{"id":1910,"date":"2013-01-12T03:15:00","date_gmt":"2013-01-12T02:15:00","guid":{"rendered":"http:\/\/blog.ilmanifesto.it\/antiviolenza\/?p=1910"},"modified":"2020-02-28T20:49:46","modified_gmt":"2020-02-28T19:49:46","slug":"gendercidio-in-europa-gb-in-allerta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2013\/01\/12\/gendercidio-in-europa-gb-in-allerta\/","title":{"rendered":"Il gendercidio arriva in Europa: la Gran Bretagna si mette in allerta"},"content":{"rendered":"

Il 15 giugno del 2011 cinque agenzie delle Nazioni Unite hanno firmato a Ginevra una dichiarazione contro l’aborto selettivo che colpisce le bambine, dichiarando appunto che si tratta di “gendercidio”, \u00a0e condannando la pratica diffusa in Asia sud-orientale, soprattutto in Cina e in India<\/strong> che, secondo una stima del Premio Nobel indiano per l’economia Amartya K. Sen (risalente al 1990), farebbe mancare all’appello circa 100 milioni di bimbe. Ma il gendercidio, ovvero l\u2019aborto selettivo in base al sesso della nascitura, \u00e8 ormai stato esportato anche nella civile Europa e nell\u2019Occidente, dove sempre pi\u00f9 famiglie di immigrati decidono di praticare l\u2019aborto nel momento in cui si rendono conto che nascer\u00e0 una femmina.<\/strong> Ad ammetterlo, giorni fa, \u00e8 stato il ministro della salute inglese, Earl Howe, che ha dichiarato che in Gran Bretagna sono in considerevole aumento gli aborti illegali su feti di sesso femminile, un dato che si riferisce al fatto che<\/p>\n

negli ultimi anni mentre le nascite di maschi e femmine sono in linea con le precedenti rilevazioni, quelle che riguardano le immigrate registrano un netto calo delle nascite di bambine<\/p><\/blockquote>\n

\"\"
Earl Howe<\/figcaption><\/figure>\n

In Gran Bretagna vengono effettuati 600 interruzioni di gravidanza al giorno, e sembra che negli ultimi anni i tassi di natalit\u00e0 variano sensibilmente a seconda della nazionalit\u00e0 della madre. \u201cMentre il generale rapporto Regno Unito nascita \u00e8 nella norma, tra 2007 e 2011 – ha precisato Howe – i dati delle nascite variano sensibilmente a seconda della nazionalit\u00e0 della madre\u201d.<\/strong> Lord Howe ha detto che i funzionari governativi continueranno a \u201cmonitorare\u201d la questione e analizzare i dati, ma ha respinto la richiesta Nobile Alton, che aveva chiesto di raccogliere i dati sul sesso dei bambini non ancora nati, in quanto, registrando il sesso dei feti, si \u201csollevano problemi etici e clinici\u201d. La questione era arrivata alla ribalta dei media gi\u00e0 l\u2019anno scorso in Inghilterra con una inchiesta, fatta con giornalisti travestiti da medici per il\u00a0<\/strong>Daily Telegraph,<\/strong> <\/i>che\u00a0aveva riportato che sempre pi\u00f9 spesso ai medici viene richiesto di effettuare aborti di future bambine, e su questa inchiesta Andrew Lansley, il ministro della salute inglese prima di Howe, aveva condannato la pratica come \u201cillegale e moralmente sbagliata\u201d.<\/p>\n

\"\"<\/p>\n

In realt\u00e0 l’anno scorso, si era gi\u00e0 pronunciato anche il Consiglio d’Europa che aveva addirittura invitati gli Stati membri, compresa la Gran Bretagna, a omettere di dire ai genitori il sesso del nascituro a causa delle<\/p>\n

preoccupazioni dell\u2019aumento degli aborti selettivi sul sesso<\/p><\/blockquote>\n

un allarme che ha portato gi\u00e0 molti ospedali a non dare ai genitori informazioni sul sesso dei loro bambini fino a tarda gravidanza.<\/strong> Un metodo suggerito anche in Canada dal dottor Rajendra Kale, che ha pubblicato nel gennaio 2012 uno studio sul fenomeno, e che \u00e8 arrivato a sostenere che sarebbe meglio non rivelare ai genitori il sesso del feto fino alla trentesima settimana, perch\u00e9,\u00a0come da lui stesso notato in Canada,\u00a0i genitori cinesi, coreani, indiani hanno chiaramente una preferenza che li potrebbe portare ad abortire il feto nel caso ci sia in arrivo una femmina.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Il 15 giugno del 2011 cinque agenzie delle Nazioni Unite hanno firmato a Ginevra una dichiarazione contro l’aborto selettivo che colpisce le bambine, dichiarando appunto che si tratta di “gendercidio”, \u00a0e condannando la pratica diffusa in Asia sud-orientale, soprattutto in Cina e in India che, secondo una stima del Premio Nobel indiano per l’economia Amartya […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":10066,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[6],"tags":[47,519,658,716,1053],"yoast_head":"\nIl gendercidio arriva in Europa: la Gran Bretagna si mette in allerta - DonnexDiritti<\/title>\n<meta name=\"robots\" content=\"index, follow, max-snippet:-1, max-image-preview:large, max-video-preview:-1\" \/>\n<link rel=\"canonical\" href=\"https:\/\/donnexdiritti.com\/2013\/01\/12\/gendercidio-in-europa-gb-in-allerta\/\" \/>\n<meta property=\"og:locale\" content=\"it_IT\" \/>\n<meta property=\"og:type\" content=\"article\" \/>\n<meta property=\"og:title\" content=\"Il gendercidio arriva in Europa: la Gran Bretagna si mette in allerta - 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