{"id":20439,"date":"2021-07-20T11:03:23","date_gmt":"2021-07-20T09:03:23","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=20439"},"modified":"2021-07-24T08:31:37","modified_gmt":"2021-07-24T06:31:37","slug":"un-uomo-violento-non-puo-essere-un-buon-padre-gli-effetti-letali-della-violenza-vicaria-sui-figli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2021\/07\/20\/un-uomo-violento-non-puo-essere-un-buon-padre-gli-effetti-letali-della-violenza-vicaria-sui-figli\/","title":{"rendered":"“Un uomo violento non pu\u00f2 essere un buon genitore”: gli effetti letali della violenza “vicaria” sui figli"},"content":{"rendered":"

Convinto che la nuova\u00a0legge per la Protezione globale dei bambini e degli adolescenti<\/strong>\u00a0sar\u00e0 un passo in pi\u00f9 per sradicare la\u00a0violenza vicaria <\/strong>(termine utilizzato per indicare la violenza nei confronti dei bambini da parte dei padri per vendicarsi delle madri, ndr<\/em>) che i genitori esercitano contro le donne attraverso i loro figli, l’avvocato esperto del settore, Ra\u00fal Hirakawa Andia<\/strong> \u00e8 schietto.<\/p>\n

\"\"
Ra\u00fal Hirakawa Andia<\/figcaption><\/figure>\n

Afferma che i genitori che commettono\u00a0violenza di genere<\/strong> non dovrebbero avere visite<\/strong> con i bambini. Almeno fino a quando non si sottopongono a una terapia e dimostrano di essersi assunti “le loro responsabilit\u00e0 di fronte alla violenza”.<\/p>\n

La violenza domestica vicaria \u00e8 ancora una grande incognita?<\/strong><\/h3>\n

S\u00ec, purtroppo doveva esserci il caso delle due minori a Tenerife (due bambine sono state rapite da un padre separato e poi uccise a largo dell’isola, ndr) <\/em>per rimettere al centro il dibattito sulla violenza vicaria che per\u00f2 non \u00e8 una novit\u00e0.<\/p>\n

Dal 2013 ad oggi, ovvero da quando si \u00e8 cominciato a contare, sono 41 i bambini uccisi da i loro genitori. Ma la violenza domestica vicaria \u00e8 stata messa sotto un tappeto<\/p><\/blockquote>\n

I figli degli abusati sono trattati come semplici spettatori dei crimini contro le loro madri, perch\u00e9?<\/strong><\/h3>\n

\"\"Perch\u00e9 il problema della violenza di genere \u00e8 stato dissociato,<\/span><\/span> cio\u00e8 solo la donna viene considerata una vittima, e non i bambini che assistono alla violenza. Gi\u00e0 oggi viene applicato il regime di visita per il presunto aggressore. Ma quando ci sono seri indizi che tale violenza ci sia stata, <\/strong>diventa chiaro che quell’uomo non sar\u00e0 un buon padre<\/strong>, e allora perch\u00e9 pu\u00f2 essergli concesso un regime di visite?<\/strong><\/span> Che tipo di esempio stiamo dando?<\/p>\n

Questo ha permesso ai padri violenti di usare i figli per accanirsi sulle madri?<\/strong><\/h3>\n

Certo. La violenza domestica vicaria si verifica da quando la madre decide di rompere il rapporto con il coniuge o il partner. In quel momento l’aggressore inizia a tramare su come ferire la ex partner per infliggerle un dolore molto grande, e strumentalizza i suoi figli per raggiungere questo scopo.<\/strong><\/p>\n

quando l’uomo viene condannato per maltrattamenti, gli viene concesso il regime di visite e mantiene persino la responsabilit\u00e0 genitoriale<\/p><\/blockquote>\n

Siamo arrivati fino al 2015, con la nuova Legge sui Minori, per considerare anche i figli come vittime di violenza sessista.<\/strong><\/h3>\n

\"\"A volte la madre, che non la sto giudicando n\u00e9 colpevolizzando, vuole tenere fuori i minori, e sa che denunciare significa anche subire una rivittimizzazione. Quando la donna decide di sporgere denuncia, deve assistere a tutti i procedimenti che si svolgono presso la polizia e i tribunali e spesso vuole tenere i figli fuori dal processo per non amplificare il dolore. <\/strong>Questo \u00e8 un punto a favore dell’aggressore, un elemento finora poco osservato. In questo modo, lasciando i figli fuori dal procedimento giudiziario, il tribunale concede il regime delle visite al padre.<\/p>\n

La violenza domestica vicaria non \u00e8 contemplata dal momento stesso in cui una donna denuncia?<\/strong><\/h3>\n

La massima espressione della \u201cviolenza vicaria\u201d \u00e8 uccidere i bambini per vendicarsi della madre, ma non significa che questa non avvenga utilizzando i bambini all’interno della convivenza con la madre.<\/strong> A volte la madre cade in depressione perch\u00e9 non capisce che errore ha fatto per far ritrovare i figli in questa situazione. Ma tutto ci\u00f2 che viene creato dal padre.<\/p>\n

Perch\u00e9 pensa che ci sia voluto cos\u00ec tanto tempo per reagire e per includere i figli come vittime di violenza insieme alle madri?<\/strong><\/h3>\n

\"\"Per il poco interesse che c\u2019\u00e8 stato su questo problema e sui minori in particolare. Diciamo spesso che la violenza maschile contro le donne, quella che attacca e uccide fisicamente, sia la punta dell’iceberg della violenze sessista. Le femministe hanno combattuto molto ed \u00e8 stato difficile far approvare la legge del 2004 sulle misure di protezione globale contro la violenza di genere in Spagna<\/strong>, che \u00e8 diventato uno standard in Europa<\/p>\n

Dietro a questa difficolt\u00e0 c’\u00e8 il pensiero patriarcale denunciato dal femminismo?<\/strong><\/h3>\n

La violenza \u00e8 un fenomeno strutturale<\/strong>, manca molta formazione per rendere chiaro a tutti questo concetto. Veniamo da una societ\u00e0 patriarcale in cui la violenza \u00e8 stata normalizzata<\/strong>, per cui la donna \u00e8 sempre stata dipendente dall’uomo, la sottomessa, e ci sono secoli di storia basati su questa struttura.<\/p>\n

La legislazione deriva da questo modello e ci sono cos\u00ec tanti negazionisti perch\u00e9 non sono consapevoli che la violenza contro le donne \u00e8 strutturale, un crimine pubblico su lo Stato deve agire<\/p><\/blockquote>\n

Il caso di Jos\u00e9 Breton che ha ucciso a calci i suoi figli, ha sconvolto l’opinione pubblica ma non ha portato un cambio totale di rotta.<\/strong><\/h3>\n
\"\"
Jos\u00e9 Breton<\/figcaption><\/figure>\n

Il problema \u00e8 molto semplice: perch\u00e9 vengono presi e descritti come casi singoli e sporadici, quando invece non lo sono affatto. Il sistema deve lavorare sodo per combattere questa piaga sociale, ma chi deve esercitare questo ruolo? Fondamentalmente gli operatori giudiziari, i forensi,<\/strong> \u00e8 una questione che richiede un approccio multidisciplinare, con psicologi, sociologi, assistenti sociali.<\/p>\n

Ma soprattutto i magistrati che, a loro discrezione, elaborano le sentenze che decidono la sorte dei bambini e delle loro mamme<\/p><\/blockquote>\n

Il negazionismo esiste anche tra giudici, procuratori, avvocati: le leggi e la giurisprudenza della Corte costituzionale non dovrebbero mirare ad arginare?<\/strong><\/h3>\n

\"\"La formazione in genere \u00e8 essenziale e manca molto, anche tra avvocati. Che cosa intendiamo per genere in primo luogo? Quando parliamo di violenza di genere, parliamo anche dei figli, dei minori. Trattandosi di una violenza strutturale, bisogna prima saper comprendere il problema e poi si pu\u00f2 verificare che esista. <\/strong>Dobbiamo lavorare per affrontare questo problema, ma lavorare costantemente e non considerarli casi sporadici, perch\u00e9 non \u00e8 cos\u00ec, ogni giorno ce ne sono diversi.<\/p>\n

Che cosa propone lei?<\/strong><\/h3>\n

\"\"Formare anche le vittime, chiedere loro di denunciarle, e proteggerle. Ma, certo, qui bisogna criticare il sistema giudiziario perch\u00e9 torniamo alla vittimizzazione secondaria della donna<\/strong>, che deve rivivere costantemente la violenza raccontando pi\u00f9 volte la violenza davanti alla polizia, davanti all’accusa, davanti al giudice, al processo. Deve raccontare e vivere nuovamente quello che le \u00e8 successo davanti a qualcuno che non conosce facendo in modo di essere creduta,<\/strong> e questo \u00e8 estenuante. Bisogna essere empatici con la vittima per poter raccontare la disgrazia che ha vissuto a casa sua, con il suo partner.<\/p>\n

Donna che viene interrogata davanti al partner violento.<\/strong><\/h3>\n

Assolutamente s\u00ec. Ammiro molto il lavoro delle forze dell’ordine, degli operatori giudiziari, ma c\u2019\u00e8 ancora tanto da fare. Bisogna essere empatici con la vittima.<\/strong><\/p>\n

Non si pu\u00f2 partire dall’idea che la donna sia una bugiarda che sta facendo una falsa denuncia perch\u00e9 in questo modo si perde il senso<\/p><\/blockquote>\n

\"\"In questa visione machista, loro sono le provocatrici, e questa idea si rompe solo con la formazione di genere fin da quando si va in prima elementare a scuola all’interno dell’istruzione obbligatoria, nonch\u00e9 agire nell’ambito familiare. Ci\u00f2 richiede decisioni politiche ma al Congresso, che legifera, ci sono posizioni molto contrarie al riconoscimento di questa violenza, ed \u00e8 per questo che bisogna lavorare a livello politico contando su un’assistenza legale che abbia una prospettiva di genere<\/strong>. Il femminismo non vuole eliminare gli uomini, ma lottare per la parit\u00e0 dei diritti tra uomini e donne<\/p>\n

Cosa direbbe ai negazionisti?<\/strong><\/h3>\n

Di non insistere nel negare la realt\u00e0, dato che scientificamente \u00e8 stato dimostrato che la sindrome di Alienazione Parentale non esiste<\/p><\/blockquote>\n

Le denunce per\u00f2 vengono spesso archiviate e sono considerate false.<\/strong><\/h3>\n

\"\"La Corte Suprema ha modificato questo aspetto, ma \u00e8 un precedente che deve figurare nella legislazione per garantirne l’applicazione. Una volta che si arriva al processo orale, quando l’avvocato della vittima presenta l’atto d’accusa contro l\u2019offender, se lei decide di non deporre, il giudice e l’accusa possono valutare se le prove presentate fino al processo dimostrano quell’aggressione.<\/p>\n

Solo lo 0,01% \u00e8 falso. Dietro a questo silenzio c’\u00e8 la paura dell\u2019abusante da parte della donna che viene minacciata non solo da lui, ma dalla famiglia perch\u00e9 la cultura patriarcale pesa molto: \u201cChe cosa diranno di mia figlia?\u201d, chiedono i genitori della vittima che denuncia il marito come partner violento<\/p><\/blockquote>\n

Perch\u00e9 ci sono sempre pi\u00f9 femminicidi, anche dei figli?<\/strong><\/h3>\n

Il maltrattante \u00e8 un egocentrico, quella cosa che si chiama famiglia o \u00e8 sua o di nessuno: i suoi figli e sua moglie, anche le loro vite e tutto ci\u00f2 che li riguarda, sono sui. Quando la donna decide di rompere la relazione, vede che gli sfugge di mano, e se lei decide di rifarsi una vita questa percezione si amplia.<\/strong> Gli esperti spiegano che pu\u00f2 arrivare a uccidere e a uccidersi perch\u00e9 “se ci\u00f2 che mi appartiene non esiste pi\u00f9, io a cosa servo?\u201d<\/p>\n

Il ritiro della responsabilit\u00e0 genitoriale a un offender pu\u00f2 essere un deterrente?<\/strong><\/h3>\n

\"\"C’\u00e8 un punto fondamentale: i maltrattanti possono prendere con s\u00e9 i figli se sono minorenni. Per questo ho detto che il problema della violenza di genere \u00e8 dissociato, mentre colpisce anche i bambini. Se riconosciamo anche loro come vittime di questo crimine, dobbiamo farlo in tutta la loro estensione, non solo quando soffrono a casa ma anche dopo<\/strong>. Ai genitori maltrattanti viene dato il regime delle visite e l’ordine restrittivo non riguarda i figli, come si fa a non capire questo?<\/p>\n

Senza dubbio deve esserci uno stop alle visite, almeno fino a quando il maltrattatante non si far\u00e0 carico del suo stesso problema<\/p><\/blockquote>\n

\u00c8 stato provato che una percentuale molto bassa di maltrattanti si redimono.<\/strong><\/h3>\n

Bisogna lavorare anche su questo. Ci sono terapie, non credo che il maltrattante resti tale finch\u00e9 non muore, si pu\u00f2 anche lavorare affinch\u00e9 si assuma la sua responsabilit\u00e0 di fronte all’aggressione che ha perpetrato.<\/p>\n

Crede che qualcuno che uccide i suoi figli sia recuperabile?<\/strong><\/h3>\n

No, questo non mi \u00e8 chiaro, non posso avere certezza. La differenza c’\u00e8 tra un genitore violento recuperabile e uno no, lo decidono gli psichiatri e gli scienziati.<\/strong> Deve esserci un lavoro multidisciplinare, bisogna sempre lavorare con uno staff psicosociale.<\/p>\n

Ritiene possibile ripristinare un rapporto con la madre dopo i danni fatti dal genitore maltrattante sui figli?\u00a0<\/strong><\/h3>\n

\"\"Certo, purch\u00e9 ci sia la volont\u00e0 di questi bambini, se sono gi\u00e0 maggiorenni. \u00c8 una questione molto complessa perch\u00e9 hanno normalizzato tutto. Le madri vittime di violenza di genere spesso non hanno avuto risorse sufficienti, n\u00e9 informazioni per chiedere aiuto.<\/strong> E tacciono per evitare la sofferenza dei figli: ci sono madri che, nonostante tutto, non parlano male del padre. Tuttavia, il padre si adopera affinch\u00e9 i figli si scaglino contro la madre. Ma se educato su un piano di parit\u00e0, anche se cresciuto sotto l’influenza del padre violento, \u00e8 possibile che egli stesso chieda aiuto.\u00a0<\/strong><\/p>\n

La nuova legge sulla protezione integrale dell’infanzia e l’adolescenza, entrata in vigore in questi giorni, consentir\u00e0 di affrontare la violenza vicaria?<\/strong><\/h3>\n

\"\"Credo di s\u00ec, inoltre obbliga lo Stato a creare tribunali specifici per proteggere i minori, con giudici specializzati anche su questa tutela integrale. Ma ci vuole tanta formazione anche tra i giovani. La legge sull’istruzione \u00e8 una questione politica, e ogni governo la pu\u00f2 modificare. Abbiamo bisogno di formazione in materia di genere e, come ho detto, questo termine suscita una discussione politica.<\/strong> La conseguenza \u00e8 che si fa poco e nulla come si dovrebbe: nelle scuole non abbiamo ancora una formazione specifica nonostante la legge del 2004. A livello universitario, non c’\u00e8 un corso specifico su questo. Gli insegnanti non vengono formati su temi di genere.<\/p>\n

_________________________________<\/p>\n

Questa intervista \u00e8 stata realizzata da Susana Arizaga<\/strong> e pubblicata il 26\/06\/2021 su La Opini\u00f3n<\/a> – Traduzione DonnexDiritti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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