strong>, stigmatizzando come inaccettabile in quanto illegittimo il ricorso alla cornice argomentativa dell\u2019alienazione parentale per limitare la genitorialit\u00e0 materna.<\/p>\n

Malgrado questi siano tra i pi\u00f9 importanti organismi internazionali che hanno preso posizione sul tema e sulle conseguenze preoccupanti che si registrano in Italia sui diritti delle donne, non si contano pi\u00f9 i bambini e le bambine che sono allontanati dalle madri perch\u00e9 ritenuti vittime di mamme giudicate alienanti<\/strong> quando manifestano la paura di incontrare i padri maltrattanti<\/p>\n

i minori patiscono, quale conseguenza diretta, la recisione del legame materno con modalit\u00e0 che si traducono in trattamenti inumani e degradanti<\/p><\/blockquote>\n

Prelievi forzosi dei bambini da parte dei tribunali<\/strong><\/h4>\n

\"\"<\/strong>Le modalit\u00e0 di esecuzione dei provvedimenti adottati sulla base delle illegittime valutazioni psicoforensi sono violente e confermano la natura coatta e contraria alla volont\u00e0 dei minori coinvolti, nonch\u00e9 il grave rischio correlato alla loro esecuzione per la salute<\/strong>: sistematicamente si dispone l\u2019ausilio della forza pubblica<\/strong> e si predispone la presenza di ambulanze con medico a bordo.<\/p>\n

Ci\u00f2 comprova la consapevolezza delle autorit\u00e0 giudiziarie, dei servizi sociali e sanitari territoriali nonch\u00e9 delle forze dell\u2019ordine di arrecare un pregiudizio alla salute psicofisica dei minori destinatari dei provvedimenti<\/p><\/blockquote>\n

\"\"La maggior parte dei provvedimenti, inoltre, dispone non solo l\u2019allontanamento dalla figura materna, sempre esente da condotte maltrattanti, ma anche il collocamento presso case famiglia con divieto per considerevole periodo di tempo (almeno sei mesi) di ogni contatto con l\u2019esterno<\/strong>, ma soprattutto con la madre e ogni familiare del ramo materno, per essere cos\u00ec \u201criavvicinati\u201d al padre attraverso percorsi di psicoterapia delegati a figure di psichiatri o psicologi forensi, spesso estranei al servizio sanitario nazionale<\/strong>, in quanto operanti nell\u2019ambito di cooperative e associazioni. Si tratta in sostanza della procedura della terapia della minaccia<\/strong>, definita cos\u00ec dal controverso psichiatra statunitense Richard Gardner, ideatore della sindrome di alienazione parentale, che si aggiunge quale trattamento sanitario obbligatorio che viene imposto ai minori<\/strong>, per lo pi\u00f9 fuori dal controllo pubblico, anche in ordine alla validit\u00e0 degli approcci impiegati, del servizio sanitario nazionale.<\/p>\n

Trattamenti inumani e degradanti nel corso dell\u2019esecuzione dei provvedimenti nei confronti dei minori<\/strong><\/h4>\n

\"\"Le scriventi sottopongono all\u2019attenzione di codesto Ill.mo Ufficio innanzitutto le modalit\u00e0 di esecuzione dei provvedimenti. In ordine al caso gi\u00e0 segnalato della signora A.L., che ha denunciato i fatti avvenuti il 15 giugno 2021 nel corso dell\u2019esecuzione del trasferimento del minore presso il padre<\/strong>, si evidenzia che a seguito di tale esecuzione e a fronte delle condizioni del minore, peraltro pure queste attribuite alla madre, nessuna figura sanitaria ha presenziato n\u00e9 ha visitato il minore nell\u2019immediatezza del prelievo e successivamente<\/strong>.<\/p>\n

Da oltre un mese dall\u2019allontanamento del minore, collocato presso il padre, la signora A.L. non ha ancora potuto incontrare il figlio, perch\u00e9 la Corte di appello (…) ne ha limitato la frequentazione in ragione della ritardata esecuzione del provvedimento attuato<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Riesce a parlare con il figlio solo per pochi minuti una volta al giorno e il bambino non \u00e8 stato ancora mai visitato da personale medico-sanitario<\/strong>, ma solo incontrato dal servizio sociale territoriale. Questa \u00e8 l\u2019ultima esecuzione con queste modalit\u00e0. In ordine alla signora L.M. si evidenzia che con provvedimento del 9 luglio 2021 la Corte di appello confermava il decreto di decadenza della responsabilit\u00e0 genitoriale della signora sul figlio con immediato allontanamento del minore dal contesto familiare<\/strong> ed il suo collocamento in idonea casa famiglia delegando per I’esecuzione il S.S. (\u2026) di concerto con il tutore ed il curatore speciale con l’ausilio di personale dell’Ufficio Minori della Questura (\u2026) in abiti civili. Dispone che il minore prosegua il percorso psicoterapico gi\u00e0 intrapreso. Dispone la temporanea sospensione di ogni rapporto tra la madre L.M. e il minore.<\/p>\n

Si evidenzia che ci\u00f2 \u00e8 stato disposto nonostante la manifestata volont\u00e0 da parte del bambino di non allontanarsi dalla madre, documentazione medica attestante le condizioni di salute del minore incompatibili con l\u2019allontanamento forzato dalla madre<\/strong> e con il suo collocamento extra-familiare e il parere contrario del servizio sociale incaricato che di fatto manifesta obiezione di coscienza all\u2019esecuzione dei provvedimenti.<\/p>\n

In questo momento \u00e8 in atto un vero assedio per prelevare il minore che si rifiuta di lasciare la madre<\/p><\/blockquote>\n

La privazione della libert\u00e0 personale dei minori<\/strong><\/h4>\n

\"\"Come sopra gi\u00e0 evidenziato, i provvedimenti in genere non solo sono limitativi della responsabilit\u00e0 genitoriale materna, ma stabiliscono il collocamento presso \u201ccase famiglia\u201d dei bambini e delle bambine, anche contro la loro volont\u00e0 espressa con consapevolezza e maturit\u00e0<\/strong>, secondo i parametri desumibili dalle convenzioni internazionali rilevanti in materia di ascolto dei minori. Le condizioni imposte includono il divieto di ogni contatto con la madre, spesso per un tempo indeterminato<\/strong>, nonch\u00e9 l\u2019azzeramento di ogni pregressa abitudine di vita e contatto con la dimensione sociale e relazionale costruita dai bambini e dalle bambine insieme alla madre, il divieto di contatto con l\u2019esterno.<\/p>\n

\"\"Riservando ogni censura di merito e di legittimit\u00e0 dei provvedimenti adottati in punto di affidamento dei figli e di limitazione della responsabilit\u00e0 genitoriale alle sedi giudiziarie competenti, ritualmente dalle nostre assistite, con questa nota segnaliamo a codesto Ill.mo Ufficio l\u2019illegittimit\u00e0 delle modalit\u00e0 di esecuzione materiale dei provvedimenti che risultano comprimere irragionevolmente e in modo sproporzionato la libert\u00e0 personale dei minori e il loro diritto alla salute<\/strong>, con imposizione di trattamenti psicologici e\/o psichiatrici, configurandosi trattamenti inumani e degradanti in violazione dei principi costituzionali di cui agli artt. 2, 13 e 32 Cost. nonch\u00e9 in violazione degli artt. 2, 3 e 8 CEDU<\/strong>, non trovando giustificazione alcuna nella disciplina predisposta dal legislatore a tutela dei minori.<\/p>\n

bambini destinati a subire restrizioni di fatto della loro libert\u00e0 personale, privati di ogni relazione familiare con la madre al di fuori dei casi consentiti dalla legge e con modalit\u00e0 lesive dei diritti e delle libert\u00e0 fondamentali<\/p><\/blockquote>\n

Le richieste al Garante nazionale\u00a0<\/strong><\/h4>\n

\"\"Tanto fin qui esposto, con la presente chiediamo all\u2019Ill.mo Ufficio del Garante nazionale delle persone private della libert\u00e0 <\/strong>di monitorare in generale tutte le esecuzioni dei provvedimenti riguardanti i minori<\/strong> sul territorio nazionale con ausilio della forza pubblica; di monitorare ogni iniziativa esecutiva della Questura<\/strong> (…) nei confronti di L.M. e del figlio; di assumere informazioni sulle condizioni di collocamento in cui si trovano ristretti i minori allontanati dalle loro madri<\/strong> in ragione di provvedimenti adottati dagli uffici giudiziari sul territorio nazionale con motivazioni che includono il riferimento, in ogni sua declinazione, a presunte condotte ostative, alienanti o manipolative delle madri.<\/p>\n

Al fine di reperire i riferimenti dei casi meritevoli di attenzione e approfondimento si chiede di valutare la consultazione con la Presidente della Commissione parlamentare d\u2019inchiesta del Senato sul femminicidio<\/strong> e ogni forma di violenza nei confronti delle donne on. Valeria Valente.<\/p>\n

Con osservanza<\/p>\n

______________________________<\/p>\n

Lettera delle Avvocate Maria Teresa Manente e Ilaria Boiano<\/strong> dell\u2019Ufficio legale di Differenza Donna<\/strong> all\u2019attenzione dell\u2019Ufficio del Garante nazionale delle persone private della libert\u00e0<\/strong> con oggetto: \u201cSegnalazione di sistematici trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei minori e situazioni arbitrarie di privazione di fatto della libert\u00e0 personale dei minori\u201d<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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