{"id":1915,"date":"2013-01-25T16:13:55","date_gmt":"2013-01-25T15:13:55","guid":{"rendered":"http:\/\/blog.ilmanifesto.it\/antiviolenza\/?p=1915"},"modified":"2020-03-04T08:25:36","modified_gmt":"2020-03-04T07:25:36","slug":"femminicidio-il-silenzio-delle-liste","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2013\/01\/25\/femminicidio-il-silenzio-delle-liste\/","title":{"rendered":"Femminicidio: il silenzio delle liste"},"content":{"rendered":"

Oggi Donika Xhafa, una donna albanese di 47 anni, \u00e8 stata trovata morta in mezzo alla starda uccisa dall\u2019ex convivente, Raffaele Vorraro, 59 anni, a Vercelli dove lei viveva con i figli dopo la separazione. Sembra che l\u2019uomo si fosse recato da lei per una riconciliazione ma per farlo era andato con una pistola in tasca, arma usata per uccidere la donna con 4 colpi: \u201cl\u2019uomo le avrebbe sparato un primo colpo dalla sua auto, poi sarebbe sceso per finirla con altre 3 colpi\u201d (Quotidiano.net<\/a>).<\/p>\n

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Donika Xhafa<\/figcaption><\/figure>\n

Donika Xhafa \u00e8 la sesta vittima di femminicidio in Italia dall\u2019inizio dell\u2019anno, e arriva alle pagine della cronaca dopo un anno di insistenti richieste di intervento della societ\u00e0 civile nei confronti del governo Monti e dopo mesi di dibattito sul femminicidio nei media.<\/strong> E se anche oggi \u00e8 triste vedere ancora sui giornali parlare di “raptus” e di “gelosia”, ancora pi\u00f9 inquetante \u00e8 il silenzio di questa campagna elettorale di fronte a un fenomeno che continua come se \u201cnulla fosse\u201d, anche dopo che Amnesty International ha presentato a tutti i leader delle coalizioni politiche che si presentano alle elezioni del 24 e 25 febbraio, il suo decalogo sui diritti umani introducendo esplicitamente \u00a0il punto su \u201cil femminicidio e la violenza contro le donne\u201d. Di fronte a un attacco evidente, frontale, massiccio sui diritti delle donne, nessun partito si \u00e8 alzato dicendo: questo lo metto nel mio programma<\/strong>.<\/p>\n

\"violenza<\/p>\n

Ma bisogna fare delle distinzioni: se Vendola ha almeno firmato la Convenzione nazionale \u201cNo More!\u201d contro la violenza maschile sulle donne<\/em> pochi giorni prima delle primarie, e Bersani ha appoggiato il ddl per il contrasto al femmincidio su cui ha lavorato Anna Serafini, nel movimento di Ingroia c\u2019\u00e8 un silenzio assordante su questi temi, un silenzio non giustificabile per un movimento che si pone a sinistra e che vorrebbe partire dalla societ\u00e0 civile. Una dimenticanza, in una campagna elettorale che arriva dopo un anno molto faticoso per le donne, ingiustificata. <\/strong><\/p>\n

La violenza domestica, che non \u00e8 uno scherzo per la quantit\u00e0 di donne e bambini che coinvolge (l\u201985% della violenza in Italia \u00e8 violenza domestica e ci sono circa 400 mila bambini che assistono alla violenza in famiglia), \u00e8 il terreno su cui si sviluppa il 70% dei femmincidi in Italia,<\/strong> in situazioni in cui le donne il pi\u00f9 delle volte si trovano in una prigione da cui non riescono a uscire. Su questo, prima della campagna elettorale, si sono consumati fiumi di inchiostro ma quello che il governo Monti ha fatto praticamente \u2013 a parte far firmare all\u2019Italia la Convenzione europea di Istanbul<\/em> e fare un ddl per una ratifica futura \u2013 \u00e8 nulla, o meglio ha detto \u201cfaremo\u201d (forse) ma non ha risposto agli appelli che chiedevano politiche immediate, con la conseguenza che le donne sono continuate a essere uccise per mano dei propri partner. Ora, per esempio,<\/p>\n

silenzio su come le diverse forze politiche intendono prendersi carico di questo problema e come pensano di \u201cvestire\u201d la Convenzione di Istanbul<\/p><\/blockquote>\n

perch\u00e9 se anche adesso tutti sono d\u2019accordo per la ratifica in realt\u00e0 bisogna vedere come il parlamento italiano intende rendere effettive le indicazioni di Istanbul. E alla luce del dibattito al Senato nel settembre scorso sulla firma della\u00a0Convenzione europea, dove alcune forze politiche di centro destra (Udc e Lega) facevano notare il pericolo di mettere in discussione il concetto di famiglia<\/strong> (si \u00e8 parlato addirittura di incostituzionalit\u00e0 di alcuni punti della Convenzione), mi sembra evidente che ogni intesa con questi signori, soprattutto se hanno stretti rapporti con il Vaticano, sia molto pericolosa per le donne. E questo bisogna dirlo prendendo posizione pubblica.<\/p>\n

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Vendola, Bersani, Ingroia<\/figcaption><\/figure>\n

Le forze politiche dovrebbero chiarirci come la pensano, e come intendono aiutare le donne che, nel tentativo di uscire da un incubo, cercano aiuto, denunciano, si separano da un marito violento e invece di trovare tutela e protezione dalle istituzioni, o vengono uccise (come la donna di oggi) o si ritrovano non credute in tribunale, o vengono implicate loro stesse in responsabilit\u00e0 che non hanno \u00a0sulla violenza che subiscono e, nel caso siano presenti minori, con il rischio di sottrazione anche dei figli.\u00a0<\/strong><\/p>\n

Mi preme chiarire ai leader che si presentano, che un Paese che ha ratificato varie convenzioni internazionali a protezione dei minori,\u00a0vuole una risposta chiara al perch\u00e9 qui, in Italia, sono in aumento casi in cui – anche in presenza di un procedimento penale per violenza fisica, sessuale, psicologica, stalking, ecc. – un giudice pu\u00f2 decidere di togliere il bambino dal contesto in cui vive per metterlo in casa-famiglia<\/strong>, o collocarlo addirittura presso il genitore che il minore rifiuta, in base alla diagnosi, fatta da psicologi o psichiatri nei tribunali attraverso le Ctu (consulenze tescniche d\u2019ufficio) di una malattia che non esiste, ovvero la sindrome di alienazione parentale (Pas).<\/p>\n

Bambini sottratti con la forza o con l\u2019inganno, perch\u00e9 le istituzioni devono \u201ctutelare\u201d il diritto a una bigenitorialit\u00e0 che non pu\u00f2 essere costruita \u201cresettando\u201d i bambini<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Dopo il caso di Padova, che ha fatto scalpore per i modi in cui il minore \u00e8 stato prelevato a scuola il cui video trasmesso a \u201cChi l\u2019ha visto\u201d ha fatto il giro del mondo, sulla questione non si \u00e8 pi\u00f9 aperto bocca e tutto \u00e8 stato messo nel cassetto. Eppure in Italia i bambini che transitano nelle case famiglia<\/strong> – per varie ragioni tra cui anche i contrasti sull’affido – sono circa 30.000, con un costo di circa 3mila al mese a bambino. Un trauma che si aggiunge al trauma e che pu\u00f2 avere effetti devastanti sul minore che viene strappato dal suo contesto: casa, scuola, affetti, amici, tutto, per essere appunto \u201cresettato\u201d in un ambiente \u201cneutro\u201d.<\/p>\n

L\u2019anno scorso la Commissione giustizia al Senato, grazie all\u2019impegno di alcuni senatori e senatrici dell\u2019Idv e del Pd – e soprattutto grazie alla senatrice Silvia Della Monica \u2013 \u00e8 stato bloccato il disegno di legge (ddl 957) sulla modifica dell\u2019affido condiviso dei minori che avrebbe sdoganato definitivamente la Pas introducendola nella legge:<\/strong> una malattia che lo stesso ministero della salute ha diffidato dal riconoscere e che non \u00e8 mai stata riconosciuta in maniera ufficiale in alcun modo.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

C\u2019\u00e8 per\u00f2 chi alla questione ci tiene eccome, perch\u00e9 la Pas si \u00e8 intrufolata nei tribunali italiani grazie alla lobby pro-Pas (che ora chiamano alienazione parentale ma che ha gli stessi effetti devastanti nei tribunali), schieramento di avvocati, psicologi, psichiatri, esperti vari che coinvolgono padri in fase di separazioni problematiche. Senza nulla togliere ai padri separati in difficolt\u00e0 economica e\/o con problemi di relazione con le ex partner in presenza di figli minori (che sicuramente vanno aiutati come e quanto le mamme), questo gruppo rappresenta un tesoretto di voti su cui qualcuno gi\u00e0 ha messo gli occhi,<\/strong> nella prospettiva di riattivare il ddl 957 sulle modifiche dell\u2019affido condiviso ora fermo al Senato (mentre un altro disegno \u00e8 alla Camera).<\/p>\n

Casa Pound Italia, che partecipa alle prossime elezioni, ha messo nel suo programma: \u201cSostegno\u00a0 ai\u00a0 padri\u00a0 separati e ridefinizione delle norme sull\u2019affidamento della prole e sull\u2019assegnazione degli alimenti in caso di separazione coniugale\u201d<\/p><\/blockquote>\n

mentre Fratelli d\u2019Italia – che sostengono Francesco Storace nella corsa verso la presidenza della Regione –<\/strong> hanno fatto di questi temi la loro bandiera assecondando molte delle istanze contenute nel ddl 957 che modificherebbe l\u2019affido condiviso con gravi effetti su donne e minori. E se anche il Movimento 5 stelle ha cominciato a interloquire con queste istanze, Bruno Volpe – il direttore di Pontifex da cui prese infelice spunto il prete di Lerici per dire che le donne il femminicidio se lo vanno a cercare<\/strong> – ha parole di conforto dichiarando che da una parte pensa \u201cai tanti padri separati che dormono per strada ridotti in miseria\u201d e dall\u2019altra pensa \u201cai tanti\u00a0 bimbi abortiti, molti pi\u00f9 delle donne uccise\u201d.<\/p>\n

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Matteo Salvini<\/figcaption><\/figure>\n

Giorni fa Casini (schierato con Monti e Fini) ha detto da Vespa che pensa \u201cai padri separati che dormono in macchina e fanno la fila alle mense della Caritas\u201d, mentre Matteo Salvini (Lega alleata con Pdl) da Santoro ha ricordato il finanziamento di 500 mila euro della Regione Veneto pensato in particolare per i padri separati.<\/strong> Aiuti importanti che non tengono conto che di fronte ai tanti padri separati ridotti in miseria, esiste una maggioranza di madri separate in povert\u00e0 che nessuno aiuta e che non cercano sponsor politici.<\/p>\n

Secondo l\u2019Istat il 12,7% delle persone che si rivolgono alla Caritas sono separate e di queste il 66,5% sono donne e il 33,5% uomini<\/p><\/blockquote>\n

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Linda Laura Sabbadini<\/figcaption><\/figure>\n

Linda Laura Sabbadini,<\/strong> direttrice del dipartimento Istat, ha affermato tempo fa che \u201ccertamente esistono padri in gravi condizioni, ma i dati Istat ci dicono che sono le donne sole e con figli separate\/divorziate le persone a maggior rischio di povert\u00e0 e non lo afferma solo l\u2019Istat ma anche altre ricerche\u201d. Per l\u2019Istat tra gli uomini separati l\u20191,6% \u00e8 povero di contro a un 3,5% di separate in povert\u00e0, dato che in presenza di figli minori sale al 15,4% per le donne.<\/strong> Vorremmo che lo schieramento \u201cdi sinistra\u201d si pronunciasse su questi temi, e non solo sul femminicidio o sulla Pas, ma sul grave attacco riguardo i diritti delle donne e dei minori, perch\u00e9 il voto delle donne non \u00e8 affatto scontato.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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