Vivian (Hadley Robison)<\/figcaption><\/figure>\nLa ragazza in questione \u00e8 Vivian (Hadley Robison)<\/strong> e quella corsa a perdifiato, in una notte nerissima, spaventata a morte, silenziata da una sorta di maleficio \u2013 che poi scopriremo essere il patriarcato – \u00e8 solo un sogno, metafora della condizione che lei e le sue compagne di scuola conoscono molto bene<\/strong>. “Girl Power” \u00e8 un inno femminista che prende le mosse dall\u2019omonimo romanzo di Jennifer Mathieu<\/strong> e che nasce tra i banchi di scuola. Il film si apre con una scena che spiega l\u2019intento della regista: mostrare un percorso da un punto A a un punto B, tanto che nel finale, per pochi istanti, torna anche l\u2019immagine di questo sogno ma con un esito diverso <\/strong>perch\u00e9 qui\u00a0la protagonista, da ragazza timida e introversa, diventa eroina della rivoluzione femminista.<\/p>\nLa commedia mostra come spesso le donne pi\u00f9 o meno giovani si siano sentite almeno una volta: imbrigliate e mute perch\u00e9 cos\u00ec qualcuno, qualcosa le ha fatte sentire<\/p><\/blockquote>\nAmy Poehler<\/figcaption><\/figure>\nAmy Poehler,<\/strong> la regista, \u00e8 uno dei volti comedy pi\u00f9 noti d\u2019America (\u00e8 Leslie Knope nella serie cult “Parks and Recreation”), ed \u00e8 stata co-presentatrice, insieme a Tina Fey, del Golden Globe 2021. Lei pone al centro un gruppo di studentesse di una high school<\/em> americana, unite per combattere e protestare contro il maschilismo di compagni di classe e professori.<\/strong> La preside (Marcia Gay Harden)<\/strong> e l\u2019insegnante di lettere (Ike Barinholtz)<\/strong> sono osservatori passivi degli atti di discriminazione<\/strong>: non proteggono, non insegnano, voltano la testa, stando sempre dalla parte del pi\u00f9 forte. Liste ignobili, commenti sessisti, provocazioni machiste<\/strong>, prodromi di atti ancora pi\u00f9 violenti, sono all\u2019ordine del giorno per Vivian e per le sue amiche messe da parte, sminuite, desiderate e guardate come pezzi di carne<\/strong>.<\/p>\nLa discriminazione a scuola<\/strong><\/h4>\nMitchell Wilson (Patrick Schwarzenegger)<\/figcaption><\/figure>\nRagazze abituate a un certo modus operandi e a essere oggettivizzate, sessualizzate, sbranate dai maschi. Ragazzi che hanno scelto come leader il quarterback<\/em> Mitchell Wilson (Patrick Schwarzenegger), incarnazione del maschilismo pi\u00f9 becero e oltraggioso, simbolo di tutti quegli sportivi giustificati per gli atti violenti ai danni di studentesse<\/strong> proprio in quanto sportivi: un vanto per la scuola, l’emblema della mascolinit\u00e0 americana. Ragazze che sono state educate ad accettare<\/strong>, come dimostra Vivian che sussurra alla nuova compagna: \u201cTi volevo solo dire di ignorare Mitchell, [\u2026] \u00e8 solo un idiota, [\u2026] se tieni la testa bassa passer\u00e0 oltre e dar\u00e0 fastidio a qualcun altro\u201d. Piccole donne abituate a sentirsi colpevoli<\/strong>: come una delle ragazze che viene mandata a casa dalla dirigente perch\u00e9 indossa la canottiera e con la sua fisicit\u00e0 pu\u00f2 richiamare l\u2019attenzione di compagni e docenti.<\/p>\nla colpevole ancora una volta \u00e8 la femmina: \u00e8 lei che concupisce, che invita e quindi \u00e8 lei a dover pagare<\/p><\/blockquote>\nLucy (Alycia Pascual-Pena)<\/figcaption><\/figure>\nDopo essere stata inserita nella classifica come la pi\u00f9 silenziosa, la pi\u00f9 remissiva, Vivian conosce la nuova compagna di classe, Lucy (Alycia Pascual-Pena)<\/strong>, che ha una coscienza femminista, e fonda la fanzine: Moxie. Un termine preso da un vocabolo molto in voga negli anni \u201980 che significa “grinta”.<\/strong> Ispirandosi alla madre (Amy Poehler) e al suo passato da attivista ex Riot Grrrl (un movimento punk femminista che hanno come icona le Bikini Kill), mette in atto una lotta contro il “nemico” ma senza svelare la propria identit\u00e0. C\u2019\u00e8 spazio per tutte e tutti nella battaglia, perch\u00e9 tra loro c\u2019\u00e8 anche Seth Acosta (Nico Hiraga): ragazzo sensibile, gentile, educato che fa innamorare Vivian e rompe il modello di maschio tossico che possiede e cancella.<\/strong><\/p>\nLa sorellanza\u00a0<\/strong><\/h4>\nCJ\u00a0(Josie Totah)<\/figcaption><\/figure>\nUno dei punti forti del film \u00e8 la sorellanza<\/strong>, il bisogno di stare insieme di queste giovani. Non c\u2019\u00e8 solo la necessit\u00e0 di rompere un perverso cerchio di norme e stereotipi, ma c\u2019\u00e8 anche la simpatia, nel senso etimologico del sentire insieme. L\u2019amicizia tra loro, cos\u00ec diverse ma con esperienze tristemente simili, le fa diventare un fronte unico<\/strong> pronto ad agire per il bene comune. C\u2019\u00e8 Lucy, determinata e guerriera; ci sono Kiera (Sydney Park) e Amaya (Anjelika Washington)<\/strong>, della squadra di calcio femminile stanche di essere sminuite rispetto ai maschi; c\u2019\u00e8 Claudia (Lauren Tsai)<\/b>, <\/strong>la migliore amica di Vivian che sente il peso del giudizio familiare; e CJ<\/strong>\u00a0(Josie Totah<\/strong>), una trans che non viene accettata n\u00e9 dalla preside n\u00e9 dai suoi compagni.<\/p>\nLe ragazze innescano una piccola rivoluzione che si pone come scopo lo sradicamento del clima sessista, di discriminazione e indifferenza, dando vita a un movimento che sconvolge gli equilibri di quel piccolo mondo<\/p><\/blockquote>\n
Iniziano a parlarsi, confidarsi, condividere per cambiare il mondo, trovano il coraggio di parlare e la propria voce che singola \u00e8 flebile, unita ad altre diventa un grido.<\/strong> Stelle e cuori disegnati sulle mani, e canottiere simbolo di libert\u00e0, sono le loro giovani armi per dimostrare che esistono, che anche loro hanno un valore, che devono avere gli stessi diritti dei compagni maschi.<\/strong><\/p>\nPiccole donne ribelli, crescono<\/strong><\/h4>\n Il senso di Girl Power arriva forte e chiaro con una commedia che sembra leggera ma che punta a dire alle ragazze che devono necessariamente far sentire la loro voce<\/strong>, non soggiacere a chi pretende di avere su di loro un potere, perch\u00e9 anche una piccola prevaricazione potrebbe nascondere qualcosa di pi\u00f9 pericoloso. Quando le \u201csorelle\u201d si raccontano le une di fronte alle altre, si percepisce chiaramente quanto tutto parta proprio dal dialogo, dalla condivisione del \u201cpersonale\u201d che diventa politico, punto cardine del femminismo<\/strong>. Girl Power punta ad avere tante Vivian che durante la lotta inevitabilmente inciampa in errori dettati dalla giovane et\u00e0 ma che diventer\u00e0 adulta e pi\u00f9 matura: un invito a diventare donne coraggiose e pi\u00f9 consapevoli di s\u00e9 stesse, di ci\u00f2 che vogliono e di ci\u00f2 che non vogliono.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Fin dai primi minuti di “Girl Power – La rivoluzione comincia a scuola\u00a0(Moxie)” di Amy Poehler, c\u2019\u00e8 in nuce ci\u00f2 che il film stesso vuole raccontare: una ragazza corre nel bosco, spaventata come se fosse rincorsa da qualcuno: vorrebbe urlare ma non ha voce, vorrebbe emettere dei suoni ma \u00e8 impossibile (il film \u00e8 disponibile […]<\/p>\n","protected":false},"author":49,"featured_media":18526,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[1724],"tags":[2117,2116,2112,2113,2118,2114,2115],"yoast_head":"\n
"Girl power": quando la rivoluzione delle ragazze comincia a scuola - DonnexDiritti<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n