{"id":1983,"date":"2013-02-02T04:25:26","date_gmt":"2013-02-02T03:25:26","guid":{"rendered":"http:\/\/blog.ilmanifesto.it\/antiviolenza\/?p=1983"},"modified":"2020-03-04T08:23:00","modified_gmt":"2020-03-04T07:23:00","slug":"da-tuccia-a-parolisi-le-sentenze-sui-generis","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2013\/02\/02\/da-tuccia-a-parolisi-le-sentenze-sui-generis\/","title":{"rendered":"Femminicidio, da Tuccia a Parolisi troppe le sentenze sui generis"},"content":{"rendered":"

Due giorni fa l\u2019uomo che lasci\u00f2 una ragazza in fin di vita sulla neve nel retro di una discoteca in Abruzzo l’anno scorso, \u00e8 stato condannato a otto anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e a quella legale per la durata della pena, risarcimento dei danni da liquidarsi in separato giudizio, il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro in favore della parte civile (la ragazza) e 2 mila per il Centro Antiviolenza per le Donne dell’Aquila<\/strong>. \u201cForse ci voleva una sentenza pi\u00f9 severa\u201d, hanno detto i genitori della studentessa, mentre il suo legale, l\u2019avvocato Enrico Maria Gallinaro, ha detto di sparare “che la condanna sia confermata anche in Appello e poi in Cassazione\u201d. Il pm aveva chiesto 14 anni e il tentato omicidio, perch\u00e9 la giovane fu lasciata sanguinante per le gravi lesioni subite.<\/p>\n

in Italia 48 punti di sutura tra vagina e apparato digerente che hanno ridotto la giovane in fin di vita, non sono prova per un tentato omicidio<\/p><\/blockquote>\n

forse perch\u00e9 qui se una donna viene ferita mortalmente nella vagina con un oggetto che la sventra fino quasi a farla morire, il pensiero \u00e8 che in realt\u00e0 sia gi\u00e0 sufficiente giudicarlo come stupro, certo un po\u2019 sanguinolento ma in fondo non si perde sangue quando una donna viene \u201csverginata\u201d?<\/strong> Un simbolico che non lascia dubbi sulla sua provenienza e grazie al quale a noi, come donne, non \u00e8 concesso di ipotizzare un tentato omicidio se la parte del nostro corpo che viene ferita mortalmente \u00e8 la nostra vagina.<\/p>\n

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Avvocato Enrico Gallinaro<\/figcaption><\/figure>\n

A ricordare bene quella notte tra l’11 e il 12 febbraio dello scorso anno, oltre alla ragazza, sono stati i medici e soprattutto il ginecologo, Gabriele Iagnemma, che in una intervista disse: \u201cIn trent\u2019anni di attivit\u00e0 non avevo mai visto nulla del genere quando \u00e8 stata portata all\u2019ospedale dal 118 e scortata dai carabinieri, \u00e8 arrivata ricoperta di sangue in condizioni di incoscienza e in un grave stato di shock emorragico dovuto alle gravi lacerazioni che aveva. Lacerazioni che interessavano oltre che l\u2019apparato genitale anche altri organi.<\/strong> E\u2019 stata portata immediatamente in sala operatoria, dove ho chiamato subito il collega chirurgo e insieme, l\u2019abbiamo operata. Un intervento di oltre un\u2019ora nel quale sono stati ricostruiti l\u2019apparato digerente e l\u2019apparato genitale\u201d. Un caso che all\u2019interno dell\u2019aula si \u00e8 consumato con ipotesi che andavano da sesso estremo a rapporto consenziente:<\/p>\n

l\u2019avvocato di Tuccia ha avuto il coraggio di sostenere che si trattasse di un \u201crapporto amoroso consensuale\u201d<\/p><\/blockquote>\n

dicendo che l\u2019uomo avrebbe provocato le ferite con \u201cla mano\u201d. Ma come si fa a sostenere questo per una donna che \u00e8 stata trovata sulla neve, seminuda, coperta di sangue per l\u2019emorragia? Perch\u00e9 ricordiamo che la studentessa fu massacrata e abbandonata dietro un cumulo di neve in una notte,<\/strong> e che a salvarla fu il proprietario della discoteca che per caso usc\u00ec nel retro del locale scorgendo il corpo della ragazza, mentre l\u2019autore del massacro se ne stava andando di gran lena con visibili macchie di sangue sui vestiti.<\/p>\n

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Salvatore Parolisi assassino della moglie Melania Rea<\/figcaption><\/figure>\n

Ma in Italia succede, come succede anche che un marito che ha ucciso la moglie venga condannato a ergastolo con una sentenza in cui le trentacinque coltellate inflitte a \u00a0sarebbero state la reazione impetuosa di un uomo \u201cumiliato\u201d da una donna \u201cdominante\u201d e frustato da un rapporto sessuale negato nel bosco dove l\u2019uomo si era eccitato mentre la donna faceva la pip\u00ec.<\/strong> Una ricostruzione che avrebbe fatto coincidere alcuni elementi come il fatto che la donna avesse la saliva dell\u2019uomo in bocca (quindi si ipotizzava un bacio), e che sia stata trovata con i pantaloni abbassati e la vescica vuota (quindi urinare dovrebbe essere stato l\u2019ultimo atto).<\/strong> Nella sentenza si legge:<\/p>\n

La donna, dovendo urinare, si \u00e8 portata dietro al chiosco ove il marito vedendola seminuda si \u00e8 eccitato, avvicinandola e baciandola per avere un rapporto sessuale<\/p><\/blockquote>\n

MELANIA, sia per il problema dell’ernia, sia per le condizioni (la bimba in auto che – forse – dormiva e la possibilit\u00e0 che qualcuno sopraggiungesse) ha rifiutato e, in tale contesto, deve aver rivolto anche rimproveri pesanti contro il coniuge che, a quel punto, ha reagito all’ennesima umiliazione, sferrando i primi colpi.<\/strong> La vittima ha tentato di allontanarsi (perdendo il cellulare che aveva verosimilmente nella tasca del giacchino) ma con la difficolt\u00e0 dell’avere ancora i pantaloni abbassati\u201d. Quindi praticamente, dopo tutto quello che \u00e8 stato scoperto sul caso (tra cui il rapporto extraconiugale dell\u2019uomo),<\/p>\n

la responsabilit\u00e0 \u00e8 stata anche della morta che ha frustrato il marito negandogli sesso<\/p><\/blockquote>\n

con un atto che avrebbe provocato una reazione sfogata in altro modo “trattandosi di un delitto d’impeto che nulla ha a che vedere con amanti o segreti di caserma, ma che \u00e8 maturato nell’enorme frustrazione vissuta<\/strong> dal PAROLISI nell\u2019ambito di un rapporto divenuto impari per la figura ormai dominante<\/em> di MELANIA”,<\/strong> dice ancora la sentenza.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

Un po\u2019 nella logica dello stupro di Pizzoli per cui l\u2019impeto, il raptus, la passione, vengono confusi con la violenza e il crimine, in un quadro in cui la donna viene stigmatizzata o come lasciva e perversa (rapporto estremo consenziente anche a costo di morire) o come femmina dominatrice e quindi castrante, come nel caso di Melania.<\/strong> Un quadro poi non troppo lontano dagli stereotipi messi in fila a Natale da Don Corsi – nel suo volantino sul femminicidio ripreso dall’articolo di Bruno Volpe su “Pontifex” – sul fatto che in fondo la colpa \u00e8 delle donne che sono complici della stessa violenza che subiscono. Stereotipi cari alla Chiesa cattolica e profondamente radicati nella cultura italiana<\/strong>, dominata da una\u00a0fondo pregiudizialmente maschilista e machista, che spiega comportamenti da medioevo nei confronti delle donne.<\/p>\n

\"\"
Salvatore Parolisi<\/figcaption><\/figure>\n

Ora Salvatore Parolisi – che si dichiara ancora oggi innocente \u2013 si prepara a un altro processo perch\u00e9 entro i primi giorni di marzo i legali depositeranno il ricorso in Appello e gi\u00e0 prima dell\u2019estate ci sar\u00e0 la prima udienza del processo di secondo grado a porte aperte e gi\u00e0 il legale, in un’intervista, ha detto che adesso \u201cParolisi \u00e8 un uomo molto preoccupato a cui non d\u00e0 pi\u00f9 sollievo nemmeno il fatto di sapersi innocente,<\/strong> perch\u00e8 si trova davanti un\u2019accusa in continua evoluzione, con una dinamica che cambia di giudice in giudice\u201d. \u00a0Insomma poveri uomini. Anzi, poveri militari.<\/p>\n

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Due giorni fa l\u2019uomo che lasci\u00f2 una ragazza in fin di vita sulla neve nel retro di una discoteca in Abruzzo l’anno scorso, \u00e8 stato condannato a otto anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e a quella legale per la durata della pena, risarcimento dei danni da liquidarsi in separato giudizio, il […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":11843,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[2],"tags":[593,635,1377,1418],"yoast_head":"\nFemminicidio, da Tuccia a Parolisi troppe le sentenze sui generis - DonnexDiritti<\/title>\n<meta name=\"robots\" content=\"index, follow, max-snippet:-1, max-image-preview:large, max-video-preview:-1\" \/>\n<link rel=\"canonical\" href=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/2013\/02\/02\/da-tuccia-a-parolisi-le-sentenze-sui-generis\/\" \/>\n<meta property=\"og:locale\" content=\"it_IT\" \/>\n<meta property=\"og:type\" content=\"article\" \/>\n<meta property=\"og:title\" content=\"Femminicidio, da Tuccia a Parolisi troppe le sentenze sui generis - 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