Ripropongo l’articolo di Annalisa Dall’Oca sul Fatto online che sintetizza l’incontro “Le parole della violenza” che si è svolto tra centri antiviolenza e media ieri a Bologna nella Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio. Un bellissimo incontro dove chi opera nei centri e sta a contatto quotidiano con le donne che chiedono aiuto, ha mostrato le proprie perplessità sulla narrazione del femminicidio confrontandosi con chi invece opera nell’informazione che oltre a far luce su cosa succede nelle redazioni, e anche con un’analisi dei testi, ha fatto emergere una lettura critica della trattazione dei media rispetto al femminicidio. Tra i punti fondamentali, portati in primo piano anche dal presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna Antonio Farnè, ci sono stati i corsi di formazione per giornalisti proprio su come si tratta la materia che riguarda la violenza sulle donne – ma anche le tematiche di genere e i diritti delle donne – che possono essere un inizio per affrontare la preparazione di chi lavora nell’informazione e racconta la violenza sulle donne, con l’augurio della partecipazione diretta a questa formazione di chi lavora nei centri e può spiegare quanto sia importante avere una cognizione specifica quando si tratta un tema così delicato e quali danni può provocare una narrazione distorta della violenza. A questo proposito è emersa l’esigenza di una preparazione specifica dei giornalisti, che troppo spesso ripropongono dei modelli culturali stereotipati a sostegno di una cultura che stigmatizza l’uomo come inconsapevole delle sue azioni, e quindi colpevole di un reato non grave – o nel suo eccesso opposto come mostro – e la donna vittima-preda o addirittura tentatrice. Una specializzazione che dovrebbe entrare nei giornali fin dalle stesse scuole di giornalismo. Particolarmente toccante la testimonianza di Giovanna Ferrari, madre di Giulia Galliotto, uccisa dal marito nel 2009 e quindi vittima di femmicidio, che ha testimoniato i danni della rivittimizzione, sia in tribunale che mediatica, attraverso la sua storia reale. Infine l’associazione “Nondasola”, “Donne insieme contro la violenza” di Reggio Emilia, e l’associazione “Casa delle donne contro la violenza” di Modena, hanno allestito una mostra fotografica e un libro dal titolo “Donne al centro” (Corsiero editore) con testi e foto sui centri antiviolenza.

L’ha ribloggato su stalkinghelpe ha commentato:
parlando di femminicidio..
L’ha ribloggato su Antropologia e sviluppo.