{"id":18711,"date":"2021-05-26T10:01:20","date_gmt":"2021-05-26T08:01:20","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=18711"},"modified":"2021-05-31T13:18:13","modified_gmt":"2021-05-31T11:18:13","slug":"cultura-dello-stupro-al-cinema-come-una-donna-promettente-rimodella-il-rape-and-revenge","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2021\/05\/26\/cultura-dello-stupro-al-cinema-come-una-donna-promettente-rimodella-il-rape-and-revenge\/","title":{"rendered":"Cultura dello stupro al cinema: come “Una donna promettente” rimodella il “rape and revenge”"},"content":{"rendered":"

\u201cLe ragazze cos\u00ec corrono seri pericoli\u201d. \u201cSe non sta attenta se ne approfittano\u201d<\/strong>. \u201c\u00c8 eccitante per\u00f2\u201d. Inizia cos\u00ec \u201cUna donna promettente\u201d (\u201cPromising Young Woman\u201d), il film scritto e diretto da Emerald Fennell<\/strong> al suo esordio alla regia che ha vinto l\u2019Oscar per la miglior sceneggiatura originale quest’anno.<\/p>\n

\"\"
Margot Robbie<\/figcaption><\/figure>\n

Un film che sarebbe dovuto uscire al cinema in Italia il 13 maggio ma che, a seguito delle proteste dovute al doppiaggio, uscir\u00e0 solo il 24 giugno ovvero alle porte dell’estate.<\/strong> Pellicola prodotta, fra gli altri, da Margot Robbie<\/strong>, attrice e produttrice australiana con diverse nomination agli Oscar e famosa per il ruolo dell’antieroina Harley Quinn<\/strong> della DC Comics in “Suicide Squad”, scritto e diretto da David Ayer.<\/p>\n

Chi \u00e8 una “ragazza promettente” e cosa fa<\/strong><\/h4>\n
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Carey Mullighan interpreta Cassie<\/figcaption><\/figure>\n

Prima scena. Interno bar: da una parte tre uomini, dall\u2019altra una ragazza. Da una parte i cacciatori, dall\u2019altra la preda. Tre sobri e una in balia dell\u2019alcol.<\/strong> La donna che deve stare attenta \u00e8 Cassie, una strepitosa Carey Mullighan,<\/strong> la “promettente” del titolo. Uno di questi giovani si avvicina, le chiede se ha bisogno d\u2019aiuto ma il suo pensiero \u00e8 un altro. Cos\u00ec se ne vanno insieme dal locale e lui la porta a casa sua perch\u00e9 lei vuole stendersi.<\/strong><\/p>\n

\"\"Mentre l\u2019uomo la spoglia, bacia il corpo privo di forza n\u00e9 per reagire n\u00e9 per eccitarsi. Un incubo da cui ci si sveglia quando Cassie apre gli occhi, quasi demoniaci, si alza di scatto e chiede lucidamente allo sconosciuto: \u201cCosa fai?\u201d<\/strong>. S\u00ec perch\u00e9 il gioco del film \u00e8 che la donna promettente \u00e8 solo all\u2019apparenza ubriaca, e quello che mette in atto \u00e8 un progetto sottile e machiavellico: vendicarsi degli uomini del loro modus cogitandi<\/em>, pi\u00f9 o meno Aileen Wuornos (Charlize Theron) in \u201cMonster\u201d<\/strong>. Il piano \u00e8 semplice:<\/p>\n

una volta alla settimana Cassie entra in un locale, si finge ubriaca e aspetta che qualcuno la porti a casa pronto ad approfittarsi di lei e rinsavita, costringe il potenziale abusante a fare marcia indietro<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Non vuole (ancora) uccidere nessuno ma vuole solo dare una lezione.<\/strong> Cassie, dopo quella notte, cammina scalza e gloriosa per la vendetta raggiunta, ma un gruppo di uomini la molesta per strada. La donna \u00e8 oggetto di sguardo, ancora vittima del male gaze<\/em> che giudica: uomini che insinuano che quella sia la camminata della vergogna di una che si \u00e8 divertita. Scene che fanno tornare alla mente Laura Mulvey e il suo saggio \u201cVisual and Pleasure and Narrative Cinema\u201d<\/strong>, dove si disquisisce sulla scopofilia feticista<\/em> e sul piacere visivo nel cinema classico riguardo l\u2019esibizionismo passivo che opprime le donne, in cui lo spettatore maschio vince la potenza femminile, ricordo costante della possibilit\u00e0 della castrazione<\/strong>: la mancanza, il non fallo, la differenza per cui la donna \u00e8 potente di per s\u00e9.<\/p>\n

Cassie doppia questo principio e lo immerge nel mondo contemporaneo, come una guerriera spezza quel cerchio per cui bisogna essere statua di cui godere lo sguardo: lei non ha paura, si ferma e fissa, punendo gli uomini con la loro stessa arma<\/p><\/blockquote>\n

Perch\u00e9 Cassie si vendica<\/strong><\/h4>\n
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Chris Lowell<\/figcaption><\/figure>\n

Ma \u00e8 Fennell che ci spiega la storia di Cassie. La giovane vive con i genitori, \u00e8 una ex studentessa di Medicina ora cameriera in un bar, dopo che la sua migliore amica, Nina, si \u00e8 suicidata per il trauma avuto dopo lo stupro da parte di un compagno di universit\u00e0, Al (Chris Lowell)<\/strong>. Tutto si complica quando incontra Ryan (Bo Burnham), un vecchio compagno di corso con cui inizia una relazione e che l\u2019avverte che Al sta per sposarsi.<\/p>\n

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Noomi Rapace interpreta Lisbeth Salander<\/figcaption><\/figure>\n

Cassie ricade nel vortice, riveste i panni della spietata giustiziera, della Dea della vendetta che pianifica con attenzione certosina ogni cosa,<\/strong> come la crudelissima Amy di \u201cGone Girl\u201d di David Fincher<\/strong>. Diventa una Black Mamba in cui riecheggia l’ombra di Lisbeth Salander, l\u2019hacker informatica protagonista di \u201cUomini che odiano le donne\u201d <\/strong>(dalla serie Millennium scritto dallo scrittore e giornalista svedese Stieg Larsson).<\/p>\n

Cassie fa una lista di tutti quelli che non hanno ascoltato Nina e che le hanno fatto ritirare la denuncia, non credendole: dall\u2019avvocata che l\u2019aveva ricattata, allo stupratore, passando per i complici, colpevoli anch\u2019essi della morte della sua migliore amica<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Il film qui si fa thriller: un moderno rape and revenge<\/em> rimodellato<\/strong>. Lo schema solito infatti \u00e8 una donna che prima viene violentata dal maschio che vuole punirla<\/strong>, correggerla, ristabilendo cos\u00ec la propria supremazia con la forza, donna che poi si vendica<\/strong> perch\u00e9 non accetta abusi e rifiuta di subire ancora, di rinunciare alla libert\u00e0, (vendetta che a volte \u00e8 portata in fondo anche da familiari o dal compagno). Ma come in \u201cRevenge\u201d di Caroline Fargeat<\/strong>, il sottogenere si adegua a una societ\u00e0 e una donna che \u00e8 cambiata: la violenza qui si fa endemica, non \u00e8 espressione dei reietti della societ\u00e0, il pensiero tossico \u00e8 nella mente di tutti<\/strong> e per questo \u00e8 ancora pi\u00f9 pericoloso.<\/p>\n

\"\"Si inserisce cio\u00e8 nella scia di \u201cThriller\u201d di Bo Arne Vibenius, di \u201cNon violentate Jennifer\u201d di Meir Zarchi, di \u201cL\u2019ultima casa a sinistra\u201d di Wes Kraven<\/strong> ma lo fa con maggiore finezza e intelligenza drammaturgica, ponendo al centro una vendicatrice che sembra un po\u2019 Joker, un po\u2019 una bambina mai cresciuta, che gioca con un\u2019alternanza di rosa, le unghie smaltate, le trecce<\/strong>.<\/p>\n

ma se nei film del rape and revenge<\/em> lo sguardo continua a essere maschile nella struttura narrativa e nella scrittura, qui \u00e8 lei a guardare ed \u00e8 uno sguardo tutto femminile<\/p><\/blockquote>\n

\"\"L\u2019abuso \u00e8 \u201cun processo cosciente di intimidazione con cui tutti gli uomini mantengono tutte le donne in uno stato di paura\u201d, scrive Susan Brownmiller nel libro \u201cAgainst Our Will: Men, Women and Rape\u201d (1975)<\/strong>, e questa filmografia rappresenta proprio la declinazione della violenza come punizione: sintesi perversa di tutto ci\u00f2 che colpisce la donna. Qui non si tratta solo di mascolinit\u00e0 in crisi, bisognosa di controllo e conferme, si esonda dal confine e si rappresenta l\u2019atto come simbolo di una mentalit\u00e0 fallocentrica, nemica delle donne che raggiunge ogni livello<\/strong>.<\/p>\n

\"\"Nel 1988 Jodie Foster<\/strong> arriva al suo primo Oscar per “Sotto accusa”<\/strong> dove interpreta una donna violentata che accusa i suoi stupratori: un’attrice che era stata diretta per\u00f2 da un uomo, il regista Jonathan Kaplan. Qui Fennel fa qualcosa in pi\u00f9 perch\u00e9 c’\u00e8 una donna che racconta il dramma di un’altra donna dal punto di vista e attraverso lo sguardo femminile.<\/strong><\/p>\n

Cassie \u00e8 traumatizzata da ci\u00f2 che \u00e8 capitato all\u2019amica, lo stupro non \u00e8 rappresentato ma c\u2019\u00e8 in ogni sguardo, in ogni gesto, in ogni riflessione<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Tanto che la protagonista non riesce a sganciarsi da quell\u2019avvenimento, vive la sua parabola oltre la legge e oltre il film stesso<\/strong>, \u00e8 un\u2019eroina e dea-ex-machina della narrazione stessa. \u00c8 lei a condurre il gioco, \u00e8 lei a vestire i modelli femminili. Indossa maschere, anche sessualizzate come in molti film dell\u2019exploitation, <\/em>ed \u00e8 un angelo della vendetta<\/strong>, citando Abel Ferrara, che fa giustizia per tutte le donne ai margini, ancora oggi silenziose e soggiacenti al sistema patriarcale<\/strong> che non muore.<\/p>\n

\"\"Cos\u00ec da oggetto si fa soggetto. Quella di Fennell \u00e8 un\u2019opera che va al di l\u00e0 della violenza alla \u201cKill Bill\u201d (Quantin Tarantino)<\/strong>, espressione massima della vendetta al femminile, o alla Geum-ja di \u201cLady Vendetta\u201d (Park Chan-wook)<\/strong>, perch\u00e9 \u00e8 una riflessione sull\u2019accettazione sociale di una struttura di potere che usa e abusa delle donne, e sul suo sovvertimento.<\/strong><\/p>\n

Cassie agisce in nome di Nina ma anche a nome di tutte le donne che non hanno ottenuto giustizia, e il suo stupro diventa principio generatore della sua identit\u00e0, facendolo diventare fatto collettivo<\/p><\/blockquote>\n

\"\"La colpa \u00e8 di tutti, donne e uomini, e non c\u2019\u00e8 redenzione n\u00e9 per i colpevoli, n\u00e9 per i personaggi all\u2019apparenza positivi come Ryan che sembra il fidanzato perfetto ma che nasconde invece un\u2019onta difficile da cancellare<\/strong> e da accettare. Nell\u2019ultimo atto Cassie decide che \u00e8 arrivato il momento. Si prepara indossando l\u2019ultima maschera: un po\u2019 l\u2019infermiera di \u201cKill Bill\u201d<\/strong> (uno dei massimi sogni erotici maschili) ma coloratissima come l\u2019Harley Quinn di Margot Robbie<\/strong>, e un po\u2019 \u201cangelo della morte\u201d<\/strong> come tutte le Jennifer del cinema che tornano e usano il loro corpo per colpire il maschio.<\/p>\n

\"\"
Emerald Fennell<\/figcaption><\/figure>\n

Cassie per\u00f2 non \u00e8 una rediviva tornata per lo scalpo del rapist<\/em>, lei \u00e8 viva ma ancora ossessivamente ferma a quella notte in cui l\u2019amica \u00e8 stata stuprata<\/strong>. Non ha nulla da perdere perch\u00e9 abita la Terra per cancellare quel trauma calcificato nella sua mente.\u201cUna donna promettente\u201d quindi va oltre e racconta la cultura tossica interiorizzata che ancora oggi riempie giornali e narrazioni mediatiche<\/strong>: “ai tempi era solo un ragazzino”, e “Nina era pronta a divertirsi”, altrimenti non avrebbe partecipato alla festa e bevuto.<\/strong> Cassie si fa legislatrice di una sua legge: ricorda la vittima, la sua genialit\u00e0, il suo fascino, celebra la portata del dolore vissuto dopo lo stupro, lo strazio di chi non \u00e8 pi\u00f9 s\u00e9.<\/p>\n

Un’eroina che vince se si vendica, qualunque sia la sua fine. Una storia che mostra come smettere di essere conquista del territorio sessuale per diventare trionfo su quello sociale<\/p><\/blockquote>\n

\"\"<\/p>\n

E Fennell trionfa con la sua Dea della vendetta che con il suo soggetto \u201ceccentrico\u201d tenta di dislocarsi dalla cosiddetta norma, per vendicarsi di tutte quelle donne che sono vittime di un sistema distorto. \u201cUna donna promettente\u201d \u00e8 un film epocale, figlio del #metoo, un\u2019opera che scuote le coscienze e turba<\/strong> perch\u00e9 Fennell, con una forza sovraumana di parole, sguardi e intenzioni, ha il coraggio di portare in scena la cultura dello stupro<\/strong> nella sua interezza, riproponendo gli stilemi del male gaze<\/em> e della donna oggetto sessuale, attraverso una protagonista che rompe il sistema e lo capovolge. Dimostrando quindi che non \u00e8 necessario essere “stuprate” per ribellarsi al maschio facendo giustizia da s\u00e9<\/strong>, perch\u00e9 quello che succede a una, riguarda tutte.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

\u201cLe ragazze cos\u00ec corrono seri pericoli\u201d. \u201cSe non sta attenta se ne approfittano\u201d. \u201c\u00c8 eccitante per\u00f2\u201d. Inizia cos\u00ec \u201cUna donna promettente\u201d (\u201cPromising Young Woman\u201d), il film scritto e diretto da Emerald Fennell al suo esordio alla regia che ha vinto l\u2019Oscar per la miglior sceneggiatura originale quest’anno. 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