{"id":17450,"date":"2021-04-13T06:50:11","date_gmt":"2021-04-13T04:50:11","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=17450"},"modified":"2021-04-13T08:10:44","modified_gmt":"2021-04-13T06:10:44","slug":"da-principessa-a-guerriera-senza-perdere-la-propria-femminilita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2021\/04\/13\/da-principessa-a-guerriera-senza-perdere-la-propria-femminilita\/","title":{"rendered":"Da principessa a guerriera senza perdere la propria “femminilit\u00e0”"},"content":{"rendered":"

Quando il corpo si ammala facciamo ricorso alla scienza medica che, ormai da anni, si \u00e8 accorta che la persona non \u00e8 solo un corpo che sa comunicare tramite sintomi, ma anche mente,<\/strong> termine nel quale dobbiamo includere le emozioni, le esperienze, la storia della persona stessa.<\/p>\n

La compliance<\/em><\/strong><\/h4>\n

\"\"\u00c8 dunque acclarato che la capacit\u00e0 di reagire, un atteggiamento proattivo, non perdere la proiezione di s\u00e9 nel futuro e altre componenti del pensiero positivo aiutino moltissimo il percorso di cura,<\/strong> tanto che si parla anche della compliance<\/em> del\/la paziente, cio\u00e8 il grado di osservanza delle cure farmacologiche e dei consigli pi\u00f9 generali legati allo stile di vita salutare. Non intendo mettere in dubbio l\u2019importanza di questo tema, per\u00f2 vengo colpita e incuriosita da un termine che sempre pi\u00f9 spesso viene affiancato a una donna che \u00e8 affetta da una grave malattia, che ne soccombe, ma anche a chi deve difendere con forza un suo diritto o la sua stessa esistenza. Si dir\u00e0, nel linguaggio diffuso, che \u00e8, o che ci si aspetta che sia, una guerriera.<\/strong> Spesso le parole di tendenza mi lasciano un senso di fastidio, il sospetto che nascondano uno di quegli stereotipi striscianti e dall\u2019apparenza luccicante, di quelli che fanno gola. Come smascherare l\u2019imbroglio, se c\u2019\u00e8? Inizio, al solito, dall\u2019approfondire il significato della parola. <\/strong>Il noto motore di ricerca \u00e8 utilissimo perch\u00e9, digitando un termine, algoritmi basati in particolare sulla frequenza delle ricerche e degli abbinamenti suggeriscono dei completamenti della frase<\/strong>, aprendo cos\u00ec ai nostri occhi uno spaccato della cultura mainstream.<\/p>\n

Non stupisce quindi che il primo collegamento ad apparire sia il termine al maschile, del resto se proprio dobbiamo declinare al femminile \u00e8 bene che qualcuno ci ricordi che stiamo invadendo un territorio tradizionalmente altrui<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Dunque guerriero \u00e8: \u201cUomo (o anche donna) armato per il combattimento (con una sfumatura eroica)\u201d. A seguire riferimenti alla guerriera come figura archetipica di donna forte, combattiva, spesso di sangue reale.<\/strong> Immancabile la pubblicit\u00e0 di un corso a pagamento dove un atleta e una sportiva che si dichiara “maestro” di kung fu, garantiscono alle partecipanti che faranno emergere la guerriera che \u00e8 in loro senza che perdano la femminilit\u00e0. Ne ho in abbondanza per argomentare il disagio iniziale.<\/p>\n

Armi e armature <\/strong><\/h4>\n

\"\"Politica, aziende, costume: ovunque prendono piede e si affermano metafore belliche. Ti muovi in un movimento pacifista e non violento, ma sei un\u0259 militare. In azienda autorevoli consulenti parlano di cosa deve fare un capo con i suoi uomini<\/strong> (mai sentito usare il termine persone) per rafforzare la squadra e conquistare le armi pi\u00f9 efficaci per sbaragliare la concorrenza. Si offrono corsi di sopravvivenza per aumentare autostima e senso di efficacia. In politica e in azienda si costituiscono task force<\/em> per affrontare con decisione e in breve tempo un problema, definendo tattiche e strategie.<\/strong> Se la task force<\/em> non basta si fa ricorso a un think tank<\/em>, gruppo di esperti che analizzeranno scenari e soluzioni. Termine, l\u2019ultimo, nato durante la seconda guerra mondiale. Tank vuol dire carro armato.<\/p>\n

Si potrebbe pensare che solo il gergo militare possa offrire parole efficacemente evocative. Cogliendo il suggerimento di una mia corsista, tento il seguente esperimento<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Potremmo paragonare la persona in posizione apicale ad un\u0259 chef capace di amalgamare gli ingredienti del suo gruppo di lavoro, esaltando i sapori, i profumi, i colori di ciascun\u0259 cos\u00ec come in cucina si impara a rispettare la materia prima.<\/strong> Definire \u201cpanificazione\u201d il lavoro necessario per raggiungere gli obiettivi, perch\u00e9 richiede non solo la crescita della lievitazione ma anche la maturazione dell\u2019impasto, alternando momenti di lavorazione anche energica a momenti di riposo, per arrivare a un prodotto fragrante che durer\u00e0 nel tempo. Ma che sciocchina sono, usando un linguaggio diverso viene fuori un modello di produzione diverso.<\/strong> Torno allora alla nostra guerriera.<\/p>\n

La principessa e la guerriera<\/strong><\/h4>\n

\"\"Il sangue reale \u00e8 il mio secondo problema. Intanto perch\u00e9 la nobilt\u00e0 pare l\u2019unica occasione di chiamare il sangue col suo nome quando \u00e8 associato a una donna, anche se poi, appunto perch\u00e9 nobile, nelle pubblicit\u00e0 di assorbenti diventa blu<\/strong>. Poi perch\u00e9 della supposta aspirazione di tutte di diventare o essere considerate principesse non se ne pu\u00f2 pi\u00f9. Vi invito a leggere o rileggere il bellissimo \u201cPrima le donne e i bambini\u201d di Elena Gianini Belotti, che parte dallo smascheramento della figura eroica maschile nelle narrazioni storiche e letterarie, e del ruolo in esse riservato alle figure femminili.<\/strong><\/p>\n

Un ruolo di contorno definito da vulnerabilit\u00e0 che definisce e rafforza la potenza dell\u2019eroe. Si sancisce cos\u00ec l\u2019ambito riservato alle donne: quello di essere strumenti per assicurare la prosecuzione della specie, destinatarie di galanterie ma non di titolarit\u00e0 e protagonismo<\/p><\/blockquote>\n

\"\"<\/strong>Di conseguenza ci verranno aperte le portiere delle automobili, ci verr\u00e0 porto il braccio per sostenerci, noi esserini cos\u00ec delicati, ci verranno offerti doni e pagati i conti di bar e ristoranti. Non ci verr\u00e0, in cambio, garantito l\u2019accesso all\u2019autonomia economica e personale, n\u00e9 a lavori gravosi o pericolosi, dove si potrebbe rischiare di perdere un\u2019incubatrice.<\/strong> Quindi il nostro destino \u00e8 quello della principessa che non ambisce al suo regno, ma che \u00e8 soggetta a perdere dignit\u00e0 e vita e che rester\u00e0 morta fino a che un principe non la risveglier\u00e0. Il nostro retaggio \u00e8 il matrimonio, i patrimoni invece vanno agli uomini. Il mito della principessa \u00e8 cos\u00ec radicato che sui social si sono diffuse diverse immagini che rivendicano il diritto di tutte ad esserlo.<\/strong> Per le bambine sottoposte a chemio \u00e8 stato disegnato il gruppo di principesse Disney al completo con le teste calve e non manca la piccola modella con sindrome di Down, ovviamente vestita da principessa. Quando per\u00f2 la principessa si arma e diventa guerriera questo potrebbe sembrare un superamento, un\u2019emancipazione.<\/strong><\/p>\n

Armata ma sensuale e provocante<\/strong><\/h4>\n

Confesso, sono una Marvel addicted<\/em>, del resto da piccola leggevo pi\u00f9 spesso Superman che Topolino. Deduco, dalle protagoniste dotate di superpoteri dell\u2019universo Marvel ma anche dallo sforzo politically correct<\/em> del pi\u00f9 generale mondo Disney, che<\/p>\n

la guerriera non \u00e8 contraddistinta solo da forza, coraggio, combattivit\u00e0, fierezza, onore e quant\u2019altro come nel caso del collega uomo. Deve anche essere incredibilmente bella<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Anche il supereroe \u00e8 mediamente bello, ma la bellezza femminile come sempre \u00e8 condita da sguardi seducenti e labbra socchiuse. Del resto anche il corso che ho citato all\u2019inizio promette alle future guerriere che non perderanno la femminilit\u00e0. Ma perch\u00e9 correremmo questo rischio?<\/strong> Perch\u00e9 all\u2019origine era un guerriero, e noi stiamo entrando in un mondo che non dovrebbe essere il nostro. Mi stupisco sempre, positivamente, quando una serie tv propone una protagonista femminile che non risponde al modello estetico imperante, che pi\u00f9 che estetico \u00e8 in realt\u00e0 comportamentale<\/strong>. Resta pi\u00f9 frequente la presenza di poliziotte che compiono improbabili inseguimenti su tacchi altissimi, e comunque l\u2019ossessione per una bellezza che sia anche provocante e ammiccante.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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