{"id":14838,"date":"2020-06-03T08:00:07","date_gmt":"2020-06-03T06:00:07","guid":{"rendered":"https:\/\/donnexdiritti.com\/?p=14838"},"modified":"2021-02-04T00:26:49","modified_gmt":"2021-02-03T23:26:49","slug":"lamica-geniale-atto-secondo-e-la-ricerca-di-unidentita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/donnexdiritti.com\/2020\/06\/03\/lamica-geniale-atto-secondo-e-la-ricerca-di-unidentita\/","title":{"rendered":"Come liberarsi dal giogo maschile in maniera definitiva e “geniale”"},"content":{"rendered":"
Una \u00e8 scura, terrigna, quasi demoniaca, l\u2019altra chiara, silenziosa, sempre un passo indietro. Lila\u00a0e Len\u00f9 sono le protagoniste de L\u2019amica geniale<\/em>, la tetralogia scritta da Elena Ferrante e portata sul piccolo schermo da Saverio Costanzo.<\/p>\n La seconda stagione, “Storia del nuovo cognome”, <\/strong>riporta lo spettatore nel Rione dove Lila (Gaia Girace) e Len\u00f9 (Margherita Mazzucco) sono nate e cresciute ed \u00e8 composta da otto episodi diretti da Costanzo, tranne il 4\u00b0 e il 5\u00b0 ambientati a Ischia e diretti da Alice Rohrwacher (Wildside, Fandango e The Apartment con Umedia e Mowe per Rai Fiction, HBO e TIMvision, in onda su Rai 1 e disponibile su RaiPlay). Le due sono diverse e lo erano gi\u00e0 da bambine: Lila che correva per le strade come una gatta selvatica guardando il mondo con la rabbia e il coraggio di chi non vuole soccombere, e Len\u00f9 che, bella, intelligente e brillante per inclinazione naturale, viveva in risposta a Lila. Una volta cresciute per\u00f2 il divario tra loro si fa pi\u00f9 grande<\/strong>: la prima diventa la moglie di Stefano Carracci, mentre l\u2019altra frequenta il liceo<\/strong> e dimostra di avere la stoffa per fare qualcosa di grande. Fin dalla prima stagione \u00e8 apparso chiaro che<\/p>\n il romanzo<\/em> sia un racconto di emancipazione e costruzione di s\u00e9, di donne in crescita<\/p><\/blockquote>\n \u00c8 una mistica della femminilit\u00e0 che scuote e fa innamorare il pubblico di quelle piccole donne che, nonostante tutto, riescono a trovare la propria strada in vari modi: attraverso la cultura (Len\u00f9 si trasferisce a Pisa per l\u2019Universit\u00e0), la sorellanza (il narrarsi diventa un primo passo per capire e capirsi), il proprio coraggio e l’indipendenza<\/strong> (Lila prende le distanze dalla sua vita di moglie).<\/p>\n Bisogna lasciare andare, buttare gi\u00f9 bocconi amari, rimanere sole, essere additate come diverse, sbagliate: una lacerazione non meno grave delle sopraffazioni per chi si sta aprendo alla vita. Len\u00f9 e Lila\u00a0 sono lontane eppure incredibilmente vicine, e lungo questa seconda stagione sono allineate in una sorta di grado zero che le accomuna. Desiderate e \u201cpretese\u201d dagli uomini, costrette sulla carta a un inesorabile viaggio che ha come meta il matrimonio e i figli, tenute nelle retrovie da un maschio<\/em> che dimostra la propria forza a suon di botte e divieti<\/strong>: sono parte di un racconto che metaforizza la storia di altre che come loro si sono battute per l\u2019indipendenza e mostrano come nella storia femminile sia tutto in bilico, a rischio.<\/p>\n Violenze, umiliazioni, gabbie: sono queste le spade di Damocle che pendono sulle protagoniste e su tutte le donne di questo testo<\/p><\/blockquote>\n Un corpo femminile, anche quello materno, che con il tempo si piega e s’ingrossa pressato dal maschio<\/em> che lo usa e ne abusa, lo picchia e lo umilia. Lila \u00e8 nella trappola di Stefano che si \u00e8 trasformato da mite a violento, e Len\u00f9 si strugge per Antonio, il suo fidanzato:<\/strong> esistenze che si uniscono e si fondono in un\u2019unica materia dove, grazie al sostegno reciproco, trovano il modo per rimanere a galla e decostruendo i miti della maternit\u00e0 (nel tentare di perdere un figlio nato dallo stupro) e della femminilit\u00e0.<\/p>\n <\/p>\n Costanzo racconta senza tirarsi indietro il dramma di Lila: la violenza domestica, lo stupro matrimoniale, l\u2019aborto, la gravidanza, e lo fa in maniera diretta, con un linguaggio crudo e asciutto, usando come specchio le fragilit\u00e0 e il senso di inadeguatezza di Len\u00f9. Come quando Lila, tornata dal viaggio di nozze ammaccata e piena di lividi, si fa vedere solo dalla sorella-amica Len\u00f9: togliendosi gli occhiali da sole fa luce su quel luogo oscuro della violenza domestica che negli anni \u201950-\u201960 rimaneva irrimediabilmente chiuso dietro le porte dietro cui avveniva.<\/strong> Non a caso il marito Stefano si comporta come il classico prodotto del patriarcato pi\u00f9 retrogrado immerso nella logica del \u201ccosa mi fai fare\u201d e del \u201cti amo troppo\u201d:<\/p>\n convinto che tutto ci\u00f2 che c\u2019\u00e8 sotto il vestito di Lila sia di sua propriet\u00e0, ribadisce a ogni tocco, con ogni parola, con ogni bacio strappato, il suo potere, compresa la prima notte di nozze in cui la stupra senza ascoltare le sue parole e le sue lacrime<\/p><\/blockquote>\n Qui gli uomini sono violenti, narcisisti, tradiscono e abbandonano, invadono il \u201cterreno sessuale\u201d della donna-preda di turno e lo fanno senza ritegno, compreso Nino Sarratore: l’uomo di sinistra, di pace e cultura di cui sia Lila che Len\u00f9 s’innamorano. Lila impara presto cos’\u00e8 convivere con la violenza per\u00f2 lei \u00e8 una guerriera e non retrocede, quindi sfida e dichiara guerra al marito, alla societ\u00e0 e all\u2019educazione ricevuta a cui queste donne non vogliono soggiacere<\/strong>: la prima scappa dal marito e incomincia a lavorare come operaia, mentre la seconda, dopo la laurea pubblica il suo libro, rompendo schemi e regole.<\/p>\n L’emancipazione per Len\u00f9 si compie attraverso lo studio, il suo lasciapassare per una vita migliore perch\u00e9 parlare italiano correttamente e frequentare certi ambienti, le apre la mente. Ma questo non la rende immune dal maschio<\/em>: la sua prima volta, un atto doloroso ma necessario per sfidare Lila che per lei un modello, avviene con Donato Sarratore, un uomo che l\u2019aveva gi\u00e0 molestata una notte, tempo prima.<\/strong> Per questo “La storia del nuovo cognome” \u00e8 il racconto di due donne forti e coraggiose che, nonostante le violenze e le sopraffazioni, riescono a costruire la propria identit\u00e0 uscendo dal silenzio.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Una \u00e8 scura, terrigna, quasi demoniaca, l\u2019altra chiara, silenziosa, sempre un passo indietro. Lila\u00a0e Len\u00f9 sono le protagoniste de L\u2019amica geniale, la tetralogia scritta da Elena Ferrante e portata sul piccolo schermo da Saverio Costanzo. 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