{"id":17447,"date":"2021-04-13T07:00:11","date_gmt":"2021-04-13T05:00:11","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=17447"},"modified":"2021-04-17T04:50:08","modified_gmt":"2021-04-17T02:50:08","slug":"leoni-da-tastiera-prima-augurano-lo-stupro-e-poi-dopo-si-pentono","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2021\/04\/13\/leoni-da-tastiera-prima-augurano-lo-stupro-e-poi-dopo-si-pentono\/","title":{"rendered":"Leoni da tastiera: prima augurano lo stupro e poi dopo si pentono"},"content":{"rendered":"

Nulla pi\u00f9 del mondo virtuale, dove tutto pare lecito e nessuna responsabilit\u00e0 \u00e8 dovuta, pu\u00f2 sfociare nell\u2019eccesso. Avere una platea esalta legioni di frustrati: fine ultimo \u00e8 il click che si autoalimenta.<\/strong> L\u2019asticella spinge ogni giorno un po\u2019 pi\u00f9 in l\u00e0 la soglia dell\u2019indicibile, poich\u00e9 un dispositivo ben oliato s\u2019innesca facilmente.<\/p>\n

Haters nell’etere<\/strong><\/h4>\n

\"\"L\u2019odiatore da tastiera lo incontriamo al bar, per le scale del condominio, in ufficio. Vive in una metropoli o in una piccola citt\u00e0. Pu\u00f2 essere di volta in volta un innocuo pensionato, una dolce signora, un ragazzo timido, un professionista stimato, un importante dirigente: nei social si trasforma in un mostro di rabbia repressa,<\/strong> ma per lo pi\u00f9 ritira ci\u00f2 che scrive in presenza di reazioni decise: “Era uno scherzo, non volevo offendere”.<\/p>\n

Sono pavidi, sono vigliacchi. Attaccano gli ebrei e non vogliono esser chiamati antisemiti, scrivono \u201csporco negro\u201d e non si definiscono razzisti, disegnano svastiche sui muri e si dissociano dal nazismo, denigrano le donne ma guai ad accusarli di misoginia o di sessismo. Di fronte all\u2019ipotesi di conseguenze legali se la fanno sotto<\/p><\/blockquote>\n

Dapprima nega, poi davanti alle registrazioni dice:” Avevo bevuto troppo e ho esagerato”. \u00c8 il pizzaiolo ventenne che sul molo di Lampedusa, dopo l\u2019attracco della Sea Watch, augur\u00f2 lo stupro alla capitana dell\u2019imbarcazione<\/strong> (una dei maggiori bersagli dei messaggi d\u2019odio, com\u2019\u00e8 facile che sia quando il sessismo si coniuga al razzismo).<\/p>\n

Gli attacchi a Laura Boldrini\u00a0<\/strong><\/h4>\n
\"\"
Laura Boldrini<\/figcaption><\/figure>\n

Insult\u00f2 il presidente Mattarella sui social, 68enne piange davanti ai pm: “Non voglio andare in carcere, mi sono fatta condizionare”.\u00a0<\/em>Quando Laura Boldrini, prima di passare alle vie legali, pubblic\u00f2 i nomi di coloro che la minacciavano e li chiam\u00f2 a discutere pubblicamente, molti si sottrassero balbettando,<\/strong> alcuni fecero scrivere dalla moglie o dalla madre per domandare scusa. Luglio 2018. Un consigliere comunale di Genova defin\u00ec Laura Boldrini “bal**acca” in un post. “Non volevo offendere, sono stato leggero”, disse quando la sua frase venne ripresa dalla stampa. Nell\u2019estate 2017, dopo uno stupro a Rimini, il sindaco twitt\u00f2 riferendosi ai colpevoli: “Potremmo dargli gli arresti domiciliari a casa della Boldrini, magari gli mette il sorriso”.\u00a0Ottenne l\u2019appoggio di un viceministro.<\/strong> Un anno dopo si dichiar\u00f2 pentito, parl\u00f2 di frase infelice e aggiunse che “Ora, se incontrassi la Boldrini, le porgerei le mie scuse”.<\/p>\n

Lo stupro una “bambinata”<\/strong><\/h4>\n

\"\"Luglio 2017, trasmissione tv “L\u2019aria che tira”. Il sindaco di Pimonte defin\u00ec uno stupro di gruppo (dodici ragazzi su una quindicenne) \u201cuna bambinata\u201d:<\/strong> poco pi\u00f9 che una marachella.<\/strong> Molti utenti dei social in rivolta e il sindaco chiese scusa: “Sono nonno di tre nipoti”. Agosto 2017. Il segretario cittadino di san Giovanni Rotondo di \u201cNoi con Salvini\u201d condivise sulla propria bacheca Facebook la notizia dello stupro avvenuto a Rimini ai danni di una coppia di turist<\/strong>i, con questo commento: “Ma alla Boldrini e alle donne del Pd, quando dovr\u00e0 succedere?” (poi cancellato). Ancora agosto 2017. Su Facebook – sotto la pagina del Resto del Carlino che pubblicava la notizia di una violenza di gruppo – un ragazzo comment\u00f2:<\/p>\n

“Lo stupro \u00e8 peggio ma solo all’inizio, poi la donna diventa calma ed \u00e8 un rapporto normale”. Spaventato dai commenti rimosse il post<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Febbraio 2018. Post su Facebook dopo la seduta di consiglio comunale che a Desio approv\u00f2 una mozione antifascista: “Spero vivamente che alcune consigliere subiscano violenza e stupro da parte di qualche bel nigeriano,<\/strong> forse \u00e8 proprio quel che cercano” (poi cancellato). Novembre 2018. Tanti gli attestati di solidariet\u00e0 per Maria Rosaria Coppola<\/a>, divenuta suo malgrado un\u2019eroina del web dopo aver preso posizione in un treno locale a tutela di un immigrato cingalese, ma anche qualche commento choc: “Attenta allo stupro selvaggio con banchetto cannibale finale”<\/strong> (poi cancellato). Dicembre 2018. “Una cagna dell\u2019Anpi che nega le foibe. La andiamo a prendere e la stupriamo?”<\/strong> Vittima del post una consigliera comunale di Vinci. Quando part\u00ec una catena di solidariet\u00e0 per sostenere la donna, l\u2019autore oscur\u00f2 il profilo. Era il maggio 2019 quando una consigliera della Regione Piemonte criticava il ministro dell\u2019Interno sul caso Diciotti. Un giornalista de La7 raggiunse allora alcuni dei \u201cleoni da tastiera\u201d che auguravano lo stupro a lei e alle sue figlie.<\/strong> Di fronte alle telecamere si affrettarono a negare quanto avevano scritto. Dicembre 2019. La fotografia di alcune ragazze in un corteo di \u201csardine nere per difendere i diritti di clandestini e immigrati\u201d e un commento razzista e sessista:<\/p>\n

“Quando non battono, nuotano”. A scriverlo sulla sua pagina Facebook, infarcita di post simili, un consigliere comunale di Cremona. Post cancellato dopo l\u2019ondata di indignazione salita dalla rete<\/p><\/blockquote>\n

\"\"Un consigliere comunale di Casalecchio di Reno scrive che per il 90% le denunce per abusi da parte delle donne sono inventate.<\/strong> L\u2019opinione pubblica reagisce con sdegno e indovinate qual \u00e8 la reazione del prode leghista? Mostra dati che certifichino le sue affermazioni? No. Dice che non voleva offendere nessuno e che lui \u00e8 <\/em>sempre stato vicino alle persone che subiscono violenza.<\/p>\n

\"\"Ottobre 2020: un consigliere comunale di Amelia insulta pesantemente su Facebook la ministra Azzolina.<\/strong> Il solito copione: polemiche e poi scuse. Dicembre 2020: “Lasciare Giorgia Meloni in Libia come contropartita, insieme a Di Maio e Salvini, per impiegarla sul porto come risorsa dei marinai”. \u00c8 l\u2019odioso post dell\u2019ex sindaco di Remanzacco: anche questo cancellato. La stessa linea di condotta viene seguita nelle interviste e nei processi da molte famiglie degli stupratori reali<\/strong> (non sapevano, non erano in s\u00e9, \u00e8 stato solo un attimo, sono bravi ragazzi): prima leoni e poi conigli. Ed ecco adesso il politologo francese Olivier Duhamel<\/strong>, che ammettendo le accuse di violenza sessuale rivoltegli dal figliastro (all\u2019epoca quattordicenne) le definisce “una grande stupidit\u00e0” e “un errore”. Reato bagatellare, insomma.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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