{"id":20401,"date":"2021-07-20T11:02:54","date_gmt":"2021-07-20T09:02:54","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=20401"},"modified":"2021-08-16T22:25:14","modified_gmt":"2021-08-16T20:25:14","slug":"cattive-madri-nate-dalla-narrazione-sessista-di-cattivi-maestri-misogini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2021\/07\/20\/cattive-madri-nate-dalla-narrazione-sessista-di-cattivi-maestri-misogini\/","title":{"rendered":"Cattive madri nate dalla narrazione sessista di cattivi maestri misogini"},"content":{"rendered":"

Il dramma dei bambini allontanati dalle madri in seguito all\u2019applicazione della Sindrome di Alienazione Parentale (PAS)<\/strong> mi colpisce molto, dato che avviene nell\u2019ambito di diagnosi e interventi psicologici, e io sono una psicologa. Per capire meglio, anche alla luce del pronunciamento della Corte di Cassazione che ne denuncia la mancanza di scientificit\u00e0<\/strong>, ho deciso di rispolverare i testi su cui ho studiato, perch\u00e9, andando a memoria, non mi risultava che alcun docente mi avesse mai messo in guardia contro queste madri cos\u00ec negative e colpevoli<\/strong>.<\/p>\n

Cosa si dice sui libri di testo? Che la mamma \u00e8 insostituibile<\/strong><\/h4>\n
\"\"
Giovanni Bollea<\/figcaption><\/figure>\n

Li ho riguardati non con gli occhi della studentessa di psicologia, ovviamente, ma con quelli dell\u2019attivista che si sforza di smascherare stereotipi e pregiudizi. E ho scoperto tanto sessismo patriarcale. Ho trovato i miei testi di neuropsichiatria infantile o di psicologia dell\u2019et\u00e0 evolutiva<\/strong> un po\u2019 antiquati, nel linguaggio e nell\u2019approccio, ma tutti sono concordi nel descrivere l\u2019insostituibilit\u00e0, nei primi anni di vita, della relazione madre-bambino<\/strong>. Cito, ad esempio, Giovanni Bollea<\/strong> che nel suo “Compendio di psichiatria dell’et\u00e0 evolutiva” (Bulzoni editore) scrive:<\/p>\n

\u201cLa madre con le sue cure e la sua identificazione con il bambino impara a conoscere e a rispondere ai suoi bisogni, e gli permette il passaggio da uno stato di autismo primario a una graduale consapevolezza dell’ambiente esterno, attraverso un rapporto di tipo simbiotico, come Mahler ha efficacemente descritto”<\/p><\/blockquote>\n

\"\"“[\u2026] A questo livello iniziale \u00e8 la preoccupazione materna primaria, di cui parla Winnicott, che ha una funzione di organizzatore simbiotico per il bambino, favorendo la sua individuazione e la sua nascita psicologica\u201d. Traduco dallo psicologese: madre e bambino, nel periodo che va dalla nascita al secondo anno di vita, devono essere attaccati come cozze altrimenti poi il pargolo non si sgancia.<\/strong> Qui stiamo nella mistica della maternit\u00e0, di cui ho gi\u00e0 scritto, per cui donne, se figliate, dovete stare a casa e annullarvi nella prole altrimenti si guasta e sar\u00e0 tutta colpa vostra.<\/p>\n

I libri della lobby pro-Pas<\/strong><\/h4>\n

In un periodo successivo dei miei studi mi sono imbattuta nel mondo della mediazione familiare<\/strong> e ho studiato altre autrici e autori, scoprendo oggi che, tra quelli di riferimento, alcune\/i sono accusati della stesura di perizie discutibili<\/strong> dalle madri organizzate nella protesta contro il sistema che si avvale della PAS. In \u201cSeparazione e affidamento dei figli\u201d di Cigoli, Gulotta, Santi<\/strong> (Giuffr\u00e8 editore, 1983) si afferma:<\/p>\n

\u201cLa figura paterna \u00e8 un modello indispensabile per il figlio, senza la quale difficilmente avrebbe potuto apprendere (tramite processi di identificazione) corretti comportamenti di ruolo sessuali, mentre probabilmente avrebbe assunto stili dai tratti femminei<\/em> (se maschio) o condotte sessuali non equilibrate (se femmina)”<\/p><\/blockquote>\n

\"\"
Guglielmo Gulotta<\/figcaption><\/figure>\n

“I maschi evidenziavano inadeguati comportamenti relativi al ruolo sessuale (H. B. Biller, 1969); mentre le femmine tendevano ad assumere atteggiamenti decisamente inadeguati nell\u2019ambito delle loro relazioni eterosessuali (E. M. Hetherington, 1972)\u201d. Ho gi\u00e0 usato il termine sessismo patriarcale?<\/strong> Mi pare di s\u00ec, magari aggiungo omofobo<\/strong>. Quindi, senza padri i figli maschi diventano gay<\/strong>, le femmine hanno condotte sessuali non equilibrate<\/strong> nelle loro relazioni eterosessuali. E chi decide quali siano le condotte sessuali femminili equilibrate?<\/p>\n

\"\"Immagino che si intenda che devono essere caste e monogame, ma in assenza di indicazioni vale qualsiasi punto di vista soggettivo e pregiudizievole. Il testo diventa inconsapevolmente comico pi\u00f9 avanti, quando si ammette che \u201canalizzando i processi di adattamento e di sviluppo nei figli di madri risposate, non si trovano differenze significative rispetto a quelli privi di figura maschile. La sola assenza del padre, pertanto, non riesce a spiegare le reazioni patologiche esercitate sui minori dalla separazione,<\/strong> perch\u00e9, se cos\u00ec, ci si dovrebbe attendere l\u2019attenuazione o la scomparsa dei disturbi in virt\u00f9 del fatto che, risposandosi, il genitore affidatario garantirebbe al figlio un modello sostitutivo di identificazione e di controllo.\u201d<\/p>\n

\"\"E poi il lampo di genio: \u201cSi ipotizz\u00f2 cos\u00ec che la mancanza della figura maschile determinasse effetti rovinosi solo indirettamente sui figli,<\/strong> e direttamente su altri fattori della vita familiare (livello economico, status sociale, accresciute difficolt\u00e0 per la madre con la custodia, ecc.)\u201d. Finalmente si prende atto della disparit\u00e0 di potere \u2013 soprattutto economico – tra i due generi? Macch\u00e9! Nelle pagine successive ci si affretta a dichiarare che \u201cil minore pu\u00f2 risultare psichicamente disturbato non tanto dall\u2019assenza della figura paterna, ma dall\u2019assenza della figura materna<\/strong>, se \u00e8 eccessivamente trascurato a causa degli impegni extradomestici della donna (perch\u00e9, si dice nel paragrafo precedente, dovr\u00e0 lavorare per integrare le insufficienti entrate) o se questa delega ad altri (istituti, parenti, amici, baby sitter, ecc.) l\u2019espletamento della funzione educativa\u201d.<\/p>\n

La colpa \u00e8 sempre della donna<\/strong><\/h4>\n

\"\"In qualche modo la misoginia \u00e8 rassicurante, non credete? Di qualsiasi cosa si parli la colpa \u00e8 della donna, facile! E soprattutto, mi chiedo, ma i padri che lavorano invece cosa fanno, come organizzano la quotidianit\u00e0 familiare e come conciliano i figli col lavoro? La risposta al mio dubbio \u00e8 gi\u00e0 superata dalle affermazioni precedenti: se il padre \u00e8 assente non ci sono danni, se lo \u00e8 la madre s\u00ec.<\/strong> Ma gli autori (curioso, sono tre uomini) non hanno ancora dato il meglio di s\u00e9, quindi state pronte: \u201cLe madri separate possono dimostrarsi assai impreparate ad assolvere con successo alle suddette funzioni (n.d.A. socializzazione, autorit\u00e0 e disciplina) per mancanza di esperienza o per la scarsa influenza esercitata sul comportamento del figlio non abituato ad accettarne l\u2019autorit\u00e0<\/strong>, o perch\u00e9 non riescono a conciliare l\u2019atteggiamento autoritario di padre con l\u2019atteggiamento amorevole di madre\u201d. Ma come? Non erano in gradi di manipolarli? Adoro la visione binaria, \u00e8 cos\u00ec matematica, squadrata, certa. Ma nelle famiglie omogenitoriali che succede?<\/p>\n

Se si hanno due padri si ricevono solo regole e se si hanno due madri solo abbracci? E se c\u2019\u00e8 un genitore unico perch\u00e9 l\u2019altro, ad esempio, \u00e8 deceduto, o \u00e8 in carcere, o ospedalizzato\/a per una lunga malattia? Comunque gli autori non hanno mai conosciuto una madre pugliese come la mia, corredata di battipanni e ciabatte<\/p><\/blockquote>\n

La nascita della “madre malevola”<\/strong><\/h4>\n
\"\"
Antonella Parrini<\/figcaption><\/figure>\n

Come si \u00e8 arrivati allora a teorizzare madri simbiotiche crudeli e accentratrici? Mi \u00e8 toccato andare a studiare i teorici della PAS<\/strong>, per la precisione \u201cSeparazioni distruttive tra conflittualit\u00e0 e alienazione\u201d di Antonella Parrini, Edizioni Psiconline (2008).<\/strong> Ho scoperto un concentrato di misoginia e sessismo patriarcale. Si comprende bene come questa teoria si presti ad essere il braccio armato dei Pillon di turno. Il bello \u00e8 che gli stessi sostenitori ne scrivono di cos\u00ec esagerate da contraddirsi da soli. Partiamo dalla definizione:<\/p>\n

\"\"\u201cLa manifestazione principale (n.d.A. della PAS) \u00e8 la campagna di denigrazione rivolta contro un genitore; una campagna che non ha giustificazioni. Essa \u00e8 il risultato della combinazione di una programmazione (lavaggio del cervello) effettuata da un genitore indottrinante<\/strong> [\u2026] e del contributo offerto dal bambino in proprio alla denigrazione del genitore bersaglio.\u201d Ma attenzione, tra gli 8 sintomi primari della stessa PAS c\u2019\u00e8 \u201cil fenomeno del pensatore indipendente: la determinazione del bambino ad affermare di aver elaborato da solo i termini della campagna di denigrazione<\/strong>, senza alcuna influenza del genitore programmante\u201d.<\/p>\n

un bambino che affermi di non voler vedere un genitore lo fa perch\u00e9 l\u2019altro genitore gli ha fatto il lavaggio del cervello, e se a sua discolpa dice che nessuno lo ha influenzato, che quello \u00e8 proprio il suo sentire, bene, ci\u00f2 dimostra esattamente che \u00e8 stato plagiato<\/p><\/blockquote>\n

\"\"
Richard Gardner<\/figcaption><\/figure>\n

Siamo in pieno comma 22, un articolo del regolamento militare scaturito dalla fantasia di Joseph Heller nel suo libro \u201cCatch 22\u201d<\/strong>, che cita: “Chi \u00e8 pazzo pu\u00f2 chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non \u00e8 pazzo”. Per\u00f2 attenzione, il testo usa sempre il termine \u201cgenitore\u201d, pur precisando che \u201cl\u2019autore (Richard Gardner) riteneva che nella maggior parte dei casi il genitore alienante fosse la madre, dal momento che quest\u2019ultima rimane il centro della vita familiare<\/strong> anche in presenza di sostanziali cambiamenti sociali, culturali ed economici, e sarebbe pi\u00f9 incline a mettere in atto qualsiasi strumento atto a garantirsi questo potere sui figli (Giorgi, 2001)\u201d.<\/p>\n

\"\"Credo che se nel libro il termine genitore fosse stato sempre sostituito da \u201cmadre\u201d, che \u00e8 poi quello che si intende affermare, la misoginia di cui \u00e8 intriso sarebbe stata troppo evidente.<\/strong> Lo si capisce gi\u00e0 dal fatto che il genitore vittima della PAS viene chiamato \u201cbersaglio\u201d, e ci\u00f2 sottintende il fatto che sia inerme, ancor pi\u00f9 di una vittima, e che ci sia un soggetto attivo che si adopera per colpirlo.<\/strong> E sono affascinata dalla protervia con cui ci si lamenta del fatto che le madri siano il centro della vita familiare nonostante i sostanziali cambiamenti. Capito, sorelle? Ogni volta che rileviamo la difficolt\u00e0 di accedere al mondo del lavoro, i gap salariali, il tetto di cristallo, le molestie e le violenze che subiamo, ricordiamocelo, che invece le cose sono sostanzialmente cambiate.<\/p>\n

Il mancato riconoscimento della violenza domestica<\/strong><\/h4>\n

\"\"Alcune riflessioni riportate nel libro sono sicuramente valide. Certamente una coppia che si separa assicura il benessere dei figli se \u00e8 in grado di mantenere efficacemente il ruolo genitoriale, \u00e8 giusto, infatti l\u2019affidamento congiunto (antecedente a quello condiviso introdotto con la legge 54 del 2006), funzionava in modo soddisfacente<\/strong> quando la coppia, superate le difficolt\u00e0 emotive che avevano portato alla separazione e quelle connesse al cambiamento successivo, restava sempre in un sostanziale equilibrio. In altre parole, se riusciva a esprimere la separazione della coppia mantenendo l\u2019integrit\u00e0 del ruolo rispetto ai figli.<\/strong><\/p>\n

\"\"Ma se parliamo di una coppia disfunzionale, se parliamo di violenza maschile sulle donne? Nemmeno una parola su questo. Anzi, mi correggo, le poche parole che ci sono sembrano provenire da chi non si \u00e8 mai occupato di questo tema.<\/strong> Si dice infatti: \u201cCome si fa a capire se il genitore rifiutato \u00e8 realmente abusante? I genitori dei figli realmente abusati [\u2026] si prestano a ripristinare tale relazione (col genitore abusante) in condizioni protette, e solitamente le denunce risalgono a molto tempo prima della separazione\u201d.<\/strong><\/p>\n

Quindi se siete vittime di violenza domestica, denunciate ma non separatevi subito, aspettate \u201cmolto tempo\u201d, altrimenti si capisce che avete detto il falso E i vostri figli dovranno frequentare il padre violento, perch\u00e9 in caso contrario significa che li avete plagiati<\/p><\/blockquote>\n

Lo stereotipo della femmina subdola, bugiarda e manipolatrice<\/strong><\/h4>\n

\"\"Altre perle: \u201cI genitori abusanti soffrono di esplosione violenta di rabbia\u201d, invece in quelli alienati \u201cle eventuali esplosioni di rabbia sono conseguenti al rifiuto<\/strong>, alla frustrazione e al senso di impotenza generato dall\u2019ostilit\u00e0 dei figli\u201d. Insomma se sono violenti o lo sono perch\u00e9 effettivamente violenti o per colpa vostra. Come si faccia a dimostrare la veridicit\u00e0 dell\u2019una o dell\u2019altra situazione \u00e8 un mistero. Ricapitolando: se i figli interrompono i contatti con un genitore significa che l\u2019altro \u00e8 alienante<\/strong>, e Gardner in quel caso propone come intervento la totale interruzione di contatti con lui, che \u00e8 poi lei, ricordate? Quindi la soluzione della PAS, \u00e8 la PAS stessa ma attuata dal padre.<\/strong><\/p>\n

\"\"Questa folle teoria \u00e8 corredata dalla descrizione di altre due sindromi. Quando c\u2019\u00e8 la PAS, si dice c\u2019\u00e8 un genitore malevolo e uno interdetto, ma, guarda un po\u2019, questa volta i termini scelti non sono declinati al maschile non marcato; si tratta sempre di madre malevola e padre interdetto. <\/strong>La malevola, Crudelia, Grimilde, Malefica, ha uno scopo chiaro: \u201cquello di privare il genitore perduto non solo del tempo da trascorrere col figlio, ma anche della sua infanzia<\/strong> (Cartwright, 1993)\u201d. Una perla: \u201cle azioni malevole possono essere notate durante il processo di divorzio, ma \u00e8 possibile che il comportamento malevolo fosse preesistente, anche se nascosto\u201d. Ma io direi che \u00e8 certo, non possibile!<\/p>\n

Ma che non lo sappiamo che tutte le donne sono come Eva? tutte pronte a imbrogliare il povero ingenuo Adamo, subdole, false e calcolatrici?<\/p><\/blockquote>\n

Due pesi, due misure: l’assenza di rigore nei dati<\/strong><\/h4>\n

\"\"D\u2019altro canto, secondo Gerald L. Rowles<\/strong>, la madre malevola causa un padre interdetto perch\u00e9 \u201ci padri, a causa del divorzio e della perdita incombente dei figli, manifestavano in modo quasi universale un insieme di sintomi ricollegabili a depressione e a disordine post traumatico da stress\u201d. Questo \u00e8 molto interessante: se un padre \u00e8 depresso e con DPTS ci\u00f2 dimostra che \u00e8 vittima di PAS.<\/strong> Se una madre manifesta \u201cdisturbo delirante di persecuzione, di personalit\u00e0 paranoide, narcisistico e borderline\u201d (cit. pag 50), ci\u00f2 \u00e8 la prova che sia un genitore alienante.<\/strong><\/p>\n

\"\"Rowles sostiene, in aggiunta, che la storia del \u201cpadre inadempiente\u201d in gran parte \u00e8 un\u2019invenzione (pag. 88). Le teorie psicologiche vengono provate analizzando il follow up<\/em>, cio\u00e8 verificando l\u2019evoluzione della situazione a posteriori. L\u2019autrice dichiara candidamente che \u201cl\u2019intervista di follow up<\/em> \u00e8 stata rivolta unicamente al genitore alienato<\/strong>, quindi non si \u00e8 tenuto conto delle considerazioni del genitore alienante, per quanto probabilmente si sarebbe mostrato non collaborativo nella maggior parte dei casi a fornire informazioni sul caso.<\/p>\n

Altro limite \u00e8 dato dal fatto che la valutazione e l\u2019esame del materiale di follow up<\/em> \u00e8 stato unicamente realizzato dallo stesso autore, manca quindi il confronto con un altro osservatore indipendente<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Rispetto a questo, Gardner ha giustificato l\u2019assenza di una terza persona quale intervistatore, per il fatto che aveva gi\u00e0 stabilito una relazione di fiducia con la quasi totalit\u00e0 dei genitori vittimizzati, e questo gli garantiva “la loro disponibilit\u00e0\u201d. Anche per quanto riguarda i dati sulla diffusione di queste sindromi, viene citato il lavoro di Arditti (1992) che ha riferito che il 50% di un campione di 125 padri<\/strong> indicava che la madre intralciava le loro visite ai figli.<\/p>\n

\"\"Se tutto questo fosse solo il contenuto di un blog MRA (Men\u2019s Right Activists<\/em>) potremmo prenderle per chiacchiere pittoresche. Non \u00e8 cos\u00ec. Sono vere e proprie armi utilizzate in un ambito giuridico dove il giudizio nei confronti delle donne \u00e8 molto attivo tendente al persecutorio<\/strong>, dove alle donne tendenzialmente non si crede, dove uomini colpevoli possono accedere a moltissime scusanti che attenuano le loro azioni (il raptus, la malattia mentale, il troppo amore) mentre le donne si vedono addossare tutte le colpe tipiche di una visione binaria e arcaica dei generi:<\/strong> hanno provocato la violenza per il vestiario o il comportamento, hanno spezzato il cuore dell\u2019altro imponendo una separazione non voluta, non ultimo minano la potestas<\/em> sui figli attirandoli a s\u00e9 in maniera esclusiva con l\u2019inganno delle lusinghe.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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