{"id":18889,"date":"2021-05-18T06:17:46","date_gmt":"2021-05-18T04:17:46","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=18889"},"modified":"2021-05-20T05:51:09","modified_gmt":"2021-05-20T03:51:09","slug":"il-paradosso-italiano-violenza-sulle-donne-per-listat-80-di-richieste-ma-il-pater-familias-non-si-tocca","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2021\/05\/18\/il-paradosso-italiano-violenza-sulle-donne-per-listat-80-di-richieste-ma-il-pater-familias-non-si-tocca\/","title":{"rendered":"Il paradosso italiano: violenza sulle donne per l’Istat +80% di richieste ma il “pater familias” non si tocca"},"content":{"rendered":"

Ieri l\u2019Istat ci ha detto che nel 2020 le chiamate al 1522 sono aumentate del 79,5%<\/strong> rispetto al 2019. Dall\u2019inizio della pandemia di Covid l\u2019aumento ha avuto picchi del +176,9% (aprile 2020) e del +182,2% (maggio 2020). Si tratta soprattutto violenza fisica (47,9%)<\/strong> e psicologica (50,5%) contro le donne<\/strong>, con un aumento delle richieste di aiuto da parte di giovani fino a 24 anni e di donne con pi\u00f9 di 55 anni.<\/p>\n

Centri antiviolenza: 20.525 donne in 5 mesi<\/strong><\/h4>\n
\"\"
Antonella Veltri<\/figcaption><\/figure>\n

Sarebbero, per l\u2019Istat, 20.525 le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza<\/strong> nei primi 5 mesi del 2020. Dati confermati da DiRe<\/strong> (Rete nazionale dei centri antiviolenza) che si \u00e8 espressa tramite la presidente Antonella Veltri<\/strong>, secondo cui i loro centri avrebbero avuto, da inizio pandemia, un \u201caumento del 71% delle donne seguite dalle operatrici rispetto al 2019\u201d. Veltri che ha anche sottolineato \u201cquanto il fenomeno della violenza maschile contro le donne sia ancora sommerso<\/strong> e davvero molto pi\u00f9 vasto di quello che finora raccontano i dati\u201d, cogliendo nel segno un problema spinoso e antico. Ma perch\u00e9 la violenza maschile \u00e8 ancora sommersa per pi\u00f9 del 90% in Italia?<\/strong> I dati dell\u2019Istat di ieri ci hanno anche confermato che la maggior parte degli offender si trovano nel posto che dovrebbe essere pi\u00f9 sicuro di tutti: la propria casa.<\/p>\n

S\u00ec, perch\u00e9 a usare violenza per lo pi\u00f9 sono uomini all\u2019interno del nucleo familiare che durante la pandemia sono aumentati del 18,5% nel 2020 contro il 12,6% riferito al 2019<\/p><\/blockquote>\n

La violenza domestica rimane in grande tab\u00f9<\/strong><\/h4>\n

\"\"Una violenza, quella domestica, che rimane il grande tab\u00f9 in tutto il mondo e che ritroviamo con dati allarmanti anche in quei Paesi che pi\u00f9 di altri hanno affrontato la disuguaglianza di genere: Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca<\/strong>. Il famoso \u201cparadosso nordico\u201d<\/strong> che \u00e8 presto spiegato dal fatto che in quei Paesi, proprio grazie a una maggiore consapevolezza, le donne denunciano di pi\u00f9 e si sentono maggiormente riconosciute nella tutela dei loro diritti.<\/strong><\/p>\n

\"\"E in Italia? Lo sfacelo. <\/strong>Qui non solo le donne non si sentono al sicuro quando denunciano, non solo vengono rivittimizzate se provano a segnalare uno stupro o un abuso<\/strong>, ma vengono addirittura punite con pratiche istituzionali che sono sotto gli occhi di tutti e sui cui ancora non ho visto nessuno<\/strong> intervenire seriamente dopo tanti anni di segnalazioni, inchieste, richieste di intervento.<\/p>\n

Donne che denunciano e che diventano automaticamente imputate: perch\u00e9 poco credibili, perch\u00e9 “tanto si sa come sono le donne”, perch\u00e9 in malafede. Nel rispetto totale non delle leggi vigenti ma di quegli stereotipi che sono alla base della violenza stessa<\/p><\/blockquote>\n

Mamme punite, bambini sottratti, e nessuno alza un dito<\/strong><\/h4>\n

\"\"In questi giorni una mamma \u00e8 in sciopero della fame. Ha il viso scavato, la voce debole, sembra una reduce di guerra. \u00c8 una donna vittima di violenza istituzionale, come tantissime altre.<\/strong> Una che ha avuto il coraggio di denunciare i maltrattamenti dell\u2019ex e di riferire i racconti di abuso del bambino, rimasta completamente inascoltata e poi punita. Una donna a cui la giudice ha chiesto di ritirare le denunce per venire incontro al padre del minore<\/strong>, e che davanti al suo riferito sulle violenza, si \u00e8 vista ridere in faccia. Una mamma che si \u00e8 permessa di andare in Corte d\u2019appello per il riesame del decreto del Tribunale dei minori che voleva rinchiudere il figlio in casa famiglia<\/strong>, forzando la frequentazione del padre che il bambino non accetta, ed escludendo completamente lei.<\/p>\n

\"\"Un ricorso che ha vinto e che ha bloccato il decreto, anche per le delicate condizioni di salute del bimbo, e che a oggi il Tribunale dei minori rigetta di fatto e senza vergogna<\/strong>, riproponendo il decreto cos\u00ec come era stato formulato in prima istanza, con prelevamento anche forzato e trasferimento del bambino in casa famiglia<\/strong>, esclusione della madre \u201csimbiotica\u201d<\/strong> dalla sua sfera affettiva, imposizione della figura paterna, che lui non vuole vedere, e quindi collocamento successivo presso il padre.<\/p>\n

E questo senza tenere conto non dei riferiti della donna, ma del bambino stesso che ormai \u00e8 anche grande<\/p><\/blockquote>\n

La violenza istituzionale \u00e8 una prassi<\/strong><\/h4>\n

\"\"I casi sono tanti, sempre pi\u00f9 numerosi, e sempre con esito nefasto e punitivo per la donna. C\u2019\u00e8 una mamma a cui lo stesso tribunale ha sottratto la figlia piccolissima, impedendole anche di vederla, per 10 anni e che oggi si ritrova a doversi giustificare di una colpa che non ha perch\u00e9 nessuno si prende la responsabilit\u00e0 di dire la verit\u00e0 a questa bambina.<\/strong> Un\u2019altra che si \u00e8 vista imporre da un giudice il riconoscimento di un padre che quella figlia non la voleva tanto da forzarla ad abortire, e che oggi viene punita pesantemente (con multe che l\u2019hanno ridotta sul lastrico) per essersi tenuta quella bambina e aver cercato aiuto in un tribunale quando lui \u00e8 ricomparso con pretese assurde.<\/strong><\/p>\n

giudici che non hanno preso mai in considerazione il comportamento dell\u2019uomo e non hanno indagato seriamente sul perch\u00e9 la piccola lo rifiuti cos\u00ec categoricamente<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Madri che perdono figli per sempre in nome di quella bigenitorialit\u00e0 che garantisce solo la propriet\u00e0 del pater familias <\/em>e dove la violenza domestica c\u2019\u00e8 ma non viene riconosciuta,<\/strong> calcolata, valutata in nessun modo: non vista. Una gravissima violazione dei diritti anche di questi bambini a cui viene tolto l\u2019affetto materno<\/strong> in nome di una violenza pi\u00f9 forte, incontrastabile dalla singola cittadina: quella delle stesse istituzioni, capaci a parlare di violenza contro le donne solo nei convegni e davanti a un folto pubblico,<\/strong> ma che poi nella sostanza non agiscono nella direzione di un reale contrasto e non tutelano quelle donne che invitano per\u00f2 a denunciare.<\/p>\n

\"\"Uno scarica barile infinito. Le donne non sono protette perch\u00e9 non denunciano?<\/strong> Ebbene, se denunciano e vengono addirittura punite da chi dovrebbe proteggerle, quindi cosa dovrebbero fare? Sperare in una giustizia divina?<\/strong> Se il sommerso \u00e8 un problema enorme per l\u2019emersione di un fenomeno cos\u00ec grande, la prima cosa da fare \u00e8 proprio garantire la messa in sicurezza di queste donne e dei loro figli, con la sicura applicazione di leggi ottime che esistono sulla carta (ma non nelle teste evidentemente),<\/strong> indagini che si basano su incidente probatorio e non su consulenze tecniche d’ufficio conniventi con il maltrattante: cosa che quando avvengono \u00e8 per pura fortuna.<\/p>\n

Una violenza istituzionale, quella di cui si macchia lo Stato che non protegge e che espone punendo direttamente queste donne, che vorremmo vedere anche nei dati e che invece rimane nel silenzio<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Una storia che si ripete sempre uguale, con la violenza che poi viene nei fatti riconosciuta come conflittualit\u00e0 di coppia mettendo l\u2019offender e la vittima sullo stesso livello<\/strong>: per ignoranza, disinformazione, impreparazione di chi invece dovrebbe sapere, conoscere e agire di conseguenza. E questo nel silenzio del mainstreaming e sotto il naso di istituzioni che hanno il potere e dovrebbero agire<\/strong> ma che rimangono ferme come statue di sale.<\/p>\n

 <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Ieri l\u2019Istat ci ha detto che nel 2020 le chiamate al 1522 sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019. Dall\u2019inizio della pandemia di Covid l\u2019aumento ha avuto picchi del +176,9% (aprile 2020) e del +182,2% (maggio 2020). 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