{"id":19080,"date":"2021-05-26T10:10:15","date_gmt":"2021-05-26T08:10:15","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=19080"},"modified":"2021-05-29T15:23:01","modified_gmt":"2021-05-29T13:23:01","slug":"processi-e-pratica-femminista-lavvocata-i-centri-antiviolenza-e-laffidamento-tra-donne","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2021\/05\/26\/processi-e-pratica-femminista-lavvocata-i-centri-antiviolenza-e-laffidamento-tra-donne\/","title":{"rendered":"Processi e pratica femminista: l’avvocata, i centri antiviolenza e l’affidamento tra donne"},"content":{"rendered":"
La questione dei diritti e delle libert\u00e0 delle donne \u00e8 intrinsecamente legata al tema della violenza. \u00c8 un assunto che ha fatto eco in tutta la comunit\u00e0 internazionale nella sua drammatica verit\u00e0 a partire dalla Raccomandazione generale n. 19 del Comitato CEDAW<\/strong> (Onu, ndr<\/em>) che ha affermato per la prima volta l\u2019equazione tra violenza e discriminazione:<\/p>\n “La definizione di discriminazione comprende la violenza di genere, vale a dire, la violenza che \u00e8 diretta contro le donne in quanto donne, o che colpisce le donne in maniera sproporzionatA”<\/p><\/blockquote>\n Come avvocata penalista assisto nel processo penale donne che hanno avuto nella loro vita esperienza di violenza maschile. Questa scelta non \u00e8 stata per nulla facile, sia sul piano politico sia su quello professionale. <\/strong>Sul piano professionale, presentarsi in un\u2019aula di tribunale come avvocata della parte civile, venticinque anni fa, era una sfida continua: prevaleva infatti la cultura giudiziaria per la quale la vittima del reato, e quindi la sua rappresentante, \u00e8 da considerarsi solo un\u2019appendice della pubblica accusa<\/strong>, un intralcio alla giustizia penale. Sul piano politico, nell\u2019ambito del movimento femminista rappresentare e difendere le donne che decidono di denunciare:<\/p>\n usare il diritto penale come strumento di difesa dei loro diritti lesi dalla violenza di genere, mi ha collocato in una posizione di continua resistenza<\/p><\/blockquote>\n Prendere in mano i codici con competenza tecnica e responsabilit\u00e0 politica, termini nei quali intendo la pratica femminista del processo, ha consentito e consente a mio avviso di apportare una critica permanente alla struttura portante del sistema giuridico, ancora fortemente androcentrico a livello di diritto positivo<\/strong> cos\u00ec come sul piano dell\u2019argomentazione e interpretazione, ma anche di \u201cfare\u201d diritto a partire dall\u2019esperienza delle singole donne<\/strong>, operando un controllo socio-politico sul sistema processuale, i suoi attori (magistratura, avvocatura, polizia giudiziaria e dei soggetti ausiliari quali consulenti tecnici o assistenti sociali) e le prassi prodotte.<\/p>\n Per cominciare ad abitare il processo penale da femminista \u00e8 stato necessario sostituire alla cornice usuale di esercizio della professione connotata da individualismo e protagonismo<\/strong>, concorrenza e logiche di mercato, una “trama di rapporti significativi che toglie dall\u2019isolamento e dall\u2019omolo\u00adgazione al modello maschile le donne<\/strong> che operano nel campo del diritto” .<\/p>\n Fondamentale per la costruzione della relazione con le donne che richiedono di essere rappresentate, \u00e8 un incontro fondato sulla narrazione dell\u2019esperienza del vissuto della violenza<\/p><\/blockquote>\n Cos\u00ec come della partecipazione processuale, confronto mai duale, ma sempre collettivo, ci\u00f2 per rimarcare la politicit\u00e0 pure delle strategie difensive da dispiegare. L\u2019affidamento della donna parte in causa alla donna-avvocata cos\u00ec inteso \u00e8 stato individuato gi\u00e0 nel volume “Non credere di avere dei diritti”,<\/strong> come modalit\u00e0 della relazione che sovverte i criteri con cui i professionisti sono scelti e si confrontano tra loro: andando oltre i titoli professionali, l\u2019affida\u00admento tra donne rimanda infatti a competenze pi\u00f9 profonde<\/strong> che chiamano in causa il “valore dell\u2019esperienza femminile in un campo dove non era tenuta in conto”.<\/p>\n Inoltre, alla logica della subalternit\u00e0 del cliente al professionista in ragione delle sue competenze tecniche, si sostituisce quella definita dal riconoscimento di reciproca autorevolezza determinata dal valore dell\u2019esperienza, dell\u2019una che agisce nel processo per conto dell\u2019altra<\/strong> che ha vissuto la violenza.<\/p>\n Lo strumento per la pratica processuale femminista parte dalle relazione tra donne, \u00e8 la presa di parola delle donne parti in causa<\/p><\/blockquote>\n Sia delle avvocate<\/strong>, nella forma scritta degli atti difensivi sia nell\u2019oralit\u00e0, e sia delle operatrici dei centri antiviolenza<\/strong> in quanto testimoni “esperte”.<\/p>\n Del silenzio delle donne che hanno fatto esperienza di violenza maschile si \u00e8 gi\u00e0 detto e scritto molto, ma non \u00e8 inutile riprendere il tema dal punto di vista della sua importanza nella formazione della nostra cultura giuridica: arrivare a nominare la violenza nelle sue molteplici sfaccettature e portarla nei tribunali come “manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi”,<\/strong>\u00a0\u00e8 l\u2019esito di un lungo percorso collettivo (condotto nello spazio del centro antiviolenza) volto a restituire a ciascuna donna il valore dell\u2019atto di prendere parola sulla propria vita<\/strong> e veicolare la ratio dell\u2019attivit\u00e0 valutativa del giudicante, che ancora pu\u00f2 trasmettere nel dispositivo processuale antichi pregiudizi sessisti divenuti parametro legale di valutazione della testimonianza delle donne.<\/strong><\/a><\/p>\n Da questa forma di partecipazione deriva la pratica attuale dei centri antiviolenza che non lasciano mai sole le donne quando sono chiamate a comparire in aula<\/p><\/blockquote>\nIl ruolo dell’avvocata che assiste una sopravvissuta<\/strong><\/h4>\n
In cosa si traduce la pratica femminista del processo?<\/strong><\/h4>\n
La parola delle donne<\/strong><\/h4>\n