{"id":15445,"date":"2021-03-23T06:15:57","date_gmt":"2021-03-23T05:15:57","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=15445"},"modified":"2021-03-23T06:57:25","modified_gmt":"2021-03-23T05:57:25","slug":"la-rivolta-femminista-per-salvare-la-terra-dalla-distruzione-maschile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2021\/03\/23\/la-rivolta-femminista-per-salvare-la-terra-dalla-distruzione-maschile\/","title":{"rendered":"La rivolta delle donne per salvare la Terra dalla distruzione maschile"},"content":{"rendered":"
\u201cNoi donne, in tutta la nostra vibrante e favolosa diversit\u00e0, siamo testimoni della crescita delle aggressioni contro lo spirito, la mente e il corpo umano, e la continua invasione ed assalto contro la terra e le sue diverse specie. E siamo infuriate\u201d<\/strong>. Questa era la frase di apertura del primo numero del trimestrale Marea<\/a> del 2001, che a giugno, un mese prima del G8 di Genova, organizz\u00f2 PuntoG<\/a>, appuntamento internazionale di donne che apr\u00ec i forum tematici per un\u2019altra globalizzazione, contro il neoliberismo selvaggio e inumano.<\/p>\n La frase era presa in prestito da un documento internazionale che portava la firma, tra le altre, della scienziata indiana femminista Vandana Shiva, madre della critica radicale alla globalizzazione neoliberista,<\/strong> nativa di una delle regioni del mondo maggiormente nel mirino delle multinazionali per la sua straordinaria biodiversit\u00e0, la voce pi\u00f9 complessiva del movimento mondiale a favore della condivisione universale ed equa delle risorse.<\/strong><\/p>\n Per raccontare gli effetti perversi della globalizzazione, Vandana Shiva ha iniziato dal riso, agricoltura e monocolture della mente<\/p><\/blockquote>\n (non culture, proprio “Colture”, che \u00e8 anche il titolo di un suo famoso e rivoluzionario libro del 1995). Confermando che cultura, quindi sapere, e coltura, quindi cibo e modo di produrlo, sono strettamente connesse.<\/strong> Siamo, anche, ci\u00f2 che mangiamo: si fa politica, e si vota, anche semplicemente con il carrello della spesa, come afferma spesso padre Alex Zanotelli. Vandana dunque parla con la voce dell\u2019ecofemminismo che affonda le sue radici nell\u2019analisi della vita quotidiana, proprio laddove l\u2019omologazione della globalizzazione mina alle fondamenta l\u2019autonomia di milioni di persone nel continente indiano<\/strong>: \u201cLe variet\u00e0 miracolo di riso introdotte in India nella Rivoluzione Verde, ad esempio – racconta Shiva nel suo “Biopirateria” (Cuen 1999) – hanno eliminato migliaia di variet\u00e0 locali di riso, introducendo al loro posto le variet\u00e0 standard dell\u2019International Rice Research Institute (IRRI)”.<\/p>\n “Hanno distrutto la diversit\u00e0 dei raccolti realizzati con i metodi tradizionali – continua Shiva – e a causa dell\u2019impoverimento della diversit\u00e0 i nuovi semi hanno finito per favorire la proliferazione degli insetti nocivi.<\/strong> Le variet\u00e0 indigene sono resistenti agli insetti nocivi e alle malattie locali. Se si verifica una malattia, alcune famiglie possono esserne colpite, ma ce ne sono sempre altre in grado di sopravvivere. Quello che succede in natura si ripresenta anche nella societ\u00e0. Quando l\u2019omogeneizzazione viene imposta a differenti sistemi sociali, le parti iniziano a disintegrarsi l\u2019una dopo l\u2019altra.\u00a0 La globalizzazione non ricerca affatto l\u2019equilibrio ecologico su scala planetaria. E\u2019 la rapina messa in opera da una classe, da una razza, e spesso da un solo genere, nonch\u00e9 da una singola specie su tutte le altre\u201d. <\/strong><\/p>\n A vent\u2019anni da allora, i temi che ruotano intorno al rapporto tra l\u2019umanit\u00e0, la terra e le sue risorse sono ancora al centro della politica, con una urgenza senza precedenti. I movimenti ecologisti premono perch\u00e9 soprattutto le nuove generazioni siano sensibilizzate e alfabetizzate verso un\u2019idea, una visione e una pratica di consumo sostenibile.<\/strong> L’ecofemminismo ha, fin dalla sua nascita, dato grande valore anche al cambiamento individuale come motore di quello collettivo, sostenendo che<\/p>\n l\u2019oppressione sub\u00ecta dalle donne e il deterioramento ambientale sono prodotti dagli stessi valori patriarcali che generano ingiustizie<\/p><\/blockquote>\n